Madre Terra sta cambiando a causa dello sfruttamento da parte dell’uomo e su questo c’è poco da discutere.

Tutte le azioni barbare intraprese dalla razza umana hanno avuto effetti devastanti sul clima, sul pianeta, sulle specie viventi e in modo più assoluto, condizionano rilevantemente il nostro futuro e l’evoluzione del pianeta.

A dispetto di cosa si possa pensare, non solo l’esterno del pianeta sta risentendo dei danni causati dall’uomo, ma anche l’essenza stessa della Terra.

Non è possibile escludere per certo, che alcuni fenomeni fisici siano accaduti per evoluzione naturale, ma sicuramente, i grandi sconvolgimenti terrestri degli ultimi 50 anni per mano umana, hanno probabilmente influenzato ancora di più, l’evoluzione naturale di alcuni fenomeni fisici potenzialmente pericolosi per il pianeta.

Un interessante Studio pubblicato sulla rivista Earth and Planetary Science Letters svolto da un team internazionale del Politecnico federale di Zurigo ha messo in luce l’incalzante cambiamento che sta intercorrendo nel pianeta: il nucleo interno si sta raffreddando ad un ritmo maggiore del previsto con risultati impattanti sull’evoluzione del pianeta.

Tale affermazione è stata possibile grazie allo studio della conduttività termica di un minerale che si trova al confine tra nucleo e mantello.

La ricerca ha portato alla misurazione della conduttività termica del minerale chiamato bridgmanite, locato al confine tra le rocce viscose del mantello e lo strato bollente di ferro e nichel fusi del nucleo esterno.

Il team di ricerca capeggiato da Motohiko Murakami indica una maggiore conduttività termica del minerale superiore per una volta e mezza la normale condizione, con conseguente rialzo del flusso di calore tra il nucleo e il mantello ancora maggiore del previsto.

Anche la convenzione del mantello ne viene influenza: implicando un raffreddamento più rapido dell’interno della Terra e una conseguente più rapida decelerazione della tettonica a placche che alimenta i moti convettivi.

Per maggiore chiarezza ricordiamo alcune definizione:

  • La struttura interna della Terra: l’interno della Terra è disomogeneo e presenta rocce di diversa densità e composizione.

Le superfici di discontinuità sono superfici sferiche all’interno della Terra in corrispondenza delle quali si verificano brusche variazioni nella velocità e nella direzione di propagazione delle onde sismiche.

Le superfici di discontinuità separano due strati con proprietà fisiche e/o composizione chimica differenti.

In base alla composizione chimica si distinguono tre principali strati:

  • crosta
  • mantello
  • nucleo
  • Il mantello terrestre: uno degli involucri concentrici che costituiscono la terra, un involucro solido plastico compreso tra la crosta terrestre e il nucleo terrestre avente spessore di circa 2890 km. Rappresenta l’84% del volume terrestre. È prevalentemente solido e inferiormente si trova a contatto con il nucleo caldo terrestre ricco di ferro e magnesio, il quale cuba circa il 15% del volume del pianeta. La composizione del mantello è prettamente roccia ultrafemica o ultrabsica, stabile e ad alta pressione.
  • Convezione: intendiamo il fenomeno fisico che riguarda i moti convettivi della terra: ossia il movimento delle rocce all’interno del mantello.

Tale fenomeno dipende dalla differenza di temperatura fra la superficie della Terra e il nucleo esterno e dalla capacità delle rocce cristalline, sottoposte ad alta pressione e temperatura, di subire deformazioni viscose nel corso di milioni di anni.

La circolazione convettiva di materiale all’interno del mantello che si viene a creare, comporta che il materiale caldo salga verso il confine superiore del mantello, mentre il materiale più freddo (e denso) sprofondi.

 Le rocce calde che salgono verso la superficie si raffreddano durante la risalita poiché cedono calore all’atmosfera e, aumentando la loro densità, aumentano i loro peso e sprofondano nuovamente all’interno del pianeta dove, riscaldandosi nuovamente, ricominciano a risalire nel nuovo ciclo convettivo alimentando così, il moto delle celle convettive in un circolo virtuoso in continuo andamento.

A causa di tale moto convettivo all’interno della Terra, il fenomeno fisico della convezione muove ingentissime masse di materiali e produce notevoli fenomeni geologici sulla superficie.

  • Placche: enormi parti di superficie terrestre creati dalla frammentazione della stessa, causata dai moti convettivi all’interno del mantello. Le placche sono state individuate in una ventina di enormi “frammenti”.

L’estremità superiore del mantello solido a contatto con la crosta forma la litosfera, l’involucro rigido che avvolge il pianeta che si estende fino a 100 Km di profondità.

Le placche sono formate appunto da litosfera, cioè da questa combinazione di crosta e parte superiore del mantello.

  • Tettonica a placche: è il modello di dinamica della Terra su cui concorda la maggior parte degli scienziati che si occupano di scienze della Terra, secondo cui la Terra è divisa in una ventina di placche principali. Secondo la Teoria della Tettonica delle placche, la litosfera (l’involucro rigido più esterno della crosta terrestre) è suddivisa in 20 placche (o zolle) rigide. Le placche, galleggiando, possono allontanarsi l’una dall’altra; avvicinarsi e scontrarsi; avvicinarsi e scorrere l’una accanto all’altra. In particolare quando due placche premono una contro l’altra, si possono avere tre casi:
  • se sono due placche oceaniche, una scivola sotto l’altra in una fossa detta fossa di subduzione. Parte della litosfera oceanica che sprofonda nel mantello fonde dando origine a volumi di magma. Il magma risale verso la superficie terrestre e fuoriesce formando una serie di vulcani.
  • se si tratta di una placca oceanica e di una continentale, la placca oceanica, più pesante, scivola sotto quella continentale. L’oceano tra le due placche si riduce e poi scompare; il fondo dell’oceano emerge; la litosfera oceanica sprofonda nel mantello dando origine a volumi di magma che, risalendo in superficie, generano una serie di vulcani.
  • se si tratta di due placche continentali, nessuna delle due sprofonderà sotto l’altra, ma i loro bordi si accavalleranno l’uno sull’altro dando origine alle montagne.

L’opinione del Dott. Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv (l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), è più cauta e atta a sottolineare come nessuno sappia esattamente quanta bridgmanite sia presente tra nucleo e mantello né quale sia la temperatura a quella profondità. “Partire dallo studio di un singolo minerale per estrapolare conclusioni sull’evoluzione dell’intero pianeta mi pare azzardato, anche perché non si tiene conto di evidenze emerse negli anni circa la reale capacità di convezione del mantello” – ha spiegato Doglioni.

Nonostante le varie opinioni contrastanti quel che è certo è che la specie ha il dovere di salvaguardare il PIaneta, la nostra Casa, perchè non solo dipendiamo da essa fortemente, ma soprattutto perchè senza una casa adeguata non si può vivere.

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