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Il 2023 è finalmente arrivato, e come ogni anno nuovo porta con sé la consapevolezza di tirare le somme dell’anno appena trascorso, essere consci degli errori del passato, incassare le sconfitte, portare a casa i risultati ottenuti e cercare la motivazione e l’ispirazione per proporre dei nuovi OBIETTIVI da raggiungere.

Il problema più diffuso tuttavia, risulta speso l’incapacità nel tempo di rispettare tali obiettivi e di iniziare con delle ottime intenzioni che poi scemando nel tempo vanno a sfumare e vanificano gli sforzi intrapresi sino a quel momento.

Perché se è vero che porsi dei buoni obiettivi e capire cosa vogliamo e come lo vogliamo è di per sé un primo trampolino di lancio per attuare una vera strategia di successo, l’importante non è tanto scegliere buoni obiettivi ma saperli rispettare nel tempo.

La cosa difficile non è scegliere cosa voler raggiungere, ma essere costanti nel tempo.

Di tutti i campi nei quali l’arrivo del nuovo anno sprona a fissare degli obiettivi, lo sport e il relativo allenamento sono certamente un ambito importante delle nostre vite, insieme alla alimentazione, cura di sé e dunque, del benessere in generale.Il 2023 è finalmente arrivato, e come ogni anno nuovo porta con sé la consapevolezza di tirare le somme dell’anno appena trascorso, essere consci degli errori del passato, incassare le sconfitte, portare a casa i risultati ottenuti e cercare la motivazione e l’ispirazione per proporre dei nuovi OBIETTIVI da raggiungere.

Se riflettiamo bene, l’unico vero ambito della nostra vita nel quale dovremmo veramente impegnarci è la ricerca del proprio benessere ed equilibrio interiore ed esteriore e per questo, focalizzare le nostre energie nella ricerca della propria autorealizzazione anche e soprattutto nel SENTIRSI bene con noi stessi e di conseguenza anche in mezzo agli altri è certamente uno degli OBIETTIVI più RILEVANTI che dovremmo considerare.

Di seguito focalizzeremo la nostra attenzione su come attuare una buona strategia per il raggiungimento degli obiettivi in campo sportivo.

COME FARE UNA BUONA STRATEGIA PER UN ALLENAMENTO EFFICACE

I buoni propositi dell’inizio dell’anno sono certamente importanti come abbiamo detto, per avere una occasione di fissare una strategia per migliorare il proprio benessere.

Sia che fissiamo piccoli o grandi obiettivi di fatto non conta la tipologia di obiettivo, ma il fatto stesso di volerlo raggiungere deve spingere al catalizzatore centrale di una strategia di successo: la MOTIVAZIONE.

Senza tale ingrediente, unito a tenacia, dedizione, costanza e pazienza nessuna strategia potrà mai riuscire.

L’obiettivo più comune in ambito fitness è certamente il “rimettersi in forma” o il ricominciare ad allenarsi in maniera costante post festività natalizie e per l’inizio del nuovo anno dove tutti ci sentiamo in dovere di fare qualcosa.

Per iniziare un percorso virtuoso che permetta di sentirsi meglio, più in forma, e che ci permetta di raggiungere lo step successivo nella scala del nostro obiettivo di forma fisica che vogliamo raggiungere suggeriamo di seguire questi semplici consigli.

1.FISSA I TUOI OBIETTIVI

Il primo passo sempre e comunque per ogni strategia che si possa definire tale è CAPIRE cosa vogliamo ottenere. Fissare i tuoi obiettivi scrivendoli su un pezzo di carta aiuterà a mettere a fuoco l’obiettivo e non perderlo di vista nel tempo. L’obiettivo deve essere CHIARO, SEMPLICE E RAGGIUNGIBILE. Non serve fissare obiettivi troppo audaci e impossibili, bisogna cercare di diversificare gli scopi e spalmarli nel tempo:

  • obiettivi più piccoli e facile da raggiungere in pochi step con un lasso temporale più ristretto.
  • obiettivi più ambiziosi e lontani vanno posizionati a Lungo Termine.

Gli obiettivi possono essere NUOVI: l’inizio di una nuova disciplina sportiva, o MIGLIORATIVI: migliorare le performance e il livello di difficoltà delle discipline già seguite.

2. PROVA UN NUOVO TIPO DI ALLENAMENTO

Con l’arrivo del nuovo anno per raggiungere la giusta dose di motivazione necessaria a portare a casa l’obiettivo, possiamo sfruttare il fattore NOVITA’. Iniziare un nuovo tipo di workout, disciplina o abilità permettere di fare leva sul fattore curiosità e di spingerci fuori dalla nostra comfort zone, portandoci a provare, sperimentare, imparare e entusiasmarci per cose nuove.

La scelta del nuovo workout solitamente è bene farla affidandosi ad un PT esperto o ad una piattaforma di allenamento professionale di esperti. Pagare per il nuovo allenamento è meglio che acquistarlo gratuitamente in quanto lo sforzo economico permette di non darlo per scontato e abbandonarlo facilmente, conferendogli un valore che siamo poi obbligati a far fruttare e che evita di farci mollare prima del tempo.

3.WORKOUT MATE: trova un compagno di workout

Certamente allenarsi da soli e ben focalizzati sui propri obiettivi è molto bello, ma è altrettanto esaltante cercare di condividere tali obiettivi con un compagno di allenamento che non solo sarà al nostro fianco in tutto il percorso, ma ci permetterà di sentirci motivati, ben focalizzati e anche in qualche momento di cedimento potrà farci ritornare sulla retta via.

Che sia un partner, un amico o un conoscente, scegliere il giusto compagno di allenamento deve portare arricchimento al workout: ci motiva, ci si aiuta ma non si deve perdere tempo in chiacchiere tralasciando l’obiettivo.

4.PARTECIPA AI GRUPPI DI INTERESSE ONLINE

Sui social, e online è ricco di COMMUNITY focalizzate su determinate discipline, sport, tipi di allenamento. Seguire tali gruppi di interesse con i quali condividere dubbi, incertezze, informazioni, recensioni può arricchire notevolmente il percorso che si vuole affrontare, rendendolo sempre interessante e accattivante. Tale scambio genere motivazione, confronto, senso di appartenenza e soprattutto, permette di scambiarsi idee e opinioni su un percorso comune.  

5. UTILIZZA NUOVI PRODOTTI

Per non perdere la motivazione e cercare di mantenerla alta nel tempo può aiutare la scelta di acquistare degli outfit sportivi nuovi da voler sfoggiare, un nuovo smartwatch che tracci le attività sportive, che possa motivarci a vedere quanto siamo attivi e i margini di miglioramento.

Tutte questi piccoli oggetti devono essere delle novità che non vediamo l’ora di sfruttare e che ci permettono di rimanere carichi sul nuovo obiettivo stabilendo una nuova routine costante e bene bilanciata.

6. FISSA UN PUNTO DI INIZIO

Per raggiungere i nostri obiettivi bisogna sempre iniziare fissando un punto di partenza: il punto zero.

Si inizia misurando i dati del nostro corpo (misure, dati clinici ecc.) per monitorare nel tempo i cambiamenti positivi e gioire dei propri successi mantenendo sempre alta la concentrazione e la motivazione. Ogni step raggiunto passo dopo passo sarà certamente un nuovo scatto per andare avanti e ambire ogni giorno di più al gradino successivo.

In ogni caso, qualunque sia la vostra scelta strategica, ricordatevi che i vostri obiettivi sono solo VOSTRI e che non esistono obiettivi migliori o peggiori, esistono solo gli obiettivi che ci portano a sentirci meglio con noi stessi, semplici o complessi che siano.

Lunghe camminate nel verde, spazi verdi curati molto ampi, natura e aria aperta.

Il golf non è uno sport per vecchi o solo per ricchi, è uno sport interessante, molto tecnico e anche benefico per la salute.

Come valore aggiunto, è uno sport che si pratica nel verde, all’aria aperta e permette di beneficiare dunque, anche del contatto con la natura.

È molto utile per rafforzare il sistema cardiovascolare ed è ottimo per il cuore.

Non solo mantiene allenate le articolazioni e le ossa, ma agisce anche positivamente sul cervello e assicura il benessere della mente.

Inoltre, aiuta a dimagrire ed è un ottimo modo per mantenersi in forma.

Scopriamo di seguito tutti i dettagli.

DEFINIZIONE & CARATTERISTICHE

Riportiamo le parole dell’Enciclopedia Treccani: “Secondo la definizione del Concise Oxford Dictionary “Il golf è un gioco per due persone, o coppie, che consiste nel colpire una pallina dura con mazze dalla testa di ferro e di legno fino a farla entrare in una serie di buche ricavate da una superficie erbosa levigata, poste a varie distanze le une dalle altre e separate da piste e ostacoli. Scopo del gioco è imbucare la pallina col minor numero possibile di colpi”.

Il golf, a ogni livello, è uno sport di grande complessità tecnica e rappresenta una continua sfida al miglioramento e quindi con sé stessi; la maggiore difficoltà è probabilmente l’aleatorietà: nemmeno il più grande dei campioni può conoscere con certezza assoluta l’esito di ogni suo tiro e questo da un lato genera il gusto dell’incertezza, dall’altro garantisce entusiasmo man mano che l’abilità cresce e l’aleatorietà diminuisce.

La soddisfazione che si prova a ogni singolo colpo ben giocato, la sensazione di potenza e precisione che può dare una palla ben impattata, la constatazione di essere riusciti a giocare esattamente il colpo pianificato tenendo conto del vento, della pioggia, dell’umidità e di tutti gli altri fattori costituiscono l’autentica essenza di questo sport.

Componente tutt’altro che trascurabile del golf è il suo inscindibile legame con l’ambiente naturale in cui si pratica”.

 ALLENAMENTO & BENEFICI DEL GOLF

Definiamo qui in dettaglio gli esempi del tipo di allenamento che un golfista svolge normalmente e del relativo beneficio:

  • Il golfista trasporta molto peso per molto tempo: il golfista normalmente, durante il suo giro, trasporta molte mazze, addirittura fino a quattordici, poi nella sua sacca ha palle, guanti, scarpe chiodate, il tee e molto altro.
  • Camminate per lunghe distanze: cammina per più di quattro ore, per l’attività di trasferimento da buca a buca, percorrendo più o meno cinque chilometri, se si calcolano le 18 buche standard, che si devono rifare per quattro volte.
  • Affronta terreni non lineari: le diciotto buche poste nei campi di gara, alternano verdissimi campi perfettamente rasati (farway), a rough, dove tutta l’erba è alta, folta e non curata, a laghetti e depressioni sabbiose (bunkers), creando una splendida oasi di verde, sebbene spesso vicinissima anche alle più grandi metropoli. In tale modo il golfista affronta terreni molto diversi da loro alternando varie difficoltà di allenamento cardio.
  • Allenamento sia aerobico che anaerobico: un allenamento in mezzo alla natura aerobico, quando si compie il percorso, anaerobico nel momento in cui si esegue il colpo per mandare la pallina verso la buca, sviluppando così una forza veloce e grande coordinazione.
  • Consuma un buon livello di calorie: il consumo energetico viene stimato intorno 5 Kcal/min, di conseguenza un impegno medio-basso, adatto anche a tutti coloro che non hanno mai praticato esercizio fisico e a chi soffre di cardiopatie non gravi, fungendo da buon mezzo per la riabilitazione cardiovascolare.
  • Tecnica, precisione e coordinazione: sia i movimenti per calcolare il tiro, sia lo swing, ovvero, il complesso movimento che si compie con la mazza per mandare la palla in buca, richiedono una buona tecnica, coordinazione, flessibilità e forza per colpire e lanciare a grandi distanze (sino anche a 600 metri) e con la massima precisione possibile.
  • Preparazione atletica: per giocare bene a golf e prevenire infortuni, è quindi importante una buona preparazione atletica. I grandi campioni, e i giocatori esperti e di livello, infatti, passano molto tempo correndo e rinforzandosi in sala pesi, per ottenere una perfetta condizione fisica. Molto utilizzato nella preparazione lo stretching, sia in fase di allenamento sia di riscaldamento, poiché l’elasticità è una delle qualità motorie più importanti in questo sport, specie quando si esegue lo swing che comporta, durante la rotazione del busto, l’allungamento di tutte le fibre muscolari.
  • Tonificazione: tutti i giocatori sono dediti alla tonificazione muscolare. Particolarmente interessati esercizi di tonificazione generale del cingolo scapolare, dei dorsali e rotatori del tronco, dell’avambraccio.
  • Esercizio mentale: una enorme rilevanza ha la componente mentale, tant’è che molti giocatori praticano yoga, per coniugare nel migliore dei modi mente e corpo, gesto atletico, concentrazione e strategia di gioco.
  • Perfezione della tecnica: dal punto di vista tecnico, come accade d’altronde in tutti gli sport individuali o di squadra, per raggiungere la precisione nel tiro sono necessarie molte ore di pratica al fine di autonomizzare il corretto gesto.

UNO SPORT PER TUTTI

È uno sport per tutti in quanto sebbene siamo sempre più longevi, grazie all’enorme progresso medico, la nostra qualità di vita, soprattutto in chi ha superato abbondantemente gli ‘anta’, è migliorata ben poco.

Negli adulti si registrano alti tassi di sedentarietà e abitudini alimentari scorrette e poco sane, mentre nei giovani si riscontra la dipendenza esagerata dai PC, Tablet e vari dispositivi digitali. Entrambe le categorie sono sempre più pigre e poco propense allo sport sano.

Per tale motivo, se una disciplina sportiva impegnativa per questi soggetti è forse poco adatta (scarsa preparazione fisica e mentale, indolenza, tendenza a socializzare solo virtualmente), il golf, praticato in scenari naturistici meravigliosi, richiedendo una forma atletica non eccezionale, ma una coordinazione e concentrazione molto sviluppate, è la soluzione ideale.

Proprio grazie ai suoi benefici psico-fisici, il golf sta vivendo nel mondo un periodo di grande sviluppo con milioni di praticanti.

 

 LA STORIA: nascita, sviluppo e il golf moderno[1]

La storia del golf ha una tradizione secolare, ma le sue origini sono spesso argomento di dibattito, per la mancanza di certezza su date e luoghi nei quali è stato registrato un primo rudimento di questo sport. Risalgono molto probabilmente ai tempi dell’Impero Romano e al simile gioco della paganica, nel quale si utilizzavano bastone e palla di cuoio imbottita di piume.

Un’attività ludica che i legionari potrebbero aver trasmesso nei primi anni d.C. ai celti delle Highlands, fino a contribuire allo sviluppo del golf moderno in Scozia.

Simile alla paganica il jeu de mail era praticato in Francia con mazza e palla di legno, così come la versione successiva detta chole.

Nel 14esimo secolo era invece diffuso in Inghilterra anche il gioco della cambuca (con una pallina di legno), nato nei dintorni di Roma dopo la caduta dell’Impero, mentre nel Medio Evo, sia in Scozia che nei Paesi Bassi, è stata confermata la presenza di un gioco che i contadini facevano con pietra e bastoni.

Lo storico del golf Steven van Hengel sostiene che si praticava fin dal 1297 con mazze e palle sulle dune di sabbia (d’inverno sui corsi ghiacciati), un gioco chiamato spel metten kolve (o colf, kolven e colven).

La ricerca storica documenta la somiglianza di regole, attrezzature, nomi e una crescita in parallelo fra il golf in Scozia e il colf in Olanda, paesi nei primi secoli del millennio commercialmente in ottimi rapporti. Ipotesi confermata anche dai pittori fiammingo-olandesi che fra il 1400 e il 1600 hanno rappresentato partite di colf su terra e su ghiaccio, in patria e anche all’estero.

Anche sull’etimologia della parola “golf” non ci sono certezze: se derivata dalla parola scozzese goulf che significa “colpire o schiaffeggiare”, o dall’olandese kolf, che significa “mazza”.

In Olanda il colf andò in seguito perdendo d’importanza declinando per l’avanzare di quello scozzese, e divenne di moda il kolf, una sorta di minigolf giocato nei cortili e sotto le tettoie delle locande.

