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La mezza stagione è il momento migliore per iniziare o riprendere l’allenamento all’aria aperta e sfruttare le lunghe giornate, le temperature miti e lasciarsi così alle spalle il cattivo tempo e l’umore malinconico dell’inverno.

Con una nuova carica di energia, un umore raggiante, solare e pieno di nuove forze per affrontare al meglio ogni singolo impegno della giornata dallo studio, al lavoro o all’allenamento, motivarsi con la giusta spinta ad un comportamento di routine fatto di sane e bilanciate abitudini è sicuramente un’ottima strategia per sentirsi bene a tutto tondo.

Con le scarpe da ginnastica ai piedi, i polmoni pieni di aria buona ed immersi in un contesto naturale nel verde di un parco, cosa c’è di meglio di una sana attività fisica aoutodoor?

Praticare sport all’aperto non solo è meraviglioso per il contesto e l’atmosfera che si creano da cornice allo sforzo fisico, ma ha dei risvolti non indifferenti in termini di benefici sul nostro benessere psico-fisico.

Il legame con l’ambiente accompagnato da una semplice corsa o camminata comportano un giovamento fisiologico all’organismo e già di per sé, sono dei modi fantastici di fruttare la bella stagione.

Scopriamo insieme perché praticare attività fisica all’aria aperta è una alternativa migliore allo sport indoor con i relativi benefici e quali sono le attività outdoor semplici e divertenti da poter praticare per ottenere tali vantaggi.

 BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICAOUTDOOR

Come molti avranno notato praticare jogging o semplici camminate al parco in un contesto naturale apportano dei benefici sempre più evidenti di quelli che si ottengono camminando sul tapis roulant o nel salotto di casa.

La causa di tale differenza si trova nel fatto che subentra una distrazione dallo sforzo diretto e maggiore, aumento il dispendio energetico, c’è un maggiore variazione del ritmo che diventa così più stimolante e sfidante, grazie alla variabilità del terreno irregolare con salite e discese che rendono il workout più vario, meno monotono e spingono a combattere la pigrizia ottimizzando allo stesso tempo le capacità respiratorie e il consumo calorico.

  1. Praticare sport all’aria aperta è il miglior rimedio per combattere le patologie cardiovascolari e circolatorie, in quanto consente ai vasi sanguigni di dilatarsi naturalmente e al sangue di fluidificarsi, con conseguente miglioramento della funzione cardiovascolare e riduzione del rischio di infarto e di ipertensione arteriosa (in altri termini, pressione arteriosa molto elevata).
  2. Rafforza il sistema immunitario sfruttando la luce solare. Un’altra validissima ragione per fare due passi in mezzo alla natura comporta che dall’esposizione ai raggi solari si ricavi un’ingente quantità di vitamina D, che viene trasformata dal nostro corpo in una sostanza superattiva utile a stimolare le difese immunitarie ma anche l’assorbimento di calcio e fosforo, con conseguenti effetti curativi che aiutano a prevenire una serie di malattie, in particolare quelle ossee.
  3. Aumenta gli stimoli sensoriali e la reattività muscolare. Rispetto agli effetti di una corsa o una camminata sul comune tapis roulant, il jogging praticato outdoor (ossia, su sentieri e tratti irregolari) stimola continuamente e in modo molto più significativo il piede e, in generale, tutta la muscolatura medio-bassa. Diversi ritmi e intensità di movimento ti consentiranno di ottimizzare reattività, rapidità e utilizzo dell’ossigeno. La capacità di stimolazione dello sport outdoor è inoltre radicata in particolare nella sua versatilità. Affondi, salti, push up, squat e addominali possono infatti essere eseguiti su una gamma di posti/superfici altrettanto ampia: muretti, gradinate, rocce, tronchi o rami di un albero. Questa sensazione di intimo contatto con la natura riporta ad una sorta di “stadio primordiale”, in cui equilibrio e spontaneità stimolano al massimo i sensi e la creatività.
  1. Rende più flessibili e mobili le articolazioni, riducendo notevolmente il rischio di patologie osteo-artrosiche, e modella la massa muscolare incrementandone forza, resistenza e tonicità, con effetti positivi non solo in termini di forma fisica, ma anche di tutela da traumi articolari/muscolari.
  2. Le pratiche sportive outdoor sono le più efficienti in termini di perdita di peso. Camminando velocemente, correndo o optando per un giro in bici – tutte attività cardiovascolari – si favorisce l’eliminazione delle tossine dal tuo organismo e l’attivazione del metabolismo, con conseguente perdita di massa grassa e riduzione del rischio di sovrappeso e sindromi metaboliche.
  3. Fa bene all’umore.

Sono numerosi i benefici mentali e psicologici apportati dalla sensazione di positività data dalla luce solare, dall’aria fresca e dalla vegetazione: lo sport all’aria aperta è un anti-depressivo naturale che, aumentando notevolmente il livello di serotonina, dona energia, trasmette benessere e serenità anche quando la giornata sembra aver preso una piega sbagliata.

SPORT DA PRATICARE

Gli sport da eseguire da auto didatta più facili da portare avanti e che apportano numerosi benefici in termini di benessere psico-fisico sono ad esempio:

  • Camminate veloci o fit-walking
  • Corsa
  • Ciclismo (amatoriale e non): si può praticare sulle ciclabili, al parco, in campagna, in città, si beneficia del sole (vitamina D) e si evita la coda del traffico, spostandosi in maniera green ed ecologica a costo zero e senza alcun impatto ambientale. Molto utili è la bicicletta elettrica con pedalata assistita, ottimo compromesso per chi vuole spostarsi velocemente ma in maniera salutare e sostenibile.
  • Equitazione:ottimo per combattere ansia e stress, sviluppa empatia e sensibilità grazie al contatto con gli animali. Bellissimo se fatto nei boschi, in spiaggia, nelle campagne, lontano dallo stress urbano.
  • Trekking: per una scossa adrenalinica maggiore e una esperienza più adventure sicuramente il trekking in montagna o campagna è un ottimo escamotage per fare della sana attività fisica unita a un’esperienza di avventura in mezzo alla natura.

La MTB (Mountain Bike) è certamente uno di quegli sport che affascina da sempre gli amanti della natura, dell’adrenalina e della scoperta.

Non solo la Mountain Bike è uno sport davvero intrigante e affascinante, ma permette soprattutto di visitare tantissimi posti immersi nella natura, beneficiando del contatto con essa e cambiando sempre meta; e di scoprire nuovi itinerari e percorsi con quel briciolo di adrenalina e follia che attira i più audaci e meno temerari amanti degli sport estremi.

Praticare questo sport permette non solo di allenarsi intensamente, ma anche di beneficiare del contatto con la natura, alimentando il piacere della scoperta per posti sempre nuovi, di viaggiare, conoscere tante nuove persone appassionate e amanti della Bike e di alimentare il proprio equilibrio psico-fisico in maniera esaltante e divertente.

Di seguito vediamo tutti i vantaggi e benefici del praticare la MTB e degli spunti interessanti per percorsi e caratteristiche di allenamento.

DEFINZIONE & CARATTERISTICHE

La mountain bike (spesso abbreviata in MTB, acronimo di Mountain/Trials Bike o Mountain Trail Bike; in italiano, rampichino) è una bicicletta strutturata in maniera da potersi muovere anche fuori da strade asfaltate, sia in salita che in discesa.

Generalmente si distingue da altri tipi di biciclette a causa delle sospensioni (quasi sempre ammortizzate) e alle gomme molto più larghe e tassellate di cui è composta, rispetto a una bicicletta da corsa.

Il telaio di una mountain bike è composto da diversi materiali quali ad esempio alluminio, carbonio, acciaio e simili e la loro differenza consiste nel peso: il carbonio ad esempio è molto più leggero dell’alluminio.

