Quando si parla di “andare al nocciolo della questione” si intende spesso capirne l’essenza.

Difatti, capire fino in fondo un ambito specifico e recepirne la parte più recondita e interna è sicuramente un obiettivo che ricopre diversi ambiti della nostra vita, sia in termini di conoscenza, sia in termini di benefici.

Per analogia, oggi vogliamo scoprire insieme la categoria degli Oli Essenziali, che come suggerisce il nome, sono sostanze preziose che racchiudono l’essenza stessa delle piante, racchiudendo la carica energetica della pianta dalla quale vengono estratti.

La loro creazione avviene attraverso la distillazione in corrente di vapore o estrazione mediante olio vettore, mentre gli oli di agrumi sono prodotti per spremitura.

Da sempre considerati affascinanti e molto efficaci, gli oli essenziali estratti dalle piante aromatiche sono sostanze davvero pregiate, conosciute ed utilizzate in molte culture di differenti popoli fin dai tempi antichi.

Il loro uso può essere applicato a molti ambiti e la loro assunzione avviene tramite inalazioni, assunzione orale e per assorbimento epidermico grazie a massaggi e pediluvi.

Sono sostanze molto concentrate il cui uso deve essere consapevole in quanto, se non bene diluite possono risultare aggressive sulla pelle data l’alta concentrazione di sostanze in esse contenute.

Le loro potenzialità sono sconfinate e il loro utilizzo varia a secondo della necessità e modo d’uso.

Spesso sono utilizzati come additivo per creme corpo e viso e prodotti per capelli per trattamenti di cura e bellezza per corpo e capelli, vengono impiegati tramiti diffusori o umidificatori nella aromaterpia per rendere più piacevole l’atmosfera degli ambienti, profumare i locali e per allietare il corpo e la mente attraverso un’azione di sollievo da vapore alleviando dolori muscolari e diminuendo ansia e frustrazione.

Altre volte sono utilizzati nei massaggi, per predisporre la pelle ai movimenti e alla ricezione delle sostanze nutrienti, nel trattamento di dermatiti ed eczemi, nel trattamento di insonnia, disturbi nervosi, stress e nelle affezioni delle vie respiratorie (raffreddori, sinusiti, bronchiti e tosse) per donare maggiore relax e benessere e anche per valorizzare le pietanze con azione aromatizzante.

Per la loro conservazione si suggeriscono solitamente flaconi di vetro scuro, con tappo sigillante, al fine di evitare la fuoriuscita della essenza, al riparo dalla luce e lontano da fonti di calore al fine di preservare le loro proprietà.

Di seguito riportiamo maggiori informazioni e dettagli.

DEFINIZIONE e CENNI STORICI

Fin dall’antichità l’uomo ha intrapreso l’arte antichissima di estrarre e catturare le essenze aromatiche o odorose delle piante e conservarne il profumo.

L’intuizione dei nostri antenati sul potente effetto degli aromi venne canalizzato fin dalla prima scoperta in molti ambiti della vita religiosa e culturale di vari popoli: nelle cerimonie religiose, nella preparazione di profumi e unguenti e come primi rimedi terapeutici, attraverso fumigazioni di legni aromatici e resine, per indurre calma e rilassamento o euforia.

Gli oli essenziali o eterici sono i prodotti naturali ottenuti per estrazione dal materiale vegetale ricco in “essenze” appartenente alle erbe e piante officinali, cosiddette “aromatiche”.

Dopo l’estrazione risultano come sostanze oleose, liquide, volatili, e profumate come la pianta da cui provengono.

Sebbene vengano definiti “oli”, la loro struttura molecolare e consistenza non corrisponde a quella dei normali oli vegetali che siamo abituati ad utilizzare.

Difatti, la loro composizione si presenza come molto più complessa proprio perché tale struttura rappresenta l’essenza stessa della pianta sottoforma di piccolissime gocce dei petali dei fiori o nella buccia del frutto della pianta, nella resina e nella corteccia degli alberi e nelle radici delle erbe e piante aromatiche.