Non godeva inoltre della protezione della casa reale olandese, al contrario di quelle di Scozia e Inghilterra.

La regina di Scozia Maria Stuarda, condannata al patibolo nel 1587, venne accusata di aver giocato a golf pochi giorni dopo l’assassinio del marito, mentre suo figlio Giacomo I era un bravo giocatore, cosa che ne ha favorito la diffusione.

Le sfide di golf sotto gli Stuart avvenivano fra individui e coppie, ed è qui che sono nate le gare di match-play. Le regole erano diffuse oralmente, i campi non avevano dimensioni definite, e si giocava spesso sui mitici links, campi coperti di vegetazione bassa e adibiti anche al pascolo, a fondo sabbioso, vicini al mare e dal drenaggio perfetto.

Nel 2005 una testimonianza proveniente della Lanzhou University ha riacceso il dibattito sulle origini del golf, affermando che un gioco simile fosse già presente anche in Cina, fin dalla Dinastia Tang Meridionale.

Ma al di là delle origini controverse, queste erano comunque tutte forme antenate di uno sport ancora in divenire.

 

STORIA DEL GOLF: LA NASCITA DEL GIOCO MODERNO IN EUROPA

Quel che è certo è che i pionieri del golf vero e proprio furono gli scozzesi, fornendo regole, attrezzature e campi.

Il primo documento ufficiale di storia del golf che ne dimostra l’esistenza, fu il decreto emanato dal re di Scozia Giacomo II, che nel 1457 ne bandì l’attività in quanto considerata distrazione da quelle fondamentali (come tiro con l’arco e arti marziali) per la difesa del regno.

Il più antico percorso ancora esistente è la cosiddetta casa del golf di St.Andrews vicino a Edimburgo, dove si giocava già nel XV secolo.

Il golf club più antico è del 1744, il Gentlemen Golfers di Leith, luogo nel quale sono state redatte le prime regole del golf. Il fondatore fu William St. Clair di Roslin, gran maestro ereditario della massoneria scozzese, che ebbe un ruolo fondamentale per la conservazione dello spirito del golf.

Le norme furono poi riscritte nel 1754 dal Royal and Ancient Golf Club of St.Andrews, che ancora oggi ne detiene i diritti per l’Europa, con le famose 13 regole del golf. Risale a quella data anche la scelta del campo a 18 buche (in realtà le 9 buche raddoppiate) e la nascita dello storico old course.

Ecco una massima che fa luce sulla storia del golf moderno:

“Giochi con mazze e palle esistono da molti secoli, ma il golf come lo conosciamo oggi, giocato su 18 buche, ha chiaramente avuto origine in Scozia.” (un portavoce di St.Andrews)

In questi anni nacque spontaneamente anche la figura del caddie: vedetta di gara, portava anche tutti i bastoni necessari, ed è il primo, vero e proprio professionista del golf, fino a diventare consigliere fidato, ricercato e ben remunerato.

Nell’epoca inglese della Regina Vittoria, i caddies erano veri padroni del gioco e soprannominati captains. Tom Morris il vecchio e Tom Morris il giovane ne sono esempi emblematici, anche nell’aspetto: un golf ancora d’altri tempi, ben documentato dal film Tommy’s Honour del 2016.

Allan Robertson di Prestwick fu il miglior professionista del tempo, il primo a entrare nel culto popolare, tanto che, dopo la sua morte, per designare il suo successore nacque nel 1860 il British Open Championship, la più antica e prestigiosa gara del calendario.

Tom Morris il giovane lo vinse per quattro edizioni consecutive (1868-1872), prima di morire prematuramente nel 1875, a soli 24 anni.

Storie di golf affascinanti quanto tristi, come quella di Jamie Anderson di St. Andrews, morto povero all’ospizio nonostante ben tre vittorie (1877-78-79).

 

STORIA DEL GOLF: DALLA GRAN BRETAGNA AGLI STATI UNITI

Oltreoceano, grazie agli olandesi già dal secolo precedente si giocava nella Carolina del Sud e soprattutto in Georgia, culla del golf americano. Terminata la guerra d’indipendenza, si deve aspettare fino al 1888 per sentire parlare ancora di golf; il primo percorso venne ricavato in un frutteto, poi nel 1891 sorse a Shinnecock Hills, Long Island, il primo golf permanente degli Stati Uniti.

La United States Golf Association (USGA) nacque nel 1894, e ancora oggi redige le regole del golf americano. Nello stesso anno organizzò il primo US Amateur Championship, nel 1895 il primo US Open, gara che avrebbe pochi anni dopo affiancato il British Open quanto a prestigio, sulla spinta di una enorme diffusione del golf.

Il contributo decisivo alla trasformazione del golf in sport di massa fu offerto dalle nuove tecnologie (palline di gomma e nuovi bastoni), che decretarono anche il passaggio del primato dalla Gran Bretagna agli Stati Uniti.

Il British Open continuò a proporre momenti irripetibili nella storia del golf, e soprattutto personaggi: come Harry Vardon che vinse 6 titoli, come l’amateur Francis Ouimet che vinse lo US Open 1913, come il francese Arnaud Massy che con la sua vittoria provocò l’esplosione del golf transalpino, come il plurivincitore Walter Hagen, o ancora come la stella degli anni Trenta Bobby Jones, al quale è dedicato il film Bobby Jones.

Fu proprio il “Genio del golf” a fondare il mitico campo di Augusta, sede ancora oggi del mitico Augusta Masters, uno dei quattro Major annuali, unico a disputarsi sempre sul medesimo percorso.

La storia del golf arriva poi nel dopoguerra, con guadagni ormai astronomici e campioni del calibro di Sam Snead, Ben Hogan, Arnold Palmer, Jack Nicklaus, fino ad estendersi a macchia d’olio in tutti i continenti.

L’avvento negli anni Novanta del fenomeno Tiger Woods fa del golf uno sport di portata mondiale. Di questa evoluzione sono protagonisti anche giocatori europei con un nome su tutti, quello dello spagnolo Severiano Ballesteros.

 

LE ORIGINI DEL GOLF IN ITALIA

Nel Belpaese, da sempre c’è poca cultura di questo sport, benché la storia del golf racconti, come detto, di origini nell’Impero Romano.

Nel Settecento a Roma il conte di Albany giocava a Villa Borghese e le sfide della comunità britannica si tenevano nella residenza storica Villa Doria Pamphili.

The Rome Golf Club è datato 1898, con soci in prevalenza inglesi ed americani, che giocavano sui prati delle ville romane: Villa Doria Pamphili appunto, ma anche Villa Borghese, oltre ad un percorso fuori Porta San Giovanni. Tra i primi club di golf in Italia, anche se in quegli anni nacquero anche:

  • Sorrento Golf Club (1895);
  • Varese Golf Club (1897);
  • Florence Golf Club (1899);
  • Sanremo Golf Club (1901)

Nel 1903 cambiò nome, diventando Circolo del golf di Roma dell’Acquasanta, ancora oggi il golf club più antico d’Italia.

Un titolo che spesso viene assegnato anche al Golf Club Ugolino: è vero che la pratica del gioco del golf iniziò a Firenze nel 1889 grazie alla folta colonia inglese che realizzò un percorso sui terreni a nord, ma il percorso attuale venne inaugurato solo nel 1934.

Nel primo dopoguerra sorsero i primi circoli nelle grandi città, anche se il golf era esclusivamente stagionale, e riservato a pochi.

La prima gara nel 1905, poi nel 1927 a Milano la fondazione della FIG, poi spostata a Roma ed entrata a far parte del CONI.

I professionisti di quel periodo erano tutti britannici, mentre i giocatori italiani cercavano di apprendere il golf, pur senza le possibilità dei colleghi. Uscirono comunque grandi nomi come Pietro Manca, Ugo Grappasonni, Aldo Casera, e tanti altri.

Il conflitto mondiale cancellò il golf italiano, con una faticosa ricostruzione che iniziò nel 1946 a Rapallo con l’Associazione golfistica italiana, che tornerà ad avere il titolo e i diritti di federazione CONI nel 1959.

Nell’Italia del secondo dopoguerra il golf è quasi sconosciuto, poco considerato rispetto agli altri sport, ed il giocatore di golf proviene da famiglie benestanti. L’unico capace di mettersi in mostra è Baldovino Dassù.

Arriva poi Costantino Rocca, che contribuisce alla vittoria europea nella Ryder Cup 1995 e 1997, finisce secondo all’Open e infila 4 vittorie sull’European Tour.

Negli ultimi anni tanti nuovi giocatori stanno portando il golf italiano alla ribalta: i fratelli Francesco ed Edoardo Molinari, Matteo Manassero, Renato Paratore, Nino Bertasio, e tanti altri.

Ma, cosa più importante, con l’assegnazione a Roma della Ryder 2022 e con tante iniziative promosse dalla FIG, in Italia la storia del golf comincia adesso.

 

 

 

 

 

[1] https://www.golfpiu.it

Per tutti gli amanti del Fitness, l’anno 2022 è stato un anno ricco di novità e con nuovi trend davvero particolari da approfondire, sperimentare e provare.

Come in ogni campo, anche lo sport segue le tendenze e i nuovi fenomeni del momento.

Con le tante discipline ormai disponibili non rimane altro che provare, scegliere e continuare a migliorarsi in quelle che più si ritengono interessanti e appassionanti.

Di seguito analizziamo i maggiori trend del 2022 in ambito fitness.

PADEL MANIA

Il padel non poteva mancare nella list delle Hit dell’anno, soprattutto per quelle all’aria aperta.

Non meno famoso ormai del tennis, il Padel è diventato sempre più in voga in questi ultimi anni e viene considerato alla portata di tutti in quanto simile ad un tennis facilitato mixato con il gioco dei racchettoni da spiaggia. Molto amato dalle donne, di ogni età e livello di allenamento.

Secondo i numeri comunicati dalla FIT- Federazione Italiana Tennis, le tessere nel padel avevano già raggiunto i 10 k lo scorso anno e sono in continua crescita.

Su tale scia di massima diffusione capillare, sono nati ormai a macchia d’olio campi specifici per questo allenamento adatto a tutti e per qualsiasi età in quasi ogni città italiana.

Il vero successo di questa disciplina è che può essere praticato facilmente da tutti senza nessuna specifica abilità e che garantisce un divertimento assicurato sia che lo si pratichi da solo, sia con nuovi amici o compagni, facilitando la socializzazione e l’integrazione per qualunque livello di preparazione fisica. Per tale motivo è molto semplice praticarlo con amici o il con il proprio partener condividendo momenti sia di divertimento, sia momenti di allenamento bruciando insieme calorie.

GOLF

Il golf è stato lo sport che è cresciuto di più nel 2021 (dati report annuale “Big Facts” di StockX) e nel 2022 si colloca certamente sul podio, come le new entry nell’olimpo dei trend del fitness 2022, come confermano anche le statistiche ufficiali della Federazione Italiana Golf.

Per chi non predilige gli allenamenti intensi e faticosi, può optare per il golf come sport di concentrazione e tecnica.

Sebbene un tempo fosse ritenuta attività “d’élite” e prettamente di socializzazione piuttosto che di allenamento, oggi il golf si avvicina all pubblico in maniera più inclusiva, scrollandosi di dosso quell’aura di esclusività che, in verità, mai l’ha caratterizzato per davvero.

Gli effetti benefici su corpo e mente del golf sono enormi:

  • è un’attività aerobica che si svolge su prati verdi, spesso circondati da splendidi panorami, e questo di per sé è già sufficiente per renderlo uno sport rilassante e riequilibrante.
  • il percorso attraverso 18 buche equivale ad una passeggiata di 10 km e, anche se si possono fare dei tragitti in caddy, i 10mila passi quotidiani saranno superati facilmente.
  • è un ottimo esercizio di forza perché il gesto tecnico di lancio della pallina richiede un allenamento di potenziamento con manubri e palle mediche e una buona dose di equilibrio.

SILENT WALKING: allenamento guidato a spasso per i borghi

Quale variante della classica camminata veloce con un tocco di interesse culturale aggiuntivo all’ allenamento, troviamo la silent walking: un percorso di camminata guidato da un trainer che si può fare in gruppi anche molto numerosi.

Il segreto del successo di questa disciplina risiede nella esclusività dei comandi che si ricevono direttamente tramite delle cuffie wireless attraverso le quali l’istruttore può introdurre esercizi, dettare tempi e far ascoltare musica di sottofondo.

Durante la camminata, che può essere più o meno intensa e di diversa durata, ci si ferma in piazze e prati per esercizi a corpo libero per tonificare e rinforzare anche braccia, spalle e torace che, durante la camminata vengono sollecitati meno.

In molte città si trovano online dei gruppi organizzati di “camminatori” che tra una stazione e l’altra possono ascoltare la descrizione dei panorami con note storiche, architettoniche e paesaggistiche. Un allenamento molto completo anche dal punto di vista culturale e alternativo.

ALLENAMENTO IBRIDO: la nuova disciplina del fitness

Questa nuova disciplina è così definita in quanto consiste in una combinazione di metodologie di lavoro praticato ad alta intensità: pesi e bilancieri in stile cross-fit ma con poche ripetizioni.

Lo scopo è quello di dare all’organismo stimoli sempre diversi per aumentare la massa muscolare e migliorare la resistenza e come risultato si ottiene è un incremento nel potenziale organico generale, a totale vantaggio del sistema cardiocircolatorio. Tale disciplina consiste quindi, in un allenamento intenso e non adatto a tutti ma che può essere svolto a diversi livelli di difficoltà.

Visto il suo enorme successo, molti club si sono organizzati per spostare le sessioni di allenamento dalla palestra anche agli stabilimenti balneari in riva al mare in quanto allenamento che richiede pochi attrezzi e molto adattabile anche agli spazi all’aria aperta.

High Intensity Interval Training (HIIT): minima durata, massima resa

Il rapporto“Worldwide Survey of Fitness Trends”, che dal 2007 stila la classifica delle nuove tendenze del fitness, lo inserisce anche nel 2022 tra i “sempreverdi” dell’allenamento ad alta intensità.

Questo tipo di training si basa su sessioni di lavoro pesante intervallate da pause di media e bassa intensità e ha come elemento chiave la riduzione del tempo di allenamento, che risultata dunque più efficace, grazie al livello di intensità elevato.

Nonostante non sia proprio alla portata di tutti, questa disciplina è molto amata dalle donne più sportive che, anche dopo i 40, prediligono un allenamento intenso per andare incontro ai cambiamenti del corpo con una buona forma fisica.

Visto il suo ampio seguito, l’HIIT è già passato attraverso le formule “on line” e “on demand” a causa delle restrizioni imposte dalla pandemia ed è già presente anche in spiaggia.

 

Non sempre è possibile allenarsi in palestra.

Spesso per motivi di tempo, economia familiare e gestione degli impegni tra lavoro e famiglia non è possibile ritagliarsi del tempo per allenarsi in palestra.

Per tale motivo, molti optano per un allenamento fai da te in casa con una propria palestra attrezzata con macchinari e attrezzi.

Scegliere la giusta attrezzatura è fondamentale per risparmiare spese inutili con relativo spreco di soldi, evitare di occupare spazi della casa che potrebbero servire ad altri scopi, e utilizzare correttamente l’attrezzo idoneo per un tipo specifico di allenamento senza incorrere in infortuni o problematiche.

Di seguito riportiamo dei validi consigli su come gestire al meglio la scelta della attrezzatura per gli home workout.

L’ATTREZZATURA: come scegliere al meglio

Nel panorama commerciale del settore fitness e gym sono tantissimi gli attrezzi e gli strumenti in vendita che possono generare confusione se non si è parte degli addetti al settore.

In commercio vi sono innumerevoli strumenti e attrezzi per rimanere in forma, rimettersi in forma, per approcciarsi al mondo dello sport e del fitness, per allenare tutti i distretti muscolari in maniera professionale e più specialistica.

Costruire una palestra a casa non è sempre possibile, sia per motivi di spazio, sia di costo, per questo, il punto chiave è scegliere gli attrezzi giusti e più idonei al tipo di allenamento che vogliamo svolgere.