Esistono vari tipi di mezzi in base ai sentieri che si vogliono percorrere e all’uso generale che se ne vuol fare:

  • “front” è una bicicletta che in genere monta solo la forcella ammortizzata per smorzare le sollecitazioni sulla ruota anteriore, mentre il carro è di tipo rigido (hardtail) in modo da evitare lo spreco di energia durante la pedalata vigorosa, impedendo l’oscillazione verticale del telaio (viene utilizzata ove la discesa non presenti troppe insidie).
  • Una bicicletta che monta oltre alla forcella anche un mono ammortizzatore posteriore è detta “full” la quale  viene generalmente utilizzata in categorie come downhill e enduro.
  • Fatbike: un’eccezione per le mountain bike in quanto non possiedono sospensioni. Montano un tipo di copertone molto ampio poichè spesso utilizzate in terreni estremi (neve, sabbia ecc.) sui quali una semplice mountain bike limiterebbe l’accesso.

STORIA

La MTB moderna nasce alla fine degli anni settanta in California, dopo un lungo periodo in cui venivano usate biciclette adattate, dette “clunker” (catorcio), per far gare in discesa su strade forestali.

Si ritiene che la prima bicicletta appositamente costruita per l’uso fuoristrada sia quella di Joe Breeze, nel 1978. Successivamente Gary Fisher, Charlie Kelly e Tom Ritchey si associarono nella MountainBikes.

Le prime mountain bike prodotte su larga scala vennero vendute nei primi anni ottanta durante i quali erano poco più che biciclette da corsa irrobustite, con manubrio dritto e gomme più larghe.

Nei vent’anni a cavallo del 2000 il mountain biking è diventato uno sport fra i più diffusi, e il mercato e la nascita di competizioni sportive basate sulle specialità del mountain biking hanno permesso uno sviluppo tecnologico continuo, per cui oggi sono possibili attività che una volta non erano nemmeno pensabili.

VANTAGGI & BENFICI

Numerosi sono i vantaggi nel praticare questo sport, non solo dal punto di vista fisico, ma anche relazionale, sociale e psicologico.

Pedalare con un MTB fa bene al fisico, aiuta a conoscere il proprio corpo, il territorio, a sapersi orientare nei posti più dispersi.

È uno sport di qualità, poichè a contatto con la natura  aiuta a rigenerarsi e a conoscere più a fondo e rispettare la natura, sia della flora che della fauna.

La bici, è quel mezzo di trasporto perfetto che indipendentemente se preso per andare a lavoro o per una pedalata con la famiglia o amici è un vero tocca sana che unisce salute, benessere e rispetto per l’ambiente.

Nelle città è sempre più diffusa non a caso, l’esigenza di costruire spazi verdi con piste ciclabili.

In alternativa agli spazi cittadini, la vera essenza della MTB porta inevitabilmente alla scoperta di percorsi fuori città, nella magica natura incontaminata, al di fuori del caos e del chiasso del centro, con quel pizzico di adrenalina e spirito di avventura che rendono ancora più esaltante l’esperienza.

I motivi per andare in MBT sono diversi e possiamo riassumerli qui:

  • Si allena tutto il corpo
  • Si può fare in compagnia ma anche in solitaria
  • Si visitano posti nuovi e si esplora e conosce il territorio
  • Si va lontano dalla città, ritrovandosi immersi nella natura
  • Si aumenta la resistenza fisica
  • Si impara a conoscere meglio il proprio fisico
  • A parte la spesa iniziale per la attrezzatura è poco costoso

 ALLENI TUTTO IL CORPO

Sono numerosi i benefici su tutto il fisico causati dal pedalare in mountain bike. Tonifica i muscoli, soprattutto gambe e glutei ma anche braccia e addominali, fa lavorare il cuore, migliora l’attività polmonare e fa anche dimagrire. Inoltre migliora l’equilibrio sonno/veglia e consente di ossigenare il cervello.

IN COMPAGNIA O IN SOLITARIA

Una giornata in sella alla mountain bike può essere affrontata in compagnia, con familiari o amici, ma anche in solitudine. In entrambi i casi, sarà un’esperienza piacevole, utile a rafforzare rapporti sociali ma anche a passare del tempo con se stessi.

VEDERE POSTI NUOVI ED ESPLORARE IL TERRITORIO

Uscire e pedalare senza sosta ti consente di macinare diversi chilometri e scoprire sentieri a cui normalmente non si fa caso. Pedalare consente di osservare il territorio da un punto di vista diverso, conoscendone meglio i dettagli e strade e percorsi ancora mai battuti ed inesplorati.

LONTANO DALLA CITTÀ, IMMERSO NELLA NATURA

Non sempre si trova un motivo per passare una giornata in montagna o in campagna. La mountain bike permette di immergersi in questi due ambienti a pieno, con l’aggiunta di poter respirare a pieni polmoni un’aria pulita, lontano dai pericoli del traffico cittadino, e senza dover fare slalom tra i passanti. Un piacere per la mente e per il cuore (oltre che per il fisico).

PUOI AUMENTARE LA TUA RESISTENZA

Andare in mountain bike è davvero faticoso e proprio per questo è un buon modo per mettersi alla prova e capire quali possano essere i propri limiti atletici. Un buon banco di prova per tirare un bilancio del porprio stato fisico.

IMPARI A CONOSCERE MEGLIO IL TUO FISICO

Pedalare in salita e su sentieri non sempre semplicissimi può aiutare a capire quali siano i propri punti deboli, quali le parti del proprio corpo che iniziano a far male prima, quale la propria capacità polmonare. Dopo aver praticato attività in questo modo, ci sentirà soddisfatti di aver acquisito delle informazioni in più sulle proprie capacità fisiche.

HA COSTI LIMITATI

Sebbene la bicicletta e la attrezzatura di partenza abbia un costo non indifferente, di per sé, a parte qualche strumento per la manutenzione nel tempo, la MTB non ha costi elevati. Andare in mountain bike, infatti, è un’attività completamente gratuita. Gli unici requisiti richiesti sono la voglia, l’energia, e la forza di volontà. Per il resto, tutti i benefici che si otterranno, tutti gli splendidi paesaggi che si vedranno e tutto il tempo di qualità che si vivrà, saranno completamente offerti.

ATTREZZATURA & STRUMENTI UTILI

Esistono diversi brand di ottima qualità da acquistare nei negozi sportivi e ovviamente in base al tipo di allenamento, percorsi e livello di intensità che si vogliono affrontare bisognerà scegliere la bici più idonea.

Bisogna ricordare che basandosi sulla propria statura, peso e tipo di allenamento vi sono diverse MTB di livello che si possono considerare e soprattutto, che la scelta deve essere fatta in base al tipo di percorso che vogliamo intraprendere.

Qualsiasi sia il terreno e il tipo di percorso che si voglia affrontare, per la attrezzatura di partenza si raccomandano i seguenti strumenti molto utili:

  • Casco
  • Pantaloni con rinforzo interno
  • Scarponcini con tacchetti adatti alla MTB
  • Magliette termiche, leggere, anti pioggia
  • Pile e felpe antipioggia traspiranti e di veloce asciugatura
  • Giacchetto antipioggia sia per inverno (più pesante), sia per estate (smanicato o comunque più leggero)
  • Kit di primo soccorso per eventuali infortuni
  • Kit di prima riparazione in caso di danni alla bici o alle gomme
  • Pompetta per gonfiare le ruote
  • Porta cellulare da mettere sul manubrio, per facilitare la vista del navigatore
  • Marsupio o zainetto da MTB (leggero e con molte tasche specifico per la MTB)
  • Occhiali da sole sportivi adatti alla MTB
  • Crema solare
  • Spray anti pioggia
  • Spray contro gli insetti (utile se di va in posti con erba alta o molto selvaggi)
  • Power Banking (per ricaricare lo smartphone)
  • Utilizzare le app Komoot o Wikiloc (per trovare i percorsi) e GeoResQ (per soccorso in caso di bisogno).

CALORIE E IMPATTO ENERGETICO DELL’ALLENAMENTO CON LA MTB[1]

In bicicletta si possono bruciare una certa quantità di calorie, che può variare in base alla durata del giro che si fa in bicicletta, all’andatura più o meno sostenuta e al peso del ciclista.

Ad esempio, se un uomo di 60 kg pedala per circa un’ora mantenendo un’andatura lenta, può bruciare fino a 240 calorie.

Dunque, vengono smaltite 4 kcal per ogni chilo di peso del ciclista.

Se si viaggia ad una andatura più sostenuta, invece, si possono bruciare il doppio delle calorie, ovvero 480 kcal.

Un ciclista a livello amatoriale può consumare all’incirca 8 kcal all’ora per ogni chilo di peso.