Come sostanze, gli oli sono elementi:

  1. Estremamente volatili.
  2. Altamente solubili alle sostanze grasse quali oli e burri vegetali, e in altre sostanze di origine naturale quali argilla, sale, latte, miele, ma non in acqua nella quale riescono tuttavia a diffondere il loro aroma.
  3. Hanno odore o profumazione caratteristica detta AROMA.
  4. Hanno consistenza oleosa e liquida.
  5. Possono risultare colori o incolori.
  6. Al gusto hanno sapore intenso, acre e piccante.
  7. Posseggono proprietà mediche non indifferenti:
    • PROPRIETA’ ANTISETTICA (bergamotto, eucalipto, lavanda).
    • PROPRIETA ANTIVIRALE– IMMUNOSTIMOLANTE (tea tree oil).
    • PROPRIETA FEBBRIFUGA (eucalipto, camomilla, melissa, bergamotto).
    • PROPRIETA ESPETTORANTE (eucalipto, sandalo, bergamotto)
    • PROPRIETA’ VARIE: proprietà molto specifiche adatte a trattare precisi disturbi e per determinate finalità, detenute da ogni olio, che vanno ad agire, influenzare, stimolare, sedare il funzionamento di ogni singolo apparato corporeo quali l’apparato respiratorio, apparato digerente, apparato circolatorio, pelle, e per i quali si necessita della guida di un esperto erborista che possa aiutare nella scelta dell’olio essenziale migliore per il trattamento della patologia specifica.

La quantità di oli essenziali estraibile dai vegetali dipende dalla specie, clima e dal tipo di terreno.

LE FUNZIONI DEGLI OLI ESSENZIALI NELLE PIANTE

Le funzioni che gli oli essenziali svolgono per le piante sono numerose e si attuano per sollecitazioni chimiche ed ormonali:

  • Attrazione degli insetti impollinatori responsabili del trasporto del polline da un fiore all’altro, tramite l’odore emanato che attua una vera e propria simulazione degli ormoni sessuali secreti dagli insetti.
  • Conservazione della specie mediante l’antagonismo tra vegetali differenti: attraverso la pioggia, gli olii essenziali si posano e penetrano nel terreno, impedendo a piante diverse di germogliare, preservando così la propria specie.
  • Conferimento di sapori sgradevoli alle piante, per impedire che vengano mangiate da animali erbivori.
  • Difesa dai parassiti, attraverso l’azione ormonale che l’essenza svolge sull’organismo degli insetti.
  • Protezione dalle infezioni di batteri funghi e muffe, favorendo anche la cicatrizzazione dei tessuti vegetali lesionati.

PROPRIETA’ E APPLICAZIONI

  1. INALAZIONE: uso in Aromaterapia-il rapporto con la sfera psico-emozionale

Solitamente gli oli essenziali sono direttamente collegati al concetto di INALAZIONE.

Difatti, inalare profumo significa di fatto trasformare uno stimolo chimico in impulso nervoso: annusare il profumo emanato da una pianta comporta la ricezione all’interno della cavità nasale nella parte della mucosa olfattiva ricoperta di ciglia, delle molecole aromatiche provenienti dall’aroma emanata da una pianta.

Le cellule olfattive della mucosa nasale sono le dirette responsabili della trasformazione dell’odore, ossia lo stimolo chimico, in impulso elettrico che raggiungendo il cervello si lega ad una impressione olfattiva memorizzata nel “database” del cervello restituendo indietro delle emozioni specifiche.

Solo con l’inalazione si ha una applicazione diretta ed immediata dell’aroma in quanto la corteccia cerebrale viene raggiunta direttamente solo dalle stimolazioni olfattive, che sono le uniche a non subire il filtro dal centro recettore del talamo per una analisi preliminare prima di arrivare alla corteccia.

Per tale motivo, questa connessione diretta tra odori, profumi e cervello è la spiegazione per la quale inalare delle essenze riesce ad evocare ricordi, sensazioni ed emozioni in maniera così evocativa e istantanea.

L’inalazione permette proprio di rivivere dei ricordi in maniera vivida anche se trascorsi da molto tempo, poiché più che ripescare un ricordo e riproporlo in maniera statica, il cervello attua una vera e propria esperienza evocativa nella quale si rivive l’esperienza passata in maniera quasi dinamico-attiva.

Non a caso, l’intensità di un ricordo scaturito dall’inazione di aromi è molto più intensa di quella scatenata da una immagine o un suono.

Per tale motivo, l’aromaterapia permette di sfruttare questa proprietà degli oli essenziali per riequilibrare la sfera psichica ed emozionale.

Gli oli essenziali indubbiamente influenzano l’emotività donando felicità, euforia e agiscono inoltre sul comportamento, moderano l’appetito, liberando ormoni sessuali, abbassando lo stress e diminuendo i livelli di dolore fisico.

Solitamente l’aromaterapia viene impiegata tramite diffusione ambientale attraverso i diffusori di essenze per respirare letteralmente i benefici delle proprietà degli oli, profumando al tempo stesso l’ambiente e scacciando eventuali insetti nocivi (zanzare e tarme). Per tale utilizzo gli oli essenziali più indicati sono la Citronella, il Geranio, il Tea Tree.

