Categoria

Sport & Curiosità

Categoria

Lunghe camminate nel verde, spazi verdi curati molto ampi, natura e aria aperta.

Il golf non è uno sport per vecchi o solo per ricchi, è uno sport interessante, molto tecnico e anche benefico per la salute.

Come valore aggiunto, è uno sport che si pratica nel verde, all’aria aperta e permette di beneficiare dunque, anche del contatto con la natura.

È molto utile per rafforzare il sistema cardiovascolare ed è ottimo per il cuore.

Non solo mantiene allenate le articolazioni e le ossa, ma agisce anche positivamente sul cervello e assicura il benessere della mente.

Inoltre, aiuta a dimagrire ed è un ottimo modo per mantenersi in forma.

Scopriamo di seguito tutti i dettagli.

DEFINIZIONE & CARATTERISTICHE

Riportiamo le parole dell’Enciclopedia Treccani: “Secondo la definizione del Concise Oxford Dictionary “Il golf è un gioco per due persone, o coppie, che consiste nel colpire una pallina dura con mazze dalla testa di ferro e di legno fino a farla entrare in una serie di buche ricavate da una superficie erbosa levigata, poste a varie distanze le une dalle altre e separate da piste e ostacoli. Scopo del gioco è imbucare la pallina col minor numero possibile di colpi”.

Il golf, a ogni livello, è uno sport di grande complessità tecnica e rappresenta una continua sfida al miglioramento e quindi con sé stessi; la maggiore difficoltà è probabilmente l’aleatorietà: nemmeno il più grande dei campioni può conoscere con certezza assoluta l’esito di ogni suo tiro e questo da un lato genera il gusto dell’incertezza, dall’altro garantisce entusiasmo man mano che l’abilità cresce e l’aleatorietà diminuisce.

La soddisfazione che si prova a ogni singolo colpo ben giocato, la sensazione di potenza e precisione che può dare una palla ben impattata, la constatazione di essere riusciti a giocare esattamente il colpo pianificato tenendo conto del vento, della pioggia, dell’umidità e di tutti gli altri fattori costituiscono l’autentica essenza di questo sport.

Componente tutt’altro che trascurabile del golf è il suo inscindibile legame con l’ambiente naturale in cui si pratica”.

 ALLENAMENTO & BENEFICI DEL GOLF

Definiamo qui in dettaglio gli esempi del tipo di allenamento che un golfista svolge normalmente e del relativo beneficio:

  • Il golfista trasporta molto peso per molto tempo: il golfista normalmente, durante il suo giro, trasporta molte mazze, addirittura fino a quattordici, poi nella sua sacca ha palle, guanti, scarpe chiodate, il tee e molto altro.
  • Camminate per lunghe distanze: cammina per più di quattro ore, per l’attività di trasferimento da buca a buca, percorrendo più o meno cinque chilometri, se si calcolano le 18 buche standard, che si devono rifare per quattro volte.
  • Affronta terreni non lineari: le diciotto buche poste nei campi di gara, alternano verdissimi campi perfettamente rasati (farway), a rough, dove tutta l’erba è alta, folta e non curata, a laghetti e depressioni sabbiose (bunkers), creando una splendida oasi di verde, sebbene spesso vicinissima anche alle più grandi metropoli. In tale modo il golfista affronta terreni molto diversi da loro alternando varie difficoltà di allenamento cardio.
  • Allenamento sia aerobico che anaerobico: un allenamento in mezzo alla natura aerobico, quando si compie il percorso, anaerobico nel momento in cui si esegue il colpo per mandare la pallina verso la buca, sviluppando così una forza veloce e grande coordinazione.
  • Consuma un buon livello di calorie: il consumo energetico viene stimato intorno 5 Kcal/min, di conseguenza un impegno medio-basso, adatto anche a tutti coloro che non hanno mai praticato esercizio fisico e a chi soffre di cardiopatie non gravi, fungendo da buon mezzo per la riabilitazione cardiovascolare.
  • Tecnica, precisione e coordinazione: sia i movimenti per calcolare il tiro, sia lo swing, ovvero, il complesso movimento che si compie con la mazza per mandare la palla in buca, richiedono una buona tecnica, coordinazione, flessibilità e forza per colpire e lanciare a grandi distanze (sino anche a 600 metri) e con la massima precisione possibile.
  • Preparazione atletica: per giocare bene a golf e prevenire infortuni, è quindi importante una buona preparazione atletica. I grandi campioni, e i giocatori esperti e di livello, infatti, passano molto tempo correndo e rinforzandosi in sala pesi, per ottenere una perfetta condizione fisica. Molto utilizzato nella preparazione lo stretching, sia in fase di allenamento sia di riscaldamento, poiché l’elasticità è una delle qualità motorie più importanti in questo sport, specie quando si esegue lo swing che comporta, durante la rotazione del busto, l’allungamento di tutte le fibre muscolari.
  • Tonificazione: tutti i giocatori sono dediti alla tonificazione muscolare. Particolarmente interessati esercizi di tonificazione generale del cingolo scapolare, dei dorsali e rotatori del tronco, dell’avambraccio.
  • Esercizio mentale: una enorme rilevanza ha la componente mentale, tant’è che molti giocatori praticano yoga, per coniugare nel migliore dei modi mente e corpo, gesto atletico, concentrazione e strategia di gioco.
  • Perfezione della tecnica: dal punto di vista tecnico, come accade d’altronde in tutti gli sport individuali o di squadra, per raggiungere la precisione nel tiro sono necessarie molte ore di pratica al fine di autonomizzare il corretto gesto.

UNO SPORT PER TUTTI

È uno sport per tutti in quanto sebbene siamo sempre più longevi, grazie all’enorme progresso medico, la nostra qualità di vita, soprattutto in chi ha superato abbondantemente gli ‘anta’, è migliorata ben poco.

Negli adulti si registrano alti tassi di sedentarietà e abitudini alimentari scorrette e poco sane, mentre nei giovani si riscontra la dipendenza esagerata dai PC, Tablet e vari dispositivi digitali. Entrambe le categorie sono sempre più pigre e poco propense allo sport sano.

Per tale motivo, se una disciplina sportiva impegnativa per questi soggetti è forse poco adatta (scarsa preparazione fisica e mentale, indolenza, tendenza a socializzare solo virtualmente), il golf, praticato in scenari naturistici meravigliosi, richiedendo una forma atletica non eccezionale, ma una coordinazione e concentrazione molto sviluppate, è la soluzione ideale.

Proprio grazie ai suoi benefici psico-fisici, il golf sta vivendo nel mondo un periodo di grande sviluppo con milioni di praticanti.

 

 LA STORIA: nascita, sviluppo e il golf moderno[1]

La storia del golf ha una tradizione secolare, ma le sue origini sono spesso argomento di dibattito, per la mancanza di certezza su date e luoghi nei quali è stato registrato un primo rudimento di questo sport. Risalgono molto probabilmente ai tempi dell’Impero Romano e al simile gioco della paganica, nel quale si utilizzavano bastone e palla di cuoio imbottita di piume.

Un’attività ludica che i legionari potrebbero aver trasmesso nei primi anni d.C. ai celti delle Highlands, fino a contribuire allo sviluppo del golf moderno in Scozia.

Simile alla paganica il jeu de mail era praticato in Francia con mazza e palla di legno, così come la versione successiva detta chole.

Nel 14esimo secolo era invece diffuso in Inghilterra anche il gioco della cambuca (con una pallina di legno), nato nei dintorni di Roma dopo la caduta dell’Impero, mentre nel Medio Evo, sia in Scozia che nei Paesi Bassi, è stata confermata la presenza di un gioco che i contadini facevano con pietra e bastoni.

Lo storico del golf Steven van Hengel sostiene che si praticava fin dal 1297 con mazze e palle sulle dune di sabbia (d’inverno sui corsi ghiacciati), un gioco chiamato spel metten kolve (o colf, kolven e colven).

La ricerca storica documenta la somiglianza di regole, attrezzature, nomi e una crescita in parallelo fra il golf in Scozia e il colf in Olanda, paesi nei primi secoli del millennio commercialmente in ottimi rapporti. Ipotesi confermata anche dai pittori fiammingo-olandesi che fra il 1400 e il 1600 hanno rappresentato partite di colf su terra e su ghiaccio, in patria e anche all’estero.