Anche il tipo di percorso che si effettua in bicicletta può avere la sua importanza nella quantità di calorie che si bruciano.

Se si affrontano delle strade con delle pendenze importanti o dei sentieri di montagna, al ciclista viene richiesto uno sforzo maggiore e quindi si bruciano ancora più calorie rispetto a quando si pedala su un percorso pianeggiante.

Un altro fattore da considerare per calcolare le calorie che si bruciano in bici riguarda l’eventuale carico che il ciclista decide di trasportare. È naturale che se si viaggia senza alcun peso si fa meno fatica rispetto a quando, ad esempio, si trasporta tutto l’occorrente per fare cicloturismo. Il percorso e il peso possono quindi far aumentare il numero di calorie che si bruciano in bicicletta.

Utilizzare la bicicletta per tenersi in forma va sicuramente bene, ma non bisogna esagerare se non si è allenati o lo si è senza andare in contro ad un over working (un sovrallenamento eccessivo) che p sempre controproducente.

Occorre procedere gradatamente, soprattutto se non si è allenati.

Si consiglia per cominciare, ad esempio, di utilizzare la bicicletta per andare al lavoro oppure per fare delle commissioni e, poi, man mano fare delle pedalate sempre più lunghe.

L’esercizio fisico deve essere anche abbinato ad una alimentazione sana. Perciò, dopo una bella pedalata non pensare di abbuffarti, altrimenti avrai vanificato tutti gli sforzi che hai fatto in bicicletta.

 PERCORSI E SPUNTI PER ITINERARI AFFASCINANTI

Numerosi sono i siti che offrono spunti e percorsi affascinanti da intraprendere con la famiglia, amici e in solitaria.

Vogliamo riportare qui un link di Komoot e Wikiloc che a nostro avviso potrebbe essere interessante per chi abita a Roma e volesse provare dei percorsi intriganti nei suoi dintorni.

Itinerari e percorsi MTB a Roma:

 

  • https://www.komoot.it/guide/54792/itinerari-e-percorsi-mtb-a-roma
  •  https://it.wikiloc.com/percorsi/mountain-bike/italia/lazio

 

 

 

[1] https://www.youandbike.it

Praticare sport fa bene alla salute, ma è ancora più stimolante e divertente se praticato nella stagione primaverile.

Difatti, praticare sport all’aria aperta con un clima favorevole e delle temperature miti aiuta non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista piscologico influendo positivamente sull’umore e la voglia di fare.

La primavera è la perfetta occasione per coloro che nella stagione invernale si sono dimostrati più pigri per riprendere le attività sportive, incrementare le passeggiate, le uscite, le camminate in natura facendo trekking e gite fuori porta nei we e in generale nel praticare sport all’aria aperta.

Con le giornate che iniziano ad allungarsi, l’introduzione dell’ora legale che potenzia tale effetto, il sole più caldo, le temperature che salgono e le ore di luce maggiori non c’è nulla di meglio che sfruttare la giornata con del sano allenamento, meglio ancora se al parco, in giardino, in acqua o in generale in natura.

Usciti dal lavoro, con la luce ancora nell’aria si è maggiormente invogliati a praticare sport ed è possibile sfruttare gli ultimi attimi di sole per concedersi una corsetta rilassante al tramonto e per scaricare lo stress accumulato durante tutta la giornata lavorativa.

La stagione primaverile è la stagione della rinascita, sia fisica, sia spirituale e si sposa bene con la ripresa delle attività sportive all’aria aperta.

Con le temperature più calde allenarsi diventa piacevole, accompagnati dal sole che aiuta a regolarizzare e sintetizzare la vitamina D (detta vitamina del buonumore) rendendoci meno stressati, più spensierati ed euforici.

Tutto questo, si traduce in divertimento e spensieratezza se pensiamo che è possibile condividere gli allenamenti all’aperto con i gruppi sportivi con i quali si condivide la passione sportiva, con amici, parenti e il proprio partner, rendendo più avvincente e stimolante il tutto.

In onore dell’equinozio di primavera, che sancisce la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, analizziamo oggi tutti i vantaggi, piaceri e benefici del praticare sport all’aria aperta nella stagione primaverile.

LO SPORT IN PRIMAVERA

Con l’arrivo della primavera si possono mettere in pratica tutti i vantaggi dell’allenamento open air, il quale permette di praticare sport ed allenamenti con più gusto, che siano joggins o ciclismo (i più gettonati e famosi) o anche le semplici camminate al parco, evitando le file negli orari di punta nelle palestre.

L’allenamento outdoor permette di godere e a pieno i rasserenanti paesaggi naturali che stimolano piacevolmente la vista e di sfruttare i vantaggi dei percorsi naturali, che ricchi di superfici e pendenze irregolari stimolano i muscoli ad adattarsi fornendo un livello di allenamento più stimolante.

Con una attività fisica regolare si possono buttare giù i kg di troppo eliminando l’eventuale accumulo di grasso dell’inverno, e prepararsi alla prova costume rimodellando la shilouette abilmente nascosta dai maglioni durante la stagione invernale.

La primavera inoltre, è la stagione ideale per tutti gli atleti che vogliono iniziare la fase cut, di definizione della massa, per eliminare la massa grassa accumulata nei mesi precedenti e mettere finalmente in luce tutti i muscoli costruiti con grande fatica nella fase bulking.

Per affrontare gli allenamenti è necessario non appesantirsi evitando di mangiare poco prima di approcciarsi all’allenamento.

Con l’aumentare delle temperature, il caldo influenza l’appetito, eliminano il senso di fame e permettendo di limitare le abbuffate.

Per rivoluzionare la propria alimentazione in senso positivo si consiglia anche di rimanere leggeri a pranzo prediligendo insalatone miste light molto salutari e pratiche.

Se la dieta influenza positivamente l’equilibrio psico-fisico riassestando il corpo in sintonia della stagione primaverile in ottica di vera e propria rinascita, certamente anche il praticare attività sportiva in compagnia, sia di amici, sia di gruppi, sia di partners sportivi o sentimentali, giova allo stato di salute e benessere generale, migliorando attivamente la qualità delle performance e aiutando a bruciare più velocemente i grassi e le calorie.

Tra gli sport migliori da praticare in primavera riportiamo una lista interessante degli sport più tonificanti e più amati e gettonati per questa stagione

1.BIKE

Con soli 30 minuti di bicicletta ad andatura moderata ogni giorno si possono ritrovare il sorriso e forma fisica.

Una ricerca della Harvard Medical School ha evidenziato gli effetti benefici dopo 1 anno di attività per chi soffre di depressione.

In bici si bruciano molte calorie: con un’ora di bicicletta, pedalando a intensità media, si briciano dalle 250 alle 500 calorie.

2.EQUITAZIONE

Andare a cavallo è uno degli sport tonificanti per eccellenza che dà grandi benefici sia per il corpo che la mente.

Ovviamente andare a cavallo in maniera professionale non significa solo stare letteralmente seduti sul cavallo, ma saperlo portare con andature e velocità differenti.

L’equitazione non solo sviluppa la coordinazione, fa bene alla schiena e migliora la postura, ma permette di entrare in profondo contatto con la natura e con i cavalli, animali poderosi, coraggiosi e nobili, che da sempre affascinano l’uomo e lo ammaliano.

Entrare in contatto con un animale è importante per ritrovare la fiducia in te stesso e anche la responsabilità verso il prossimo, ma ancora di più, imparare ad apprezzare la natura, il rispetto per essa e per ogni forma di vita, dagli animali alle piante.

Conoscere e sapersi approcciare alla natura e agli animali è importante per ritrovare la parte più primitiva, naturale, empatica, sensibile e leale, che troppo spesso viene accantonata e non valorizzata.

Cavalcare permette di spendere circa 300 per ogni ora di equitazione.

3.GOLF

Il golf è uno sport molto particolare, spesso associato alla concezione di sport per pensionati è in realtà uno sport adatto a tutte le età, molto stimolante e tecnico.

Questa disciplina permette di socializzare, di rafforzare il senso di competizione migliorando le proprie capacità fisiche e mentale sviluppando maggiormente la concentrazione.

Giocare a golf significa percorre spazzi molto grandi, vista la vastità del campo su cui si gioca arrivando a camminare almeno per 16 km.

