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Febbraio è un bellissimo mese invernale breve ma ricco di opportunità.

Le attività da svolgere sono sempre tante, ma certamente per chi ama l’aria aperta, quelle in mezzo alla natura innevata sono sempre le più affascinanti.

Che sia in coppia, da soli o con amici, viaggiare, sperimentare nuove attività sportive, culturali e artistiche sarà comunque molto interessante.

Di seguito riportiamo alcuni spunti divertenti da poter provare per questo febbraio 2023.

VIAGGI NELLE CAPITALI EUROPEE

Al primo posto citiamo i viaggi romantici nelle capitali europee che di inverno diventano ancora più affascinanti perché spesso innevate, che ricordano un clima natalizio di luci colori e magia.

Tra tutte suggeriamo Vienna, sempre romantica ed elegante, Porto, molto pittoresco, Budapest, Praga e Venezia (chicca tutta italiana molto apprezzata anche all’estero).

TERME

Altra opzione molto interessante e anche indicata per il proprio benessere è concedersi una giornata o meglio un we alle terme, ad una spa, magari con massaggi e trattamenti annessi.

Tale attività è una esperienza rigenerante sia per la mente, sia per il corpo e permette di riconnettersi con se stessi e svuotare la mente.

ARTE E CULTURA

Con l’inverno si può approfittare di tutti quegli eventi teatrali, mostre, spettacoli e concerti che solitamente in estate risultano a volte troppo claustrofobici. Sfruttare il freddo per eventi culturali, artistici, gastronomici e simil è un ottimo modo di passare del tempo di qualità a febbraio.

LA NEVE & GLI SPORT ALL’ARIA APERTA:

Ultimo ma non meno importante, la relazione con la NEVE: sicuramente tutti gli sport all’aria aperta che siano in mezzo ad una natura innevata sono meravigliosi e perché non approfittare di questo mese freddo per provarli?

A chi non fa piacere fare shopping?

La vera droga del 21 esimo secolo è senza dubbio comprare, l’acquisto compulsivo dal vivo o online che tanto e troppo spesso diventa una vera e propria dipendenza.

E ancora meglio, a chi non piace comprare con i saldi, sconti e promozioni?

Il famoso Black Friday, il venerdì degli sconti e promozioni di tutte le attività commerciali, è il vero portavoce di  tutti gli effetti di questo fenomeno sempre più diffuso ma anche pericoloso.

Il venerdì nero di fine novembre, giorno delle occasioni e dello shopping compulsivo spesso per cose futili e non necessarie, è diventato un autentico problema in tema ambientale.

Difatti, il rito del Black Friday va avanti da diversi decenni ed è sempre più atteso e adorato da molte persone essendo un appuntamento importante sia per il commercio dal vivo, sia per quello online.

Venne istituito dai grandi magazzini americani nel 1924 proprio dopo il Ringraziamento per dare un impulso agli acquisti natalizi ma ad oggi, il giorno nero dello shopping globale è ormai diventato una ricorrenza in tutto il globo e anche in Italia, con tante offerte speciali e promozioni di cui approfittare.

Esiste però un lato oscuro del giorno deò Black Friday, a livello di impatto ambientale che non viene sempre ricordato: il suo effetto ricade non solo sulle tasche dei consumatori, ma anche sull’ambiente.

Difatti, diversi esperti in tutto il globo hanno provato a calcolare l’impatto nella settimana di sconti, in termini di inquinamento atmosferico e le stime che hanno portato alla luce sono numeri “neri” preoccupanti che devono portare a riflettere e agire.

Di seguito scopriamo tutti i dettagli.

LA NASCITA DEL BLACK FRIDAY

Il Black Friday è un evento made in USA, la cui nascita negli Stati Uniti coincide con il venerdì successivo al Giorno del ringraziamento (il quarto giovedì di novembre).

Dagli anni ’20 periodo della sua nascita effettiva, il fenomeno prende piede soprattutto dagli anni ’50 diventando a tutti gli effetti una ottima occasione per i consumatori e le attività, di inaugurare la stagione dei saldi e dello shopping per aiutare il portafoglio dei consumatori ed incentivare lo shopping natalizio che solitamente si svolgeva prima del periodo delle festività di Natale, durante il quale, i grandi magazzini venivano presi d’assalto in maniera caotica e nevrotica dalle orde dei clienti che cercavano le occasioni imperdibili.

Si racconta che il suo nome derivi dall’appellativo utilizzato dai poliziotti di Filadelfia per descrivere il caos che regnava nelle strade della città in quel giorno, definito appunto “venerdì nero”.

Solo a partire dagli anni ’80 il termine Black Friday ha assunto rilevanza nazionale e ancora di più con l’avvento di internet e dell’e-commerce, il fenomeno si è esteso a livello mondiale arrivando addirittura a dare origine a una nuova ricorrenza nel 2005: il Cyber Monday, il “lunedì virtuale” (successivo al Black Friday) dedicato allo shopping on-line direttamente dall’ufficio.

LA DIFFUSIONE DEL BALCK FRIDAY

Tutti i commercianti, sia le multinazionali sia i piccoli commercianti al dettaglio, aderiscono a questo evento ed ogni anno e studiano nuove strategie di vendita e forti scontistiche sui propri prodotti/servizi per indurre i consumatori all’acquisto compulsivo e sfrenato in modo da ottenere lauti guadagni.

Negli ultimi anni, il Black Friday serve soprattutto per incentivare l’acquisto online tramite e-commerce.

Negli USA, nel 2021, si sono spesi 109 miliardi di Euro. Nello stesso periodo, in Italia si è calcolato un volume d’affari di circa 3 miliardi di Euro, di cui 1,8 rappresentati dagli acquisti in rete (+21% rispetto al 2020).

Queste cifre sono destinate ad aumentare di anno in anno, grazie al crescente interesse da parte dei consumatori e il prolungamento della durata delle promozioni, non a caso al giorno d’oggi si parla addirittura di Black Week in quanto le promozioni si sono prolungate per una settimana e non più solo il venerdì canonico.

L’IMPATTO AMBIENTALE DEL BLACK FRIDAY

Sebbene questa iniziativa possa sembrare vantaggiosa dal punto di vista economico sulle tasche del consumatore e anche per le aziende, in quanto permette loro di affinare le tecniche di vendita e ottenere forti guadagni; in termini ambientale, la Black Week è un vero disastro ambientale per il pianeta e la società.

Dopo aver letto i numeri e la diffusione dell’evento capiamo come la mobilitazione causata da un avvenimento di simile portata porti delle conseguenze sull’ambiente non indifferenti.

I fattori chiave della diffusione del giorno del Black Friday e della relativa Black Week sono:

  • La comodità dell’esperienza di acquisto da dispositivo digitale (tablet, pc o smetphone).
  • Possibilità di acquistare con account registrati sui siti e mezzi di pagamento già salvati sui nostri dispositivi.
  • Il maggior agio che le piattaforme di e-commerce possono garantire nell’applicazione degli sconti e promozioni, coupon, tessere fedeltà e modalità di pagamento già verificate in pochi click.
  • La rapidità di consegna a casa dai corrieri (24-48 h o pochi giorni).
  • Risparmio di tempo e mobilità ridotta per il consumatore: si può acquistare senza doversi recare in negozio risparmiando tempo e spostamenti.