Anche sull’etimologia della parola “golf” non ci sono certezze: se derivata dalla parola scozzese goulf che significa “colpire o schiaffeggiare”, o dall’olandese kolf, che significa “mazza”.

In Olanda il colf andò in seguito perdendo d’importanza declinando per l’avanzare di quello scozzese, e divenne di moda il kolf, una sorta di minigolf giocato nei cortili e sotto le tettoie delle locande.

Non godeva inoltre della protezione della casa reale olandese, al contrario di quelle di Scozia e Inghilterra.

La regina di Scozia Maria Stuarda, condannata al patibolo nel 1587, venne accusata di aver giocato a golf pochi giorni dopo l’assassinio del marito, mentre suo figlio Giacomo I era un bravo giocatore, cosa che ne ha favorito la diffusione.

Le sfide di golf sotto gli Stuart avvenivano fra individui e coppie, ed è qui che sono nate le gare di match-play. Le regole erano diffuse oralmente, i campi non avevano dimensioni definite, e si giocava spesso sui mitici links, campi coperti di vegetazione bassa e adibiti anche al pascolo, a fondo sabbioso, vicini al mare e dal drenaggio perfetto.

Nel 2005 una testimonianza proveniente della Lanzhou University ha riacceso il dibattito sulle origini del golf, affermando che un gioco simile fosse già presente anche in Cina, fin dalla Dinastia Tang Meridionale.

Ma al di là delle origini controverse, queste erano comunque tutte forme antenate di uno sport ancora in divenire.

 

STORIA DEL GOLF: LA NASCITA DEL GIOCO MODERNO IN EUROPA

Quel che è certo è che i pionieri del golf vero e proprio furono gli scozzesi, fornendo regole, attrezzature e campi.

Il primo documento ufficiale di storia del golf che ne dimostra l’esistenza, fu il decreto emanato dal re di Scozia Giacomo II, che nel 1457 ne bandì l’attività in quanto considerata distrazione da quelle fondamentali (come tiro con l’arco e arti marziali) per la difesa del regno.

Il più antico percorso ancora esistente è la cosiddetta casa del golf di St.Andrews vicino a Edimburgo, dove si giocava già nel XV secolo.

Il golf club più antico è del 1744, il Gentlemen Golfers di Leith, luogo nel quale sono state redatte le prime regole del golf. Il fondatore fu William St. Clair di Roslin, gran maestro ereditario della massoneria scozzese, che ebbe un ruolo fondamentale per la conservazione dello spirito del golf.

Le norme furono poi riscritte nel 1754 dal Royal and Ancient Golf Club of St.Andrews, che ancora oggi ne detiene i diritti per l’Europa, con le famose 13 regole del golf. Risale a quella data anche la scelta del campo a 18 buche (in realtà le 9 buche raddoppiate) e la nascita dello storico old course.

Ecco una massima che fa luce sulla storia del golf moderno:

“Giochi con mazze e palle esistono da molti secoli, ma il golf come lo conosciamo oggi, giocato su 18 buche, ha chiaramente avuto origine in Scozia.” (un portavoce di St.Andrews)

In questi anni nacque spontaneamente anche la figura del caddie: vedetta di gara, portava anche tutti i bastoni necessari, ed è il primo, vero e proprio professionista del golf, fino a diventare consigliere fidato, ricercato e ben remunerato.

Nell’epoca inglese della Regina Vittoria, i caddies erano veri padroni del gioco e soprannominati captains. Tom Morris il vecchio e Tom Morris il giovane ne sono esempi emblematici, anche nell’aspetto: un golf ancora d’altri tempi, ben documentato dal film Tommy’s Honour del 2016.

Allan Robertson di Prestwick fu il miglior professionista del tempo, il primo a entrare nel culto popolare, tanto che, dopo la sua morte, per designare il suo successore nacque nel 1860 il British Open Championship, la più antica e prestigiosa gara del calendario.

Tom Morris il giovane lo vinse per quattro edizioni consecutive (1868-1872), prima di morire prematuramente nel 1875, a soli 24 anni.

Storie di golf affascinanti quanto tristi, come quella di Jamie Anderson di St. Andrews, morto povero all’ospizio nonostante ben tre vittorie (1877-78-79).

 

STORIA DEL GOLF: DALLA GRAN BRETAGNA AGLI STATI UNITI

Oltreoceano, grazie agli olandesi già dal secolo precedente si giocava nella Carolina del Sud e soprattutto in Georgia, culla del golf americano. Terminata la guerra d’indipendenza, si deve aspettare fino al 1888 per sentire parlare ancora di golf; il primo percorso venne ricavato in un frutteto, poi nel 1891 sorse a Shinnecock Hills, Long Island, il primo golf permanente degli Stati Uniti.

La United States Golf Association (USGA) nacque nel 1894, e ancora oggi redige le regole del golf americano. Nello stesso anno organizzò il primo US Amateur Championship, nel 1895 il primo US Open, gara che avrebbe pochi anni dopo affiancato il British Open quanto a prestigio, sulla spinta di una enorme diffusione del golf.

Il contributo decisivo alla trasformazione del golf in sport di massa fu offerto dalle nuove tecnologie (palline di gomma e nuovi bastoni), che decretarono anche il passaggio del primato dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti.

Il British Open continuò a proporre momenti irripetibili nella storia del golf, e soprattutto personaggi: come Harry Vardon che vinse 6 titoli, come l’amateur Francis Ouimet che vinse lo US Open 1913, come il francese Arnaud Massy che con la sua vittoria provocò l’esplosione del golf transalpino, come il plurivincitore Walter Hagen, o ancora come la stella degli anni Trenta Bobby Jones, al quale è dedicato il film Bobby Jones.

Fu proprio il “Genio del golf” a fondare il mitico campo di Augusta, sede ancora oggi del mitico Augusta Masters, uno dei quattro Major annuali, unico a disputarsi sempre sul medesimo percorso.

La storia del golf arriva poi nel dopoguerra, con guadagni ormai astronomici e campioni del calibro di Sam Snead, Ben Hogan, Arnold Palmer, Jack Nicklaus, fino ad estendersi a macchia d’olio in tutti i continenti.

L’avvento negli anni Novanta del fenomeno Tiger Woods fa del golf uno sport di portata mondiale. Di questa evoluzione sono protagonisti anche giocatori europei con un nome su tutti, quello dello spagnolo Severiano Ballesteros.

 

LE ORIGINI DEL GOLF IN ITALIA

Nel Belpaese, da sempre c’è poca cultura di questo sport, benché la storia del golf racconti, come detto, di origini nell’Impero Romano.

Nel Settecento a Roma il conte di Albany giocava a Villa Borghese e le sfide della comunità britannica si tenevano nella residenza storica Villa Doria Pamphili.

The Rome Golf Club è datato 1898, con soci in prevalenza inglesi ed americani, che giocavano sui prati delle ville romane: Villa Doria Pamphili appunto, ma anche Villa Borghese, oltre ad un percorso fuori Porta San Giovanni. Tra i primi club di golf in Italia, anche se in quegli anni nacquero anche:

  • Sorrento Golf Club (1895);
  • Varese Golf Club (1897);
  • Florence Golf Club (1899);
  • Sanremo Golf Club (1901)

Nel 1903 cambiò nome, diventando Circolo del golf di Roma dell’Acquasanta, ancora oggi il golf club più antico d’Italia.

Un titolo che spesso viene assegnato anche al Golf Club Ugolino: è vero che la pratica del gioco del golf iniziò a Firenze nel 1889 grazie alla folta colonia inglese che realizzò un percorso sui terreni a nord, ma il percorso attuale venne inaugurato solo nel 1934.

Nel primo dopoguerra sorsero i primi circoli nelle grandi città, anche se il golf era esclusivamente stagionale, e riservato a pochi.

La prima gara nel 1905, poi nel 1927 a Milano la fondazione della FIG, poi spostata a Roma ed entrata a far parte del CONI.

I professionisti di quel periodo erano tutti britannici, mentre i giocatori italiani cercavano di apprendere il golf, pur senza le possibilità dei colleghi. Uscirono comunque grandi nomi come Pietro Manca, Ugo Grappasonni, Aldo Casera, e tanti altri.

Il conflitto mondiale cancellò il golf italiano, con una faticosa ricostruzione che iniziò nel 1946 a Rapallo con l’Associazione golfistica italiana, che tornerà ad avere il titolo e i diritti di federazione CONI nel 1959.