Online ci sono moltissimi siti utili che possono essere utilizzati come guide ben strutturare sull’argomento, nei quali trovare spunti, consigli e soprattutto il parere degli utenti che hanno testato il prodotto e lasciano le recensioni permettendo di capire davvero come poter sfruttare l’attrezzatura al meglio e la sua affidabilità.

I benefici dello sport sono tanti, non solo per la gioia nel fare qualcosa che ci appassioni, ma per tutti i risultati fisici che otteniamo, la soddisfazione in generale, la sensazione dopante che si ottiene post workout (grazie alla serotonina).

Ogni allenamento ha le proprie esigenze, che sia per una gara pro o per un semplice workout di routine leggero; e mentre in palestra ci possiamo affidare alla consulenza di un Personal Trainer esperto che possa guidarci tra tutti i macchinari presenti e subito disponibili nella sala pesi e che ci obblighi a testarli con mano uno per uno; a casa, è più complicato avere contezza di tutti i macchinari e attrezzi di cui davvero avvalersi.

GLI ATTREZZI PER UN ESERCIZIO COMPLETO

Per effettuare un allenamento completo e appagante vi sono svariati attrezzi.

Importantissimo è affrontare ogni allenamento in maniera esaustiva comprensiva di riscaldamento e stretching finale in modo da evitare infortuni e problematiche varie e se per una sana routine camminare all’aperto è consigliato, ci sono dei gruppi muscolari che purtroppo non vengono affatto allenati con dei movimenti normali, ma che necessitano di essere sollecitati con degli specifici movimenti che solitamente sono il prodotto dell’utilizzo di macchinari ben specifici quale ad esempio l’ellittica e il vogatore.

Questi due attrezzi da palestra sono molto interessanti, in quanto occupano uno spazio ragionevole e consentono di fare movimento aerobico in poco tempo, senza dover uscire di casa.

In linea generale però, considerando un budget contenuto e uno spazio limitato, una panca multifunzione è la scelta più interessante, soprattutto se combinata con manubri, bilancieri e qualche piccolo attrezzo per la ginnastica a corpo libero.

In commercio troverete molti siti e molti diversi attrezzi, il nostro consiglio è quello di affidarsi a siti professionali specializzati o comunque a persone del settore che possano guidarvi nella scelta più appropriata.

SETTEMBRE = RICOMINCIO LA PALESTRA!

Tutti ricorrono a questa frase per sanare l’insorgenza del bisogno impellente di riprendere un allenamento costante e ben bilanciato come prima delle vacanze.

Riprendere ad allenarsi dopo un periodo di inattività è sempre una gioia, ma anche un sacrificio in quanto ti costringe e ricominciare da capo alcune dinamiche che un allenamento costante ti permetteva di evitare.

Bisogna riprendere il ritmo, il fiato, l’elasticità, la prestanza fisica, la forza, perdere grassi e liquidi in eccesso.

Bisogna anche riprendere il via con la varietà degli esercizi e con la modalità, frequenza e intensità.

Tutto questo sforzo comporta sicuramente l’insorgere di preoccupazioni, ansia da prestazione e se si cerca di strafare facendo troppo esercizio per ottenere tutto e subito, si rischiano anche infortuni e problemi fisici che costringono a stare fermi, a riposo e ad aggravare la situazione rallentando la ripresa.

Per tale motivo, riportiamo pratici consigli per riprendere l’allenamento in maniera ottimale, rendere più efficaci gli sforzi ed evitare spiacevoli complicanze ottenendo risultati concreti e realizzabili.

MOTIVAZIONE

Il fattore principale rimane sempre la motivazione!

Senza di essa non abbiamo il combustibile necessario per far partire il progetto.

La motivazione nasce per due motivi: o per necessità o per passione.

In entrambi i casi, dovreste riuscire a catalizzare i vostri intenti in maniera concreta perché o avete bisogno sia fisicamente, sia psicologicamente di ritornare ad allenarvi a causa di disturbi, patologie o semplicemente perché vi conferisce benessere; o avete una passione cocente per qualche disciplina che vi è mancata in vacanza e desiderate rimettervi in gioco, migliorare, imparare cose nuove, raggiungere nuovi obiettivi, record, vincere competizioni o superare dei vostri limiti e paure.

Quello che è certo è che ricominciando l’allenamento ridurrete stress e aumenterete il benessere psico-fisico-energertico e la vostra autostima.

STEP BY STEP

GRADUALITA‘. Questo il mantra per settembre.

Iniziare nuovamente un allenamento che sia già conosciuto o nuovo, non porterà altro che problemi se fatto di corsa e strafando.

Bisogna ricominciare con gradualità, magari prima qualche giorno di allenamento intramezzato da più giorni con più riposo e mai un sovraallenamento tutto insieme.

STRETCHING E RISCALDAMENTO 

Proprio in questa fase delicata di nuovo inizio bisogna curare la fase iniziale di riscaldamento e la fase finale, stretching, di allenamento per evitare infortuni e dolore.

Non avendo più muscoli super allenanati, questi saranno inadatti al tipo di esercizio che andraete ad affrontare e quindi vanno ben preparati.

TONIFICAZIONE & DIMAGRIMENTO 

In una prima fase di start meglio puntare su esercizi di dimagrimento e tonificazione per eliminare i grassi e liquidi accumulati e riprendere il tono muscolare.

Proprio perché si è stati fermi il fisico si è trasformato e bisogna riportarlo allo stato di fisicità e tonicità del pre periodo di stallo.

WORKOUT SU MISURA

La scelta del giusto workout è fondamentale!

Al massimo 2/3 allenamenti ad una media intensità in full body prevedendo lo stimolo di tutto il sistema muscolare in ogni singola sessione sono la scelta migliore.

Il full body workout ha il grande vantaggio di preservare un equilibro tra intensità dell’allenamento e stimolo muscolare. Si adatta perfettamente a chi ha bisogno di un livello intermedio di sforzo fisico.

Esercizi del genere vanno infatti a concentrarsi non sui singoli muscoli, ma sui grossi movimenti e quindi potresti buttarti su stacchi, front squat, trazioni rematore e panca piana.

DIETA

L’alimentazione è fondamentale per velocizzare l’effetto “ripresa ” e va curata fin da subito in modo sano, bilanciato e diversificato.

Si consiglia anche la riduzione di carboidrati e grassi in eccesso.

La mezza stagione è il momento migliore per iniziare o riprendere l’allenamento all’aria aperta e sfruttare le lunghe giornate, le temperature miti e lasciarsi così alle spalle il cattivo tempo e l’umore malinconico dell’inverno.

Con una nuova carica di energia, un umore raggiante, solare e pieno di nuove forze per affrontare al meglio ogni singolo impegno della giornata dallo studio, al lavoro o all’allenamento, motivarsi con la giusta spinta ad un comportamento di routine fatto di sane e bilanciate abitudini è sicuramente un’ottima strategia per sentirsi bene a tutto tondo.

Con le scarpe da ginnastica ai piedi, i polmoni pieni di aria buona ed immersi in un contesto naturale nel verde di un parco, cosa c’è di meglio di una sana attività fisica aoutodoor?

Praticare sport all’aperto non solo è meraviglioso per il contesto e l’atmosfera che si creano da cornice allo sforzo fisico, ma ha dei risvolti non indifferenti in termini di benefici sul nostro benessere psico-fisico.

Il legame con l’ambiente accompagnato da una semplice corsa o camminata comportano un giovamento fisiologico all’organismo e già di per sé, sono dei modi fantastici di fruttare la bella stagione.

Scopriamo insieme perché praticare attività fisica all’aria aperta è una alternativa migliore allo sport indoor con i relativi benefici e quali sono le attività outdoor semplici e divertenti da poter praticare per ottenere tali vantaggi.

 BENEFICI DELL’ATTIVITA’ FISICAOUTDOOR

Come molti avranno notato praticare jogging o semplici camminate al parco in un contesto naturale apportano dei benefici sempre più evidenti di quelli che si ottengono camminando sul tapis roulant o nel salotto di casa.

La causa di tale differenza si trova nel fatto che subentra una distrazione dallo sforzo diretto e maggiore, aumento il dispendio energetico, c’è un maggiore variazione del ritmo che diventa così più stimolante e sfidante, grazie alla variabilità del terreno irregolare con salite e discese che rendono il workout più vario, meno monotono e spingono a combattere la pigrizia ottimizzando allo stesso tempo le capacità respiratorie e il consumo calorico.

  1. Praticare sport all’aria aperta è il miglior rimedio per combattere le patologie cardiovascolari e circolatorie, in quanto consente ai vasi sanguigni di dilatarsi naturalmente e al sangue di fluidificarsi, con conseguente miglioramento della funzione cardiovascolare e riduzione del rischio di infarto e di ipertensione arteriosa (in altri termini, pressione arteriosa molto elevata).
  2. Rafforza il sistema immunitario sfruttando la luce solare. Un’altra validissima ragione per fare due passi in mezzo alla natura comporta che dall’esposizione ai raggi solari si ricavi un’ingente quantità di vitamina D, che viene trasformata dal nostro corpo in una sostanza superattiva utile a stimolare le difese immunitarie ma anche l’assorbimento di calcio e fosforo, con conseguenti effetti curativi che aiutano a prevenire una serie di malattie, in particolare quelle ossee.
  3. Aumenta gli stimoli sensoriali e la reattività muscolare. Rispetto agli effetti di una corsa o una camminata sul comune tapis roulant, il jogging praticato outdoor (ossia, su sentieri e tratti irregolari) stimola continuamente e in modo molto più significativo il piede e, in generale, tutta la muscolatura medio-bassa. Diversi ritmi e intensità di movimento ti consentiranno di ottimizzare reattività, rapidità e utilizzo dell’ossigeno. La capacità di stimolazione dello sport outdoor è inoltre radicata in particolare nella sua versatilità. Affondi, salti, push up, squat e addominali possono infatti essere eseguiti su una gamma di posti/superfici altrettanto ampia: muretti, gradinate, rocce, tronchi o rami di un albero. Questa sensazione di intimo contatto con la natura riporta ad una sorta di “stadio primordiale”, in cui equilibrio e spontaneità stimolano al massimo i sensi e la creatività.
  1. Rende più flessibili e mobili le articolazioni, riducendo notevolmente il rischio di patologie osteo-artrosiche, e modella la massa muscolare incrementandone forza, resistenza e tonicità, con effetti positivi non solo in termini di forma fisica, ma anche di tutela da traumi articolari/muscolari.
  2. Le pratiche sportive outdoor sono le più efficienti in termini di perdita di peso. Camminando velocemente, correndo o optando per un giro in bici – tutte attività cardiovascolari – si favorisce l’eliminazione delle tossine dal tuo organismo e l’attivazione del metabolismo, con conseguente perdita di massa grassa e riduzione del rischio di sovrappeso e sindromi metaboliche.
  3. Fa bene all’umore.

Sono numerosi i benefici mentali e psicologici apportati dalla sensazione di positività data dalla luce solare, dall’aria fresca e dalla vegetazione: lo sport all’aria aperta è un anti-depressivo naturale che, aumentando notevolmente il livello di serotonina, dona energia, trasmette benessere e serenità anche quando la giornata sembra aver preso una piega sbagliata.

SPORT DA PRATICARE

Gli sport da eseguire da auto didatta più facili da portare avanti e che apportano numerosi benefici in termini di benessere psico-fisico sono ad esempio:

  • Camminate veloci o fit-walking
  • Corsa
  • Ciclismo (amatoriale e non): si può praticare sulle ciclabili, al parco, in campagna, in città, si beneficia del sole (vitamina D) e si evita la coda del traffico, spostandosi in maniera green ed ecologica a costo zero e senza alcun impatto ambientale. Molto utili è la bicicletta elettrica con pedalata assistita, ottimo compromesso per chi vuole spostarsi velocemente ma in maniera salutare e sostenibile.
  • Equitazione:ottimo per combattere ansia e stress, sviluppa empatia e sensibilità grazie al contatto con gli animali. Bellissimo se fatto nei boschi, in spiaggia, nelle campagne, lontano dallo stress urbano.
  • Trekking: per una scossa adrenalinica maggiore e una esperienza più adventure sicuramente il trekking in montagna o campagna è un ottimo escamotage per fare della sana attività fisica unita a un’esperienza di avventura in mezzo alla natura.

Nel mondo esistono innumerevoli sport.

Che siano praticati come hobby, carriera o regime di fitness, tutti gli sport sono portatori di benessere, divertimento e felicità.

Qualsiasi sport si scelga certamente sarà un successo in termini di benefici apportati al corpo e alla mente.

Ogni sport ha la sua magia, il suo perché, il suo fascino, tuttavia, vi sono degli sport che a livello mondiale sono i maggiormente amati, apprezzati e seguiti.

Diversi giochi sportivi sono cresciuti nel tempo e hanno acquisito popolarità con un annesso enorme seguito in tutto il globo.

Organismi internazionali difatti, regolano questi sport a livello planetario per importanza e impatto che essi hanno a livello sociale ed economico.

Di tutti gli sport, i più diffusi e meglio regolamentati a livello planetario sono inclusi ovviamente nei Giochi Olimpici, competizione mondiale nella quale tutti i paesi aderenti si sfidano tra loro.

Non indifferente è anche l’apporto in termini economici che tali sport riservano ai paesi (specialmente i più sviluppati), compagnie, società e privati che investono in questo fruttuoso business nel quale girano milioni e si guadagnano cifre importanti.

Vediamo dunque, la diffusione, la popolarità e la distribuzione delle attività sportive nel mondo.

GLI SPORT PIU’ POPOLARI AL MONDO NEL 2022[1]

La classifica parte dalla decima posizione fino alla prima più popolare.

10. Golf – 450 Milioni di Fans

Il golf ha un seguito globale stimato di persone di 450 milioni, e la sua influenza principale è in Europa occidentale, Asia orientale e Nord America. Il golf si gioca con l’uso di mazze diverse per colpire una palla, su un percorso determinato, usando la minor quantità possibile di colpi. Lo sport moderno è stato giocato per la prima volta in Scozia, da dove si è diffuso nel Regno Unito e nel resto del mondo.

9. Rugby – 475 Milioni di Fans

Il rugby ha la sua principale sfera di influenza nel Regno Unito e nel Commonwealth e una stima globale di persone 475 milioni. La fondazione dello sport moderno è stata tracciata nell’Inghilterra medievale. Dal Regno Unito, si è diffuso in colonie britanniche come l’Australia e la Nuova Zelanda. Lo sport è giocato da due squadre di giocatori 15 ciascuno, che portano, calciano o passano una palla attraverso la linea di fondo per segnare punti.

8. Baseball – 500 Milioni di Fans

Il baseball ha stimato 500 milioni di follower globali e gode dei suoi più alti livelli di popolarità negli Stati Uniti, nei Caraibi e in Giappone. Lo sport è uno sport di mazza e palla che coinvolge due squadre di nove giocatori ciascuna, che partecipano alla battuta e al fielding per guadagnare punti. Versioni diverse di questo sport sono state giocate negli Stati Uniti prima che guadagnassero popolarità a livello nazionale nel 19th Century. Dagli Stati Uniti, lo sport si è diffuso in altre parti del mondo e si è evoluto verso il gioco moderno come è stato giocato oggi.

7. Basket – 825 Milioni di Fans

Basket vanta di avere una stima di 825 milioni di follower in tutto il mondo e una sfera d’influenza globale. Lo sport è stato inventato dal Dr. James Naismith in 1891 nel Massachusetts, negli Stati Uniti. Lo ha creato come alternativa al calcio, dal momento che lo sport poteva essere giocato in casa e aveva meno possibilità di causare incidenti. Lo sport è giocato da due squadre di cinque giocatori ciascuna, in cui l’obiettivo è quello di colpire con successo la palla attraverso un cerchio sollevato piedi 10 da terra.