Tali aspetti determinano un incremento delle vendite online e un drastico aumento dell’inquinamento da trasporto da parte dei mezzi che consegnano la merce acquistata online.

Gli aspetti negativi del Black Friday e Black Week sono molteplici

  1. Inquinamento per emissioni CO2: uno studio britannico condotto nel 2020 ha stimato in circa 429 mila tonnellate di CO2 l’impatto del Black Friday per le consegne nel solo Regno Unito, l’equivalente di 435 voli A/R tra Londra e New York. Uno studio riporta come gli italiani che acquisteranno online e nei negozi fisici durante l’intera settimana contribuiranno all’immissione in atmosfera di circa 400mila di tonnellate di CO2 a livello globale.
  2. Altro aspetto da tenere in considerazione è quello relativo all’utilizzo di packaging e materiali poco sostenibili per la logistica.
  3. Aumento viabilità cittadina: l’aumento di persone in cerca di prodotti genera un aumento nel flusso di spostamenti e viabilità cittadina, generando traffico, ingorgi, disagi, confusione, percentuale di incidenti, inquinamento e altro con conseguenze negative sull’inquinamento atmosferico e il cambiamento climatico.
  4. Percorsi lunghi e con più passaggi per il pacco in transizione: il percorso che compie un prodotto prima di giungere a destinazione è spesso tortuoso e coinvolge più centri di spedizione passando da diversi paesi, nazioni, città, regioni aumentando la viabilità dei mezzi di trasporto mezzi.
  5. Molti materiali per l’imballaggio: per garantirne l’integrità si ricorre a imballaggi particolari, costituiti da cartone ondulato, pluriball, trucioli, polistirolo, foam, tutti materiali spesso non riciclabili che producono un accumulo di scarti senza eguali.
  6. Spreco di prodotti e generazione di rifiuti difficili da smaltire: inoltre, non è da sottovalutare il problema rappresentato dalla schiera di articoli perfettamente funzionanti – dispositivi elettronici in primis – abbandonati in favore degli ultimi modelli in circolazione. Questo eccessivo ricambio produce ingenti quantità di RAEE (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), le cui operazioni di smaltimento presentano ancora diverse criticità.
  7. Generazione di resi e ulteriore trasporto e relativo inquinamento: con l’aumento degli acquisti, aumentano anche i possibili errori e dunque i possibili resi con conseguente generazione di traffico, trasporto, inquinamento, e ulteriore spedizione con nuovo pacco con tutti i problemi annessi.

Tutti questi fattori negativi ci portano a riflettere: conviene chiedersi come poter fare, da consumatori, per contenere il più possibile questa ondata.

Tra over-produzione, grandi movimentazioni e trasporti poco sostenibili, il Black Friday è prima di tutto una giornata nera per il nostro Pianeta che, tra un acquisto d’impulso di troppo e infiniti resi, paga il conto di un consumismo sfrenato.

COME LIMITARE I DANNI DEL BLACK FRIDAY

Quali consumatori responsabili dell’ambiente e del futuro del pianeta possiamo intraprendere delle azioni per limitare i danni:

  • Se non si riesce a fare a meno di acquistare prodotti o si vuole usufruire delle promozioni meglio scegliere di acquistare prodotti ECOSOSTENIBILI di enti certificati che possano realmente dare un contributo in termini ambientali, per compensare le emissioni di CO2.
  • Scegli brand ecosostenibili: dalla tutela della biodiversità, alle iniziative sociali, fino alla scelta del biologico e delle formule, in prodotti non alimentari, con ingredienti biodegradabili e naturali, prediligi brand attenti alle tematiche sostenibili e ambientali in ogni settore.
  • Ridurre gli imballaggi: possibilmente è bene scegliere di acquistare prodotti presso i negozi locali in modo da evitare la spedizione, imballaggi inutili ed inquinanti dei pacchi.
  • Se si compra online scegli il packaging 100% sostenibile.
  • Promuovi l’artigianato locale: scegli pezzi di artigianato locali per aiutare il commercio del luogo e promuovere la scelta di prodotti non inquinanti, pezzi unici fatti a mano.
  • Evita di comprare in modo compulsivo, scegli con cura i tuoi acquisti: domanda a te stesso se realmente hai necessità di comprare un determinato prodotto, evita di comprare cose inutili che non userai mai, agisci consapevolezza per evitare sprechi, generazione di rifiuti, risparmiare soldi ed accumulo di prodotti futili che mettono solo più disordine in casa.
  • Promuovi il second hand (prodotti di seconda mano già usati, rivenduti o regalati): scegli di prolungare la vita ai tuoi prodotti più possibile riparando i capi vecchi, incentivando il recupero dell’usato e scegliendo di rivendere quelli che non usi più in modo da evitarne la produzione di nuovi e guadagnando qualcosa per ricompensare il prezzo iniziale che hai ormai pagato. Inoltre, scegli di acquistare l’usato, in modo da evitare nuova produzione e sprechi.
  • Aderisci ad iniziative nuove ed ecosostenibili- il Blu & Green Friday: segui gli enti e le associazioni che promuovono e sponsorizzano eventi e shopping ecosolidale, ecosostenibile e di aiuto per il pianeta, come ad esempio le iniziative Blu e Green, progetti e iniziative culturali, per trovare soluzioni concrete alle problematiche che minacciano il pianeta. Tali progetti sono per la salute e  a favore dell’oceano, dei corsi d’acqua e laghi, delle foreste, delle specie in estinzione. Acquistando i prodotti per salvare degli animali maltrattati, per promuoverne l’adozione o la salvaguardia nel loro ecosistema, per aiutare i volontari alla loro cura, mantenimento, per aiutare le associazioni che combattono contro inquinamento, deforestazione, che aiutano le specie protette o ancora che agiscono per il pianeta si potranno fare dei regali solidali, attenti al pianeta e con un significato profondo a fin di bene.

 

Viaggiare è come una droga: quando inizi non puoi smettere.

Ogni viaggiatore sa cosa comporti viaggiare: l’adrenalina della partenza, il piacere della scoperta di nuovi posti, la magia dei profumi, dei sapori e della cultura di altri posti, le bellezze naturali e culturali e le nuove conoscenze, i nuovi amori ed amicizie.

Le esperienze migliori della vita spesso sono riconducibili ad un viaggio la cui memoria la si porterà sempre nel cuore.

In autunno, come nelle altre stagioni, viaggiare è una bellissima esperienza che se incline a seguire l’andamento della stagione può diventare una attività ancora più interessante, in quanto è il momento dell’anno più malinconico, ricco di giornate brevi ma piene di colori intensi e caldi che ricordano l’infanzia, gli istinti più passionali e che riportano la mente alle memorie del passato.

L’autunno non solo è la stagione perfetta per muoversi e scoprire le attività locali quali sagre, feste di paese e fiere, ma è anche l’occasione d’oro per scoprire i borghi, le città d’arte, immergersi in musei, cultura, arte e spettacoli, il tutto coronato da colori caldi ed intensi che incorniciano le cittadine e i borghi in maniera davvero suggestiva.