Nell’Italia del secondo dopoguerra il golf è quasi sconosciuto, poco considerato rispetto agli altri sport, ed il giocatore di golf proviene da famiglie benestanti. L’unico capace di mettersi in mostra è Baldovino Dassù.

Arriva poi Costantino Rocca, che contribuisce alla vittoria europea nella Ryder Cup 1995 e 1997, finisce secondo all’Open e infila 4 vittorie sull’European Tour.

Negli ultimi anni tanti nuovi giocatori stanno portando il golf italiano alla ribalta: i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Renato Paratore, Nino Bertasio, e tanti altri.

Ma, cosa più importante, con l’assegnazione a Roma della Ryder 2022 e con tante iniziative promosse dalla FIG, in Italia la storia del golf comincia adesso.

 

 

 

 

 

[1] https://www.golfpiu.it

Nel mondo esistono innumerevoli sport.

Che siano praticati come hobby, carriera o regime di fitness, tutti gli sport sono portatori di benessere, divertimento e felicità.

Qualsiasi sport si scelga certamente sarà un successo in termini di benefici apportati al corpo e alla mente.

Ogni sport ha la sua magia, il suo perché, il suo fascino, tuttavia, vi sono degli sport che a livello mondiale sono i maggiormente amati, apprezzati e seguiti.

Diversi giochi sportivi sono cresciuti nel tempo e hanno acquisito popolarità con un annesso enorme seguito in tutto il globo.

Organismi internazionali difatti, regolano questi sport a livello planetario per importanza e impatto che essi hanno a livello sociale ed economico.

Di tutti gli sport, i più diffusi e meglio regolamentati a livello planetario sono inclusi ovviamente nei Giochi Olimpici, competizione mondiale nella quale tutti i paesi aderenti si sfidano tra loro.

Non indifferente è anche l’apporto in termini economici che tali sport riservano ai paesi (specialmente i più sviluppati), compagnie, società e privati che investono in questo fruttuoso business nel quale girano milioni e si guadagnano cifre importanti.

Vediamo dunque, la diffusione, la popolarità e la distribuzione delle attività sportive nel mondo.

GLI SPORT PIU’ POPOLARI AL MONDO NEL 2022[1]

La classifica parte dalla decima posizione fino alla prima più popolare.

10. Golf – 450 Milioni di Fans

Il golf ha un seguito globale stimato di persone di 450 milioni, e la sua influenza principale è in Europa occidentale, Asia orientale e Nord America. Il golf si gioca con l’uso di mazze diverse per colpire una palla, su un percorso determinato, usando la minor quantità possibile di colpi. Lo sport moderno è stato giocato per la prima volta in Scozia, da dove si è diffuso nel Regno Unito e nel resto del mondo.

9. Rugby – 475 Milioni di Fans

Il rugby ha la sua principale sfera di influenza nel Regno Unito e nel Commonwealth e una stima globale di persone 475 milioni. La fondazione dello sport moderno è stata tracciata nell’Inghilterra medievale. Dal Regno Unito, si è diffuso in colonie britanniche come l’Australia e la Nuova Zelanda. Lo sport è giocato da due squadre di giocatori 15 ciascuno, che portano, calciano o passano una palla attraverso la linea di fondo per segnare punti.

8. Baseball – 500 Milioni di Fans

Il baseball ha stimato 500 milioni di follower globali e gode dei suoi più alti livelli di popolarità negli Stati Uniti, nei Caraibi e in Giappone. Lo sport è uno sport di mazza e palla che coinvolge due squadre di nove giocatori ciascuna, che partecipano alla battuta e al fielding per guadagnare punti. Versioni diverse di questo sport sono state giocate negli Stati Uniti prima che guadagnassero popolarità a livello nazionale nel 19th Century. Dagli Stati Uniti, lo sport si è diffuso in altre parti del mondo e si è evoluto verso il gioco moderno come è stato giocato oggi.

7. Basket – 825 Milioni di Fans

Basket vanta di avere una stima di 825 milioni di follower in tutto il mondo e una sfera d’influenza globale. Lo sport è stato inventato dal Dr. James Naismith in 1891 nel Massachusetts, negli Stati Uniti. Lo ha creato come alternativa al calcio, dal momento che lo sport poteva essere giocato in casa e aveva meno possibilità di causare incidenti. Lo sport è giocato da due squadre di cinque giocatori ciascuna, in cui l’obiettivo è quello di colpire con successo la palla attraverso un cerchio sollevato piedi 10 da terra.

6. Ping pong – 875 Milioni di Fans

Table Tennis gode di una sfera d’influenza globale e ha stimato 875 milioni di follower in tutto il mondo. Lo sport è iniziato nel 19th Century in Inghilterra come una versione in miniatura del tennis su prato sportivo. Lo sport divenne ampiamente noto come “Ping Pong”. Lo sport moderno coinvolge due squadre da due a quattro giocatori, colpendo una palla leggera su una rete su un tavolo duro, usando le racchette. Formidabili paesi globali nello sport includono la Corea del Sud, la Svezia e la Cina.

5. Pallavolo – 900 Milionii di Fans

L’influenza primaria della pallavolo è vista in Europa occidentale e in Nord America e lo sport ha una stima globale di 900 milioni di fan. Lo sport è stato inventato negli Stati Uniti da William G. Morgan in 1895. Faceva parte della Young Christian’s Christian Association come istruttore, e prendeva a prestito da basket, tennis, pallamano e elementi di baseball. Lo sport si è evoluto nel corso degli anni per lo sport moderno, caratterizzato da due squadre di giocatori 6 che lanciano una palla su una rete.

4. Tennis – 1 Miliardo di Fans

Il tennis ha un seguito globale stimato di 1 miliardi di fan e una sfera d’influenza globale. Si ritiene che diverse versioni di questo sport siano state interpretate da Egizi, Romani e Greci, sebbene lo sport moderno sia stato inizialmente diffuso in Francia. Dalla Francia, si è diffuso in altre parti d’Europa e infine in tutto il mondo. Lo sport è giocato da due squadre di uno o due giocatori ciascuna e consiste nel rimbalzare una palla su una rete usando le racchette da tennis. I punti si ottengono quando l’avversario non respinge la palla nelle dimensioni predeterminate del campo rettangolare.

3. Hockey su prato – 2 Miliardi di Fans

L’hockey su prato ha un seguito globale stimato di 2 miliardi di fan e vede la sua principale sfera di influenza in Europa, Africa, Asia e Australia. Lo sport dell’hockey su prato contemporaneo è stato giocato per la prima volta in Inghilterra negli 1800. Il gioco è per lo più simile al calcio, tranne per il fatto che i giocatori usano dei bastoncini per guidare la palla invece dei piedi. Lo sport è ampiamente praticato in India, Australia e Pakistan, le cui squadre sono formidabili in questo sport.

2. Cricket – 2.5 Miliardi di Fans

Il cricket ha un seguito globale stimato per 2.5 miliardi di persone e la sua principale sfera di influenza è nei paesi del Regno Unito e del Commonwealth. La culla dello sport fu l’16TH Century England e fu fatto uno sport nazionale nel 18esimo secolo nel paese. Lo sport è caratterizzato da due squadre di undici giocatori ciascuna, in cui ogni squadra tenta di segnare il maggior numero di posizioni. Lo sport è straordinariamente popolare nelle ex colonie britanniche come India, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan e Australia.

1. Calcio – 4 Miliardi di Fans

Il calcio associativo, o il calcio, è lo sport più popolare al mondo. Si stima che oltre la metà della popolazione mondiale si consideri tifosi dell’associazione calcio (calcio). Lo sport gode di una stima di 4.0 miliardi di persone in seguito e una sfera d’influenza globale. Il calcio antico è stato rintracciato in Cina già nel 2 secolo. Anche i romani, i greci e i giapponesi sono stati pensati come possibili primi giocatori di questo sport. Il calcio contemporaneo è iniziato in Inghilterra, dove ha accumulato un notevole interesse e si è diffuso in altre parti del mondo. Lo sport è più popolare in Europa e nelle Americhe che in qualsiasi altro continente. Lo sport è caratterizzato da due squadre di undici giocatori e due gol. L’obiettivo di questo sport è quello di guidare una palla nel goal difeso dalla squadra avversaria.

Quali sono gli sport più popolari al mondo?