6. Ping pong – 875 Milioni di Fans

Table Tennis gode di una sfera d’influenza globale e ha stimato 875 milioni di follower in tutto il mondo. Lo sport è iniziato nel 19th Century in Inghilterra come una versione in miniatura del tennis su prato sportivo. Lo sport divenne ampiamente noto come “Ping Pong”. Lo sport moderno coinvolge due squadre da due a quattro giocatori, colpendo una palla leggera su una rete su un tavolo duro, usando le racchette. Formidabili paesi globali nello sport includono la Corea del Sud, la Svezia e la Cina.

5. Pallavolo – 900 Milionii di Fans

L’influenza primaria della pallavolo è vista in Europa occidentale e in Nord America e lo sport ha una stima globale di 900 milioni di fan. Lo sport è stato inventato negli Stati Uniti da William G. Morgan in 1895. Faceva parte della Young Christian’s Christian Association come istruttore, e prendeva a prestito da basket, tennis, pallamano e elementi di baseball. Lo sport si è evoluto nel corso degli anni per lo sport moderno, caratterizzato da due squadre di giocatori 6 che lanciano una palla su una rete.

4. Tennis – 1 Miliardo di Fans

Il tennis ha un seguito globale stimato di 1 miliardi di fan e una sfera d’influenza globale. Si ritiene che diverse versioni di questo sport siano state interpretate da Egizi, Romani e Greci, sebbene lo sport moderno sia stato inizialmente diffuso in Francia. Dalla Francia, si è diffuso in altre parti d’Europa e infine in tutto il mondo. Lo sport è giocato da due squadre di uno o due giocatori ciascuna e consiste nel rimbalzare una palla su una rete usando le racchette da tennis. I punti si ottengono quando l’avversario non respinge la palla nelle dimensioni predeterminate del campo rettangolare.

3. Hockey su prato – 2 Miliardi di Fans

L’hockey su prato ha un seguito globale stimato di 2 miliardi di fan e vede la sua principale sfera di influenza in Europa, Africa, Asia e Australia. Lo sport dell’hockey su prato contemporaneo è stato giocato per la prima volta in Inghilterra negli 1800. Il gioco è per lo più simile al calcio, tranne per il fatto che i giocatori usano dei bastoncini per guidare la palla invece dei piedi. Lo sport è ampiamente praticato in India, Australia e Pakistan, le cui squadre sono formidabili in questo sport.

2. Cricket – 2.5 Miliardi di Fans

Il cricket ha un seguito globale stimato per 2.5 miliardi di persone e la sua principale sfera di influenza è nei paesi del Regno Unito e del Commonwealth. La culla dello sport fu l’16TH Century England e fu fatto uno sport nazionale nel 18esimo secolo nel paese. Lo sport è caratterizzato da due squadre di undici giocatori ciascuna, in cui ogni squadra tenta di segnare il maggior numero di posizioni. Lo sport è straordinariamente popolare nelle ex colonie britanniche come India, Sri Lanka, Bangladesh, Pakistan e Australia.

1. Calcio – 4 Miliardi di Fans

Il calcio associativo, o il calcio, è lo sport più popolare al mondo. Si stima che oltre la metà della popolazione mondiale si consideri tifosi dell’associazione calcio (calcio). Lo sport gode di una stima di 4.0 miliardi di persone in seguito e una sfera d’influenza globale. Il calcio antico è stato rintracciato in Cina già nel 2 secolo. Anche i romani, i greci e i giapponesi sono stati pensati come possibili primi giocatori di questo sport. Il calcio contemporaneo è iniziato in Inghilterra, dove ha accumulato un notevole interesse e si è diffuso in altre parti del mondo. Lo sport è più popolare in Europa e nelle Americhe che in qualsiasi altro continente. Lo sport è caratterizzato da due squadre di undici giocatori e due gol. L’obiettivo di questo sport è quello di guidare una palla nel goal difeso dalla squadra avversaria.

Quali sono gli sport più popolari al mondo?

Grado Sport Seguito stimato globale Sfera primaria di influenza
1 Calcio (associazione calcio) 4.0 Billion Globalmente
2 Cricket 2.5 Billion Regno Unito e Commonwealth
3 Hockey su prato 2 Billion Europa, Africa, Asia e Australia
4 tennis 1 Billion Globalmente
5 Pallavolo 900 milioni Europa occidentale e Nord America
6 Tennis da tavolo 875 milioni Globalmente
7 Pallacanestro 825 milioni Globalmente
8 Baseball 500 milioni Stati Uniti, Caraibi e Giappone
9 rugby 475 milioni Regno Unito e Commonwealth
10 golf 450 milioni Europa occidentale, Asia orientale e Nord America

[1] https://it.ripleybelieves.com/

La MTB (Mountain Bike) è certamente uno di quegli sport che affascina da sempre gli amanti della natura, dell’adrenalina e della scoperta.

Non solo la Mountain Bike è uno sport davvero intrigante e affascinante, ma permette soprattutto di visitare tantissimi posti immersi nella natura, beneficiando del contatto con essa e cambiando sempre meta; e di scoprire nuovi itinerari e percorsi con quel briciolo di adrenalina e follia che attira i più audaci e meno temerari amanti degli sport estremi.

Praticare questo sport permette non solo di allenarsi intensamente, ma anche di beneficiare del contatto con la natura, alimentando il piacere della scoperta per posti sempre nuovi, di viaggiare, conoscere tante nuove persone appassionate e amanti della Bike e di alimentare il proprio equilibrio psico-fisico in maniera esaltante e divertente.

Di seguito vediamo tutti i vantaggi e benefici del praticare la MTB e degli spunti interessanti per percorsi e caratteristiche di allenamento.

DEFINZIONE & CARATTERISTICHE

La mountain bike (spesso abbreviata in MTB, acronimo di Mountain/Trials Bike o Mountain Trail Bike; in italiano, rampichino) è una bicicletta strutturata in maniera da potersi muovere anche fuori da strade asfaltate, sia in salita che in discesa.

Generalmente si distingue da altri tipi di biciclette a causa delle sospensioni (quasi sempre ammortizzate) e alle gomme molto più larghe e tassellate di cui è composta, rispetto a una bicicletta da corsa.

Il telaio di una mountain bike è composto da diversi materiali quali ad esempio alluminio, carbonio, acciaio e simili e la loro differenza consiste nel peso: il carbonio ad esempio è molto più leggero dell’alluminio.

Esistono vari tipi di mezzi in base ai sentieri che si vogliono percorrere e all’uso generale che se ne vuol fare:

  • “front” è una bicicletta che in genere monta solo la forcella ammortizzata per smorzare le sollecitazioni sulla ruota anteriore, mentre il carro è di tipo rigido (hardtail) in modo da evitare lo spreco di energia durante la pedalata vigorosa, impedendo l’oscillazione verticale del telaio (viene utilizzata ove la discesa non presenti troppe insidie).
  • Una bicicletta che monta oltre alla forcella anche un mono ammortizzatore posteriore è detta “full” la quale  viene generalmente utilizzata in categorie come downhill e enduro.
  • Fatbike: un’eccezione per le mountain bike in quanto non possiedono sospensioni. Montano un tipo di copertone molto ampio poichè spesso utilizzate in terreni estremi (neve, sabbia ecc.) sui quali una semplice mountain bike limiterebbe l’accesso.

STORIA

La MTB moderna nasce alla fine degli anni settanta in California, dopo un lungo periodo in cui venivano usate biciclette adattate, dette “clunker” (catorcio), per far gare in discesa su strade forestali.

Si ritiene che la prima bicicletta appositamente costruita per l’uso fuoristrada sia quella di Joe Breeze, nel 1978. Successivamente Gary Fisher, Charlie Kelly e Tom Ritchey si associarono nella MountainBikes.

Le prime mountain bike prodotte su larga scala vennero vendute nei primi anni ottanta durante i quali erano poco più che biciclette da corsa irrobustite, con manubrio dritto e gomme più larghe.

Nei vent’anni a cavallo del 2000 il mountain biking è diventato uno sport fra i più diffusi, e il mercato e la nascita di competizioni sportive basate sulle specialità del mountain biking hanno permesso uno sviluppo tecnologico continuo, per cui oggi sono possibili attività che una volta non erano nemmeno pensabili.

VANTAGGI & BENFICI

Numerosi sono i vantaggi nel praticare questo sport, non solo dal punto di vista fisico, ma anche relazionale, sociale e psicologico.

Pedalare con un MTB fa bene al fisico, aiuta a conoscere il proprio corpo, il territorio, a sapersi orientare nei posti più dispersi.

È uno sport di qualità, poichè a contatto con la natura  aiuta a rigenerarsi e a conoscere più a fondo e rispettare la natura, sia della flora che della fauna.

La bici, è quel mezzo di trasporto perfetto che indipendentemente se preso per andare a lavoro o per una pedalata con la famiglia o amici è un vero tocca sana che unisce salute, benessere e rispetto per l’ambiente.

Nelle città è sempre più diffusa non a caso, l’esigenza di costruire spazi verdi con piste ciclabili.

In alternativa agli spazi cittadini, la vera essenza della MTB porta inevitabilmente alla scoperta di percorsi fuori città, nella magica natura incontaminata, al di fuori del caos e del chiasso del centro, con quel pizzico di adrenalina e spirito di avventura che rendono ancora più esaltante l’esperienza.

I motivi per andare in MBT sono diversi e possiamo riassumerli qui:

  • Si allena tutto il corpo
  • Si può fare in compagnia ma anche in solitaria
  • Si visitano posti nuovi e si esplora e conosce il territorio
  • Si va lontano dalla città, ritrovandosi immersi nella natura
  • Si aumenta la resistenza fisica
  • Si impara a conoscere meglio il proprio fisico
  • A parte la spesa iniziale per la attrezzatura è poco costoso

 ALLENI TUTTO IL CORPO

Sono numerosi i benefici su tutto il fisico causati dal pedalare in mountain bike. Tonifica i muscoli, soprattutto gambe e glutei ma anche braccia e addominali, fa lavorare il cuore, migliora l’attività polmonare e fa anche dimagrire. Inoltre migliora l’equilibrio sonno/veglia e consente di ossigenare il cervello.

IN COMPAGNIA O IN SOLITARIA

Una giornata in sella alla mountain bike può essere affrontata in compagnia, con familiari o amici, ma anche in solitudine. In entrambi i casi, sarà un’esperienza piacevole, utile a rafforzare rapporti sociali ma anche a passare del tempo con se stessi.

VEDERE POSTI NUOVI ED ESPLORARE IL TERRITORIO

Uscire e pedalare senza sosta ti consente di macinare diversi chilometri e scoprire sentieri a cui normalmente non si fa caso. Pedalare consente di osservare il territorio da un punto di vista diverso, conoscendone meglio i dettagli e strade e percorsi ancora mai battuti ed inesplorati.

LONTANO DALLA CITTÀ, IMMERSO NELLA NATURA

Non sempre si trova un motivo per passare una giornata in montagna o in campagna. La mountain bike permette di immergersi in questi due ambienti a pieno, con l’aggiunta di poter respirare a pieni polmoni un’aria pulita, lontano dai pericoli del traffico cittadino, e senza dover fare slalom tra i passanti. Un piacere per la mente e per il cuore (oltre che per il fisico).

PUOI AUMENTARE LA TUA RESISTENZA

Andare in mountain bike è davvero faticoso e proprio per questo è un buon modo per mettersi alla prova e capire quali possano essere i propri limiti atletici. Un buon banco di prova per tirare un bilancio del porprio stato fisico.

IMPARI A CONOSCERE MEGLIO IL TUO FISICO

Pedalare in salita e su sentieri non sempre semplicissimi può aiutare a capire quali siano i propri punti deboli, quali le parti del proprio corpo che iniziano a far male prima, quale la propria capacità polmonare. Dopo aver praticato attività in questo modo, ci sentirà soddisfatti di aver acquisito delle informazioni in più sulle proprie capacità fisiche.

HA COSTI LIMITATI

Sebbene la bicicletta e la attrezzatura di partenza abbia un costo non indifferente, di per sé, a parte qualche strumento per la manutenzione nel tempo, la MTB non ha costi elevati. Andare in mountain bike, infatti, è un’attività completamente gratuita. Gli unici requisiti richiesti sono la voglia, l’energia, e la forza di volontà. Per il resto, tutti i benefici che si otterranno, tutti gli splendidi paesaggi che si vedranno e tutto il tempo di qualità che si vivrà, saranno completamente offerti.

ATTREZZATURA & STRUMENTI UTILI

Esistono diversi brand di ottima qualità da acquistare nei negozi sportivi e ovviamente in base al tipo di allenamento, percorsi e livello di intensità che si vogliono affrontare bisognerà scegliere la bici più idonea.

Bisogna ricordare che basandosi sulla propria statura, peso e tipo di allenamento vi sono diverse MTB di livello che si possono considerare e soprattutto, che la scelta deve essere fatta in base al tipo di percorso che vogliamo intraprendere.

Qualsiasi sia il terreno e il tipo di percorso che si voglia affrontare, per la attrezzatura di partenza si raccomandano i seguenti strumenti molto utili:

  • Casco
  • Pantaloni con rinforzo interno
  • Scarponcini con tacchetti adatti alla MTB
  • Magliette termiche, leggere, anti pioggia
  • Pile e felpe antipioggia traspiranti e di veloce asciugatura
  • Giacchetto antipioggia sia per inverno (più pesante), sia per estate (smanicato o comunque più leggero)
  • Kit di primo soccorso per eventuali infortuni
  • Kit di prima riparazione in caso di danni alla bici o alle gomme
  • Pompetta per gonfiare le ruote
  • Porta cellulare da mettere sul manubrio, per facilitare la vista del navigatore
  • Marsupio o zainetto da MTB (leggero e con molte tasche specifico per la MTB)
  • Occhiali da sole sportivi adatti alla MTB
  • Crema solare
  • Spray anti pioggia
  • Spray contro gli insetti (utile se di va in posti con erba alta o molto selvaggi)
  • Power Banking (per ricaricare lo smartphone)
  • Utilizzare le app Komoot o Wikiloc (per trovare i percorsi) e GeoResQ (per soccorso in caso di bisogno).

CALORIE E IMPATTO ENERGETICO DELL’ALLENAMENTO CON LA MTB[1]

In bicicletta si possono bruciare una certa quantità di calorie, che può variare in base alla durata del giro che si fa in bicicletta, all’andatura più o meno sostenuta e al peso del ciclista.

Ad esempio, se un uomo di 60 kg pedala per circa un’ora mantenendo un’andatura lenta, può bruciare fino a 240 calorie.

Dunque, vengono smaltite 4 kcal per ogni chilo di peso del ciclista.

Se si viaggia ad una andatura più sostenuta, invece, si possono bruciare il doppio delle calorie, ovvero 480 kcal.

Un ciclista a livello amatoriale può consumare all’incirca 8 kcal all’ora per ogni chilo di peso.

Anche il tipo di percorso che si effettua in bicicletta può avere la sua importanza nella quantità di calorie che si bruciano.

Se si affrontano delle strade con delle pendenze importanti o dei sentieri di montagna, al ciclista viene richiesto uno sforzo maggiore e quindi si bruciano ancora più calorie rispetto a quando si pedala su un percorso pianeggiante.

Un altro fattore da considerare per calcolare le calorie che si bruciano in bici riguarda l’eventuale carico che il ciclista decide di trasportare. È naturale che se si viaggia senza alcun peso si fa meno fatica rispetto a quando, ad esempio, si trasporta tutto l’occorrente per fare cicloturismo. Il percorso e il peso possono quindi far aumentare il numero di calorie che si bruciano in bicicletta.

Utilizzare la bicicletta per tenersi in forma va sicuramente bene, ma non bisogna esagerare se non si è allenati o lo si è senza andare in contro ad un over working (un sovrallenamento eccessivo) che p sempre controproducente.

Occorre procedere gradatamente, soprattutto se non si è allenati.

Si consiglia per cominciare, ad esempio, di utilizzare la bicicletta per andare al lavoro oppure per fare delle commissioni e, poi, man mano fare delle pedalate sempre più lunghe.

L’esercizio fisico deve essere anche abbinato ad una alimentazione sana. Perciò, dopo una bella pedalata non pensare di abbuffarti, altrimenti avrai vanificato tutti gli sforzi che hai fatto in bicicletta.