È un ottimo toccasana per scaricare la tensione, migliorare il sistema cardiovascolare e l’umore e non affatto uno sport statico come si crede comunemente.

Si bruciano in media con 4 ore di golf, per 16 km percorsi tra i campi, dalle 1200 alle 2300 calorie.

4.KAYAK

Come sport acquatico è ideale per godere a pieno delle giornate miti della primavera immersi nella natura più selvaggia ed incontaminata.

Ideale per rilassarsi, essendo uno sport lento riesce a distendere corpo e mente riconnettendo la propria essenza a quella della natura.

Il kayak permette anche di allenare gambe e braccia in modo energico, andando a beneficiare anche  il sistema cardio-circolatorio e respiratorio rimanendo rilassati dal rumore dell’acqua e completamenti immersi e rapiti dagli splendi paesaggi naturali.

Con un’ora di kayak si bruciano dalle 260 alle 350 calorie.

5.DOG WALKING

Secondo uno studio inglese camminare 3 volte al giorno col tuo cane può equivalere a 8 ore di palestra a settimana.

Passeggiare con il cane aiuta tutti a muoversi, ma è molto indicato per le persone in sovrappeso che devono riabituarsi al movimento in quanto le passeggiate con il proprio fido stimolano il metabolismo e aiutano il dimagrimento.

Per ottimizzare il dispendio calorico è necessario non farsi trascinare al guinzaglio dal cane altrimenti l’allenamento sarà esclusivamente suo.

Con un passo veloce camminare con il cane aiuta a bruciare dalle 150 fino alle 350 calorie.

6.ROLLERBLADE

Fin da piccoli conosciamo il fascino dei pattini a rotelle o in linea che oltre ad essere uno sport molto divertente, dinamico e condivisibile con tutta la famiglia, è un ottimo allenamento per rassodare gambe e glutei.

Per chi non è amante della palestra, pattinare con il rollerblade è la soluzione perfetta: oltre a rassodare cosce e glutei, lavorano anche i dorsali e le braccia.

Molto utili per tutti i genitori che avendo poco tempo possono sfruttare il tempo passato con i propri figli a pattinare per rimettersi in forma o allenarsi.

Si bruciano in media con una pattinata di un’ora circa 500 calorie.

7.SKATEBOARD

Sempre in linea con gli sport divertenti e allo stesso altamente allenanti ritroviamo lo skateboard.

Spesso considerato sport da teenager, in realtà è molto complesso e sebben sia facile riuscire ad andare in linea retta e rimanere sopra lo skate, eseguire acrobazie in aria o negli skatepark è tutt’altra storia.

Questo sport divertente aiuta a modellare gambe e glutei e permette di bruciare dalle 260 alle 350 calorie in un’ora.

8.TREKKING

Il re indiscusso della classifica degli sport per la primavera è certamente il trekking, sport che può praticato in molti contesti: dalla campagna, alla montagna e persino visitando le città con i centri storici.

Con le escursioni in mezzo alla natura, che permettono di staccare la spina, divertirsi, rigenerarsi e ricaricarsi prendendo una pausa dalla routine di tutti i giorni e dallo stress cittadino il trekking è senza dubbio la scelta migliore.

Fare trekking unisce anche la famiglia e le amicizie in quanto se svolto in gruppo risulta ancora più dinamico e divertente permettendo di socializzare, fare amicizie, coltivare i rapporti e condividere la passione per le camminate in natura con gli affetti cari.

E’ uno sport versatile, adatto a tutti con tanti percorsi distinti, adatti per ogni livello, dai principianti ai più allenati.

Necessita di attrezzatura idonei, quali scarpe da trekking, vestiti leggeri ma resistenti, traspiranti e idrorepellenti, tenda, sacco a pelo e zaino, che è possibile acquistare facilmente nei negozi sportivi online e fisici.

Si arrivano a consumare fino a 1000 calorie se si scelgono percorsi in salita con elevata intensità.

Lo Sport è VITA.

Certamente questa frase l’avrete sentita innumerevoli volte, eppure, non è affatto scontata.

Difatti, praticare sport, ci rende VIVI non solo perché ci mette alla prova, ci fa sfidare i propri limiti, ma anche e soprattutto, perché alimenta le nostre conoscenze, le nostre abilità e ci fa divertire facendo una attività che amiamo e di cui siamo appassionati.

Tutti gli sport con le loro discipline sono belli ed interessanti, tuttavia, vi sono delle categorie di sport che risultano essere davvero speciali in termini di impatto emotivo, scarica adrenalinica, suspence e livello di divertimento.

Gli sport outdoor, all’aria aperta sono speciali anche per questo motivo, in quanto permettono di divertirsi e godere delle meraviglie della natura facendo esperienze davvero uniche, spesso irripetibili, proprio perché permettono di fondere la passione dello sport con gli elementi naturali che sempre sono in evoluzione e mutamento.

Gli sport all’aria aperta vengono categorizzati in 4 macro aree in base all’elemento naturale al quale si legano e con il quale si interagisce:

  1. SPORT DI TERRA
  2. SPORT D’ACQUA
  3. SPORT DI ARIA
  4. SPORT DI FUOCO

DEFINZIONE e CARATTERISTICHE

Lo Skydive è una disciplina nota come paracadutismo sportivo, che si differenzia dal paracadutismo militare proprio perché non riveste una connotazione militare ma appunto sportiva, nata per alimentare la passione di volare tra i cieli in sicurezza.

Esistono diverse discipline e specialità, la cui evoluzione è dovuta alla forte diffusione che ne gli ultimi 10 anni questo sport ha avuto tra le quali troviamo l’acrobatico, freefly, relative work, sky surf, canopy piloting, vertical relative work, free style, style and accuracy e molti altri.

Può essere praticato in apposite zone chiamate drop-zone (zona di atterraggio) che si trovano solitamente all’interno di aeroporti privati di piccole-medie dimensioni.

Il materiale che viene utilizzato per i lanci è detto “tutto dietro”, a differenza dei lanci vincolati militari, in quanto l’emergenza non è più posta centralmente, ma sopra il paracadute principale all’interno di un unico “contenitore”, detto imbrago, posto sulla schiena.

La modalità classica di lancio prevede i seguenti passaggi:

  • decollo e salita a circa 4200 metri
  • apertura della porta e lancio
  • caduta libera fino ai 1200/1000 m
  • apertura del paracadute a vela
  • atterraggio all’interno della DZ seguendo un preimpostato circuito di atterraggio.

Per i principianti vi è l’opportunità di provare per la prima volta un lancio in paracadute attraverso le attività di lancio in tandem che diverse strutture propongono.

Consiste in un lancio nel quale il principiante viene legato al proprio istruttore attraverso una apposita imbracatura con un materiale di lancio di notevoli dimensioni locato sulla schiena dell’istruttore per sopportare il peso delle due persone.

Vi sono diversi corsi per diventare un Flyer, tra i quali il corso AFF (accelerated free fall) che permette di potersi lanciare in completa autonomia dopo sette salti effettuati con l’aiuto di assistenti di caduta libera (jump master).

Al termine del corso l’allievo paracadutista può effettuare i lanci presso una qualsiasi drop-zone sotto la supervisione dell’istruttore di paracadutismo presente in campo.

SPECIALITA’[1]

Nello Skydive o paracadutismo sportivo esistono numerose discipline differenti da poter praticare e per quali esistono svariate competizioni nazionali ed internazionali riconosciute dalla Federazione Aeronautica Internazionale (FAI) e nello specifico del paracadutismo, la FAI Skydiving Commission (ISC), la stessa federazione è sia per le attività all’aperto (outdoor) che per le attività all’interno delle gallerie del vento (indoor skydiving).