Grado Sport Seguito stimato globale Sfera primaria di influenza
1 Calcio (associazione calcio) 4.0 Billion Globalmente
2 Cricket 2.5 Billion Regno Unito e Commonwealth
3 Hockey su prato 2 Billion Europa, Africa, Asia e Australia
4 tennis 1 Billion Globalmente
5 Pallavolo 900 milioni Europa occidentale e Nord America
6 Tennis da tavolo 875 milioni Globalmente
7 Pallacanestro 825 milioni Globalmente
8 Baseball 500 milioni Stati Uniti, Caraibi e Giappone
9 rugby 475 milioni Regno Unito e Commonwealth
10 golf 450 milioni Europa occidentale, Asia orientale e Nord America

[1] https://it.ripleybelieves.com/

Uno tra gli sport invernali più suggestivi e meno praticati qui in Italia, ma molto considerati in altri parti del mondo, è certamente l’hockey sul ghiaccio o più semplicemente hockey.

Questo sport consiste in una disciplina di squadra disputata sul ghiaccio in cui i pattinatori attraverso l’utilizzo di un bastone ricurvo indirizzano il puck (o anche detto “disco”) nella porta della squadra avversaria. È considerato uno sport veloce e fisico.

Sport nazionale del Canada, è molto diffuso anche in Svizzera e venne praticato anche in Italia durante il periodo fascista (durante il quale venne chiamato disco sul ghiaccio).

È uno sport molto popolare in tutti i paesi a clima rigido nei quali le basse temperature favoriscono la formazione di uno strato di ghiaccio come copertura naturale negli ambienti esterni, tale da poter sopportare lo svolgimento del gioco, quali il Canada, la Repubblica Ceca, la Lettonia, i paesi nordici (in particolare Finlandia e Svezia), Stati Uniti, Russia, Slovacchia e Svizzera.

Grazie all’avvento della costruzione di piste di ghiaccio artificiali questo sport ha visto uno sviluppo come pratica anche al chiuso, nei paesi a clima caldo enei mesi più caldi.

La sua diffusione maggiore è in Canada (dove è molto popolare) e Stati Uniti (molto diffuso) nei quali è per il primo, lo sport nazionale, per i secondi, uno dei quattro sport più praticati a livello nazionale e non a caso, a livello mondiale il campionato più importante è la National Hockey League (NHL), che raccoglie le migliori squadre degli Stati Uniti e del Canada.

L’ International Ice Hockey Federation (IIHF) è la “Federazione internazionale dell’hockey su ghiaccio”), sigla IIHF, fondata nel 1908 ed è il massimo organismo di governo dell’hockey su ghiaccio mondiale. Organizza i tornei internazionali e regola il ranking mondiale per squadre nazionali. Ha sede a Zurigo e comprende 68 squadre.

Di queste 68 quadre, sono le 6 migliori squadre (Canada, Russia, Repubblica Ceca, Finlandia, Slovacchia, Svezia, Svizzera e Stati Uniti) hanno conquistato il 90% delle medaglie attribuite durante i campionati mondiali.

Vediamo di seguito maggiori dettagli.

STORIA [1]

Le origini di questo sport sono antiche, poichè nasce come evoluzione dell’hockey su prato già praticato al tempo dei Greci nel V secolo a.C. presso le rive del Nilo con l’ausilio di mazze e palline.

La sua diffusione in Europa fu successiva e graduale e si spostò dall’essere praticata sul prato al ghiaccio in maniera molto naturale in quanto, nei paesi freddi a clima molto rigido, non vi era modo per lunghi mesi di poterlo praticare sul prato a causa del progressivo gelo dei terreni e dello sviluppo delle lastre di ghiaccio e se ne sviluppò così, la versione ghiacciata.

Una serie di pitture come testimonianze artistiche di derivazione fiamminga riportano lo sviluppo e la pratica di questo sport tra il XVI e XVII secolo.

Tra queste testimonianze si annoverano ad esempio i dipinti di Pieter Bruegel tra i quali il Vecchio, Cacciatori nella neve (1565) riporta alcuni personaggi si muovono sul ghiaccio con dei bastoni ricurvi.

Il termine hockey fu utilizzato per designare questo sport a partire dal 1785 e sebbene ancora prima ancora, nel 1527 invece si utilizzava il termine hockie, l’etimologia resta incerta.

L’origine del nome potrebbe derivare da dall’antico termine francese di origine germanico hoquet (bastone da pastore, gancio), o di quello olandese hokkie, diminutivo di hok (gabbia, ovvero la porta dove segnare).

Le dinamiche di questo sport si svilupparono dapprima sui campi, ma il gioco si sviluppò ugualmente anche sul ghiaccio, come visibile in alcuni dipinti di pittori olandesi del Seicento e sebbene si sia diffuso prima in Europa, tutte le basi del gioco moderno si fondarono in America del Nord.

I coloni inglesi difatti, portarono in America una notevole varietà di sport simili al moderno hockey, tra i quali ricordiamo quali lo shinty proveniente dalla Scozia, l’hurling irlandese e l’hockey su prato diffuso soprattutto in Inghilterra.

Tali giochi erano tutti adattati ad essere giocati anche sul ghiaccio e con l’influenza dello sport chiamato lacrosse praticato dalla tribù nativa degli Irochesi, si gettarono le basi per i concetti di gioco poi sviluppati nella definizione dell’hockey moderno, soprattutto per quanto concerne la fisicità in campo.

Un’altra influenza importante per l’hockey moderno deriva dal progenitore bandy, sport praticato in Inghilterra durante il XVIII secolo e simile al gioco del calcio, con due squadre da 11 giocatori su un campo completamente ghiacciato.

Il bandy raggiunse la popolarità in tutta l’Europa settentrionale e la Russia, ma solo nel 1891 fu fondata la National Bandy Association, che fissò le regole del gioco.

Tuttavia, solo l’arrivo degli immigrati e soldati britannici nelle terre nordamericane gettò davvero le basi di quello che conosciamo oggi come il gioco del hockey moderno, attraverso un lungo processo di formazione, la cui paternità è oggetto di scontro e dibattito ancora oggi tra cittadini, scrittori ed esperti per ben 4 città: Windsor, Montreal, Kingston e Halifax.

La Nova Scotia sembra essere in ogni caso, la maggiore influente dello sviluppo di questo sport il tuto testimoniato soprattutto dalla pubblicazione di numerosi articoli di giornale nei quali vi sono molte apparizioni di questo gioco.

Nella città di Halifax, grazie alla azione di una famosa associazione amatoriale la quale preparò nel 1872 le Halifax Rules che prevedevano la suddivisione della partita in due tempi da 30 minuti ciascuno con un intervallo di 10 minuti con ogni squadra composta da 9 giocatori e con il cambio di campo dopo ogni gol.

A Montreal, grazie alle gesta del giocatore ames George Alwyn Creighton, pattinatore e hockeista, l’hockey su ghiaccio divenne famoso e fece della città del Quebec il proprio punto di riferimento per questo sport.

La prima partita ufficiale di hockey su ghiaccio di cui abbiamo riferimenti precisi si disputò nel 1875 presso il Victoria Rink di Montreal, celebrato come un vero evento storico, con due squadre locali fidanti in partita di hockey, rispettando le regole Halifax.

Grazie alle riprese e la pubblicità dei media, l’evento ebbe un enorme successo e permise all’hockey di diventare sempre più popolare e simile alla connotazione moderna che oggi conosciamo tanto da spingere lo sviluppo un nuovo set di regole per migliorarne il regolamento, istituendo così, le nuove regole chiamate le Montreal Rules.

Nel 1883 venne organizzato il primo torneo ufficiale in occasione del Winter Carnival di Montreal.

Nel 1886 fu fondata l’Amateur Hockey Association of Canada e l’anno successivo iniziò il primo campionato ufficiale.

Nel 1890 vi furono alcune side tra Ottawa Rideau Rebels, Granite Club e Victoria’s Club caratterizzate da clamorosi gesti di violenza, tanto che l’hockey su ghiaccio rischiò l’abolizione: i dirigenti delle squadre principali dell’Ontario crearono perciò, una lega per controllare l’hockey nella Provincia e fu così fondata la Ontario Hockey Association, che fissò il numero di 7 giocatori per formazione: un portiere, due difensori, tre attaccanti ed un rover, una sorta di jolly che si spostava tra divesa ed attacco.