 PERCORSI E SPUNTI PER ITINERARI AFFASCINANTI

Numerosi sono i siti che offrono spunti e percorsi affascinanti da intraprendere con la famiglia, amici e in solitaria.

Vogliamo riportare qui un link di Komoot e Wikiloc che a nostro avviso potrebbe essere interessante per chi abita a Roma e volesse provare dei percorsi intriganti nei suoi dintorni.

Itinerari e percorsi MTB a Roma:

 

  • https://www.komoot.it/guide/54792/itinerari-e-percorsi-mtb-a-roma
  •  https://it.wikiloc.com/percorsi/mountain-bike/italia/lazio

 

 

 

[1] https://www.youandbike.it

Praticare sport fa bene alla salute, ma è ancora più stimolante e divertente se praticato nella stagione primaverile.

Difatti, praticare sport all’aria aperta con un clima favorevole e delle temperature miti aiuta non solo dal punto di vista fisico, ma anche dal punto di vista piscologico influendo positivamente sull’umore e la voglia di fare.

La primavera è la perfetta occasione per coloro che nella stagione invernale si sono dimostrati più pigri per riprendere le attività sportive, incrementare le passeggiate, le uscite, le camminate in natura facendo trekking e gite fuori porta nei we e in generale nel praticare sport all’aria aperta.

Con le giornate che iniziano ad allungarsi, l’introduzione dell’ora legale che potenzia tale effetto, il sole più caldo, le temperature che salgono e le ore di luce maggiori non c’è nulla di meglio che sfruttare la giornata con del sano allenamento, meglio ancora se al parco, in giardino, in acqua o in generale in natura.

Usciti dal lavoro, con la luce ancora nell’aria si è maggiormente invogliati a praticare sport ed è possibile sfruttare gli ultimi attimi di sole per concedersi una corsetta rilassante al tramonto e per scaricare lo stress accumulato durante tutta la giornata lavorativa.

La stagione primaverile è la stagione della rinascita, sia fisica, sia spirituale e si sposa bene con la ripresa delle attività sportive all’aria aperta.

Con le temperature più calde allenarsi diventa piacevole, accompagnati dal sole che aiuta a regolarizzare e sintetizzare la vitamina D (detta vitamina del buonumore) rendendoci meno stressati, più spensierati ed euforici.

Tutto questo, si traduce in divertimento e spensieratezza se pensiamo che è possibile condividere gli allenamenti all’aperto con i gruppi sportivi con i quali si condivide la passione sportiva, con amici, parenti e il proprio partner, rendendo più avvincente e stimolante il tutto.

In onore dell’equinozio di primavera, che sancisce la fine dell’inverno e l’inizio della primavera, analizziamo oggi tutti i vantaggi, piaceri e benefici del praticare sport all’aria aperta nella stagione primaverile.

LO SPORT IN PRIMAVERA

Con l’arrivo della primavera si possono mettere in pratica tutti i vantaggi dell’allenamento open air, il quale permette di praticare sport ed allenamenti con più gusto, che siano joggins o ciclismo (i più gettonati e famosi) o anche le semplici camminate al parco, evitando le file negli orari di punta nelle palestre.

L’allenamento outdoor permette di godere e a pieno i rasserenanti paesaggi naturali che stimolano piacevolmente la vista e di sfruttare i vantaggi dei percorsi naturali, che ricchi di superfici e pendenze irregolari stimolano i muscoli ad adattarsi fornendo un livello di allenamento più stimolante.

Con una attività fisica regolare si possono buttare giù i kg di troppo eliminando l’eventuale accumulo di grasso dell’inverno, e prepararsi alla prova costume rimodellando la shilouette abilmente nascosta dai maglioni durante la stagione invernale.

La primavera inoltre, è la stagione ideale per tutti gli atleti che vogliono iniziare la fase cut, di definizione della massa, per eliminare la massa grassa accumulata nei mesi precedenti e mettere finalmente in luce tutti i muscoli costruiti con grande fatica nella fase bulking.

Per affrontare gli allenamenti è necessario non appesantirsi evitando di mangiare poco prima di approcciarsi all’allenamento.

Con l’aumentare delle temperature, il caldo influenza l’appetito, eliminano il senso di fame e permettendo di limitare le abbuffate.

Per rivoluzionare la propria alimentazione in senso positivo si consiglia anche di rimanere leggeri a pranzo prediligendo insalatone miste light molto salutari e pratiche.

Se la dieta influenza positivamente l’equilibrio psico-fisico riassestando il corpo in sintonia della stagione primaverile in ottica di vera e propria rinascita, certamente anche il praticare attività sportiva in compagnia, sia di amici, sia di gruppi, sia di partners sportivi o sentimentali, giova allo stato di salute e benessere generale, migliorando attivamente la qualità delle performance e aiutando a bruciare più velocemente i grassi e le calorie.

Tra gli sport migliori da praticare in primavera riportiamo una lista interessante degli sport più tonificanti e più amati e gettonati per questa stagione

1.BIKE

Con soli 30 minuti di bicicletta ad andatura moderata ogni giorno si possono ritrovare il sorriso e forma fisica.

Una ricerca della Harvard Medical School ha evidenziato gli effetti benefici dopo 1 anno di attività per chi soffre di depressione.

In bici si bruciano molte calorie: con un’ora di bicicletta, pedalando a intensità media, si briciano dalle 250 alle 500 calorie.

2.EQUITAZIONE

Andare a cavallo è uno degli sport tonificanti per eccellenza che dà grandi benefici sia per il corpo che la mente.

Ovviamente andare a cavallo in maniera professionale non significa solo stare letteralmente seduti sul cavallo, ma saperlo portare con andature e velocità differenti.

L’equitazione non solo sviluppa la coordinazione, fa bene alla schiena e migliora la postura, ma permette di entrare in profondo contatto con la natura e con i cavalli, animali poderosi, coraggiosi e nobili, che da sempre affascinano l’uomo e lo ammaliano.

Entrare in contatto con un animale è importante per ritrovare la fiducia in te stesso e anche la responsabilità verso il prossimo, ma ancora di più, imparare ad apprezzare la natura, il rispetto per essa e per ogni forma di vita, dagli animali alle piante.

Conoscere e sapersi approcciare alla natura e agli animali è importante per ritrovare la parte più primitiva, naturale, empatica, sensibile e leale, che troppo spesso viene accantonata e non valorizzata.

Cavalcare permette di spendere circa 300 per ogni ora di equitazione.

3.GOLF

Il golf è uno sport molto particolare, spesso associato alla concezione di sport per pensionati è in realtà uno sport adatto a tutte le età, molto stimolante e tecnico.

Questa disciplina permette di socializzare, di rafforzare il senso di competizione migliorando le proprie capacità fisiche e mentale sviluppando maggiormente la concentrazione.

Giocare a golf significa percorre spazzi molto grandi, vista la vastità del campo su cui si gioca arrivando a camminare almeno per 16 km.

È un ottimo toccasana per scaricare la tensione, migliorare il sistema cardiovascolare e l’umore e non affatto uno sport statico come si crede comunemente.

Si bruciano in media con 4 ore di golf, per 16 km percorsi tra i campi, dalle 1200 alle 2300 calorie.

4.KAYAK

Come sport acquatico è ideale per godere a pieno delle giornate miti della primavera immersi nella natura più selvaggia ed incontaminata.

Ideale per rilassarsi, essendo uno sport lento riesce a distendere corpo e mente riconnettendo la propria essenza a quella della natura.

Il kayak permette anche di allenare gambe e braccia in modo energico, andando a beneficiare anche  il sistema cardio-circolatorio e respiratorio rimanendo rilassati dal rumore dell’acqua e completamenti immersi e rapiti dagli splendi paesaggi naturali.

Con un’ora di kayak si bruciano dalle 260 alle 350 calorie.

5.DOG WALKING

Secondo uno studio inglese camminare 3 volte al giorno col tuo cane può equivalere a 8 ore di palestra a settimana.

Passeggiare con il cane aiuta tutti a muoversi, ma è molto indicato per le persone in sovrappeso che devono riabituarsi al movimento in quanto le passeggiate con il proprio fido stimolano il metabolismo e aiutano il dimagrimento.

Per ottimizzare il dispendio calorico è necessario non farsi trascinare al guinzaglio dal cane altrimenti l’allenamento sarà esclusivamente suo.

Con un passo veloce camminare con il cane aiuta a bruciare dalle 150 fino alle 350 calorie.

6.ROLLERBLADE

Fin da piccoli conosciamo il fascino dei pattini a rotelle o in linea che oltre ad essere uno sport molto divertente, dinamico e condivisibile con tutta la famiglia, è un ottimo allenamento per rassodare gambe e glutei.

Per chi non è amante della palestra, pattinare con il rollerblade è la soluzione perfetta: oltre a rassodare cosce e glutei, lavorano anche i dorsali e le braccia.

Molto utili per tutti i genitori che avendo poco tempo possono sfruttare il tempo passato con i propri figli a pattinare per rimettersi in forma o allenarsi.

Si bruciano in media con una pattinata di un’ora circa 500 calorie.

7.SKATEBOARD

Sempre in linea con gli sport divertenti e allo stesso altamente allenanti ritroviamo lo skateboard.

Spesso considerato sport da teenager, in realtà è molto complesso e sebben sia facile riuscire ad andare in linea retta e rimanere sopra lo skate, eseguire acrobazie in aria o negli skatepark è tutt’altra storia.

Questo sport divertente aiuta a modellare gambe e glutei e permette di bruciare dalle 260 alle 350 calorie in un’ora.

8.TREKKING

Il re indiscusso della classifica degli sport per la primavera è certamente il trekking, sport che può praticato in molti contesti: dalla campagna, alla montagna e persino visitando le città con i centri storici.

Con le escursioni in mezzo alla natura, che permettono di staccare la spina, divertirsi, rigenerarsi e ricaricarsi prendendo una pausa dalla routine di tutti i giorni e dallo stress cittadino il trekking è senza dubbio la scelta migliore.

Fare trekking unisce anche la famiglia e le amicizie in quanto se svolto in gruppo risulta ancora più dinamico e divertente permettendo di socializzare, fare amicizie, coltivare i rapporti e condividere la passione per le camminate in natura con gli affetti cari.

E’ uno sport versatile, adatto a tutti con tanti percorsi distinti, adatti per ogni livello, dai principianti ai più allenati.

Necessita di attrezzatura idonei, quali scarpe da trekking, vestiti leggeri ma resistenti, traspiranti e idrorepellenti, tenda, sacco a pelo e zaino, che è possibile acquistare facilmente nei negozi sportivi online e fisici.

Si arrivano a consumare fino a 1000 calorie se si scelgono percorsi in salita con elevata intensità.

Nel panorama degli sport da combattimento è difficile non trovare uno sport interessante.

Tutti gli sport da combattimento hanno un fascino derivante dall’incarnare a pieno il mito del guerriero indomito ed inarrestabile che è pronto a tutto pur di combattere e sconfiggere il nemico.

Tra gli sport da combattimento le Arti Marziali posseggono quel fascino in più che le contraddistinguono, in quanto, oltre che essere sport per il combattimento fisico, sono delle vere e proprie discipline che impiegano non solo la forza fisica, ma si basano prettamente sulla forza mentale e su come essa influenzi i movimenti e la reattività del corpo.

Sono delle vere e proprie ARTI del Combattimento che riescono a fondere energia, forza e spirito in un connubio micidiale che alimenta la forza del guerriero e gli conferisce un bilanciato equilibrio psico-fisico.

La vera essenza di qualsiasi arte marziale è il suo approccio filosofico alla gestione del corpo e di come esso si relaziona nello spazio e nei confronti dell’avversario, basandosi su una vera e propria filosofia sportiva del corpo e della mente.

Le arti marziali possono essere delle SAGGE MAESTRE DI VITA, in quanto insegnano a combattere non per sconfiggere il nemico, ma per sconfiggere il proprio nemico interiore: la PAURA.

Insegnano che il vero combattimento non è per la distruzione del nemico, ma è combattere per se stessi e contro se stessi, per annientare le proprie paure, superare i propri limiti e migliorarsi sempre.

La filosofia che ogni arte marziale abbraccia è di stampo orientale, una antica e sapiente tradizione millenaria tramandata di generazione in generazione che porta avanti i valori dei concetti quali resilienza, resistenza, coraggio, giustizia, lealtà, saggezza, pace ed equilibrio interiore.

Tutte le arti marziali si fondano sul principio base del “CONOSCI TE STESSO” poiché senza conoscere se stessi non si ha il controllo sul proprio corpo, non si migliorano le proprie performance, non si può evolvere e superare i propri limiti e non si possono sconfiggere gli avversari diventando il campione di prima classe che ogni combattente desidera incarnare.

Per diventare dei veri combattenti bisogna saper accettare la sconfitta, la perdita e allenare l’accettazione e soprattutto la resilienza, perché il vero campione non è quello che non cade mai, ma quello che si rialza sempre dopo essere caduto.

Nel panorama della splendida arte del combattimento oggi analizzeremo il Muay Thai, il famoso pugilato thailandese amato, conosciuto e praticato in tutto il mondo.

La Muay Thai, nota in Occidente anche come Thai boxe o Boxe Thailandese, è un’arte marziale nobile nata nell’ antico regno del Siam (la attuale Thailandia), la cui evoluzione negli anni la ha trasformata in un moderno sport da combattimento.

Se prima considerata uno sport d’élite come disciplina un tempo praticata solo in Thailandia esclusivamente dai guerrieri e poi da combattenti professionisti, è oggi popolare in tutto il mondo.

Praticata da uomini e donne sin dall’adolescenza, prevede incontri professionistici ed amatoriali, ma può essere praticata anche solo per mantenersi in forma.

Tuttavia, vi è anche una fascia di persone che si limitano a seguirne i combattimenti in TV o in streaming.

match si disputano su un ring e con dei guantoni tipo pugilato, da non confondere tuttavia con la Kickboxing.

Difatti, a differenza di quest’ultima, la Muay Thai utilizza un maggior numero di tecniche, in particolare i colpi con le ginocchia ed i gomiti.

DEFINIZIONE E CARATTERISTICHE

Il Muay Thai, sport nazionale della Thailandia, spesso tradotto “Thai Boxe” e noto anche come Boxe Thailandese o Pugilato Thailandese, è un’arte marziale e sport da combattimento di contatto pieno e totale tra gli sfidanti, le cui origini sono radicate nel Mae Mai Muay Thai (Muay Boran), antica tecnica di lotta tailandese.

il Muay Thai è un’arte marziale antichissima con radici originarie dell’uso militare risalente al 13 ° secolo durante il periodo del regno Sukhothai.

Questa disciplina è nota come “l’arte delle otto armi” o “la scienza degli otto arti” perché consente di utilizzare pugni, calci, gomitate e ginocchiate, quindi otto parti del corpo, declinati in diverse tecniche che interessano gambe e braccia, consentendo ai due contendenti che si sfidano di utilizzare combinazioni di pugni, calci, gomitate e ginocchiate e sfruttando dunque, le otto parti del corpo impiegate come punti di contatto rispetto ai due soliti punti di contatto utilizzati nel pugilato, o ai quattro della kick boxing.

Questo lo differisce da altri sport da combattimento di stand-up come la boxe (2 punti – pugni) e karate (4 punti – pugni e piedi). Esso utilizza una vasta gamma di percussioni in piedi e di tecniche d’aggancio (clinch).

Oggi il Muay Thai è praticato e gareggiato non solo in Tailandia, ma anche in tutto il mondo.

Tale arte del combattimento si basa su un’intensa preparazione atletica e mentale che di fatto, fa la differenza negli scontri a contatto pieno.

Il Muay Thai originale ottenne popolarità nel XVI secolo in patria, ma si diffuse internazionalmente solo nel XX secolo, dopo alcune modifiche regolamentari e solo quando diversi pugili thailandesi si confrontarono con successo con i rappresentanti di varie arti marziali.

L’etimologia della parola ha origine da diversi ambiti.