Qui di seguito l’elenco delle discipline svolte nel paracadutismo sportivo:

  • FORMAZIONI IN CADUTA LIBERA (FORMATION SKYDIVING) (FCL), o Relative Work(RW)

Le formazioni in caduta libera nel paracadutismo sportivo, consiste nel costruire formazioni o schemi in caduta libera. La disciplina viene eseguita nella posizione con la pancia rivolta verso terra. Una squadra è composta da 4 o 8 artisti e un video operatore. Una competizione è composta da un massimo di 10 round oltre il lancio di prova, e ogni round è composto da un massimo di 6 formazioni da eseguire. Le squadre hanno un numero di secondi che partono dall’uscita dell’aereo, per eseguire continuamente e correttamente la sequenza le formazioni in caduta libera estratte a sorteggio prima della gara. Ogni formazione completata correttamente ottiene un punto. Il giudizio viene espresso sulla base del video consegnato ai giudici, non appena il video operatore atterra. La squadra vincente sarà la squadra che ha raccolto il maggior numero di punti, completando più formazioni corrette entro il tempo stabilito per ogni salto. In caso di problemi meteorologici o tecnici o di altre cause, una competizione sarà valida purché tutte le squadre partecipanti abbiano completato almeno un round.

1) FORMAZIONI VERTICALI IN CADUTA LIBERA (VERTICAL FORMATION SKYDIVING)

Tra le recenti discipline del paracadutismo sportivo introdotte, simile alla precedente disciplina che consiste nel costruire formazioni o schemi in caduta libera. La disciplina viene eseguita in posizione verticale ovvero con i piedi o la testa verso la terra a differenza della disciplina FCL con la pancia rivolta verso terra. Una squadra è composta da 4 atleti e un video operatore.

2) FREEFLY – ARTISTICHE

Questa disciplina del paracadutismo sportivo, fu provata per la prima volta da Olav Zipser, che rivoluzionò il modo di volare fino ad allora praticato, in quanto incorpora tutti gli assi dimensionali durante la parte della caduta libera, tra le posizioni più popolari vi è quella “a testa in giù”.

Nel 1994 fu istituito un gruppo di lavoro all’interno della commissione di paracadutismo FAI (IPC) per integrare il freestyle nelle loro attività, portando già dal successivo anno alla creazione del comitato IPC per il freestyle. Le prime competizioni tra le quali la 1^ Coppa del mondo e il 1° Campionato mondiale di freestyle e skysurf si sono svolti rispettivamente a Efes, in Turchia, nel 1996 e nel 1997. Le competizioni per questa disciplina, consistono in una serie di figure obbligatorie e libere eseguite durante 7 manche. Le squadre sono composte da 1 o 2 atleti e un video operatore. I criteri di valutazione sono separati in elementi tecnici e di presentazione. Le migliori squadre svolgono allenamenti con più di 1000 salti all’anno, oltre a diverse ore all’interno di gallerie del vento. Questa elevata dedizione e qualità si traducono in filmati in caduta libera estremamente spettacolari.

3) CANOPY PILOTING o SWOOP

Canopy sta per paracadute in inglese, ovvero la vela utilizzata per l’atterraggio, consiste nell’utilizzo di paracadute a profilo alare ad alte prestazioni per compiere atterraggi ad alta velocità e con lunghe flare (svasatura). Questa disciplina del paracadutismo sportivo viene svolta nella fase di volo con paracadute aperto. I primi campionati del mondo di canopy piloting si sono svolti nel 2006. Gli atleti utilizzano un paracadute di piccole dimensioni ad alte prestazioni, il quale richiede una grande esperienza e agilità da parte di essi. Nell’area destinata alle competizioni è presente uno specchio d’acqua che permette di svolgere il tutto con maggiore sicurezza a causa delle alte velocità raggiunte. Le caratteristiche dello specchio d’acqua sono la larghezza di 10 metri con un “cancello d’ingresso” ovvero dei piloni gonfiabili galleggianti che indicano un inizio delle varie misurazioni. All’interno di questa disciplina vi sono tre specialità:

  • Precisione: nella precisione il punteggio si guadagna quando un concorrente trascina il piede attraverso una linea immaginaria nell’acqua tra i marcatori ed atterra in piedi nella zona centrale di terra, delimitata da fasce colorate, larga un metro e lunga due metri. Se l’atleta atterra in altre zone o non rispetta le regole, verranno assegnate delle penalità.
  • Velocità: questa specialità consiste nel misurare il tempo di percorrenza tra il “cancello di ingresso” e il “cancello di uscita” i quali distano 70 metri e sono posti con un angolo rispetto allo specchio d’acqua di 75 gradi. Il tempo inizia quando l’atleta entra in contatto con un raggio elettronico situato presso il cancello d’ingresso del percorso e questo viene fermato quando si entra in contatto con il secondo raggio presente al cancello di uscita. Il tempo di percorrenza viene misurato al millesimo di secondo dal quale ne deriva la velocità media di percorrenza. Il record mondiale per questo corso ha una velocità media di 124 km all’ora.
  • Distanza: consiste nel misurare la distanza massima raggiunta, questa viene misurata dal “cancello d’ingresso” al primo punto di contatto con il suolo. I migliori atleti del mondo, hanno effettuato voli oltre i 220 metri.

Negli ultimi anni è stato inserito tra le specialità anche il freestyle. In questa specialità gli atleti eseguono dei tricks (acrobazie) con il proprio corpo con il paracadute, mentre sono in contatto (sfiorando) con l’acqua. I tricks più difficili fatti in perfetta posizione corporea seguiti da un atterraggio in piedi, saranno giudicati con un punteggio maggiore. I primi campionati del mondo di freestyle si sono svolti nel 2018 a Wroclaw, in Polonia.

4) TUTA ALARE (WINGSUIT)

Il volo umano è reso possibile grazie alla tuta alare. Negli ultimi anni, gli interessi e la popolarità della tuta alare sono cresciuti in modo esponenziale. I miglioramenti nel design e la ricerca dei materiali hanno permesso modi di volare ritenuti impossibili fino a pochi anni fa. Questa disciplina del paracadutismo sportivo vede come predecessore delle attuali tute Patrick De Gayardon, che per anni studiò diversi modelli al fine di migliorarne l’efficienza.

Solo nel 2015 questa disciplina ebbe il riconoscimento come disciplina nelle competizioni di paracadutismo sportivo FAI nello specifico Wingsuit Performance Flying e Wingsuit Acrobatics consentendo ai concorrenti di dimostrare le proprie capacità sul palcoscenico mondiale. Come in altre discipline del paracadutismo sportivo, anche la tuta alare ha delle sue specialità:

  • Tempo: viene valutato il tempo trascorso nella finestra di valutazione ovvero in un range di altitudini; maggiore è il tempo di permanenza all’interno della finestra, maggiore sarà il risultato del competitore.
  • Distanza: viene valutata la distanza orizzontale percorsa rispetto al suo sempre all’interno di un range di altitudini, risultati migliori per distanze migliori.
  • Velocità: viene preso in considerazione la massima velocità orizzontale media rispetto al suolo raggiunta nella finestra di valutazione; minore è il tempo di percorrenza della distanza, migliore è il risultato.

5) SPEED- Speed skydiving

Una nuova disciplina del paracadutismo sportivo, definendosi lo sport più veloce al mondo senza utilizzo di motorizzazioni, semplicemente sfruttando la forza di gravità e la posizione del corpo al fine di ottenere la massima velocità in caduta libera.

La velocità raggiunta da un corpo umano in caduta libera è condizionata da due fattori, il peso corporeo e la posizione di esso. In una posizione stabile, con la pancia rivolta verso terra, la velocità terminale del soggetto in caduta libera è di circa 200 km/h; mentre in una posizione a testa in giù, si avrà una velocità terminale di circa 240-290 km/h. Ridurre ulteriormente al minimo la resistenza del corpo e ottimizzare la posizione di esso consente al paracadutista di raggiungere velocità più elevate superando i 450 km/h. L’attuale record del mondo è stato effettuato il 13 settembre del 2016 a Chicago negli USA dal paracadutista svedese Henrik Raimer, durante i Campionati del Mondo di paracadutismo sportivo che ha raggiunto la velocità di 601,26 km/h.