Fu così che l’hockey divenne il gioco invernale nazionale e fu fondata la Stanley Cup, un trofeo con cui premiare la migliore squadra canadese.

L’hockey su ghiaccio raggiunse la popolarità negli USA tra il XIX ed il XX secolo con la formazione delle prime leghe tra il 1901 ed il 1904.

A seguito della formazione di altre leghe, come la NHA (National Hockey Association), la PCHA (Pacific Coast Hockey Association) nacque la NHL, ovvero la National Hockey League, formata nel 1917, i cui massimi dirigenti, nel 1929 decisero di cambiare le regole del gioco, diventato ormai troppo noioso, legalizzando il passaggio in avanti, ammesso nella zona neutrale, ma anche nel terzo difensivo e nel terzo d’attacco, per poi aggiungere anche delle nuove regole sul fuorigioco, sulla liberazione vietata e sul rigore.

In Europa, la popolarità partì dalla Gran Bretagna e si diffuse in tutto il continente grazie anche alla fondazione della Ligue International de Hockey sur Glace, diventata qualche anno dopo l’International Ice Hockey Federation, da parte degli stati di Gran Bretagna, Belgio, Francia e Svizzera.

Due anni dopo fu organizzato il primo campionato europeo e nel 1920, l’hockey fece la sua prima comparsa nei Giochi Estivi di Anversa.

Quattro anni dopo, quando Chamonix ospitò i Giochi Invernali, i primi della storia, fu incluso nel programma anche l’hockey su ghiaccio.

La Gran Bretagna fu la prima potenza europea, che nel 1936 riuscì anche ad interrompere i successi canadesi, successivamente tuttavia, le altre nazioni quali la Svezia, Finlandia e Cecoslovacchia si imposero nelle competizioni internazionali, facendo arretrare i britannici.

Solo nel 1954 fece il debutto ai Mondiali di hockey su ghiaccio l’Unione Sovietica, la squadra più forte nell’entourage Europeo.

LE REGOLE DEL GIOCO[2]

Questo sport prevede due quadre sfidanti in campo ogni formazione ha a disposizione 22 giocatori, 20 in movimento e 2 portieri, sono solo 6 tuttavia i giocatori per ogni squadra che scendono in campo. L’allenatore ha a disposizione una numerosa formazione a causa delle molte sostituzioni che si effettuano solitamente durante una partita, in media una al minuto.

IL campo da gioco consiste in una pista”, una superficie ghiacciata rettangolare, con una lunghezza compresa fra 56 e 61 metri, ed una larghezza tra i 26 e i 30 m.

Intorno alla pista c’è una balaustra sopra la quale, a protezione del pubblico, c’è una protezione in plexiglas; dietro le porte si trova una rete di protezione supplementare.

Le porte hanno 122 cm di altezza e 183 cm, di larghezza mentre i montanti sono colorati in rosso.

Un incontro di hockey viene disputato in una partita di 60 minuti (divisi in tre periodi – chiamati anche “terzi” o “drittel” – da 20 minuti ciascuno).

Ogni interruzione del gioco comporta l’arresto del cronometro (si parla di minuti effettivi di gioco), e per questo, una partita dura in realtà circa il doppio del tempo effettivo.

Gli intervalli fra un tempo e l’altro durano 15 minuti.

L’incontro viene vinto dalla squadra che segna il maggior numero di goal.

Non esiste il pareggio e se al termine di una partita il risultato è ancora di parità, viene giocato un tempo supplementare, che può durare venti, dieci oppure cinque minuti, ma che termina immediatamente con il gol di una delle due squadre (col meccanismo della sudden death, simile al golden goal calcistico).

Di solito, i tempi supplementari vengono giocati con un numero ridotto di giocatori di movimento, 3 o 4 per squadra invece di 5. Se al termine del tempo supplementare nessuna delle due squadre ha segnato, la partita viene decisa ai rigori oppure, a seconda del campionato, i tempi supplementari possono proseguire ad oltranza.

Secondo il sistema di punteggio più diffuso, vengono assegnati 3 punti alla squadra vincitrice nel tempo regolamentare, 2 alla squadra vincitrice dopo il tempo supplementare o i rigori, 1 alla squadra sconfitta ai supplementari o ai rigori e nessun punto per chi perde nel tempo regolamentare.

I campionati vengono decisi quasi ovunque attraverso il meccanismo dei play-off, per il quale si qualificano le migliori del girone.

Normalmente, la migliore squadra della stagione regolare affronta al primo turno la peggiore delle qualificate, la seconda la penultima e così via.

Le vincenti passano al turno successivo, fino alla finale. Gli incontri avvengono su una serie di partite, chi ne vince – a seconda del regolamento – per primo 4 (al meglio delle 7), 3 (al meglio delle 5) o più raramente 2 (al meglio delle 3), si aggiudica il passaggio del turno.

È consentito spostare in avanti il disco con il pattino, ma non è consentito segnare in questo modo, a meno che non sia una deviazione. Vietato è anche giocare il disco col bastone alto (ossia col bastone al di sopra della spalla) – ma è permesso bloccarlo con la mano. I passaggi con la mano e le reti segnate con essa non sono valide.

Con l’avvento della cosiddetta “tolleranza-zero”, introdotta in tutti i principali campionati del mondo prima dei XX Giochi olimpici invernali del 2006, il gioco è divenuto più tecnico. Questa nuova regola, in realtà, non è altro che l’applicazione molto più rigida delle regole preesistenti.

In sostanza, ostruzioni, trattenute, colpi di bastone e agganci sono sanzionati in modo più puntuale, così da migliorare la fluidità del gioco, e favorire i gesti tecnici.

GIOCATORI E EQUIPAGGIAMENTO[3]

Una squadra di hockey su ghiaccio è composta al massimo di 22 giocatori, 20 di movimento e 2 portieri. Durante una partita possono essere sul ghiaccio al massimo 6 giocatori contemporaneamente. La regola prevede che siano 5 giocatori di movimento e un portiere, ma in situazioni particolari, il port Una squadra di hockey su ghiaccio è composta al massimo di 22 giocatori, 20 di movimento e 2 portieri. Durante una partita possono essere sul ghiaccio al massimo 6 giocatori contemporaneamente. La regola prevede che siano 5 giocatori di movimento e un portiere, ma in situazioni particolari, il portiere può essere sostituito da un sesto giocatore di movimento.

Normalmente si parla di “linee” – cioè diversi assetti nei quali attaccanti (due ali ed un centro) e difensori giocano sempre insieme. Una squadra tipo ha due portieri, quattro linee difensive (due difensori per linea, in totale otto) e quattro offensive (tre attaccanti per linea, in totale dodici). A disposizione restano solitamente un terzo portiere e due ulteriori difensori. Nell’hockey su ghiaccio degli albori c’era anche un sesto giocatore di movimento nella posizione definita “rover”, in grado di svolgere sia il compito di attaccante che di difensore.

In una squadra ci devono essere un capitano e due capitani alternativi. Come segno di riconoscimento portano sul petto rispettivamente una “C” o una “A” maiuscole. Fino agli anni 50 i giocatori dell’Unione Sovietica portavano in alternativa una “K” per il capitano. Ciò sarebbe possibile ancora oggi, ma questa possibilità viene utilizzata solo raramente. Il capitano è l’unico a poter chiedere spiegazioni sulle decisioni degli arbitri. I cambi dei giocatori di movimento sono possibili non soltanto durante le interruzioni di gioco, ma possono anche essere “volanti”. Il cambio di tutti i giocatori di movimento è possibile ed è definito “cambio di linea”.

Per evitare gli infortuni, uno dei maggiori rischi dell’hockey su ghiaccio, è prescritto un equipaggiamento protettivo completo. Oltre a particolari pattini da ghiaccio e il bastone, ne fanno parte un casco con visiera, guanti, protezioni per nuca, laringe e bocca, e il paradenti. Inoltre protezioni sono previste per le spalle e la cassa toracica. Poiché i portieri sono sottoposti a maggiori rischi, spesso infatti devono parare dischi a velocità altissime, hanno uno speciale equipaggiamento: oltre a speciali “pattini da portiere” ed un bastone leggermente più spesso, portano un casco dotato non di una semplice visiera, ma di una maschera a griglia, gambali, un guanto – quello della mano che regge il bastone – dotato di “scudo” ed un “guanto da presa”.