Le città in autunno cambiano colori e si mostrano sotto nuove luci e sfumature, con una atmosfera romantica e vibrante allo stesso tempo nostalgica, che colpisce la parte più introversa e intima della nostra aurea energetica.

Per chi amasse la natura, l’autunno è certamente la stagione del colore, dove ammirare il foliage e i paesaggi naturalistici è una occasione davvero pazzesca per gli appassionati di fotografia e paesaggi.

Di seguito riportiamo le mete più indicate e suggestive per l’autunno sia oltreoceano, sia in Europa, sia in Italia.

 

LE METE EUROPEE ED OLTREOCEANO DELL’AUTUNNO

Le mete oltreoceano ed europee più interessanti in autunno sono molteplici:

  • Vermont-Stati Uniti. Periodo migliore per andare: ottobre-novembre

È davvero la location n° 1 dove passare l’inverno con i suoi boschi colorati, le feste di paese e la magia dell’autunno nei parchi naturali nei quali migliaia di appassionati di foliage, accorrono ogni anno in questa parte del pianeta per ammirarne tutta la bellezza. Come location, non solo è davvero suggestiva ma è adatta alle famiglie e ai viaggi on the road.

  • Francoforte-Germania

Questa meta europea è certamente molto interessante non solo dal punto di vista paesaggistico ma soprattutto culturale in quanto ogni anno viene celebrata una tra le fiere culturali più importanti a livello europeo: la Fiera del Libro seguito dagli amanti del libro e da svariate case editrici.

  • Amsterdam-Paesi Bassi

Se siete amanti dei posti freddi, piovosi e malconici nessuna città potrà essere più adatta di Amsterdam in autunno, nella quale mettendo da parte le attrazioni di droghe e sesso tipiche di sempre, si potrà apprezzare in questa stagione il suo lato più romantico e nostalgico. Ottobre è certamente un periodo indicato per tale mood, ma se amate il freddo olandese, a novembre vi accompagnerà alla scoperta della capitale introducendovi alla magia del natale con i famosi mercatini natalizi sui canali.

  • Nuova Scozia-Canada

Con i suoi tratti costieri suggestivi e particolari, questa regione del Canada è certamente ricca al pari del Vermont di paesaggi stupendi, natura incontaminata, colori incredibili. La differenza con il cugino statunitense sopra citato è che oltre ai parchi con boschi mozzafiato, qui in Canada si potrà beneficiare anche dell’Oceano atlantico con le sue spettacolari migrazioni di balene che, a fine settembre, raggiungono il picco massimo di presenza lungo le coste.

Per tale motivo, se si volesse sperimentare l’esperienza incredibile del whale watching settembre risulterà il mese migliore, mentre per ammainare il foliage resta ottobre il periodo più indicato.

  • Berlino-Germania

Berlino è una altra meta europea da non perdere assolutamente in autunno, soprattutto per via del festival of lights (il festival delle luci) durante il quale ogni anno si può assistere allo spettacolo di città completamente illuminate da miriadi di luci colorate.

In aggiunta a questo interessante evento di ottobre, a novembre invece la città è ricca di interessanti mercatini di Natale davvero caratteristici ed interessanti.

  • Caledonia-Scozia

Quale posto migliore delle Higlands Scozzesi per trovare un luogo selvaggio, misterioso, tenebroso e suggestivo? Questo luogo molto suggestivo è ancora più surreale e affascinante in autunno per via delle sue terre brulle, prive di vita, che in molti considerano uno degli angoli più affascinanti dell’Europa. Vi sono molti modi interessanti per visitare questo luogo, sia in macchina sia a piedi, ma certamente visitarle in treno è forse la modalità più suggestiva. Da non perdere è il treno da Londra al territorio delle Highlands, molto romantico e consigliato anche per i viaggi di nozze alternativi. Come periodo certamente ottobre risulta essere il periodo migliore.

  • New York-USA

Cosa c’è di più bello di Central Park carico di colori e paesaggi autunnali? Novembre è sicuramente il mese nel quale, tra eventi culturali e feste locali quali Halloween, giorno del Ringraziamento, il Black Friday e la maratona, visitare la Grande Mela risulterebbe più interessante che in altri periodi,

Nonostante i prezzi siano più alti e ci sia più gente che in altri periodi dell’anno, lo sforzo economico vale tutto lo spettacolo che si potrà ammirare.

  • Zermatt-Svizzera

Visitare un posto come la Svizzera nel mese di novembre/ dicembre significa certamente poter cogliere delle vere bellezze quali ad esempio, la prima neve per i classici viaggi autunnali che sanno già di inverno.

Si consiglia di aproffittare del ponte dell’8 dicembre per visitare una tra le perle delle Alpi Svizzere. Sia in estate sia in inverno troverete numerosi eventi, fiere, festività ed eventi molto belli, nonché le prime orde di sciatori-turisti amanti della neve e dello sci.

  • Normandia-Francia

Anche nel suolo francese la magia dell’autunno viene riproposta a pieno nelle terre selvagge, desolate e brulle della Normandia con le sue atmosfere uniche e location al limite tra il magico e il surreale.

La perla della Normandia è certamente Mont-Saint-Michelle che risulta a tutti gli effetti un posto avvero esoterico e unico nel suo genere. Il periodo perfetto sarebbe fine settembre in quanto dopo potreste trovare clima rigido e troppo piovoso.

  • Camargue-Francia

Altra perla francese è la città di Camargue, nella quale sono famose le gradazioni di rosso dell’isola Maguelone i cui alberi incandescenti si specchiano nell’acqua piatta delle lagune. Uno spettacolo assicurato da non perdere.

  • Balcani

La vera attrattive di questa pare dell’Europa dell’est sono gli innumerevoli villaggi di campagna nei quali la natura è incontaminata e i colori d’autunno rendono i paesaggi ancora più belli. Se si ama la storia e l’atmosfera dell’Europa dell’est non si può non visitare queste località.

  • Plitvice-Craozia

La città di Plitvice offre uno spettacolo davvero bello nel suo Parco Nazionale ricco di boschi e cascate (più di 100) che assumono colorazioni dorate e che insieme ai numerosi laghi navigabili in barca attraverso canali comunicanti, risultano una attrattiva molto particolare. Tra i posti da non perdere che valgono la pena di essere visitati raccomandiamo il borgo di Buje in Croazia, a confine con la Slovenia, ricco di vigneti ed uliveti interrotti dal mare turchese. È possibile inoltre fare un tour alla scoperta dei migliori vini dell’Istria e di molti paesini dal ritmo lento.

  • Montenegro

Da non perdere in questa località è sicuramente il lago Skadar, uno dei laghi più grandi dei Balcani. Confinante sia in Montenegro, sia in Albania, la sezione appartenente al Montenegro fa parte di un Parco Nazionale Protetto, nel quale è possibile viaggiare alla scoperta di monti, monasteri medievali e piccole città.