6)CANOPY FORMATION

Con l’avvento delle nuove tipologie di vela all’inizio degli anni 80, alcuni paracadutisti hanno iniziato a sperimentare un tipo di volo a paracadute aperto dove uno si sedeva sul paracadute di un altro usando la mani o le gambe per rimanere attaccati. Pian piano questa abitudine è diventata popolare fino allo sviluppo di una vera e proprio disciplina del paracadutismo sportivo. In questa disciplina esistono delle specialità:

  • Rotazioni a 4 elementi: squadre di 4 paracadutisti oltre ad un video operatore, hanno un tempo di 30 secondi per costruire una formazione a 4 pile. Una volta costruita la formazione iniziale viene assegnato 1 punto. Il paracadutista che è situato all’estremità superiore, dopo la chiusura della prima figura, si sgancia e ruota verso il basso della pila per segnare un altro punto. Non appena il suo paracadute si collega sul fondo della pila, il successivo paracadutista in alto può iniziare una rotazione verso il basso, segnando così un punto aggiuntivo. La squadra ha 90 secondi per compiere più sequenza possibili. Vince la squadra con più punti e a detenere l’attuale record mondiale di 21 punti è la Russia.
  • Sequenze a 4 elementi: squadre di 4 paracadutisti seguite da un video operatore, hanno 2 minuti dal momento dell’uscita per compiere dei punti. Ogni punto viene assegnato ad ogni formazione completata correttamente secondo le figure sorteggiate all’inizio dell’evento.Il pool per il sorteggio contiene 14 sequenze separate di due punti e formazioni casuali del valore di 1 punto ciascuna. Per ogni salto di competizione ci sono 4 o 5 diverse formazioni nella sequenza di salto, che viene ripetuta durante il salto per segnare il maggior numero di punti possibili. Gli Stati Uniti detengono il record mondiale di 12 punti.
  • Sequenze a 2 elementi: squadre composte da 2 paracadutisti ed un video operatore, hanno 1 minuto di tempo per completare una serie predeterminata di formazioni. Viene assegnato un punto per ogni formazione completata correttamente secondo un sorteggio effettuato prima della competizione. Il pool per il sorteggio contiene 12 diverse formazioni. Per ogni salto di gara ci sono 5 diverse formazioni e il team deve completare la serie il più volte possibile durante il tempo di lavoro assegnato. Il record mondiale è detenuto dagli USA con il punteggio di 23 punti.

6) PRECISIONE IN ATTERRAGGIO

Gli atterraggi di precisione e stile di caduta libera, sono le due più antiche discipline del paracadutismo sportivo e sono definite comunemente come discipline classiche. I primi campionati del mondo di atterraggio di precisione ì, si sono svolti a Bled, in Jugoslavia nel 1951.

Il principio essenziale della competizione, sebbene nel corso degli anni siano stati apportati diversi cambiamenti sia dal tipo di paracadute utilizzato sia dalla registrazione dell’atterraggio e alla successiva misurazione, è quello di atterrare il più vicino possibile ad un punto definito. Vince chi ottiene un minor numero di distanze dal centro, sommate tra le varie manche.

Nelle attuali aree di atterraggio vi è la presenza di un materasso in schiuma o aria con un disco centrale di colore nero, collegato ad un sensore elettronico che misura la distanza dal punto centrale una volta che il paracadutista ha appoggiato il suo piede sul bersaglio.

7) STYLE- STILE

Questa disciplina del paracadutismo sportivo è stata introdotta nel calendario delle competizioni nel 1962, ai Mondiali di Orange negli Stati Uniti. Lo stile dimostra il controllo della caduta libera da parte dell’atleta e la capacità di eseguire una serie predeterminata di figure ginniche nel modo più veloce e pulito possibile. Il giudizio viene dato osservando le registrazioni video fatte da terra con uno speciale obiettivo. Nel corso degli anni le attrezzature utilizzate dai concorrenti sono migliorate per aumentare la loro forma aerodinamica e massimizzare la loro velocità.

Il concorrente esce dall’aereo da un’altezza di circa 2200 metri e raggiunge e terminata la fase di accelerazione iniziale inizia l’esecuzione delle manovre prestabilite. Sono cronometrati dall’inizio della manovra fino al suo completamento ed il tempo massimo stabilito per eseguire gli esercizi è di 16 secondi. In questo frangente si deve eseguire una concatenazione di 6 evoluzioni, volteggi, nel minor tempo possibile che consistono in: un giro sull’orizzonte di 360 gradi, l’inversione di esso, una giravolta (looping) all’indietro e la ripetizione di questi. Per ogni lancio ci sono quattro combinazioni d’esecuzione che vengono sorteggiate in precedenza. Simultaneamente ogni concorrente viene ripreso da terra da una postazione video, e successivamente giudicato da una giuria. Detta giuria deve aggiungere delle frazioni di secondo di penalità al tempo effettivo di esecuzione, se ogni singola figura non viene effettuata correttamente nel beccheggio (pitch), rollio (roll) e giro di 360 gradi. Vince chi a fine gara, dopo più lanci, ha totalizzato un tempo totale inferiore.

8) COMBINATA

La combinata delle due precedenti discipline. Vince l’atleta o la squadra che facendo la somma numerica della classifica di ogni singola disciplina totalizza un numero inferiore; ad es., chi è arrivato terzo in Stile e quarto in Precisione, vince su chi è arrivato primo in Stile e settimo in Precisione.

9) SKYSURF

Nato in Francia dai paracadutisti Dominique Jacquet e Jean-Pascal Oron negli anni ’80 che volevano provare delle tavole da surf in caduta libera, come i veri surfisti cavalcano le onde del mare. La sua crescita è stata molto lenta in quando una disciplina con delle difficoltà e con una carenza su chi potesse insegnare il volo con la tavola.

La tavola, molto più simile a quella utilizzata per lo snowboard che da surf, aveva degli attacchi che permettevano di tenere salda la tavola ai piedi del paracadutista, ma era previsto anche un sistema di sgancio per togliere facilmente la tavola in caso di problemi in quando in caso di manovre errate era facile innescare delle rotazioni incontrollate molto forti oltre per facilitare la fase di atterraggio. Una disciplina del paracadutismo sportivo sempre meno praticata e non più presente nell’elenco della FAI in quanto ritirata nel 2009, ma che ha avuto la sua storia tra le artistiche

 10) BASE JUMPING

Non rientra tra le discipline del paracadutismo sportivo il BASE jumping, in quanto la pratica di questo sport estremo non è regolamentata da nessuna normativa. Il materiale utilizzato per i lanci BASE contiene solo un paracadute, senza la presenza di un secondario di riserva in quanto la durata di un lancio è mediamente di 10/15 secondi, un tempo che non permetterebbe il dispiegamento di un altro paracadute in caso di problemi. Gli spazi destinati agli atterraggi non sono poi sempre confortevoli e ne deriva che la pratica di questo sport va intrapresa da persone con esperienza e comunque con le dovute preparazioni, essendo un’attività che ha dei rischi molto elevati.

I luoghi dove questi salti vengono effettuati variano da palazzi-grattacieli, ponti o strapiombi naturali. Questo tipo di salto viene effettuato anche indossando la tuta alare, volando in prossimità degli ostacoli anche sfiorando le cime degli alberi.

Il termine “BASE” è un acronimo che indica nell’ordine:

  • Buildings (palazzi)
  • Antennas (grandi antenne e torri)
  • Span (ponti)
  • Earth (scogliere o altre alture naturali)

11) PARASKI

Nata dalla necessità di sviluppare il soccorso alpino. Consiste nella combinata di una gara di sci di slalom gigante, ed una gara di precisione in atterraggio in montagna, su piano e su pendio. Essendo una gara che combina due differenti discipline, la classifica viene stilata con metodi analoghi alla competizione citata precedentemente.

ALTRE ATTIVITÀ DEL PARACADUTISMO SPORTIVO

Non mancano eventi di grandi formazioni in diverse discipline a titolo di record, questi consultabili sempre sul sito della federazione FAI al seguente link.

Qualsiasi disciplina del paracadutismo sportivo vogliate intraprendere, sarà comunque necessario iniziare in questo sport con il corso di paracadutismo sportivo AFF per poi poter progredire e migliorare le proprie capacità con allenamenti specifici per la disciplina scelta. Molti campioni nelle varie discipline del paracadutismo sportivo, hanno dato inizio in questo sport come passeggeri di un lancio in tandem

[1] https://www.skydivesunrise.com

In inverno spesso viene da pensare che ci siano molte limitazioni in fatto di uscite, gite fuori porta, sport all’aria aperta e in generale attività, sia a causa del mal tempo con fenomeni atmosferici quali pioggia o neve, sia per la mancanza di molte ore di luce durante la giornata.