[1]  Albo d’oro del campionato mondiale maschile,

Definizione lessicografica ed etimologica di “hockey”,

Le origini dell’hockey, su sihrhockey.org,

Luogo di nascita dell’hockey,

Rendiconto di una partita disputata nel 1877 a Montréal,

Lord Stanley e figli, su nhl.com,

Storia della Stanley Cup.

[2] Regolamento ufficiale IIHF, Regolamento ufficiale NHL

[3] Regolamento ufficiale IIHF, Regolamento ufficiale NHL

Disciplina ancora poco praticata ma di notevole impatto per il benessere psico-fisico, il Gyrotonic è una vera e propria arte del movimento.

Tale disciplina permette il connubio perfetto di preparazione fisica ed atletica con la preparazione mentale-spirituale in quanto viene classificata come una disciplina composta da diverse discipline che mixate insieme, permettono di sviluppare una consapevolezza del corpo davvero superiore alla media delle discipline.

Certamente, seppur ancora di nicchia, questo tipo di allenamento merita una attenzione particolare in quanto i suoi benefici non solo riguardano l’acquisizione di una maggiore consapevolezza del proprio corpo (aumentandone la sua elasticità) ma anche, l’acquisizione di una connessione corpo-mente-spirito non indifferente.

Vediamone di seguito i dettagli.

STORIA

Di invenzione del ballerino Ungherese Juliu Horvath, nasce negli anni 80’ in USA, grazie ad un infortunio al tendine d’Achille che obbligò il ballerino ad abbandonare la danza dedicandosi allo Yoga per il recupero muscolare post operazione, scoprendo così le capacità di ascolto e sperimentazione sul proprio corpo di un movimento nuovo, salutare e che coinvolgesse il corpo in toto proteggendo tuttavia la parte lesa.

Dopo aver approfondito la pratica Yoga in maniera esaustiva a tutto tondo e aver tratto giovamento a livello muscolare ed articolare, Juliu evolse la pratica in un nuovo sistema che chiama “Yoga for Dancers” il cui livello avanzato diventerà il Gyrokinesis.

In seguito, dopo vari sviluppi coniò il sistema di Gyrotonic Expansion System che corrisponde al sistema di oggi chiamato appunto Gyrotonic, che attiva in maniera dinamica muscoli, articolazioni, tendini e legamenti.

La differenza tra Gyrokinesis e Gyrotonic consiste nell’utilizzo da parte di macchinari nel Gyrotonic, mentre il Gyrokinesis predilige solo l’allineamento a corpo libero.

L’origine del nome del Gyrotonic nasce dall’unione di due termini: Gyro, che indica i movimenti di tipo circolare tipici di tale disciplina, e Tonic che indica suono, tono e vibrazione del corpo.

Difatti, si basa su movimenti circolatori che generano vibrazioni del corpo il cui suono è molto intimo e personale e che può essere percepito dall’atleta in esecuzione del movimento.

Difatti, il sistema del Gyrotonic è una disciplina di allungamento e rinforzo muscolare con un metodo allenamento intenso che mira a stimolare le articolazioni ed esercitare la muscolatura, utilizzato sia come allenamento o terapia riabilitativa post infortuni o post patologie, sia come propedeutico alla danza e altre discipline.

L’ALLENAMENTO

Il sistema si basa sul principio del “movimento intelligente” sul mix di varie discipline, con principi di danza, yoga, arti marziali e nuoto, espressi attraverso movimenti sferici, senza mai interruzione a resistenza costante.

In ogni esercizio si connette la mente e lo spirito attraverso la respirazione il cui uso corretto permette la rigenerazione del diaframma, il controllo del sistema respiratorio con un ritmo più regolare, una maggiore percezione di sé e del proprio corpo unito ad una sensazione di piacevole fluidità e mobilità aumentate.

È un vero mix di forza, flessibilità e coordinazione, unito alla grazia ereditata dalla danza e alla dinamicità e mobilità dello yoga, il tutto, con un maggiore grado di resistenza, versatilità e armonia.

L’allenamento si svolge attraverso l’uso di un macchinario appositamente ideato per la disciplina ed adattabile a tutti i tipi di bisogni del corpo e di livello di intensità, secondo l’esigenza dell’atleta.

La particolarità del macchinario si trova nel fatto che riesce ad eliminare le tipiche scosse prodotte dai normali macchinari alla fine e all’inizio degli esercizi, le quali solitamente sono fautrici di infortuni.

I principali macchinari utilizzati sono

  • Jumping Stretching Board: consente di dare vita a una serie di movimenti fluidi, quali curve, allungamenti, salti, aperture, e così via.
  • Leg Extension: aiuta la parte inferiore e quella superiore del corpo a coordinarsi e connettersi tra loro.
  • Arch Way: molto dinamico come strumento, consente di conferire forza alle catene muscolari.
  • Gyrotoner: attrezzatura in grado di migliorare la coordinazione, nonché la mobilità del cingolo scapolare e della parte superiore del corpo.

CHI LO PUO’ PRATICARE

Il Gyrotonic, dato l’alto grado di adattabilità e versatilità, si rivolge a tutti senza limiti di età, condizioni di salute e di sesso.

Ha dei benefici visibili e giovamento fin dal primo allenamento e i risultati e miglioramenti si vedono in tempi brevi.

Essendo una disciplina focalizzata sul miglioramento del proprio corpo e sulla connessione corpo-mente-spirito, l’unico importante requisito per affrontare al meglio la disciplina è sicuramente la motivazione e la consapevolezza di scegliere la disciplina per il proprio benessere interiore soprattutto, se vi è la necessità di recuperare la propria condizione fisica post infortunio.

Specialmente, si consiglia il Gyrotonic in casi quali:

  • scoliosi
  • ernia
  • rigidità
  • postura scorretta
  • future mamme e neo-mamme
  • adolescenti in fase di crescita
  • sportivi professionisti (golfisti, tennisti, nuotatori, ballerini etc.)

La particolarità della disciplina è che ha a disposizione diversi esercizi di approfondimento in ambito terapeutico e sportivo, in base alla tipologia di sport dal quale si proviene, alla tipologia di infortunio o problematica che si vuole affrontare e alla tipologia di tonificazione muscolare che si desidera effettuare.

BENEFICI

Uno dei grandi vantaggi nel praticare questa disciplina è certamente il ritrovamento del benessere psico-fisico in primis e l’incremento della mobilità, della forza muscolare, della tonicità dei muscoli, l’aumento della energia e il miglioramento dell’assetto posturale in secundis.

Come metodo di allenamento esclusivo ed efficacie si annoverano i seguenti benefici tra quelli maggiormente raggiunti da questa disciplina:

  • postura corretta
  • muscolatura tonica
  • colonna vertebrale forte ed elastica
  • articolazioni sane e mobili
  • fisico armonioso
  • allevia dolore alla schiena
  • aiuta a ritrovare la forza e l’energia nel nostro corpo.

COME SI SVOLGE LA LEZIONE

La lezione ha una durata di circa 60 minuti. Dopo una attenta valutazione delle caratteristiche personali si svolge la vera e propria lezione con una progressione di esercizi, durata, intensità a seconda delle caratteristiche fisiche, degli obiettivi e del livello di allenamento di ciascun atleta.

Solitamente l’allenamento deve essere svolto in un centro riconosciuto dal sistema del Gyrotonic Expansion System in uno studio Metapilates e un insegnante certificato, con le attrezzature certificate fornite direttamente dal sistema stesso.

Data l’innumerevole considerazione, benefici e riconoscimenti positivi dal pubblico di età e sesso più svariati in diverse parti del mondo, oggi il Gyrotonic sta avendo sempre più successo nei numerosi centri (quali studi di danza, nell’allenamento sportivo e nel fitness) di tutto il mondo nei quali viene praticato.

Ogni anno milioni di persone si recano presso le varie mete sciistiche per la settimana “bianca”.

Spesso però si arriva impreparati dal punto di vista psicofisico e questo rischia di compromettere l’intera settimana.

Frequentemente, i primi 2/3 giorni si passano a trattare i dolori muscolari conseguenti alla prima sciata o, peggio ancora, ci si blocca a causa di infortuni.

Avere un’adeguata preparazione atletica ci consente di ridurre ai minimi termini il rischio di infortuni, di tollerare meglio i dolori post sciata e di ottimizzare le performance divertendoci di più.

La cosa migliore, come sempre consigliamo, è quella di allenarsi con una frequenza ottimale (minimo 3 volte a settimana) per tutto l’anno, seguendo programmi il più possibile personalizzati.