  • Bled-Slovenia

La vera chicca che qui proponiamo è il Lago di Bled in Slovenia, che in autunno diventa ancora più suggestivo: i colori del foliage rendono questo luogo meraviglioso, senza contare il fatto che non vi è la solita folla di turisti presente nel periodo estivo. In questa zona è possbile visitare castelli spettacolari, chiese medievali sullo sfondo delle Alpi Giulie. In questa zona ci sono molte attività da fare come l’escursionismo, il kayak e il canyoning.

  • Budapest, Praga e Parigi

Tra le altre mete europee certamente non potevano mancare Budapest, Praga e Parigi.

Città perfetta da visitare in autunno, Budapest offre una miriade di attrattive tra le quali le sponde del Danubio con i suoi canali navigabili, gli scorci poetici del centro storico di Buda e di Pest, e le terme cittadine.

Praga è una città fiabesca che accentua questa sua connotazione in autunno ancora di più, mentre Parigi è sempre Parigi, nella quale dedicarsi alla visita dei quartieri alternativi e di Village Saint-Paul, il quartiere che sembra fermo all’epoca medioevale nel cuore della città.

  • Mete africane: Marocco e Canarie

Con il loro clima caldo e secco, le mete africane quali Marocco e Canarie ben si prestano per essere visitate nel mese autunnale per chi amasse la stagione calda e l’estate sempre presente in ogni viaggio.  Le Canarie sono invece il posto dell’eterna primavera e ben si collocano per chi amasse il clima primaverile tendente al caldo e non amasse la stagione autunnale.

  • Florida, California e Costa Rica

Per chi amasse l’estate ad ogni costo certamente visitare in autunno Florida e California è una buona occasione e per chi amasse la giungla deve visitare in ’America Latina la Costa Rica quale meta perfetta in questo periodo che coincide con la stagione secca. Da evitare il resto del Centro e Sud America in quanto in piena stagione delle piogge.

 LE METE IN ITALIA PIU’ INDICATE PER L’AUTUNNO

In Italia certamente la stagione autunnale si presta notevolmente alla scoperta dei Borghi medioevali e rinascimentali quali destinazione perfette per assaporare le temperature più fresche, la tranquillità dei luoghi di provincia o dei piccoli paesini, la visita dei tradizionali ristorantini di provincia della campagna e dintorni, più semplici e genuini.

Tra le destinazioni più interessanti italiane consigliamo la Val d’Orcia con i suoi paesini, le Cinque Terre, il Piemonte e l’Abruzzo.

Per i Borghi, riportiamo la lista dei Borghi più belli d’Italia che possa essere da spunto per scegliere eventuali mete in giornata fuori porta o per più giorni.

  • SIENA
  • ROMA
  • SPELLO
  • URBINO
  • VAL D’ORCIA
  • BOLOGNA
  • VENEZIA
  • VERONA
  • MILANO
  • VAL PUSTERIA
  • TRENTINO ALTO ADIGE
  • VAL DI FASSA.

 

 

 

 

 

La stagione autunnale è ricca di colori quanto di attività da svolgere sia al chiuso, sia all’aperto.

Difatti, l’autunno offre diversi spunti sia per chi prediliga maggiormente le attività intellettuali, artistiche o introspettive, sia ancora le attività all’aperto che possano sfruttare le giornate di sole e cielo terso.

Di seguito riportiamo delle proposte per le attività più interessanti da svolgere nella stagione del foliage multicolore, da praticare da soli, in compagnia di amici, in coppia o in famiglia.

ATTIVITA’ AL CHIUSO

Per quanto riguarda le attività al chiuso certamente la stagione autunnale è un periodo perfetto per dedicarsi a hobby lasciati in sospeso che magari non si conciliano bene con la stagione estiva, quali ad esempio:

  • Leggere un buon libro: sviluppa la fantasia, è perfetto per arricchire la propria conoscenza e cultura, permette di spaziare tra tantissimi argomenti e non annoiarsi mai, è rilassante e si concilia bene con tisane, infusi e in generale bevande da sorseggiare con lentezza.  E’ un ottimo toccasana per prendersi un momento solo per sè, riflettere, pensare e assecondare sogni, progetti o idee.
  • Arte: in autunno quale miglior modo di passare il tempo se non andare ad una esposizione in galleria per acquistare dei pezzi d’autore o vedere le ultime novità artistiche del momento, visitare un museo, una mostra d’arte o semplicemente passeggiare per una città d’arte visitando anche chiese, abazie, castelli, residenze e in generale attrazioni culturali.
  • Teatro: anche per il teatro, quale miglior periodo dell’autunno per dedicarsi alla partecipazione di rappresentazioni culturali se non quello autunnale. Con l’arrivo dell’autunno riapre la stagione degli spettacoli e si ha moltissima scelta.
  • Musica & Concerti: per chi ama la musica, sicuramente l’autunno può essere l’occasione giusta per gustarsi musica da sala, musica dal vivo in locali, concerti di musica classica o moderna e in generale musica anche a casa ascoltata in compagnia o da soli.
  • Cinema: con l’arrivo del fresco riaprono i cinema e si scatenano le programmazioni da settembre a natale dei film di maggior successo o più promettenti e premiati. Interessante è anche andare a vedere dei film di nicchia o di settore più particolari.
  • Balletto & Opera: per chi ama la danza, l’opera e le poltrone in velluto rosso, la stagione autunnale offre ottime opportunità di frequentare i bellissimi palcoscenici dei Teatri dell’Opera davvero maestosi e scenografici, con una rassegna di numerosi spettacoli più classici o le novità del momento.
  • Eventi culturali: in autunno spesso riparte la stagione dei cocktail party con numerosi eventi culturali tra letture, fiere, spettacoli, cene o apertivi a tema culturale vario, tour gastronomici alla scoperta dei piatti e prodotti locali, tutte ottime occasioni per scoprire cose nuove o frequentare persone e posti nuovi.
  • Feste, cene ed eventi a casa con amici e parenti: sicuramente non mancano in autunno le occasioni per fare cene o eventi a casa, in modo da valorizzare la propria casa e godersi del tempo in compagnia dei propri cari godendo dei comfort del proprio nucleo casalingo.
  • Sport al chiuso & Hobby: sicuramente questo periodo si concilia bene con tutti quegli sport al chiuso che non necessitano di spazi aperti e degli hobby che sono magari più riflessivi e meno di azione fuori casa, come gli scacchi, il biliardo, i giochi da tavola, il disegno, il canto, suonare uno strumento, seguire dei gruppi di interesse sui social, o la moda, la fotografia, un corso di cucina, di ricamo, un corso di teatro ecc.ecc.

ATTIVITA’ ALL’APERTO

Sebbene le temperature vadano ad abbassarsi e i primi accenni di freddo già si facciano sentire, ci sono comunque delle attività all’aria aperta che è ancora possibile svolgere in autunno godendosi la natura e il piacere della buona compagnia.