Per profumare gli ambienti invece, gli olii essenziali più indicati sono arancio, cannella, limone, lavanda, rosa, verbena da utilizzare specialmente nella stagione fredda.

 della essenza o tramite bagni aromatici, suffumigi o saune.

Per bagni aromatici intendiamo un bagno a base di oli essenziali disciolti nell’acqua della vasca da bagno, utilizzato per il relax, la stimolazione e il benessere, ideale per fare una pausa.

Con questa modalità l’assorbimento degli oli essenziali sarà duplice: sia cutaneo per mezzo dei follicoli dilatati per via del calore, sia inalatorio attraverso il vapore acqueo.

Vi sono diverse tipologie di bagni che si possono programmare in base alla propria esigenza e in base ad essi l’utilizzo di specifici oli essenziali:

  • bagno RILASSANTE: arancio amaro, bergamotto, geranio rosa.
  • bagno TONIFICANTE: pino vetiver, eucalipto.
  • bagno ANTICELLULITE: indichiamo il ginepro, angelica, rosmarino, limone.

Si parla di suffumigi – o fumenti – per indicare l’inalazione di fumi o vapori a scopo terapeutico, solitamente impiegati in presenza di alcune affezioni che possono interessare il tratto respiratorio e le orecchie.

I suffumigi sono indicati anche per la cura della pelle impura e acneica e si consiglia per quesya problematica, l’utilizzo di Timo, di Lavanda o di Limone, o il più adatto Tea Tree che svolge una potente azione antibatterica e che può essere applicato direttamente sulla pelle tramite creme o gel con unae percentuale di olio al 10% circa.

Il Tea Tree ha anche proprietà antimicotiche e antivirali, quindi può essere utilizzato anche in caso di micosi della pelle e delle unghie e per contrastare a livello locale l’herpes labiale, contro il quale risulta essere molto efficace.

Le saune sono bagni di vapore asciutto nelle quali vengono fatti evaporare gli oli essenziali.

Con l’inalazione degli oli essenziali l’assorbimento da parte del corpo è totale.

Difatti, tramite l’inalazione degli oli essenziali, le molecole raggiungono non solo i polmoni, ma anche il sistema circolatorio e di conseguenza tutto l’organismo, grazie alla penetrazione dai polmoni ai capillari ad esse adiacenti che indirizzano le molecole ai principali vasi sanguigni.

Si consiglia di aggiungere qualche goccia in una pentola piena di acqua molto calda e respirare i vapori balsamici che vengono sprigionati.

Questa modalità di inalazione è un vero e proprio rimedio antico, usato un tempo dalle nonne che, in caso di raffreddore e tosse, usavano i suffumigi, per liberare le vie respiratorie, decongestionare e liberare il naso e sciogliere il catarro.

Tale rimedio risulta essere molto efficace sia per ridurre i fastidiosi sintomi del raffreddore, sia per per rimediare a quei disturbi derivanti dall’uso eccessivo che a volte si fa dell’aria condizionata o del riscaldamento negli ambienti.

In questo caso gli oli essenziali più adatti saranno ad esempio quelli di eucalipto, timo, pino, cajeput, lavanda.

Un altro metodo per l’inazione degli oli essenziali è l’inalazione secca, che si attua versando alcune gocce di olio essenziale su un fazzoletto e respirando profondamente.

  1. ASSOBIMENTO EPIDERMICO: i massaggi con gli oli essenziali

Le applicazioni degli oli essenziali oltre che tramite inalazione sono numerose anche per assorbimento diretto del corpo attraverso l’uso topico mediante massaggi con oli essenziali, o diluizioni in oli vegetali, creme, unguenti e lozioni o più semplicemente in bagni, docce, pediluvi ecc. per un assorbimento epidermico totale.

Difatti, avendo gli oli essenziali una grande affinità con i tessuti del corpo, attuano una capillarizzazione completa nella cute attraverso il passaggio nei follicoli piliferi ed entrando in circolo nel sangue o tramite la linfa e liquido interstiziale.

Per il migliore assorbimento possibile, vista la proprietà vettoriale del derma di trasporto diretta delle proprietà degli oli, si consiglia di diluire uno o più oli essenziali in una crema o, meglio ancora, in un olio da massaggio vegetale come l’olio di Mandorle, o l’olio di Semi di Vinaccioli, olio di Jojoba.

Il dosaggio può variare da 50 a 100 gocce d’olio essenziale per 100 ml di olio da massaggio.