La parola Muay, che significa “combattimento”, “pugilato” o anche “lotta”, deriva dal sanscrito mavya che significa “unire”; mentre la parola Thai è un aggettivo di origine nazionale, il cui significato originale è “popolo libero” (in maniera analoga al significato del nome dei franchi).

Il termine Muay Thai è dunque traducibile come “combattimento/pugilato/lotta/scontro tailandese” o “combattimento dei tailandesi”.

In inglese il nome viene spesso tradotto con Thai Boxing generando confusione in quanto induce a pensare che esista una differenza fra il Muay Thai e la Thai Boxe, con quest’ultima come una variante regolamentare occidentale mentre in realtà, i due termini sono sinonimi ed indicano la stessa disciplina.

Un praticante di Muay Thai è conosciuto come Nak Muay e i praticanti occidentali sono a volte chiamati Nak Muay Farang, che significa “pugile straniero”.

Se si considerano elementi del Muay Boran (le tradizionali arti marziali tailandesi) il Muay Thai come sport da combattimento moderno è stato formalizzato per la prima volta all’inizio del XX secolo.

Questo sport è stato influenzato dalla boxe britannica dove le regole codificate e l’anello di inscatolamento sono state messe in atto.

Il Muay Thai è uno sport sorprendente che sfrutta la tecnica del stand-up, con due concorrenti nel lancio dell’anello, gomiti, ginocchia e calci tra i concorrenti. Sono ammesse mosse come il ribaltamento, spazzare via gli avversari e l’uso di lanci.

Oltre al contatto a 8 punti, una differenza fondamentale tra Muay Thai e molti altri sport da combattimento di stand-up è la sua enfasi su elementi tradizionali come Wai Kru Ram Muay, il vestito da testa (Mongkon) e la Musica di Sarama che accompagnano ogni lotta.

STORIA [1]

Le origini di questa particolare Arte marziale sono radicate nella cultura della terra thailandese del Regno del Siam e si ritrovano nella antica arte della guerra caratterizzata di battaglie e razzie.

Le fonti storiche sono incerte in quanto con l’invasione dei birmani che pose fine al Regno di Ayutthaya, radendo al suolo la capitale omonima, si provocò la distruzione di gran parte degli archivi storici e culturali.

 Le notizie sull’antico Siam si basano sui pochi scritti salvati dalla distruzione e sulle cronache dei regni confinanti, e non si possono quindi considerare pienamente attendibili.

Sulla controversa storia del popolo thai e la misteriosa nascita del Muay Thai esistono due teorie:

  • La prima sostiene che il popolo degli Ao-Lai fu costretto a difendersi dai continui attacchi dei predoni e dei popoli nei territori che attraversarono durante il periodo migratorio (tibetani, cinesi, khmer, birmani e altri).
  • La seconda afferma che il popolo degli Ao-Lai era già presente in quei territori e che doveva difendersi dalle invasioni dei popoli confinanti.

Prendendo in considerazione la prima teoria, si narra che tutto abbia avuto origine attorno al I secolo dalla tribù degli Ao-Lai, i quali, intorno all’anno 200 a.C., migrarono dal nord dell’India fino alla valle del Mekong per poi raggiungere quello che sarebbe diventato il Regno del Siam, passando attraverso il Tibet orientale, a sud delle ricche vallate dell’odierno Yunnan, nella Cina di sud-ovest, da dove si spostarono in tutte le direzioni arrivando fino ai confini dell’impero per poi puntare di nuovo verso sud; a questo punto il popolo degli Ao-Lai si divise in tre gruppi:

  • Gli shan, che si stanziarono nel nord-est dell’odierna Birmania
  • Gli Ahom, che si diressero ad est fino al Vietnam
  • Gli Ao-Lai che mantennero il nome e si diressero verso la terra che sarebbe diventata la loro patria, il Regno del Siam.

A scopi difensivi gli Ao-Lai crearono uno stile di lotta che prevedeva l’uso delle armi e il combattimento corpo a corpo chiamato Krabi Krabong.

Intorno al 1700 i due differenti stili di combattimento si scissero e divennero:

  • Krabi Krabong, lo stile che prevedeva l’uso delle armi (spada, lancia, giavellotto, pugnale, bastone).
  • Muay thai, lo stile di combattimento corpo a corpo che prevedeva l’uso delle braccia (gomiti, avambracci), delle mani (dita e nocche), delle gambe (tibia e ginocchia), della testa e dei piedi (pianta dorso e talloni).

La storia di quest’antica arte marziale va di pari passo con la storia della nazione e di conseguenza anche il Muay Thai nel corso degli anni ha subito notevoli cambiamenti, fino a raggiungere la forma odierna.

Seguendo questo percorso storico si può constatare che come tutte le arti marziali anche il Muay Thai ha avuto origine nel tempio cinese Shaolin, e le sue prime tracce si possono collocare nel periodo storico che ha preceduto il Regno di Sukhothai (200 a.C. – 1238) e attribuire ai monaci buddhisti indiani che furono mandati nella regione chiamata Dvaravati (che si estendeva nelle odierne Bassa Birmania, Thailandia centrale e Cambogia orientale).

Contemporaneamente iniziò la migrazione del popolo degli Ao–Lai con un inesorabile incontro con le popolazioni locali dove vi fu un‘integrazione e scambio culturale e iniziò la diffusione del Muay Thai.

Dopo tale periodo vi fu l’era Sukhothai (1238 – 1377), la città divenne la capitale del popolo siamese e assunse anche una grande importanza religiosa. In questo periodo il Muay Thai era conosciuto come Mai Si Sok, divenne fondamentale per i soldati in tempo di guerra, mentre era usato come sistema di difesa e come allenamento per tenersi in costante forma in tempo di pace. Sempre in questi anni il re Ramkhamhaeng scrisse il Tamrab – Pichei – Songkram, il libro per imparare l’arte della guerra.

In seguito la Mai Si Sok prese il nome di Pahuyuth nell’era Ayutthaya (1377 – 1767). La capitale del regno diventò la città d’Ayutthaya e la Pahuyuth divenne fondamentale nelle innumerevoli guerre contro i popoli dei regni vicini, diventando anche un elemento fondamentale per elevare la propria posizione sociale in quanto era praticata oltre che nei villaggi anche e soprattutto alla corte reale.

Gli stessi re, affascinati e rapiti dalla bellezza della Pahuyuth, la praticarono la soprannominarono “l’arte dei re”. I più leggendari di questi sovrani furono Naresuan (1590 – 1605, durante il cui regno il popolo siamese fu soprannominato “il popolo delle otto braccia”) e Sanpeth VIII, conosciuto in seguito come Phra Buddha Chao Sua (in italiano il Re Tigre) per la ferocia in combattimento (1703 – 1709).

In questo periodo particolare possiamo assistere ad una prima fase importante della trasformazione della Pahayuth verso il Muay Thai sportiva contemporanea.

Prima di allora era utilizzata solo in guerra, e divenne poi anche come un efficace sistema di difesa, per poi passare ad una forma sportiva che prese il nome di Dhee Muay o Dhoi Muay.

 I contendenti si affrontavano davanti ad un pubblico in occasione di celebrazioni religiose o di festività e i duelli si svolgevano all’interno delle corti o delle piazze.

Questi incontri non avevano limiti di tempo, non avevano categorie di peso e i contendenti si affrontavano senza protezioni.

Gli incontri finivano per KO, per morte dell’avversario o per abbandono e molto spesso i lottatori erano costretti ad affrontare più incontri nella stessa giornata.

I sovrani rimasero talmente ammaliati dalla Pahuyuth che crearono un particolare plotone che sviluppò il Muay Luang, una forma di Pahuyuth molto tecnica e sofisticata che serviva alla protezione della famiglia reale e alla difesa della patria.

Gli ufficiali di questo plotone prendevano il nome di Dhamruot Luang, Gong Tanai Luak o Grom Nak Muay.

Solo in seguito, quando ormai gli incontri erano all’ordine del giorno, fu introdotto per esigenza l’uso dei Kaad Chiek, protezioni per avambracci e mani fatte di corda di canapa non raffinata che oltre a proteggere l’atleta servivano ad aumentare l’incidenza dei colpi con i Gon Hoi (aggiunte di corda di canapa sulle nocche che formavano delle protuberanze).

L’efficacia dei colpi fu aumentata ulteriormente bagnando prima degli incontri i Kaad Chiek, che asciugandosi s’indurivano maggiormente. Si narra che solo in alcune circostanze e con il consenso dei combattenti, i Kaad Chiek venivano immersi nella resina, o in un qualsiasi altro tipo di sostanza collosa, per poi cospargerle di materiale abrasivo come frammenti di vetro o di pietra, rendendo così le mani armi micidiali.

Solo in seguito furono introdotte, al posto dei Kaad Chiek, i bendaggi in corda con dei nodi sulle nocche per poi passare ai guantoni.

In questi anni grazie alla pratica della Pahuyuth l’esercito siamese fu molto temuto dai popoli vicini, ma questo non fermò la Birmania, che nel 1767 riuscì a conquistare la città d’Ayutthaya dando origine alla “leggenda di Nai Khanom Thom”.

Nelle tre successive fasi storiche, quella di Thomburi (1767 – 1782), nel 1° periodo Rattanakosin (1782 – 1868) e 2° periodo Rattanakosin (1868 – 1925), la capitale del Siam fu trasferita lungo le rive del fiume Chao Phraya. Dopo i 15 anni di Thonburi, venne spostata sulla sponda opposta del fiume, nell’odierna Bangkok, in un piccolo villaggio che fu ingrandito e ribattezzato prima Krung Rattanakosin e più tardi un lungo nome cerimoniale la cui prima parte, Krung Thep Maha Nakorn, è tuttora il nome ufficiale di Bangkok.

Nell’era Rattanakosin la Pahayuth prese il nome di Mae Mai Muay Thai o Mai Muay Thai e durante questo periodo ebbe la sua consacrazione. Fu introdotta nelle scuole come materia di studio e vi rimase fino al 1921. In questi anni tutti volevano praticare la Mae Mai Muay Thai, ogni paese organizzava celebrazioni e feste durante le quali vi erano esibizioni di Mai Muay Thai.

Questo comportò un inevitabile confronto fra combattenti di diverse regioni, ognuna delle quali aveva un proprio stile di combattimento. Secondo una ricostruzione storica, tre furono le correnti di stili regionali più importanti che influenzarono il Muay Thai moderna, quelle di KoratLopburi e Chaya.

  • Lo stile di Korat prevedeva una guardia bassa e molto stabile con pugni e calci molto potenti, eseguiti in combinazione di due o tre colpi. Erano usati dei Kaad Chiek che coprivano l’atleta per l’intera lunghezza dell’avambraccio, così facendo si aumentava l’efficacia dei colpi in attacco e migliorava notevolmente la difesa.
  • Il Lopburi era basato sulla velocità e sulla precisione d’esecuzione di una sequenza di quattro, cinque colpi. La guardia, a differenza dello stile Korat, è molto alta e meno stabile e ciò permette una maggiore agilità, (caratteristiche principali dello stile Hanuman). I Kaad Chiek ricoprivano solo le mani con dei rinforzi sulle nocche (gon hoi).
  • Il Chaya era uno stile che prevedeva colpi di gomito, ginocchio, pugni e calci particolari, colpi d’incontro con continui spostamenti laterali, arretramenti e avanzamenti. I Kaad Chiek coprivano interamente gli avambracci e sulle mani e sulle nocche erano presenti dei rinforzi (gon hoi).

Oltre a questi tre stili, vi era quello detto Muay Pra Na Korn. Questo stile deriva dalla fusione dei tre precedenti, avvenuta all’inizio dell’era Rattanakosin. L’esecuzione dei colpi poteva essere molto veloce o molto potente, anche la guardia poteva cambiare in base all’evolversi del combattimento. I Kaad Chiek coprivano interamente le mani e gli avambracci.

In questo periodo furono costruite le prime arene permanenti per i combattimenti, solo dopo il 1925 si sviluppò la necessità di avere delle regole ben precise.

Solo dopo il 1945 furono introdotte le categorie di peso, i round, i guantoni per proteggere le mani e la conchiglia per i genitali (all’inizio fatta di corteccia, in seguito una conchiglia di mare avvolta in un panno per poi diventare quella che si usa oggigiorno), gli incontri si spostarono sui ring e si abbandonarono le strade e le piazze.

Dopo le arene furono costruiti gli stadi, fra i più importanti ci sono il Rajadamnern Stadium (costruito fra 1941 e il 1945 ed inaugurato il 23 agosto dello stesso anno) e il Lumpinee Boxing Stadium (costruito nel dopo guerra e inaugurato l’8 dicembre del 1956). La Mae Mai Muay Thai prese definitivamente il nome muay thai nel periodo in cui il regno divenne una monarchia costituzionale con la cosiddetta rivoluzione siamese del 1932, che il 24 giugno 1939 fu ribattezzato Regno della Thailandia (“terra degli uomini liberi”).

Durante la Seconda guerra mondiale tornò di nuovo a chiamarsi Siam per poi diventare di nuovo e permanentemente Thailandia l’11 maggio 1949. Solo dopo gli anni settanta il Muay Thai fu praticata e iniziò a diffondersi nel mondo occidentale.

Da allora, la versione codificata della Muay Thai professionale da quadrato (ring) e della tecnica di autodifesa si sono diffuse nei paesi dell’ex URSS, negli Stati Uniti, nel Regno Unito, in Francia e nei Paesi Bassi.

In Europa, la Muay Thai arrivò prima in Olanda ed in Francia, mentre in Italia divenne nota solo da inizio anni ’90 in poi.

Francesi e olandesi, seguiti da italiani ed in parte inglesi, sono oggi i migliori praticanti in Europa Occidentale mentre all’Est è fortissima la scuola delle nazioni ex sovietiche, in primis Ucraina e Bielorussia.

La Muay Thai è poi diventata uno sport popolare anche in Giappone, USA e Brasile ed è oggi praticata praticamente in ogni stato del Mondo.

TRADIZIONI [2]

Se in Occidente per molti la Muay Thai oggi è solo uno sport da combattimento, nella sua terra natale, ma anche in alcune organizzazioni all’estero, questa disciplina ha mantenuto un forte legame con le tradizioni e la religiosità del popolo thailandese.

Da questo punto di vista, può essere considerata una disciplina che unisce la pratica agonistica dello sport moderno con i rituali delle arti marziali tradizionali.

Ciò è particolarmente evidente anche ad occhi profani quando si assiste ad un combattimento in stile tradizionale perché prima di esso vengono eseguiti diversi rituali.

AMULETI & RITUALI[3]

Per prima cosa, gli atleti fanno il loro ingresso sul ring indossando spesso collane tradizionali di fiori ma soprattutto non mancano mai i Pirod ed il Mongkon.

  • Pirod: è’ un bracciale di stoffa, di corda intrecciata o di qualsiasi altro tessuto, fatto dal proprio maestro e portato all’altezza del bicipite (su una o entrambe le braccia).

Tradizionalmente al suo interno possono trovarsi simboli e/o piccoli oggetti venerati dall’atleta, il suo significato e il suo contenuto lo conoscono solo lui ed il suo maestro.

  • Mongkon: il Mongkon è invece una sorta di “coroncina” che viene applicata all’atleta dal suo maestro e solo da lui rimossa prima dell’inizio del match dopo aver recitato una formula propiziatoria.
  • Kuen Suu Weitee: il Kuen Suu Weitee è invece l’entrata nel ring. L’atleta, tradizionalmente, recita delle formule propiziatorie, compie un saluto al quadrato e poi vi entra passando sempre e solo sopra le corde e mai tra di esse come nella boxe.
  • Ram Muay: è’ ladanza rituale eseguita una volta saliti sul ring. È fatta di movimenti lenti e simbolici accompagnati da una musica tradizionale che prende il nome di Dontree Muay. Un tempo era eseguita dal vivo ed accompagna anche tutto lo svolgimento dell’incontro ma con un ritmo molto più veloce rispetto alla lenta danza iniziale. La Ram Muay, tradizionalmente, serve per ottenere il favore degli spiriti benigni e per scacciare gli spiriti maligni dal terreno dello scontro. I movimenti che la caratterizzano possono variare o essere completamente diversi a seconda della scuola di appartenenza. Questo rituale un tempo aveva una valenza non solo religiosa ma anche pratica. Nelle sue movenze è, infatti, facile riconoscere delle tecniche di stretching. La danza si chiude con l’atleta che si inginocchia al centro del ring con le mani unite come in preghiera ed esegue 3 inchini rivolto verso il suo maestro.