  • Passeggiata nel verde: sicuramente lo spettacolo mozzafiato delle foglie e dei colori autunnali non è un evento da perdere per nessun motivo. Si possono organizzare piacevoli passeggiate nel bosco, sia a piedi sia in biciletta, ammirare le bellezze dei colori autunnali, prendersi una pausa dallo stress della routine di tutti i giorni. Si possono scegliere sia i parchi vicino casa, sia dei percorsi interessanti di trekking in luoghi fuori città dove fare belle passeggiate in natura con amici in relax.
  • Raccogliere i frutti di stagione: se vi è una attività tipica della stagione autunnale è certamente la raccolta dei frutti di stagione quali funghi, tartufi, castagne, nocciole, olive, grappoli d’uva, da poter condividere come attività in famiglia o con gli amici divertente e unificante.
  • Picnic: altra attività molto interessante potrebbe essere quella di organizzare un picnic con i prodotti autunnali tipici, sia dolci sia salati, apprezzando i momenti di intimità con famiglia, partner e amici.
  • Fotografia: senza dubbio per gli amanti della fotografia il foliage autunnale è un evento da non perdere, che permette di giocare con i colori, la luce, i panorami sempre ricchi e diversi e di occupare il tempo libero facendo un hobby che si ama con passione e godendosi le meraviglie naturali allo stesso tempo.
  • Campeggio nel bosco: come alternativa alla passeggiata in giornata, per chi ama trekking e vita on the road certamente, organizzare un campeggio nel bosco con amici e famiglia nel we potrebbe essere una ottima occasione per fuggire dal caos della città, ritagliarsi del tempo per sé, disintossicarsi dai social e smartphone e godersi del sano tempo di qualità.
  • Tuffo in piscina: per chi avesse la piscina a casa o possa andare in un centro sportivo un ultimo tuffo in piscina potrebbe essere una ottima occasione per godersi ancora l’acqua.
  • Sub al mare: stranamente in autunno il mare si riscalda, lasciando fuoriuscire tutto il calore accumulato durante l’estate. Per questo le immersioni di subacquea diventano piacevoli e poco stressanti in quanto la calca estiva è andata scemando e gli spot per le immersioni rimangono più agevoli e meno affollati.
  • Kayak & Canoa: come sport outdoor la stagione autunnale si presta benissimo a queste due discipline che sono certamente molto accattivanti e divertenti da condividere con amici e famiglia e permettono di godere anche dei paesaggi naturali scoprendo corsi d’acqua, fiumi e ruscelli circondati da colori sgargianti.
  • Arrampicata: per chi ama gli sport adrenalinici, certamente una esperienza in falesia o su parete bene si presta alla stagione autunnale in quanto non vi sono le temperature tropicali estive né quelle rigide invernali. Inoltre, si tratta di un ottimo allenamento funzionale che può aiutare a scoprire e innalzare il proprio livello di fitness.

Qualsiasi sia l’attività che si voglia svolgere, al chiuso o all’aperto, questa stagione offre tantissimi spunti che è importante non accantonare in quanto ogni esperienza arricchisce, nutre la mente o lo spirito e ci fa stare bene.

 

Con il cambio stagione arrivano tanti cambiamenti anche in ambito salute.

Le temperature cambiano, il freddo aumenta, le giornate si accorciano, ci sono più sbalzi di temperatura e ci si ammala più facilmente.

I classici primi raffreddori, tosse, influenze leggere, mal di gola, sono solo alcuni dei tipici segni dei malanni stagionali che come ospiti indesiderati si ripresentano ogni anno puntualmente.

Con i primi freddi si parla sempre di malanni come “l’influenza”, anche se più correttamente dovrebbe chiamarsi disturbo simil influenzale, in quanto l’influenza vera e propria come patologia virale raggiunge il suo picco alla fine dell’inverno.

Tali disturbi possono dimostrarsi molto fastidiosi e debilitanti per la vita lavorativa, scolastica e in generale per tutte le attività quotidiane.

Vediamo in dettaglio le tipologie di disturbi e come attuare una efficace prevenzione naturale.

I MALANNI STAGIONALI

  • raffreddore
  • mal di gola
  • tosse
  • febbre
  • spossatezza

Questo elenco è forse il più comune dei disturbi simil influenzali tipico delle mezze stagioni, in particolare del periodo autunnale.

Il motivo per il quale sopraggiungono questi primi malanni dipende dall’equilibrio delle difese immunitarie del nostro organismo.

LE DIFESE IMMUNITARIE [1]

Le vie respiratorie dispongono di un sistema efficace in grado di intrappolare microbi, polvere, smog, polline e in generale qualsiasi sostanza estranea all’organismo e potenzialmente dannosa.

Il muco, che spesso annoveriamo tra i fastidi tipici della stagione fredda, è in realtà una delle armi migliori a disposizione del nostro corpo per difendersi da questi intrusi. Viene prodotto da particolari cellule mucipare, che rivestono naso, trachea e bronchi: lo strato sottile e appiccicoso di muco che ricopre naturalmente le vie respiratorie serve proprio a intrappolare le sostanze estranee che attraverso il naso o la bocca entrano continuamente nel nostro corpo.

Oltre alle cellule mucipare, particolari cellule provviste di una sorta di ciglia, dette cellule ciliate, oscillano per “spazzare via” le particelle catturate dal muco e sospingerle verso l’esterno. Questo sistema di pulizia semplice ma efficace consente di proteggere i polmoni.

IL FREDDO FA MALE ALLA SALUTE?[2]

Il freddo di per sé non fa male alla salute: sono piuttosto gli sbalzi di temperatura e il riscaldamento artificiale a minacciare le nostre difese.

L’aria secca degli ambienti riscaldati inaridisce le mucose, compromettendo la loro capacità di produrre muco, e asciuga lo strato di muco che riveste normalmente le nostre vie respiratorie.

Il passaggio da ambienti riscaldati al freddo esterno inoltre (il tipico colpo di freddo) può far diminuire ulteriormente l’efficienza delle mucose.

Agenti patogeni come batteri e virus, cui normalmente verrebbe impedito l’accesso, riescono così a penetrare in profondità nelle vie respiratorie e possono causare danni anche gravi.

ALLORA PERCHÉ QUANDO FA FREDDO CI SI AMMALA DI PIÙ?

Di tutte le malattie stagionali, solo il 10% è di origine batterica, il resto è virale e i virus sopravvivono con maggior facilità al freddo.

Ma il diffondersi dei malanni di stagione è anche facilitato dalla maggior permanenza delle persone in luoghi chiusi, che nella stagione fredda sono più affollati e meno areati del solito.

Anche il riscaldamento fa la sua parte, come abbiamo visto, rendendo l’aria più secca e le difese meno efficienti.

Ecco quindi che l’autunno e l’inverno sono le stagioni in cui è più facile che si diffonda questo tipo di patologie.

COME SI DIFFONDONO I VIRUS?[3]

Il contagio avviene sia per via diretta che indiretta.

Il virus si diffonde per via diretta attraverso la saliva, attraverso le microscopiche goccioline che emettiamo quando parliamo, tossiamo o starnutiamo.

Ma i virus sono in grado di sopravvivere per qualche ora anche fuori dall’organismo: ciò permette la trasmissione indiretta, attraverso il contatto con le mani o superfici infette.

COME DIFENDERSI?[4]

Il nostro organismo è già dotato di difese importanti, ma a volte hanno bisogno di una mano.