Vista l’alta concentrazione degli oli essenziali, prima dell’utilizzo è consigliabile testare la propria tollerabilità cutanea, applicandone una goccia sulla pelle, per verificare che non provochi reazioni indesiderate ad esempio di tipo allergico.

È possibile potenziare l’effetto del colore nel massaggio aggiungendo oltre agli oli essenziali, dei pigmenti colorati di origine naturale, non tossici.

  1. ASSORBIMENTO INTERNO: ingestione diretta orale degli oli essenziali

È possibile inoltre, utilizzare gli oli essenziali attraverso il consumo diretto diluendo l’olio essenziale nel cibo (per esempio nel miele) al fine di sfruttare tutte le proprietà antisettiche antivirale e antibiotiche per il sostentamento e rafforzamento del sistema immunitario.

Difatti, nonostante la grande varietà di proprietà specifiche possedute da ciascun tipo di olio, quali proprietà balsamica, rubefacente, digestiva, cicatrizzante e rilassante, depurativa e altre, tutti gli oli posseggono le proprietà antisettiche e antibiotiche.

Seguendo la consulenza di un esperto è possibile dunque sfruttare gli oli anche tramite assunzione orale.

Solitamente, gli oli vengono utilizzati per aromatizzare l’olio d’oliva trasformandolo così un eccellente e sempre diverso condimento.

In questo caso di utilizzo, gli oli essenziali più indicati sono: rosmarino, di timo o maggiorana, di menta, di limone o di arancio, il finocchio, l’anice, il coriandolo.

In particolare, il rosmarino, lo zenzero, se utilizzati per uso interno apporteranno benefici all’ apparato digerente, sono indicati in caso di gonfiore di stomaco e di cattiva digestione, e migliorano le funzioni epatiche.

L’olio essenziale di Menta è indicato per alitosi, nausea, mal d’auto.

Ricordiamo che in caso di uso interno degli oli essenziali, data la loro concentrazione e la loro potenza, è necessario attenersi scrupolosamente ai dosaggi prescritti, poiché a dosaggi eccessivi possono avere controindicazioni ed effetti dannosi.

  1. CROMOTERAPIA: la terapia del colore

La cromoterapia si annovera nell’insieme di quella terapia naturali che sfruttano la luce e le proprietà dei colori per ottenere benefici di benessere psicofisico.

Solitamente, la cromoterapia viene associata agli oli essenziali in quanto, gli oli essendo sostanze organiche volatili ottenute dall’estrazione da fiori, frutti e foglie mediante distillazione con solventi o spremitura; racchiudono in essi le note cromatiche delle piante dalle quali sono stati estratti.

Questo potere degli oli essenziali deriva dal fatto che la luce del sole catturata dalle piante dalle quali vengono estratti gli oli, si converte in vibrazioni cromatiche assorbite dalla pianta e di conseguenza dall’olio essenziale di sua provenienza.

Ogni olio quindi, possiede uno specifico colore derivato dalla nota cromatica di assimilazione della pianta dalla quale è stato estratto.

L’utilizzo di aromaterapia unita alla terapia dei colori (la cromoterapia) è un connubio perfetto portatore di benessere a diversi livelli:

  • Coinvolgimento emotivo e stimolazione di memoria, emotività e sensibilità attraverso la percezione di odori e colori.
  • Cura di disagi fisici ed emozionali.

Ovviamente, per massimizzare l’effetto della cromoterapia è fondamentale conoscere il linguaggio dei colori, e sapere dunque, che ogni singolo colore ha peculiarità differenti nell’ influenzare un determinato aspetto psicologico o fisico.

Ad esempio, il colore rosso e il colore blu avranno caratteristiche diverse tra di loro, quindi per sedare uno stato di agitazione userò un olio essenziale scegliendolo tra i BLU, al contrario, se c’è una situazione di carenza fisica e mentale, ricorrerò all’utilizzo di un olio ROSSO.

CARATTERISTICHE DELLE NOTE OLFATTIVE degli OLI ESSENZIALI

Comunemente gli oli essenziali a seconda delle caratteristiche, dal punto di vista aromatico vengono distinti in 3 note:

  • Note di testa: consistono nei profumi che si avvertono per primi e si dissolvono velocemente. Hanno alta volatilità e hanno una vibrazione molto alta e sottile, che agisce dal basso verso l’alto. Possono essere essenze fresche o fruttate come quelle degli agrumi, con effetto calmante sul sistema nervoso, o pungenti e mentolate come quelle degli oli balsamici, dai benefici effetti sul sistema respiratorio e circolatorio.
  • Note di cuore: sono caratteristiche delle essenze morbide e floreali, dalla volatilità media e ampia che porta verso il cuore, con effetto riequilibrante e vitalizzante, attiva soprattutto nei momenti di forte agitazione o tristezza. Sono le note dolci e leggermente aspre ottenute dai fiori e dalle foglie.
  • Note di base: sono le profumazioni calde e pesanti, dalla minore volatilità, ricavati da legni, resine e spezie e hanno effetto tonificante, rubefacente e corroborante. La vibrazione è bassa, pesante e profonda, porta verso la terra: sul piano psichico aiutano a dare stabilità e forza.