Si tratta di un omaggio nell’ordine a:

  • Maestro.
  • Re (gli occidentali lo considerano rivolto all’arte stessa).
  • Buddha (in Occidente quasi tutti i praticanti che lo effettuano lo fanno esclusivamente per rispetto del rituale tradizionale).

È bene sottolineare che nessuna di queste pratiche è obbligatoria, tanto meno lo è sposare nuove religioni o stili di vita.

BENEFICI [4]

Con radici risalenti al 13 ° secolo, Muay Thai è stato originariamente sviluppato per il combattimento a mano in guerra. Nel corso del tempo, si è evoluto per diventare un’arte marziale e combattere lo sport che conosciamo oggi.

Sebbene rimane sia uno sport a contatto completo, i tempi sono cambiati con sempre più persone che prendono Muay Thai per una serie di motivi. Mentre molti continuano a competere sul ring, c’è una crescente formazione della popolazione Muay Thai per motivi di fitness e ricreativi.

Oggi, Muay Thai è abbracciato da praticanti di tutte le età in tutto il mondo.

Numerosi sono i vantaggi che la disciplina apporta:

·   BRUCIA CALORIE

Si tratta di bruciare quelle calorie extra e la formazione Muay Thai ci riesce efficacemente. Ogni sessione Muay Thai dura circa 1-2 ore ed è composto da riscaldamento, boxe ombra, tecniche di perforazione, lavori pesanti, padwork (lavoro con i pads, colpitori), prima di finire con esercizi di allenamento di forza. Una sessione di 2 ore può bruciare 1000 calorie, rendendolo un modo fantastico e divertente per perdere peso.

·   DIFESA PERSONALE

Il Muay Thai è costituito da tecniche di attacco e di difesa. Come arte di combattimento originaria della guerra militare, Muay Thai è stato progettato per infliggere dolore al nemico proteggendo l’utente dal danno fisico. La sua gamma di armi come lo sciopero del gomito, il ginocchio e il calcio di punizione possono essere usati per disarmare un attacco. È una grande abilità di autodifesa, rendendola ideale per tutti per imparare, in particolare per bambini e donne.

·   FORZA MENTALE

L’ allenamento Muay Thai aiuta a costruire la forza mentale con limiti impegnativi sia fisicamente che mentalmente costruendo l’arte della perseveranza. Il Muay Thai rafforza non solo il corpo, ma anche la mente. Essere mentalmente resistenti consente a una persona di riuscire a far fronte ad ogni incertezza e avversità.

·   FIDUCIA IN SE STESSI

Nel Muay Thai non importa la stazza o la forma fisica, contano solo la tecnica e la forza mentale. Essere un atleta di Muiay Thai porta un enorme fiducia in se stessi in quanto insegna l’autodisciplina. Allo stesso tempo se si pratica regolarmente Muay Thai, si può migliorare nel tempo con un effetto diretto nella crescita della fiducia in se stessi.

· ENDORPHIN RUSH

Le Endorfine sono un gruppo di sostanze chimiche secrete all’interno del cervello e del sistema nervoso. Il rilascio di endorfine nel corpo è noto per promuovere un senso di comfort e benessere che può aiutare nella gestione dello stress. Endorphin Rush si riferisce a questo stato che si sperimenta dopo un allenamento tipido di Muay Thai.

· Rafforza il corpo

Il Muay Thai Training è difficile. Ogni sessione dura da 1 a 2 ore e incorpora più round di boxe ombra, bagwork pesante, padwork, formazione di forza e esercizi di condizionamento. Un allenamento tradizionale per i combattenti includerà persino un periodo di 3-5 km come riscaldamento. Un corpo dolorante oggi è un corpo forte domani. Chiaramente, la formazione a Muay Thai migliorerà regolarmente il fitness complessivo e rafforzerà il corpo.

· ALLARGA IL CERCHIO SOCIALE

C’è sempre un forte senso di Comradeship ad ogni palestra Muay Thai. C’è un interesse comune per imparare Muay Thai; ognuno sta lavorando verso l’obiettivo condiviso di auto-miglioramento; sangue e il sudore sono versati durante l’allenamento; ed è così che le amicizie più profonde si forgiano. Amici che uccidono insieme, restano insieme.

·  DIVERTIMENTO

Per tutti gli appassionati di fitness che sono stufi di correre sul tapis roulant o sollevare gli stessi vecchi pesi, il Muay Thai è l’antidoto. Oltre ad apprendere diverse tecniche e combo, la moderna formazione Muay Thai incorpora una varietà di esercizi che rende il divertimento di formazione ed efficace allo stesso tempo. Quando l’attività è interessante, c’è più motivazione e incentivo per addestrarsi. Sia per la ricreazione o il fitness, il Muay Thai è un’attività ideale che è divertente e soddisfacente.

·  ABBASSA LA PRESSIONE SANGUIGNA

Le malattie cardiovascolari sono la causa numero 1 della morte a livello globale. Una delle più comuni malattie cardiache è l’ipertensione, che può portare a gravi complicazioni come l’ictus e l’insufficienza cardiaca. Il primo passo per ridurre il rischio di sviluppare malattie cardiache è quello di apportare modifiche positive impegnandosi in esercizi cardiovascolari regolari. Come sport cardio-intensivo, un allenamento regolare a Muay Thai può ridurre la pressione sanguigna e rafforzare il cuore. Essere sani non è una moda o una tendenza, è uno stile di vita e il Muay Thai può aiutare a raggiungerlo.

·  FACILE DA IMPARARE

A differenza di molte arti marziali che si concentrano su Katas (o forme), il Muay Thai è più semplice. Non esiste una coreografia elaborata o dettagliata e le mosse non sono progettate per essere eseguite per scopi di intrattenimento. il Muay Thai è uno stile sorprendente di stand-up che è stato sviluppato per ferire l’avversario nel modo più efficiente. I movimenti sono efficaci ma abbastanza istintivi da essere imparati facilmente.

APPENDICE

Di seguito riportiamo altre info più dettagliate.

TECNICHE DI COMBATTIMENTO

Le tecniche di Muay Thai possono essere generalmente classificate in attacco, difesa e tecnica contro il contatore. Per diventare esperto a Muay Thai richiede una pratica costante, perforando le tecniche più e più volte finché non formano parte della memoria muscolare.

La formazione Muay Thai inizia con l’apprendimento della posizione e del movimento di base. Con il mento nascosto, il corpo è tenuto in posizione verticale e le mani in posizione di guardia per proteggere la testa e i piedi sono tenuti approssimativamente a larghezza della spalla a parte. I destrimani mantengono il piede sinistro un po ‘sul davanti mantenendo i loro piedi destri circa 45 gradi all’esterno. I mancini (SouthPaws) lo fanno al contrario con il loro piede destro davanti. Questa postura consente al combattente di essere in equilibrio e pronto a colpire o difendersi quando appropriato.

Le tecniche di attacco sono costituite da pugni, scioperi del gomito, colpi del ginocchio, calci, calci e calci e tendini. Le tecniche di difesa sono costituite da blocchi, schiena legna, deflessioni, catture di gambe e schiwges. Queste tecniche si mescolano e si abbinano a combinarsi in combinazioni (combo) che possono essere utilizzate per attacco o contatore. Un esempio di combo che viene spesso insegnato e usato è il calcio di jab-cross-low. Ogni tecnica attaccante include una serie di varianti.

1.  Punch

I punzoni sono le armi più comunemente usate a Muay Thai. Le tecniche principali del punzone comprendono il punzone di piombo rettilineo (JAB), punzonatura posteriore dritta (croce), uppercut, gancio, punzone overhead e pugno di filatura. La potenza di punzonatura viene generata con velocità dai piedi, attraverso il spostamento del peso e la rotazione dell’anca e delle spalle.

2. Gomito

Il gomito è una delle parti più difficili del corpo umano, rendendoli un’arma efficace a Muay Thai. Ci sono molti modi diversi per lanciare un gomito: lateralmente alla testa, dall’alto verso il basso, inverso al mento, volare il gomito dall’alto verso il basso e girare il gomito. Quando eseguiti correttamente, gli scioperi del gomito possono buttare fuori un avversario o infliggere tagli profondi che possono terminare combattimenti tramite interruzioni.

3. Calcio

Il calcio Muay Thai è un’arma devastante consegnata tramite gli stinchi. Il calcio è consegnato dall’esterno, con il braccio girato all’indietro insieme alla rotazione interna dell’anca per generare forza. I calci possono essere lanciati alle gambe dell’avversario (noto come calcio basso o calcio a gamba), corpo, braccia, la parte posteriore o la testa.

Accanto al calcio di calcio laterale di roundhouse standard, i calci di calci di Muay Thai possono essere consegnati in una varietà di modi come il calcio di salto, che gira il calcio di calcio di spinking, ascia calci (in alto con il tallone che atterra sulla testa dell’avversario), e il calcio d’avversario Thai come popolare da Muay Thai Legenda, Saenchai.

4. Ginocchio

Le ginocchia a Muay Thai sono tipicamente rannicchiate da range armature usate durante il rifornimento. Vengono spesso gettati sul corpo, specialmente la ribcabbia ma anche sulle cosce e direttamente alla testa. Gli scioperi del ginocchio di salto possono anche essere devastanti se atterrati. Se usato in modo efficace come altre armi di Muay Thai, le ginocchia possono terminare combattimenti da knockouts.

Le ginocchia vengono gettate con la gamba posteriore per generare più forza. Possono essere gettati dritti o diagonalmente con il ribaltamento per mantenere l’avversario entro la distanza sorprendente. Possono anche essere consegnati alla testa dell’avversario saltando.

5. Teep.

Il calcio di spinta, indicato come “Teep” a Muay Thai, può essere usato come sia difensivo o offensivo. Può essere usato come tecnica per mantenere gli avversari a distanza e interrompere un anticipo o come uno sciopero se consegnato con potenza e precisione.

Ci sono alcuni modi per usare la teep, incluso il calcio di spinta anteriore semplice che può essere consegnato al plesso solare, la gamba principale, o anche il viso come spettacolo di dominio. Le teeps possono anche essere gettate come calciare lateralmente con la gamba posteriore, o saltare il calcio anteriore per ancora più potere.

6. Clinch.

Clunching a Muay Thai è una tecnica di grappling solitamente utilizzata in combinazione con colpi di ginocchio e gomito. La calligrafia è uno stile di combattimento rank rank che richiede molti anni di pratica da padroneggiare. Takedowns o inciampare anche l’avversario al suolo sono consentiti e eseguiti durante il rifornimento. Se abituato all’effetto destro, il clinching può aiutare i combattenti ha ottenuto gli avversari e vincere combattimenti.

Cosa indossare per la formazione Muay Thai?

Codice di abbigliamento:

Come la maggior parte degli altri sport, le competizioni Muay Thai richiedono ai partecipanti ad essere vestiti nell’abbigliamento giusto. La maggior parte degli eventi professionali, come gli eventi Yokkao, offrono combattimenti ufficiali e combattimenti in quanto potrebbero essere trasmessi in televisione su streaming dal vivo sui social media.

Uno degli aspetti del Muay Thai è la sua enfasi sulle tradizioni e sulla cultura. Anche negli eventi internazionali, i combattimenti Muay Thai sono spesso accompagnati da musica classica thailandese conosciuta come Sarama, a volte eseguita dal vivo dai musicisti. I combattenti indossano un copricapo unico chiamato Mongkhon e Armands noto come Prajiads. Entrambi questi articoli sono considerati oggetti sacre e vengono gestiti con cura.

Il Mongkhon (a volte Mongkol) è un copricapo unico per Muay Thai. Si ritiene da tailandesi di offrire protezione e buona fortuna al suo chi lo indossa. Tradizionalmente, i Mongkhon sono completamente realizzati a mano usando corda e stoffa, con ornamenti come il talismano. Questo compito è preso dai formatori del campo e dei Mongkhon sono benedetti dai monaci in rituale prima che alla fine siano indossati da un combattente.

I combattenti indossano i Mongkhon prima di entrare nell’anello che indossano anche durante la lunghezza del Wai Khru Ram Muay eseguita prima della lotta. Quando il Ram Muay è completato, il combattente si ritira al suo angolo e il Mongkhon viene rimosso in modo talvolto da un allenatore, mentre una preghiera è sussurrata per la protezione e la fortuna. Questa pratica è stata trasportata oltre la Tailandia sugli eventi internazionali.

Come il Mongkhon, le tradizioni di indossare prajiacs vengono rintracciate all’antica Thailandia quando il paese era sempre in guerra. Si ritiene che concedano buona fortuna ai chiusi. Prajiads di solito sono tessuti strappati dal vestito da una madre e legati intorno alle braccia in tutta la totalità di combattimenti.

Il codice di abbigliamento per la formazione Muay Thai è più informale. I pantaloncini Muay Thai sono indossati e gli uomini di solito vanno in topless a causa del calore in Tailandia. Al di fuori della Tailandia, i pantaloncini Muay Thai sono spesso accoppiati con una canottiera di esercizi o una maglietta per uomini e donne.

Guanti Thai Muay:

I guanti Muay Thai sono costruiti con alcune differenze dai tradizionali guanti da boxe a causa della natura dello sport. I tradizionali guanti da boxe tradizionali tendono ad essere più imbottiti attorno all’area del nocciolo, i guanti muay tailandesi sono più uniformemente imbottiti sopra la totalità dei guanti. Questa imbottitura a tutto tondo offre protezione contro i gomiti e i calci.

I guanti in lacci tra 6 once a 10 once sono utilizzati per combattere professionali. Per facilitare il toglierli durante le pause, i guanti con chiusure in velcro (gancio-and-loop) sono utilizzati per la formazione quotidiana e la sparring. Occasionalmente, i guanti lace-up possono essere utilizzati nella sparring per un migliore sostegno.

Muay Thai Shorts:

I pantaloncini Muay Thai sono anche un abbigliamento relativamente moderno provocato dalla boxe occidentale. Puoi osservare la simile somiglianza apparente tra i rispettivi stili. I pantaloncini da boxe occidentali tendono ad essere più lunghi raggiungendo appena sopra le ginocchia mentre i pantaloncini Muay Thai sono molto più corti che si estendono per la sezione a metà della mezza coscia.

I pantaloncini Muay Thai vengono tagliati in questo modo per consentire la completa libertà di movimento in modo che i chioschi si sentano senza ostacoli con i loro calci. Il tessuto in raso, nylon e poliestere è solitamente utilizzato a causa della loro sensazione comoda e del peso leggero.

Accessori

Oltre ai guanti e ai pantaloncini, gli involucri della mano e le guardie della caviglia sono due importanti ingranaggi a Muay Thai. Gli avvolgimenti a mano forniscono il polso e il supporto della mano, contribuendo a minimizzare le ferite a mano durante la boxe. I riutilizzabili sono utilizzati involucri a mano lavabili per la formazione mentre le bende vengono utilizzate in concorrenza per avvolgere le mani.

Per quanto riguarda le guardie della caviglia, non sono sempre indossati, ma molti combattenti treno o combattono con loro per ulteriore supporto. Le guardie della caviglia forniscono calore e supporto aggiuntivo alle caviglie che possono aiutare in equilibrio e minimizzare le lesioni alla caviglia.

Differenza tra il vecchio e il moderno codice di abbigliamento muay tailandese

Nei primi anni di Muay Thai quando appena passati in uno sport intorno al XVIII secolo, era usata la corda di canapa per avvolgere le mani. Questa pratica è conosciuta come Kard Chuek. Questa è una forma più brutale di combattimenti con più alti tassi di knockout.