  • Un primo accorgimento che possiamo prendere sempre è quello di proteggere le alte vie respiratorie coprendo bocca e naso con una sciarpa: in questo modo manterremo la giusta umidità;
  • Bisogna ricordarsi inoltre di inspirare con il naso ed espirare con la bocca, per sfruttare anche la funzione di filtro del naso stesso;
  • Un accorgimento semplice ed efficace è quello di lavarsi frequentemente le mani ed evitare di toccare naso, occhi e bocca dopo la permanenza in luoghi affollati e frequentati da altre persone (ad esempio i mezzi pubblici);
  • Per lo stesso motivo, è importante areare di frequente i luoghi affollati;
  • Ricordiamoci di mettere sempre la mano davanti alla bocca quando starnutiamo: un altro consiglio “della nonna” che non è solo buona educazione, ma vera prevenzione, perché la mano farà da barriera verso gli altri impedendo alle goccioline di saliva di raggiungerli;
  • E le Vitamine? Mentre la vitamina D ha un effetto positivo sul sistema immunitario, il ruolo della vitamina C è stato un po’ ridimensionato: fermo il suo ruolo di antiossidante, non sembra infatti avere la capacità di prevenire i malanni stagionali, anche se aiuta a ridurre la durata dei sintomi.

COSA FARE QUANDO L’INFEZIONE È IN ATTO?[5]

Normalmente le infezioni stagionali si risolvono in una decina di giorni. In caso contrario, come anche nel caso in cui siano presenti sintomi molto accentuati, è bene consultare il medico.

In generale, non bisogna assumere antibiotici ai primi sintomi: oltre che inutili nei casi di infezione virale, sono anche dannosi per i batteri “buoni” presenti nel nostro intestino, e che aiutano il sistema immunitario.

Per quanto riguarda invece la tosse, è meglio non assumere sedativi indicati per quella secca se c’è produzione bronchiale, perché impediscono di espellere il catarro.

Ricorda che sono disponibili anche rimedi non farmacologici per il benessere delle vie respiratorie, come lavaggi nasali, aerosol, suffumigi, umidificatori per ambienti e – da non sottovalutare – l’abitudine a osservare cicli di sonno regolari.

LA PREVENZIONE: prevenire è meglio che curare [6]

La migliore arma per prevenire i malanni autunnali è certamente la prevenzione, ancora meglio se fatta in modo naturale.

Di seguito riportiamo alcune misure preventive molto inutili per combattere in modo naturale tosse, raffreddore e gli altri malanni simil influenzali:

  1. Mangiare sano: non saltare mai la prima colazione, fare tre pasti completi che prevedano sempre frutta e verdura, evitare bibite e cibi con troppo zucchero e fare sempre gli spuntini per evitare di arrivare affamati al pasto. Possono sembrare delle banalità ma aiuteranno il nostro sistema immunitario a lavorare al meglio.
  2. Riposare: dormire a sufficienza, ovvero almeno 7 ore per notte, è fondamentale. Una carenza di sonno, infatti, può portare ad un abbassamento delle difese immunitarie. Molto importante è anche trovare del tempo per rilassarsi, in quanto il relax oltre a ricaricare le energie fisiche e psicologiche, tiene a bada lo stress aiutando così le difese immunitarie.
  3. Attività fisica: l’esercizio riattiva la circolazione del sangue e potenzia la funzione immunitaria.
  4. Igiene: i malanni di stagione sono spessi causati da virus che possiamo contrarre in ogni attività quotidiana, proprio per questo la prima regola anti contagio è lavarsi bene le mani. Non solo prima di mangiare, ma anche prima di toccarsi naso, bocca e occhi e ogni volta che rientriamo a casa.
  5. Protezione: per una protezione ottimale è bene usare una strategia in&out. Coprirsi bene indossando cappello e sciarpa già all’arrivo dei primi freddi può aiutare ad evitare il contagio da parte dei virus. Molto utili in fase di prevenzione sono anche gli integratori alimentari a base di Vitamina C, Echinacea, Uncaria e Papaya Fermentata per un’azione dall’interno che vada a stimolare le nostre difese immunitarie.

DIFESE IMMUNITARIE: l’importanza delle VITAMINE[7]

Le vitamine sono fondamentali per il benessere dell’organismo ed è scientificamente dimostrato che un’alimentazione ricca di frutta e verdura apporta la giusta quantità di vitamine, sali minerali, polifenoli, flavonoidi e sostanze antiossidanti che stimolano e rafforzano il nostro sistema immunitario.

Mantenere alte le difese immunitarie, infatti, è la migliore forma di prevenzione contro i malanni di stagione, soprattutto quelli che coinvolgono le vie respiratorie.

In particolare è importante assumere alimenti ricchi di Vitamina C, come ad esempio agrumi, kiwi, ananas, peperoni, pomodori, cavolfiori, broccoli, lattuga e radicchio.

La Vitamina C, infatti, può aiutare sia in fase preventiva che ad accelerare i tempi di guarigione.

Anche le Vitamine B sono fondamentali per un corretto funzionamento del sistema immunitario e per la produzione di anticorpi che difendono l’organismo dalle infezioni tipiche della stagione fredda. Per fare il pieno di vitamina B è bene introdurre nella nostra dieta lievito di birra, fagioli freschi, lenticchie, nocciole, mandorle, cavolo, cavolfiore, latte, soia.

Molto utili sono anche le vitamine A, D ed E per prevenire le malattie di raffreddamento.

SISTEMA IMMUNITARIO: I MIGLIORI INTEGRATORI PER RAFFORZARE LE DIFESE NATURALI[8]

 ECHINACEA

L’assunzione regolare di Echinacea è particolarmente efficace nella prevenzione delle malattie del raffreddamento, influenza, infezioni del sistema respiratorio (raffreddore e tosse) e di quello urinario (cistite). L’Echinacea, infatti contienepolifenoli, acido cicorico e echinacoside, sostanze ad azione immunomodulante e dalle proprietà batteriostatiche ed antivirali.

L’efficacia dell’assunzione di Echinacea è dimostrata da studi scientifici, aumentando l’attività dei globuli bianchi sostiene le difese immunitarie aiutando a prevenire influenza e raffreddore o accelerando i tempi di guarigione.

PAPAYA FERMENTATA

Studi scientifici dimostrano la straordinaria efficacia della Papaya Fermentata nello stimolare le difese immunitarie innate e acquisite e le difese antiossidanti per prevenire l’insorgenza di malattie.

Gli enzimi antiossidanti, selenio e flavonoidi, si potenziano grazie al processo di fermentazione assicurando lo smaltimento delle tossine, garantendo il benessere dell’apparato circolatorio e contrastando l’ossidazione delle cellule prevenendo i danni causati dai radicali liberi. Effetti benefici sono stati riscontrati per molte patologie come influenza, artrosi, malattie autoimmuni, degenerative e neurodegenerative.

PROBIOTICI

La maggior parte delle difese immunitarie (oltre l’80%) ha origine nell’intestino, proprio per questo rafforzare l’equilibrio dell’ecosistema intestinale può avere un effetto positivo sulla salute generale dell’organismo. L’assunzione di Fermenti Lattici Probiotici favorisce l’equilibrio della flora intestinale andando così a stimolare le naturali difese dell’organismo.