L’ESTRAZIONE

La tecnica di estrazione varia a seconda della parte utilizzata (droga) della pianta da cui si ricava e la giusta procedura è fondamentale per garantirne la massima qualità.

  • La spremitura: consiste in un processo di estrazione di tipo meccanico che si esegue a freddo e non comprende alcun trattamento chimico. Si usa per ottenere l’essenza presente nella scorza dei frutti, principalmente gli agrumi.
  • La distillazione in corrente di vapore: si tratta di uno dei metodi più usati per l’estrazione degli olii essenziali dalle parti più resistenti delle piante, che tollerano di più il calore, come legni, cortecce, resine e foglie. Si effettua mediante l’uso del distillatore che consiste in uno strumento dove sono presenti più contenitori stagni, un generatore di vapore e una serpentina di raffreddamento. In questo modo è possibile separare le sostanze volatili, sfruttando l’evaporazione.
  • L’enfleurage: è il metodo usato per estrarre gli oli essenziali dai petali e dalle parti molto tenere delle piante, che altrimenti si danneggerebbero facilmente in presenza di calore. I fiori vengono appoggiati su lastre ricoperte di grasso purificato, sfruttando la capacità dei grassi, di assorbire gli odori. I fiori cedono al grasso il loro profumo e sono sostituiti con altri fiori, finché il grasso non si satura di profumo. Successivamente si scioglie il grasso con alcol e quindi si separa l’olio essenziale.
  • Estrazione con uso di solventi: questo tipo di estrazione si impiega per le piante aromatiche pregiate, come la rosa e il gelsomino, con essenze che non resistono al calore. Consiste nel fare attraversare un solvente, che estrae l’essenza per poi rimuoverlo.

STORIA E ORIGNI DEGLI OLI ESSENZIALI

Numerose testimonianze tramandate riportano il loro impiego in India, Cina, nel Medio Oriente e in Europa.

Sebbene il loro utilizzo sia antico, storicamente, durante il periodo classico (Greci e Romani) il profumo delle piante non veniva prodotto nella sua forma pura, cioè sotto forma di olio essenziale, ma era sempre veicolato da un solvente, un olio vegetale o una sostanza grassa come pomate e balsami

Nei documenti di origine mesopotamica ed egizia, e poi greco-romana, si riportano i profumi o gli oli profumati come oleoliti (estrazione delle essenze tramite macerazione in olio) o come resine grezze (ad esempio incenso, mirra, sandalo, ecc.).

Gli utilizzi medico-religiosi o razionali delle piante aromatiche in antichità si riferiscono all’utilizzo della pianta in toto e non all’olio essenziale.

Tuttavia, gli Egizi erano molto abili nell’uso delle piante aromatiche e adottarono le loro fragranze nei cosmetici, così come nei medicinali ed inoltre, conoscendo la loro potente azione antisettica e antibatterica, li adoperavano nella laboriosa procedura della mummificazione, per preservare i corpi dei faraoni e bloccarne il processo di putrefazione.

I Greci ereditarono in maniera entusiastica l’uso delle essenze dagli Egizi, per aromatizzare i loro cibi e bevande oltre ai loro corpi e ai vestiti.

I primi a estrarre le parti più volatili e sottili, furono gli Arabi con l’invenzione dell’alambicco, che permetteva, infatti, di estrarre l’essenza aromatica della pianta, nella forma più pura, mediante distillazione.

Oggi l’aromaterapia è la branca della fitoterapia che cura le malattie e preserva la salute e il benessere, sfruttando le virtù degli olii essenziali, estratti dalle piante.

Questa è considerata a tutti gli effetti una disciplina olistica, in quanto la loro azione non è mai solo qualcosa di limitato e altamente specifico per un organo o un apparato, ma essi hanno piuttosto un’azione più generale sull’organismo in tutte le sue affezioni.

Il chimico francese, Renè Maurice Gattefossé, a cui è attribuita l’invenzione del termine “aromaterapia ” nel 1928, contribuì alla rinascita dell’interesse dell’uso degli olii essenziali a scopo terapeutico.

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