I combattimenti Kard Chuek sono ancora sanzionati oggi con piccoli cambiamenti. I concorrenti indossano in genere guanti da 4 onni e avvolti con corde per imitare l’eredità di Kard Chuek.

Wai Khru Ram Muay

Come sport pesantemente collegato alle tradizioni e alla cultura, uno degli aspetti più distintivi di Muay Thai è la cerimonia pre-lotta conosciuta come Wai Kru Ram Muay.

Il rituale cerimoniale si svolge sul ring, accompagnato da musica tradizionale ritmica thailandese conosciuta come Sarama. Il Sarama è una musica thailandese tradizionale ritmica unica che accompagna anche i combattimenti. Gli altri suoni ipnotizzati del Sarma si giustificano con i movimenti brutali rapidi per caratterizzare lo sport di Muay Thai, questo è come nessun altro.

Sebbene sia sempre abbreviato solo a “Wai Kru” o “Ram Muay”, l’intero rituale coinvolge due segmenti distinti. Wai Kru significa “pagare rispetto all’insegnante” mentre Ram Muay può essere tradotto letteralmente per significare “danza classica di boxe”. Nel Wai Kru Ram Muay, i combattenti iniziano a camminare all’interno dell’anello in senso antiorario lungo le corde, fermandosi in ogni angolo con una preghiera per cercare protezione durante la lotta. Quindi procedono al centro per eseguire la porzione “wai khru” che coinvolge un inginocchiato, arco e il “wai”, fatto tre volte per rendere omaggio ai loro genitori, insegnanti e buddha.

Una volta completato il Wai Kru, i combattenti eseguono una danza (Ram Muay) con vari gradi di elaborazione tra vari combattenti e campi, spesso tramandati dagli insegnanti ai combattenti. Le danze di Ram Muay sono spesso omaggio ai personaggi famosi in leggende tailandesi o storie sanscrita come il Ramayana. I combattenti poi si ritirano sui loro angoli in cui il loro copricapo di Mongkhon viene rimosso dal loro allenatore o da un membro rispettato del campo.

Il Wai Kru Ram Muay non è solo cerimoniale in natura, ma aiuta anche a preparare i concorrenti per la lotta fisicamente e mentalmente. A volte è detto che la danza è un’indicazione della forma di un combattente attraverso la postura, l’equilibrio e la grazia. Alcuni rinomati artisti del Wai Kru includono Saechai, Buakaw, Superbank e Namsaknoi.

Oggi, il Wai Khru è insegnato nelle palestre Muay Thai in tutto il mondo, anche agli studenti che non competono sul ring. Ogni anno, migliaia di praticanti Muay Thai da tutto il mondo si riuniscono nell’antica città tailandese di Ayutthaya per la cerimonia annuale del mondo Wai Kru e mostrano il loro apprezzamento per le tradizioni di Muay Thai.

Muay Thai vs Boxing

Muay Thai è uno sport completamente diverso dalla tradizionale boxe come noto in Occidente. Mentre il classico boxe utilizza solo pugni, la boxe tailandese coinvolge una gamma più ampia di tecniche tra cui gomiti, ginocchia, calci, spazza e uso elaborato di rifornimento.

I calci forniscono Muay Thai con una gamma più lunga di colpire che può essere un vantaggio contro un pugile senza formazione nei calci. La boxe tende a concentrarsi su punzoni, difesa e fastidi. I pugili tendono ad avere più potere nei loro pugni rispetto alla maggior parte dei combattenti Muay Thai. Tuttavia, alcuni rinomati combattenti tailandesi hanno gareggiato con molto successo in entrambi gli sport. Anuwat Kaewsamrit è un famoso combattente muay tailandese famoso per le sue forti mani e il tasso di ko alto. Somrak Khamsing, un combattente di età dell’oro, è una medaglia d’oro olimpica in boxe.

In termini di efficacia nelle lotte di autodifesa o strada, sia boxe che Muay Thai sono abilità ideali da possedere.

Muay Thai vs mma

La differenza più distinta tra Muay Thai e MMA (arti marziali miste) è l’inclusione di quest’ultimo di combattimenti a terra. Generalmente parlando, i combattenti MMA treno in diverse discipline che includono un’arte marziale che includono un’incisione, mentre Muay Thai in sé è un’arte sorprendente. Grazie alla sua efficacia, Muay Thai è una scelta popolare di colpire per molti combattenti MMA.

Quando vengono snocciolati l’uno contro l’altro, il combattente Muay Thai farà tutto per evitare di prendere la lotta a terra. Un combattente MMA abile in un’abilità di grappling come il wrestling o il jiu jitsu brasiliano probabilmente non si piazzeranno anche in un appalto completo. Quando la possibilità si presenta, tenterà di portare la lotta a terra.

In uno studio, è stato dimostrato che 7 combattimenti su 10 stradali sono finiti sul terreno. La persona con l’esperienza di combattimento del terreno prevalerà spesso in tali situazioni semplicemente a causa della familiarità e in possesso delle giuste abilità.

Muay thai vs bjj

Muay Thai è ampiamente riconosciuto come la più efficace artigianale arte marziale sorprendente, mentre il Brasiliano Jiu Jitsu è riconosciuto come il grappling più dominante, l’arte marziale che combatte a terra. Entrambi sono fondamentalmente diversi come uno sport da combattimento con uno che si concentra su colpire mentre l’altro sulle richieste. Entrambe le arti marziali sono anche ampiamente favorite da artisti marziali misti.

Come molti sport da combattimento, sia Muay Thai che BJJ possono essere efficaci come abilità di autodifesa in situazioni di vita reale. Con la giusta quantità di allenamento, queste arti marziali possono scoraggiare l’aggressore e disarmare la situazione.

I sostenitori di Muay Thai credono che Nak Muay ben addestrato Ko Will the Bjj Guy per dormire facilmente. Allo stesso modo, i fan di BJJ sono fiduciosi di strangolare il combattente Muay Thai in sottomissione una volta che la lotta è portata a terra.

In un apotetto ipotetico, si riduce al livello di competenza del singolo artista marziale più dell’arte stessa. Un combattente muay tailandese altamente qualificato sarà in grado di abbattere il suo avversario mentre un praticante Jiu Jitsu di alto livello è in grado di abbattere il suo avversario e la finitura con una serratura o un soffocamento.

Muay Thai vs Kickboxing

Kickboxing è un termine ombrello per gli sport sorprendenti stand-up a base di punzonatura e calci. Muay Thai è uno dei più noti sport Kickboxing con Kyokushin Karate e Kickboxing combattuti sotto le regole K-1.

Negli anni ’90 agli inizi del 2000, K-1 è stata la promozione sportiva di combattimento di stand-up internazionale preminente. I concorrenti da una varietà di sfondi per le arti marziali in tutto il mondo sono venuti insieme per dimostrarsi in una fase mondiale, che richiedono la necessità di regole unificate.

K-1 ha fatto modifiche alle sue regole nel corso degli anni, differiscono da Muay Thai in particolare in assenza di gomiti. A causa della sua popolarità, molte promozioni di kickboxing oggi continuano ad applicare le stesse regole.

A parte questo, i due sport sono abbastanza simili che molti combattenti Muay Thai e Kickboxing competono spesso e tengono titoli in entrambi gli sport. Generalmente parlando, i kickboxer si concentrano maggiormente sui prati e sui pugni mentre i combattenti muay tailandesi si concentrano su tutte le armi insieme a ribaltare con un’enfasi sui calci che segnano di più.

Muay Thai Regole e regolamenti

Come tutti gli sport, le competizioni muay tailandesi sono regolate da una stretta serie di regole e regolamenti. Sono messi in atto e stanziati dai funzionari e dall’arbitro per garantire la sicurezza dei combattenti e l’equità della concorrenza senza pregiudizi. Il tradizionale boxe occidentale era un’influenza importante nello sviluppo di Muay Thai come sport da un’antica arte marziale all’inizio del XX secolo. Le regole dello sport si sono poi evolute nel corso degli anni per diventare quello che è oggi.

L’elenco dettagliato delle regole e dei regolamenti copre diversi aspetti che sono solitamente ignorati dal pubblico e dai fan più casual sopraffatti dall’eccitazione dei combattimenti. Queste regole vitali possono variare leggermente a seconda della sede o dell’organizzatore, ma è abbastanza distintiva da rendere Muay Thai separato da kickboxing americano, olandese o giapponese. Muay Thai è più differenziato da altri sport da combattimento mediante l’uso di gomiti, ginocchia, calci di spinta (teeps) e il clinch.

Per i combattenti, combattere le palestre e coloro che cercano di competere, è importante avere una chiara comprensione delle regole per avere successo nello sport. Per i fan, avere conoscenza delle regole migliorano l’apprezzamento e il godimento del gioco.

Le regole della Muay thai

In Thailandia, la muay thai è praticata quasi esclusivamente a livello professionistico. Solo negli ultimi anni, con l’arrivo di praticanti stranieri, sono nati dei tornei dilettantistici.

Il regolamento professionisti

Nei match pro c’è la possibilità di colpire con calci pugni, ginocchiate e gomitate, le “8 armi” di cui vi abbiamo parlato in precedenza.

I pugni sono gli stessi della boxe (diretto, gancio e montante) con in aggiunta il pugno tirato saltando e quello in rotazione del corpo a 360 gradi che arriva col dorso del guantone. È permesso però colpire con tutto il braccio ed in particolare con colpi di gomito.

Si possono poi tirare ginocchiate e calci su tutto il corpo ad eccezione di:

  • gola
  • nuca
  • spina dorsale
  • genitali.

Due “marchi di fabbrica” della muay thai sono i calci alle gambe sferrati impattando con le tibie anziché coi piedi come accade in gran parte delle arti marziali ed il cosiddetto “clinch”.

I colpi con le tibie sono estremamente potenti data la durezza di queste ossa e per questo sono stati acquisiti anche dai praticanti di MMA e di alcune versioni della Kickboxing.

Il “clinch” (in inglese “stringere con le braccia”) è invece la fase di combattimento corpo a corpo. In questo frangente i due combattenti paiono stringersi come in un abbraccio e si sferrano colpi soprattutto con le ginocchia. È una particolarità della muay thai perché nella boxe e nella Kickboxing combattere stringendo l’avversario è vietato.

È infine possibile bloccare i calci trattenendo la gamba dell’avversario mentre lo si colpisce e “spazzare” il suo piede d’appoggio per farlo cadere. Sono invece vietate le proiezioni e le leve articolari.

Invece, a livello internazionale, la muay thai è ampiamente praticata anche a livello dilettantistico ed amatoriale tanto da uomini quanto da donne.

DI SEGUITO ALCUNE REGOLE CHIAVE E DEI REGOLAMENTI CHE SONO COMUNI IN VARIE PROMOZIONI MUAY TAILANDESI E ORGANIZZAZIONI SANZIONATE:

Limite di età

L’età minima per qualificarsi per gli attacchi professionali varia da paese a paese. Il limite di età in Thailandia è 15 e 16 o 18 in altri paesi. Molti combattenti iniziano a competere in un’era più giovane in combattimenti amatoriali che possono proibire i gomiti e gli scioperi alla testa. Attrezzi protettivi come la protezione della testa, i tamponi del gomito e il gilet imbottito possono essere obbligati.

L’anello

I combattimenti si svolgono sempre nell’anello (quadrato) su una piattaforma elevata che misura tra le dimensioni di 4,9 di 4,9 metri (16 piedi) a 7,3 di 7,3 metri (24 piedi). Le precauzioni di sicurezza sono prese in considerazione con la costruzione dell’anello di solito costituite da corde, 4 posti d’angolo e pavimento coperto con imbottitura / materiale di imbottitura appropriato.

Guanti da box

Per la sicurezza e l’equità, le promozioni professionali Muay Thai forniranno sempre guanti da boxe. Le dimensioni dei guanti tra 6 once a 10 once sono prescritte in base alle divisioni del peso. Ora ci sono diverse promozioni che sancistono muay tailandesi combatte con guanti in stile mma (dito aperto) tra 4-6oz.

Abbigliamento concorrente

Le camicie e le scarpe sono vietate per i concorrenti maschili e solo i pantaloncini Muay Thai sono indossati durante i combattimenti. La maggior parte dei pugili tailandesi indossano anche le faccende sacre conosciute come Prajiad, anche sugli eventi fuori dalla Thailandia. Le guardie della caviglia sono comunemente indossate ma non sono obbligatorie.

Divisioni del peso

Come il tradizionale boxe, i combattenti Muay Thai competono all’interno delle loro divisioni di peso. Le pesature di solito si svolgono un giorno prima della lotta o nello stesso giorno per garantire che i combattenti soddisfino le rispettive classi di peso.

Durata della lotta

Sotto le regole professionali di Muay Thai, i combattimenti sono sanzionati per 5 round di 3 minuti ciascuno, con una pausa di 2 minuti tra i round. Su un certo numero di spettacoli made-for-tv, i combattimenti sono abbreviati a 3 round di 3 minuti per soddisfare il pubblico casual. Per gli eventi amatoriali, la lotta durata sono più brevi con 24 minuti di round e 1 minuto di riposo tra i round. I combattimenti junior consistono in round di 1 minuto.

Combattimenti femminili

I combattimenti femminili differiscono poco dalle loro controparti maschili. La più ovvia sarebbe la necessità di un top, di solito un reggiseno sportivo o una camicia senza maniche. Anche le donne con i capelli lunghi avranno bisogno di avere i capelli legati. La lunghezza dei combattimenti differisce tra promozioni, ma molte lotte femminili sono cronometrate come le lotte maschili.

Sistema di punteggio

Nel caso in cui non ci sia knockout, il vincitore verrà deciso in base al sistema di punteggio. Il sistema a Muay Thai favorisce il combattente che può atterrare più scatti in modo efficace e infliggere più danni. Più aggressivo non segna necessariamente più punti se gli scioperi non infliggono danni. È una qualità sopra la quantità e questa è una ragione per cui i fan occasionali spesso interpretano erroneamente i risultati di una lotta.

Per il punteggio, il vincitore in ogni round riceve 10 punti mentre il suo avversario ottiene 9, 8 o 7 punti a seconda delle prestazioni dei combattenti nel round. Ad esempio, il vincitore chiaro in un round riceverà 10 punti mentre il perdente otterrà 9 punti ma se quest’ultimo è stato dato un 8-conteggio una volta, riceverà 8 punti. In un round uniformemente abbinato, entrambi i pugili ricevono 10 punti ciascuno. Un combattente che è dominante in tutti i 5 round può ottenere un massimo di 50 punti.

STOPPAGE.

L’arbitro può fermare la lotta in caso di squalifica, knock-out, o se un combattente fuoribloccare visibilmente il suo avversario. Il medico in servizio può anche fermare un combattimento sulla base del fatto che il combattente non è idoneo a continuare. Gli angoli possono anche gettare l’asciugamano per fermare la lotta se il loro combattente è ferito. In questi casi, un vincitore è determinato prima della fine del bout.

Falli

Per motivi di sicurezza, alcune tecniche e scioperi sono penalizzate e possono provocare avvertimento o squalifica. I colpi di testa, mordere, colpi inguine, colpendo il retro della testa, calciare le articolazioni del ginocchio e che colpiscono gli occhi non sono proibiti. Se un avversario ha mantenuto un contatto a 3 punti con la tela dell’anello (ad esempio con i piedi e una mano sul terreno), non è consentito colpire l’avversario. Gli incidenti si verificano occasionalmente a causa del ritmo veloce della lotta e questo sarà giudicato di conseguenza da parte dell’arbitro o dei funzionari dell’anello.

Comportamenti irrispettosi come sputare o giuramento saranno trattati anche di sanzioni tra cui avvertimento, perdita di punti o squalifica. Mentre i takedown sono ammessi, le tecniche di judo o wrestling sono proibite. Anche il lancio degli avversari fuori dall’anello o dalla rottura posteriore come visto in pro-wrestling non è consentito.

[1] Stéphane Rennesson, Art martial, sport international et produit culturel Note de recherche sur la boxe et l’histoire politique de la Thaïlande

[2] https://www.melarossa.

[3] https://www.melarossa.

[4] https://eu.yokkao.com

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