Tuttavia, se rivalutiamo l’inverno in ottica di sport invernali, le occasioni di praticare attività belle, adrenaliniche, a contatto con la natura e anche molto stimolanti dal punto di vista fisico, non mancano affatto!

Tra gli sport invernali troviamo due categorie, sport sulla neve e sport sul ghiaccio.

Gli sport sulla neve sono praticati sulle piste o sui fuori pista, quelli sul ghiaccio si praticano prettamente o su piste artificiali ghiacciate o su piste naturali.

Di seguito riportiamo gli sport sulla neve e sul ghiaccio più interessanti, in voga e protagonisti dei nuovi trend dell’inverno.

Tra gli sport sulla neve oltre ai più famosi scii e snowboard troviamo numerose discipline:

  • Sci di fondo: uno sport invernale, appartenente al gruppo di sport dello sci nordico, molto popolare nei Paesi nordici, nelle regioni alpine e nel Canada. Si esegue aiutandosi con due solchi, praticati nella neve battuta, larghi poco più degli sci, detti “binari”; essi guidano lo sci senza bisogno che lo sciatore debba correggere la direzione, e creano una base d’appoggio efficiente per lo sci.
  • Sci alpinismo: è una disciplina sportiva sciistico-alpinistica, che si pratica in montagna durante i periodi di innevamento, tipicamente al di fuori da impianti e piste attrezzate ovvero su pendii “fuoripista”, mediante l’utilizzo di sci opportuni e pelli di foca, permettendosi di muoversi sia in risalita che in discesa, come attività a sé stante oppure come modalità di avvicinamento invernale a percorsi prettamente alpinistici.
  • Sci escursionismo: è una disciplina ricreativa dello sci nordico affine allo sci di fondo, dal quale si differenzia per l’uso di sci con lamine, seppure a tallone libero.
  • Salto con gli sci: sport in cui gli atleti muniti di sci ai piedi scendono lungo la rampa di un apposito trampolino al termine del quale spiccano un balzo, cercando di atterrare il più lontano possibile.
  • Combinata nordica: sport invernale in cui i concorrenti gareggiano in due distinte discipline dello sci nordico: lo sci di fondo e il salto con gli sci).
  • Carving: Il carving è una tecnica dello sci alpino introdotta negli anni novanta grazie all’introduzione degli sci “sciancrati”. La particolare geometria sciancrata dello sci carving consente di fa piegare lo sci in un arco, ed esso segue naturalmente questa forma per produrre un movimento di virata.
  • Sci freestyle: sci acrobatico o sci artistico. Si tratta di una disciplina sciistica nata come elaborazione dello sci alpino attraverso l’introduzione di salti, difficoltà di percorso e varie figure coreografiche.
  • Biathlon: è uno sport invernale, appartenente al gruppo dello sci nordico, i cui partecipanti competono in due specialità, il tiro a segno con la carabina (fucile di precisione) e lo sci di fondo.
  • Corsa con i cani da slitta o Sleddog: è uno sport invernale praticato su slitte trainate da cani e guidate da un conduttore, detto con termine inglese musher.  Nacque come metodo di trasporto e di copertura di grandi distanze nelle regioni artiche e siberiane ed ora è considerata una esperienza indimenticabile di escursione tra le nevi. Tra i paesaggi invernali la slitta viene fatta correre da una mutua di cani di razza nordica, come l’Alaskan Malamute, il Siberian Husky o il Samoiedo, solitamente utilizzati in numeri che vanno da un minimo di 8 ad un massimo di 20. Tale disciplina non è considerata come un semplice sport ma come un simbolo della secolare collaborazione uomo-animali molto istruttiva come esempio anche per i più piccoli di come i cani non siano mezzi ma compagni di viaggio veri e propri.
  • Snow bike o Ski bike: bici delle nevi dove al posto della ruota anteriore è inserito uno sci largo per poter scendere lungo le piste. Si può utilizzare con indosso i doposci, scarponi o footski. Si guida come una normale bici da città, accompagnando i movimenti con il corpo, proprio come sugli sci ed è adatta a tutti coloro che non sanno sciare.
  • Snow scoot: è un ibrido tra scooter, moto e sci ispirato alla BMX (Montain Bike = Bicycle Motocross, dove la X sta per cross). E’ composto da un telaio completo di manubrio e forcella e delle tavole, al posto delle ruote ha due sci molto corti e una piccola pedana sulla quale appoggiare i piedi al posto del sedile. Viene catalogato come uno sport invernale di scivolamento sul manto nevoso. Lo si pratica già a livello agonistico e non esistono corsi base, si può noleggiare e provare su piste facili con neve morbida. Si può guidare gestendo il manubrio come fosse quello della bici e mantenendo saldo l’equilibrio in appoggio allo sci posteriore. È un allenamento completo che stimola gli addominali (che sono sfruttati per non perdere l’equilibrio e sbilanciarsi) e la muscolatura posturale compresi i fianchi.
  • Fat Bike: (bici grassa o bici dalle ruote grasse), una bici di origine Mountain Bike, avente le ruote con copertoni la cui larghezza va dai 3.8 pollici in su che riesce dunque, ad attraversare sentieri ricoperti di neve senza sprofondare, superare i dislivelli e risalire i pendii. Interessante, è la variante e-Bike, la biciletta elettrica con la pedalata assistita che facilita la risalita delle salite con facile pedalata grazie alla spinta del motore elettrico.
  • Snow kite: consiste nel surfare sulla neve con una tavola da snowboard o con degli sci trainati dalla vela di Kite su percorsi pianeggianti e su pendii. La vela difatti, permette anche di risalire pendii con inclinazioni fino al 30% grazie alla azione del vento in base alla grandezza della vela e alla potenza del vento. Non è necessario essere boarder o sciatori professionisti, ma basta effettuare un corso base per saper gestire i terreni facili con vento leggero e saper sciare in maniera elementare. L’allenamento con lo snow kite è molto attivo a livello gambe, pettorali e dorsali incrementando anche lo sviluppo della percezione spaziale del corpo e la fluidità dei movimenti.
  • Air board o Snow Body Board: consiste in una tavola ad aria che permette di galleggiare sulla neve appoggiando il corpo disteso in orizzontale sulla tavola e lasciandosi scivolare. È lo stesso principio del Surf Body board, applicato però, sulla neve. Si utilizza su piste larghe e ampie e può raggiungere velocità maggiori di un bob e una slitta poiché produce un minor attrito rispetto al materiale di legno e plastica utilizzato nei due sport suddetti. Si raccomanda di stringere bene l’impugnatura delle maniglie al fine di rimanere ben aderenti alla tavola e mantenere sempre la posizione.
  • Ski archery: lo ski archery, o biathlon con l’arco, noto anche con l’abbreviazione ski-arc o come archery biathlon, è uno sport invernale che combina lo sci di fondo con sessioni di tiro con l’arco, praticato attualmente in Russia e fino al 2007 anche in Italia, Slovenia, Austria, Germania, Francia, Giappone, Stati Uniti con presenze anche della Polonia, Ucraina e Repubblica Ceca. Lo svolgimento delle gare è molto simile alle competizioni di biathlon. L’unica differenza significativa sta nello strumento sportivo usato, l’arco al posto della carabina.
  • Slittino su pista naturale: slitta da neve per scendere lungo i pendii montuosi innevati. Per guidarlo bisogna porsi in posizione quasi sdraiata in posizione supina afferrando con una mano la corda di guida davanti a noi e tenendo con l’altra il telaio dietro la schiena. Si frena piegando le gambe e puntando i piedi a terra.
  • Racchette da neve o ciaspole: sono uno strumento che consente di spostarsi agevolmente a piedi sulla neve fresca poiché aumenta la superficie calpestata e quindi anche il “galleggiamento”, tipicamente usate in attività di escursionismo su ambiente innevato.
  • Snow rafting: un vero e proprio rafting fluviale sulla neve, ossia una discesa con gommone non in acqua ma in pista, governato da una pagaia e avente dispositivi di frenata e direzione.
  • Nordic walking: consiste in lunghe passeggiate in salita o in discesa, con l’aiuto di due bastoni che danno il ritmo al passo e permettono di coinvolgere nel movimento anche spalle e braccia. Oltre a essere un’attività fisica molto intensa, il nordic walking distende la mente e aiuta a ritrovare il proprio benessere.