Qualora non aveste ancora trovato il coraggio di intraprendere tale percorso, in questo articolo vi consigliamo una preparazione di sei settimane adatta a neofiti e fattibile senza l’utilizzo di attrezzature.

Ci teniamo a specificare che tale preparazione è comunque rivolta a persone in buona salute, non obese o in grave sovrappeso, che non abbiano problematiche importanti a carico dell’apparato locomotore.

Il programma che proponiamo è il seguente:

I FASE – TEST PRELIMINARI

Eseguirete dei test di valutazione di base al fine di tarare meglio i carichi di lavoro degli esercizi di preparazione atletica.

I 3 TEST PRELIMINARI: eseguire gli esercizi e in base alla vostra prestazione avrete l’esito della valutazione dalla quale basarsi per eseguire la preparazione atletica. I voti sono SUFFICIENTE, BUONO E OTTIMO.

  1. TEST 1-Plank:
    1. tenuta per almeno un minuto=  SUFFICIENTE
    2. tenuta maggiore o uguale a 90 secondi= BUONO
    3. tenuto maggiore o uguale a 2 min= OTTIMO
  2. TEST 2-SQUAT ISOMETRICO SCHIENA CONTRO IL MURO:
    1. Maggiore o uguale di 20 sec= SUFFICIENTE
    2. Maggiore o uguale a 40sec= BUONO
    3. Maggiore o uguale a 1 min= OTTIMO
  3. TEST 3-PIEGAMENTI BRACCIA (le donne in appoggio sulle ginocchia anziché sui piedi)
    1. Maggiore o uguale a 10 piegamenti= SUFFICIENTE
    2. Maggiore o uguale a 15 piegamenti= BUONO
    3. Maggiore o uguale a 20 piegamenti= OTTIMO

 Passiamo ora alla PREPARAZIONE ATLETICA VERA E PROPRIA

II FASE – PREPARAZIONE DI BASE PER LE PRIME 3 SETTIMANE (allenamento previsto per 2/3 volte alla settimana):

  • PLANK: 3 SERIE x Max (x Max si intende tutto il tempo che si riesce a tenere la posizione in un assetto corretto)

RECUPERO TRA LE SERIE DI 40 sec e poi si passa all’esercizio seguente.

  • BOX SQUAT:
    1. 3 SERIE DA 10 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMARE 2 AVEVA OTTENUTO SUFFICIENTE COME RISULTATO)
    2. 3 SERIE DA 15 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMINARE 2 AVEVA OTTENUTO BUONO COME RISULTATO)
    3. 3 SERIE DA 20 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMINARE 2 AVEVA OTTENUTO OTTIMO COME RISULTATO)

RECUPERO TRA LE SERIE DI 1 MIN.

  • CRUNCH:
    1. 3 SERIE DA 15 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMARE 1 AVEVA OTTENUTO SUFFICIENTE COME RISULTATO)
    2. 3 SERIE DA 20 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMINARE 1 AVEVA OTTENUTO BUONO COME RISULTATO)
    3. 3 SERIE DA 25-30 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMINARE 1 AVEVA OTTENUTO OTTIMO COME RISULTATO)

RECUPERO TRA LE SERIE DI 30 SEC.

  • PONTI GLUTEI:
    1. 3 SERIE DA 20 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMARE 2 AVEVA OTTENUTO SUFFICIENTE COME RISULTATO)
    2. 3 SERIE DA 23-30 RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMINARE 2 AVEVA OTTENUTO BUONO COME RISULTATO)
    3. 3 SERIE DA 30-35  RIPETIZIONI (PER CHI AL TEST PRELIMINARE 2 AVEVA OTTENUTO OTTIMO COME RISULTATO)

RECUPERO TRA LE SERIE DI 40 SEC.

  • PIEGAMENTI BRACCIA:
    1. 3 SERIE PER MAX (x Max intendiamo tutte le ripetizioni che si possono effettuare mantenendo la tecnica corretta)

RECUPERO TRA LE SERIE DI 1 MIN.

AL TERMINE DELLE 4 SUPER SERIE EFFETTUARE STRETCHING ED ESERCIZI DI ALLUNGAMENTO PER 15 MINUTI.

 III FASE – PREPARAZIONE “SPECIFICA” PER LE RESTANTI 3 SETTIMANE CON LE SUPER SERIE

SUPER SERIE: consistono nell’eseguire la coppia di esercizi in successione senza recupero tra il primo e il secondo esercizio, ma recuperando solamente al termine di quest’ultimo.

I SUPER SERIE:

1)PLANK A BRACCIA DISTESE “MANI IN APPOGGIO” per MAX (tenere fino a quando non si inarca la schiena o la posizione non può essere tenuta a causa dell’affaticamento muscolare).

Se alla prima serie si effettuano più di 2 min senza cedere, da quella successiva si può eseguire il plank anche in appoggio su una mano sola, alternandole.

PASSARE DIRETTAMENTE ALL’ESRCIZIO SEGUENTE

2)SQUAT ISOMETRICO SCHIENA CONTRO IL MURO (MEDESIMO ESERCIZIO DEL TEST PRELIMINARE 2) per MAX: bisogna rimanere schiena contro il muro per tutto il tempo possibile.

EFFETTUATO ANCHE IL SECONDO ESERCIZIO DELLA SUPER SERIE RECUPERARE UN MIN E RIPETERE LA SERIE DA CAPO PER 3 VOLTE.

II SUPER SERIE:

1)CRUNCH: 20/ 30 RIPETIZIONI per MAX (fino a cedimento)

PASSARE DIRETTAMENTE ALL’ESRCIZIO SEGUENTE

2) PIEGAMENTI BRACCIA per Max (ripetere più volte fino a cedimento massimo)

EFFETTUATO ANCHE IL SECONDO ESERCIZIO DELLA SUPER SERIE RECUPERARE UN MIN E RIPETERE LA SERIE DA CAPO PER 3 VOLTE.

III SUPER SERIE:

1)BOX SQUAT: 15/20 RIPETIZIONI per MAX (fino a cedimento)

PASSARE DIRETTAMENTE ALL’ESRCIZIO SEGUENTE

2)SKIP/CORSA SUL POSTO: 15 SECONDI

EFFETTUATO ANCHE IL SECONDO ESERCIZIO DELLA SUPER SERIE RECUPERARE UN MIN E RIPETERE LA SERIE DA CAPO PER 3 VOLTE.

IV SUPER SERIE:

1)CRUNCH IN TORSIONE: 30 SECONDI

PASSARE DIRETTAMENTE ALL’ESRCIZIO SEGUENTE

  • JUMPING JACK: 30 SECONDI

EFFETTUATO ANCHE IL SECONDO ESERCIZIO DELLA SUPER SERIE RECUPERARE UN MIN E RIPETERE LA SERIE DA CAPO PER 3 VOLTE.

AL TERMINE DELLE 4 SUPER SERIE EFFETTUARE STRETCHING ED ESERCIZI DI ALLUNGAMENTO PER 15 MINUTI.

Proponiamo una lista di sport veramente bizzarri e poco conosciuti a prova di sorriso.

#1-Corsa con la moglie: questa bizzarra corsa nasce in Finlandia, nella città di Sonkjärvi precisamente, dove si organizza la gara principale più famosa. Consiste in una competizione annuale nella quale i mariti devono correre la corsa (a ostacoli) portando in spalla le loro mogli. Le tecniche possono essere diverse; a cavalcioni sulle spalle, fino ad avere la moglie a testa in giù. Il premio consiste nel dare al vincitore, una birra il cui peso corrisponde a quello della propria moglie.

#2 – Sepak Takraw: Letteralmente “calcio palla”, Sepak Takraw venne inventato 15° secolo ed è composto dal termine malese “calcio” e da quello thailandese “palla”. Sebbene il nome induca a pensare al calcio, questo particolare sport assomiglia più alla pallavolo. Il gioco consiste in due squadre da 3 giocatori, posizioni ai lati opposti di un campo diviso da una rete, che devono cercare di mantenere la palla in volo. L’aspetto difficile del gioco è che non è possibile usare le mani. La palla può essere colpita tramite con i piedi, le ginocchia, o addirittura il mento, ma l’utilizzo delle mani non è concesso.