DOLORI DA FREDDO: COME PREVENIRE DOLORI MUSCOLARI E REUMATISMI[9]

Le temperature fredde e le giornate umide e piovose portano sempre con sé i dolori tipici della stagione invernale.

I sintomi più classici sono proprio il mal di schiena ed i dolori cervicali ma si possono presentare anche persistenti rigidità muscolari soprattutto al mattino.

Questa tipologia di disturbi è più frequente nelle persone anziane, in cui a causa dell’età si presenta il deterioramento dei tessuti muscolo-scheletrici.

Clima rigido e esposizione prolungata al freddo umido accompagnano la stagione invernale, dobbiamo rassegnarci, ma come prevenire i fastidiosi dolori da freddo?

La prima accortezza è quella di evitare gli sbalzi di temperatura, in quanto sono i primi potenziali responsabili di lesioni muscolari e fastidi dovuti al freddo. Vestire in modo adeguato coprendo bene cervicale, spalle e reni può aiutare a proteggersi dai pericolosi colpi d’aria.

Se ci si allena in inverno o se semplicemente si è particolarmente sensibile al freddo bisogna prestare ancora più attenzione ed arricchire la dieta di cibi ad azione antiossidante come legumi, pesce, aglio, zenzero, frutta secca, frutti rossi e peperoncino.

Mal di schiena e dolori articolari non vanno mai sottovalutati in quanto possono diventare costanti e persistenti portando a patologie croniche come reumatismi articolari, artrite, artrosi, lombalgia e simili.

Per questa ragione se il semplice dolore articolare o il mal di schiena fanno fatica a passare, è bene lasciare a riposo e al caldo la zona infiammata e consultare il medico di fiducia o un fisioterapista.

 

 

 

 

 

[1] Il Dott. Paolo Fanari, Direttore della U.O. di Pneumologia e Riabilitazione Pneumologica di Auxologico Piancavallo

[2] [2] Il Dott. Paolo Fanari, Direttore della U.O. di Pneumologia e Riabilitazione Pneumologica di Auxologico Piancavallo

[3] [3] Il Dott. Paolo Fanari, Direttore della U.O. di Pneumologia e Riabilitazione Pneumologica di Auxologico Piancavallo

[4] [4] Il Dott. Paolo Fanari, Direttore della U.O. di Pneumologia e Riabilitazione Pneumologica di Auxologico Piancavallo

[5] [5] Il Dott. Paolo Fanari, Direttore della U.O. di Pneumologia e Riabilitazione Pneumologica di Auxologico Piancavallo

[6] https://www.ecofarma.it/

[7] https://www.ecofarma.it/

[8] https://www.ecofarma.it/

[9] https://www.ecofarma.it/

Settembre è arrivato e come ogni settembre porta con sé la consapevolezza che un nuovo inizio di un “nuovo anno” (inteso come nuovo anno di impegni e progetti e non solare) sia imminente.

Spesso settembre viene visto come il mese della rinascita, del ricominciare da capo, del ritrovare una propria dimensione, una propria routine dopo i mesi estivi di svago mentale e fisico per ritrovare quel benessere psico-fisico ed energetico che l’estate ha un po’ sconvolto.

Questo mese porta con sé anche un certo senso di ansia e frustrazione, in quanto tutti sappiamo quanto sia importante rimettersi in carreggiata e riprendere i ritmi serrati di scuola, lavoro, allenamento, dieta, impegni di ogni tipo, può portare ad ansia da prestazione.

Tutti questi impegni determinano un senso di Urgenza, un senso di angoscia per la mole di attività da sostenere, che se gestiti male con fretta o con voglia di ottenere tutto e subito con dei risultati immediati, portano solamente a disagi, dispendio di energie e obiettivi non portati a termine in maniera ottimale.

Voler fare tutto bene e fin da subito per ottenere dei risultati immediati porta ad un sovraccarico di tensioni e spesso non ci porta che a risultati temporanei ma non duraturi nel tempo.

Per fare in modo che settembre diventi un mese piacevole e non stressante si può applicare un concetto molto semplice ma potente: GRADUALITA’.

Di seguito tutti i dettagli.

COME RIPRENDERE LE ROUTINE DI SETTEMBRE?

La gradualità è un concetto molto importante perché consiste nell’attuare ogni attività che ci siamo prefissati di ricominciare nel mese di settembre con un approccio molto ben strutturato.

Invece di reimmergerci in una routine fissa e molto fitta fin da subito, potremmo fissare un calendario modulare per tutto il mese di settembre con attività via via di intensità crescenti passando da una settimana alla successiva in maniera misurata.

Nella prima settimana di settembre si può fissare un calendario con routine virtuose che aiutino il nostro organismo a riprendere i ritmi senza forzature e senza sovraccarico.

Sia che siano attività di allenamento, di dieta, di lavoro, di impegni burocratici, di scuola, di studio, commissioni varie, visite mediche di routine, acquisti previsti, spese (tasse, assicurazioni, rate ecc) e molto altro, si potrebbe iniziare con il fissare semplici regole per ricominciare in maniera graduale senza avere uno shock diretto dallo stile di vita e dal mood vacanziero precedente.

Ad esempio si potrebbe iniziare con questi piccoli passi:

PROGRAMMAZIONE & ORGANIZZAZIONE

Nessuna attività sarà mai ottimale senza una buona organizzazione.

La pianificazione è una ottima alleata per evitare stress o sovraccarico di attività nella gestione di tutte le nostre attività.

Per pianificare al meglio settembre si può fare una lista di tutte le attività che abbiamo in mente di svolgere nel mese (ad esempio impegni di lavoro, scuola, studio, hobby, commissioni e svago) e distribuirle nelle 4 settimane del mese in modo da avere una distribuzione ben bilanciata e non eccessiva in alcuni giorni rispetto ad altri. In tale modo, si evitano gli stress e si hanno ogni giorno impegni in modo sostenibile e ben ordinato impedendo così disdette, ritardi o annullamenti.

LA SVEGLIA

Invece di ricominciare settembre con una sveglia molto mattiniera rispetto ai ritmi estivi, si potrebbe iniziare qualche giorno prima dell’inizio di lavoro o scuola a rimettere la sveglia un quarto d’ora prima avvicinandosi via via giorno dopo giorno all’orario solito al quale di mattina ci si sveglia, in modo da abituare il corpo gradualmente senza accusare i primi giorni di sonno ridotto in maniere eccessiva.

E’ importante anche, riabituare il corpo ad andare a letto ad un orario migliore dei ritmi estivi dove si faceva l’alba. Via via che inizia il mese, bisognerebbe anticipare l’orario del letto di una h in modo da riabituare gradualmente il corpo ad avvicinarsi all’orario poiù idoneo per dormire almeno 8 h a notte calcolate in base all’ora della sveglia mattutina.

In generale una buona REGOLE DEL BENESSERE è comunque svegliarsi molto presto la mattina in modo che il corpo si attivi subito, sia pieno di energie velocizzando così anche il metabolismo. Inoltre, il vantaggio dell’essere mattinieri è che svegliarsi presto permette di rimanere sempre in anticipo sulle attività della giornata, avendo del tempo extra per varie attività che ci fanno stare bene, prima di iniziare le attività quali lavoro o scuola che sono d’obbligo e che ci portano stress e pensieri.