Gli sport sul ghiaccio includono invece: 

  • Hockey su ghiaccio: è uno sport di squadra disputato sul ghiaccio in cui i pattinatori attraverso l’utilizzo di un bastone ricurvo indirizzano il puck (disco galleggiante di gomma) nella porta della squadra avversaria. Viene definito generalmente uno sport veloce e fisico.
  • Hockey su slittino: sport di squadra giocato sul ghiaccio. È la variante dell’hockey su ghiaccio riservata alle persone con disabilità permanente nella parte inferiore del corpo a causa di traumi di vario genere, ma che hanno buone braccia, un buon controllo del tronco, e normali capacità coordinative.
  • Bob: anche detto guidoslitta, è uno sport invernale nel quale delle squadre composte da team di 2 o 4 persone, eseguono discese cronometrate lungo una pista ghiacciata, stretta e tortuosa, a bordo di un mezzo dotato di pattini sterzanti, spinto all’avvio dai membri della squadra e successivamente dalla forza di gravità con ridottissimo attrito. Il bob tocca velocità di 130 km orari e di solito è composto da un equipaggio di un pilota, un frenatore e altri due componenti che avviano la spinta iniziale.
  • Curling: sport di squadra nel quale si gioca sul ghiaccio con pesanti pietre di granito levigate, dette stone (pietra in inglese), dotate di un’impugnatura. I giocatori, suddivisi in due squadre, fanno scivolare queste pietre su un pavimento di ghiaccio verso un’area di destinazione, detta “casa” (home), contrassegnata da tre anelli concentrici.
  • Pattinaggio di velocità: una forma di pattinaggio su ghiaccio nel quale i concorrenti devono percorrere una determinata distanza sul ghiaccio nel minor tempo possibile. Sport simili sono lo short track e il pattinaggio di velocità in linea.
  • Short track: un tipo di pattinaggio su ghiaccio basato sulla velocità. In questo tipo di gare un certo numero di pattinatori pattina contemporaneamente su una breve pista al coperto lunga 111,12 m.
  • Pattinaggio di figura: sport invernale individuale, di coppia e di squadra in cui gli atleti, dotati di pattini, eseguono sul ghiaccio degli esercizi composti da figure, passi, trottole e salti, su una base musicale. Una vera e propria danza sul ghiaccio
  • Skeleton: lo skeleton è uno sport invernale individuale in cui gli atleti scendono lungo una pista ghiacciata su una slitta dotata di pattini, stando sdraiati in posizione prona con la testa in avanti e i piedi indietro.
  • Slittino su ghiaccio: è una piccola slitta per una o due persone, sulla quale si viaggia in posizione supina con i piedi in avanti e su piste ghiacciate. È una disciplina olimpica e viene disputato solitamente su piste artificiali con lunghi rettilinei.
  • Vela su ghiaccio: uno sport invernale riconosciuto, chiamato anche ice flying, che viene praticato grazie a scafi dotati di pattini e una vela da windsurf. Viene solitamente praticato in Polonia sui laghi ghiacciati e consiste in una alternativa alla barca a vela applicata su ghiaccio. Consiste in una slitta a vela (ice boat) in grado di scivolare sui laghi ghiacciati ed ha una struttura diversa dalla barca a vela in quanto viene creata appositamente per l’ambiente delle piste su ghiaccio. Per eseguirlo in sicurezza è necessario che vi siano temperature sotto lo zero per diversi giorni che permettano al ghiaccio di solidificarsi in maniera importante raggiungendo lo spessore di almeno 10 centimetri.
  • Ice cross downhill: uno sport praticato in discesa libera su pattini da ghiaccio, lungo un canale ghiacciato, nel quale i pattinatori spesso viaggiano a oltre 70 km\h. Per questo motivo, i pattinatori devono avere lo stesso tipo di protezioni dei giocatori di hockey, che come loro si urtano in maniera continua. Un mix di pattinaggio, Snow Board Cross (è una competizione di snowboard in cui un gruppo di atleti parte contemporaneamente su un percorso in pendenza e quindi gareggia per raggiungere la linea di arrivo) e downhill (sport ciclistico classificato come “Sport Estremo”. Consiste nel correre con la bici una “Run” cioè una gara singola totalmente in discesa).

 

L’eterna disputa tra gli amanti del mare e quelli della montagna va avanti fin la notte dei tempi.

La questione che qui vorremmo analizzare, non è tanto quale gruppo di sport sia meglio, piuttosto, quali siano le attività acquatiche da fare nello specifico al mare e il loro relativi vantaggi e svantaggi.

Attività da svolgere al Mare:

  • Nuoto: semplice, poco costoso, molto diffuso e facile da praticare, bisogna solo avere esperienza delle correnti, di come gestire il moto ondoso e rispettare le indicazioni di sicurezza: mai andare se il mare non lo consente, con il mare non si scherza!
  • Apnea: di per sé è molto semplice, la si pratica o senza maschera o con la maschera e pinne, la si può fare ovunque ed è anche poco costoso. L’unico suggerimento è quello di seguire un corso preliminare se si scende sotto determinate profondità in quanto può diventare pericoloso
  • Snorkelling: Relativamente comodo e pratico, necessita solo di maschera, boccaglio e pinne (a piacere), poco costosa e molto versatile, lo si può praticare in molti luoghi diversi e l’attrezzatura è facile da reperire, affittare, comprare e trasportare.
  • Sci nautico (con sci), Fly Board (con scarponi a spinta idrica con macchinario), Wake board (con tavola simile allo snowboard): tutti sport non di facile approccio, non diffusi su tutti i territori. Solitamente si pratica in posti precisi affittando i giri sulla barca che permette di essere agganciare gli scii/ scarponi/ tavola e di essere trainati. Abbastanza costoso.
  • Canoa, Kayak, Sup: sono già più complesse come attrezzatura rispetto alle due precedenti in quanto più costose. Se svolte nelle rapide è necessario aver seguito un corso o farsi guidare da una guida esperta del luogo.
  • Diving: può essere praticato in tutti i mari ma sempre seguendo le indicazioni di guide esperte del posto, istruttori o comunque indicazioni precise dei gruppi diving. Necessita di una attrezzatura molto complessa, costosa e composta da diversi componenti ed è tassativo seguire i diversi corsi e brevetti, si rischia molto agendo con imprudenza e avventatezza.
  • Surf, Kite Surf, Wind Surf, Vela: tutti sport che necessitano di attrezzatura di livello, molto costosa, con elevata manutenzione e dispendio di energie per mantenerla, trasportarla, conservarla, utilizzarla e custodirla. Il vantaggio indiscutibile è che questi sport così complessi sono molto particolari, unici e pieni di avventura.

 

 

Quante volte abbiamo sognato di poter volteggiare tra le onde come quei surfisti californiani o hawaiani.

Quante volte abbiamo sentito che il SURF non è solo uno sport, ma una FILOSOFIA, e viene spesso associato ad un concetto di forte legame spirito-natura attraverso la connessione che si instaura tra il surfer e l’oceano attraverso quel pezzo di legno tanto bizzarro chiamato tavola.

Il senso di libertà che traspare da quei volti baciati dal sole, sempre abbronzati, con i capelli arruffati e quell’area da “non ho bisogno di altro, ho tutto qui nella mia tavola” hanno fin da sempre suscitato un forte fascino su tutte le categorie di sportivi amanti della natura.

In fondo, surfare non è altro che danzare sull’acqua con l’oceano, e se pensiamo che ballare è già bello di per sé, immaginiamoci cosa possa voler dire farlo in sintonia con la natura.

Fare surf non significa solamente fare sport, ma significa riconnettersi con il proprio IO, introiettando la spinta a superare l’oceano, con la spinta a superare se stessi che in realtà è la vera sfida da superare.

E se è vero che “io credo che neanche tu hai ancora capito il vero spirito del surf. È uno stato mentale, dove prima ti perdi e poi ti ritrovi” (Dal film Point break), ognuno di noi dovrebbe provare almeno una volta nella vita questa esperienza; per crescere, per imparare ad affrontare le proprie paure, e soprattutto, per imparare a guardarsi dentro e conoscere meglio se stessi.

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