 #3 – Hornussen: Sport Svizzero con utilizzo di un dischetto chiamato “hornuss” che significa calabrone lanciato in aria da un battitore e colpito per mezzo di una frusta in battuta. E’di origine molto antica ma la sua diffusione è avvenuta solo dal 2012 grazie all’intervento di una associazione internazionale fondata nello stesso anno.

#4 – Buzkashi: letteralmente “colpire la capra”, il Buzkashi, è lo sport nazionale afgano e prevede un con gioco i cui giocatori, rigorosamente a cavallo, sono intenti a trascinare la carcassa di una capra verso la porta avversaria. Non esiste une vero e proprio regolamento ma è presente un codice d’onore da rispettare e i cavalieri portano sempre indumenti molto pesanti. Tra le regole importanti esiste quella che prevede che non si possa far cadere intenzionalmente da cavallo altri giocatori. Questo gioco venne vietato dai Talebani ma attualmente è tornato di moda. Le partite si disputano solitamente il venerdì e hanno addirittura degli sponsor (per lo più Afgani benestanti)

#5 – Corse di cammelli in Australia: In Australia sono presenti due degli eventi maggiori di corse di cammelli: la Camel Cup che si tiene ogni anno ad Alice Springs e il Boulia Desert Sands, nel Queensland. I cammelli difatti, sono ottimi animali da corsa, raggiungono la velocità di 65 km orari negli scatti e riescono a mantenere per un’ora la velocità di 40 km orari. Questo tipo di corse, come spesso succede anche per quelli dei cavalli, incoraggiano il mondo delle scommesse, i concorsi di bellezza per cammelli e anche veri e propri mercati legati al merchandising o prodotti legati ai cammelli a prendere piede e svilupparsi nel contesto cittadino australiano.

#6 – Bossaball: Il Bossaball consiste nell’unione di calcio, atletica, pallavolo e capoeira brasiliana e venne giocato per la prima volta in Spagna. Il gioco viene praticato su un campo composto da 2 trampolini, ciascuno ad un lato di una rete circondata da una superficie gonfiabile. Vi sono due attaccanti, ciascuno su uno dei due trampolini che lanciano la palla e l’obiettivo della squadra è quello di far tornare la palla indietro in massimo 5 tocchi, ovviamente al di sopra della rete. Il gioco è molto divertente e permette ai giocatori di eseguire delle vere e proprie acrobazie aeree rimbalzando sul campo gonfiabile.

#7 – Ferret-legging: Nasce nello Yorkshire, in Inghilterra, e l’origine sembra essere associata all’invenzione degli operai delle miniere di carbone. E’conosciuto anche come “il furetto nei pantaloni”, e consiste più che altro in un test di resistenza. Il “gioco” se così lo possiamo definire….consiste nell’infilare dei furetti vivi nei pantaloni che vengono intrappolati chiudendo con una corda l’apertura dei pantaloni alle caviglie del giocatore……. Vince chi riesce a tenere più a lungo il furetto nei pantaloni … basti pensare che il record del mondo è di 5 ore e mezza…UNA VERA BARBARIE!!!! E’diventato abbastanza popolare negli anni ’70, ma (purtroppo) è tornato in auge grazie ad una gara che si è tenuta a Richard tra il 2003 e il 2009.

#8 – Kabaddi: Il Kabaddi, consiste in uno sport da contatto, che unisce wrestling e ruba bandiera. La gara si disputa tra i cosiddetti raiders, che corrono attraverso la linea centrale del campo e cercano di acchiappare i giocatori della squadra avversaria. La peculiarità del gioco è che non deve respirare fiato fino a quando non torna dal suo lato del campo ed è obbligato a ripetere la parola “kabaddi” per dimostrare di rimanere in una sorta di apnea. Il kabaddi è diffuso in paesi quali India, Pakistan, Giappone e Iran, ma il Bangladesh ne ha fatto il proprio sport nazionale.

#9 – Capoeira: la capoeira è un’arte marziale brasiliana che unisce danza, musica e acrobatica in un’emozionante sfida. Viene spesso conosciuta sotto il nome di Danza della Guerra ed è quasi sempre accompagnata dalla musica, che dà il ritmo alla performance. L’origine di questa disciplina è stata associato al Brasile, in particolare nasce tra gli schiavi africani durante il 19° secolo. Oggi la capoeira funge da ispirazione per molte scene di combattimento nei film e nelle serie televisive più popolari.

#10 – Yukigassen: sport per gli amanti delle basse temperature, questo gioco consiste in una super battaglia di palle di neve. Nasce in Giappone, e il suo nome significa letteralmente “battaglia con la neve”. Lo yukigassen viene disputato da due squadre di 7 giocatori ciascuna. Un giocatore che viene colpito da una palla di neve è eliminato dal gioco. Sono fondamentali le precauzioni per la sicurezza: i giocatori indossano speciali elmetti che proteggono anche il viso. Prima di una partita vengono preparate in anticipo fino a 90 palle di neve che permettono di costruire il vero e proprio arsenale di guerra.

 

Credit to: https://www.scambieuropei.

A prescindere dai personali gusti di ciascuno di noi lo sport porta gioia a coloro che lo praticano ed emozione a coloro che lo seguono in maniera molto sentita.

I tifoni di tutto il mondo, indipendentemente dalla cultura e la geografia del luogo di appartenenza conoscono le gioie e i dolori che la propria squadra del cuore o i propri atleti pro seguiti possano donare. La diffusione dello sport agonistico in ogni parte del mondo ha fatto sì che lo sport venga seguito, tifato ed amato a livello globale.

Nell’ottica Italiana ed Europea potrebbe esserci tuttavia, una differenza tra gli sport più seguiti e quelli più praticati.

Nonostante esista una vasta gamma di gusti e preferenze nel mondo riguardo al mondo sportivo che dipendono dalla varietà culturali e di tradizioni, l’amore per lo sport è comunque univoco e onnipresente.

Difatti, in ogni parte del globo troviamo sia appassionati, sia tifosi sia scommettitori, pronti a seguire con ardore ogni partita della squadra del cuore.

In Italia, il calcio è lo sport più seguito (senza dubbio alcuno) seguito da basket, pallavolo, tennis e motori.

Negli altri paesi Europei la situazione è la stessa ma con un minore seguito per la parte dei motori (macchine e moto) e con la maggiore popolarità di sport quali rugby e hockey, ma anche baseball.

Per la classifica nel Mondo di seguito gli sport più seguiti:

  • Calcio. Al primo posto troviamo il calcio, il cosiddetto football europeo, che è seguito da circa 4 miliardi di persone in tutto il mondo, in pratica un essere umano ogni due.
  • Cricket. Anche se può sembrare strano, al secondo posto troviamo il cricket, sport amatissimo in Pakistan e soprattutto nel Regno Unito e in molte sue ex colonie, prima fra tutte l’India, col suo miliardo quasi e mezzo di abitanti. In totale, i tifosi nel mondo sono quasi 2,5 miliardi.
  • Basket. Al terzo posto troviamo la pallacanestro, con circa 2,3 miliardi di appassionati, che è molto seguita soprattutto in Europa e negli USA.
  • Hockey. non popolarissimo in Italia, ha tuttavia, 2 miliardi di tifosi nel mondo (considerando sia la versione su ghiaccio che su prato).
  • Tennis. Sport apprezzato anche nel Bel Paese, ha un miliardo di tifosi nel mondo.
  • Pallavolo. Il volley è molto amato in Italia, ma anche in Polonia, Russia e molti altri paesi nel mondo; gli appassionati sono circa 900 milioni.
  • Ping-pong. Il tennis da tavolo è amatissimo in Asia e conta circa 800 milioni di tifosi nel mondo.
  • Baseball. Lo sport nazionale USA, amato anche in Sudamerica e Scozia, per citare qualcuno. Conta 500 milioni di appassionati.
  • Rugby. Amatissimo in Italia, Francia, UK e ovviamente Nuova Zelanda, conta 450 milioni di fan.
  • Football americano. Amatissimo negli USA ma non solo, conta 400 milioni di appassionati.

Se analizziamo l’aspetto della pratica sportiva, la situazione è diversa e la riportiamo di seguito con la classifica degli sport più praticati al mondo:

1. Calcio 6. Baseball
2. Basket 7. Golf
3. Tennis 8. Hockey
4. Pallavolo 9. Ping-pong
5. Rugby 10. Cricket
       

 

Credit By: https://www.sportface.it/

Pin It