Per esempio, svegliandosi alle 6 si ha la possibilità di fare molte cose entro le 9 (orario classico di inizio del lavoro) come sistemare casa, fare magari meditazione, qualche faccenda, leggere un libro, aiutare i figli, accompagnarli a scuola, magari fare una passeggiata, portare fuori il cane, occuparsi dei propri animali da cmpagnia, dedicarsi al proprio partner, fare una corsa, un hobby, sentire della buona musica o comunque, una attività che dia serenità e ci aiuti ad affrontare bene la giornata. In questo modo si prevengono anche gli imprevisti, in quanto, svegliarsi con largo anticipo rispetto all’orario di inizio lavoro regala minuti extra per eventuali eventi inaspettati.

Un altro lato interessante dell’essere mattinieri è che si può vedere l’alba, e già solamente questo evento è un ottimo toccasana, in quanto non solo è un fenomeno naturale molto affascinante, ma il sorgere del sole ci ricorda che ogni nuovo giorno è RICCO DI OPPORTUNITA’ e che avere un nuovo giorno davanti è a tutti gli effetti un DONO che non va sprecato e ci deve sempre ricordare quanto siamo fortunati a poter avere nuove possibilità da cogliere un’altra volta.

COLAZIONE: abitudini alimentari

Anche la routine alimentare in vacanza viene spesso modificata. Si mangia meno sano e di più, con molti sgarri e alimenti grassi.

Per tale motivo a settembre spesso si commette l’errore di voler a tutti i costi ricominciare la dieta o un regime alimentare sano in maniera drastica e immediata. Spesso così, si tende a fare subito dei passi in avanti dal punto di vista dell’approccio salutista ma si rischia di vanificare tutto al primo sgarro o al primo we fuori o uscita dove qualche eccesso di troppo vanifica tutti gli sforzi fatti e ci fa ritornare al punto di partenza.

Per questo è importante approcciarsi alla dieta con una gradualità. Iniziare nella prima settimana di settembre dal ripartire da una sana colazione con frutta, cereali non raffinati, integrali, molti succhi, yogurt, evitare caffè, meglio tisane, centrifughe o estratti, lasciando ancora qualche alimento non proprio Fit magari nella merenda o nel pranzo, per poi riprendere un regime più stretto dalla seconda settimana, passando via via a recuperare del tutto la normale ruotine nutrizionale.

Una regola importante per il CIBO: mangiare sempre con lentezza assaporando il cibo ci permette di apprezzarlo, di gustarlo e di ricordarci che fortuna abbiamo nell’avere a disposizione del buon cibo ogni giorno.

ALLENAMENTO

Lo sport è essenziale per il nostro benessere fisico e difatti, appena rientrati a settembre l’errore comune è quello di fiondarsi in palestra ricominciando una routine molto intensa che porta subito a dolori, infortuni, giorni bloccati a letto, stanchezza e rischio di fare solo danni.

Per questo motivo sarebbe meglio ricominciare ad allenarsi a piccoli passi iniziando magari con esercizi cardio, e con pesi non tutti i giorni, ma inizialmente a giorni alterni riposando tra un allenamento e un altro.

Per rendere più piacevole il ritorno alla routine sportiva è anche consigliato fare sport all’aperto quali passeggiate, erscusione, trekking o corsa in mezzo alla natura, in modo da facilitare la ripresa con la piacevole vista di paesaggi naturali.

Ovviamente, tutti gli sport d’azione, estremi e adrenalici a contatto con il selvaggio e la natura sono super consigliati, sempre però con un pochino di attenzione se non li si pratica da tempo, in quanto essendo sport molto tecnici e spesso pericolosi bisogna essere in ottima forma e mantenere sangue freddo e concentrazione.

 MEDITAZIONE: respira!

Il benessere come sempre ribadiamo con è solo fisico, ma soprattutto mentale ed energetico. Per ritrovare un centro, un equilibrio, un proprio sentiero energetico si può provare con la meditazione, yoga e con la respirazione.

Anche solo pochi minuti al giorno, seduti, con gli occhi chiusi, magari immersi nel verde, in un giardino, sul balcone di casa, o anche nel proprio soggiorno, con la luce del mattino o del tramonto, ascoltando il proprio respiro, ci dona una pace ed una luce interiore che ci permettono di spazzare via i pensieri malsani e focalizzarci sul silenzio, sull’ascolto, sulla propria interiorità. Meditare ci ricorda che non siamo Noi il centro di tutto, ma ne siamo solo una piccola parte e che il mondo non gira intorno a noi e preoccuparsi tanto di fatto non serve a nulla perché ogni singolo problema può essere risolto con la calma e la strategia.

CURA IL TUO CORPO: attua il selfcare 

Il corpo è il nostro tempio e durante le vacanze spesso le routine di cura e benessere vengono tralasciate. Per tale motivo settembre è una ottina occasione per riprendere i ritmi con i quali ci prendiamo cura del nostro corpo con amore. Che siano trattamenti di bellezze, Wellness Routine con massaggi, impacchi, creme, integratori, massaggi o terapie dal fisioterapista o di medicina alternativa sono tutte attività che generano benessere e ci fanno sentire meglio. Sono consigliate soprattutto trattamenti per la cura della pelle, vessata dal sole e dal mare e trattamenti linfodrenanti per combattere l’accumulo di liquidi e gonfiore.

CHECK UP MEDICO

Settembre è anche il mese della cura medica, soprattutto per la prevenzione e la valutazione della propria condizione fisica. Prendersi cura di noi stessi significa anche capire come ci sentiamo e come sta il nostro organismo. In questo mese è fondamentale fare tutte le visite di routine che siano cardiologo, endocrinologo, ginecologo, dentista, senologo, dermatologo e analisi cliniche e mediche ed ecografiche. Il corpo va CURATO e prenderci cura di noi e sapere lo stato del nostro organismo è fondamentale per capire la nostra situazione e sentirci meglio in caso qualche cura sia necessaria.

COLTIVA I TUOI HOBBY

Per ritornare ad una routine virtuosa del benessere e sentirci nuovamente a posto con noi stessi, in salute, in forma, felici e bene centrati dedicarsi al dovere rispettando le scadenze, le nuove regole che ci siamo imposti su nutrizione, allenamento, impegni lavorativi va benissimo, ma può essere molto dispendioso dal punto di vista energetico e spesso stressante.

Per questo, dedicarsi e ritagliare del tempo ai propri hobby, passioni e alle cose che ci piacciono NON DEVE PASSARE IN SECONDO PIANO.

NON DIMENTICARTI DEI TUOI SOGNI: non siamo freddi corpi senza anima, abbiamo uno spirito, una energia potente, USALA!

Impiega quello spazio interiore che hai dentro di te per riempirlo con ciò che ami che sia la lettura, il disegno, la musica, i viaggi, il cinema, il tempo con le persone che ami. Fai del tuo tempo il tuo TEMPIO: così come un tempio viene curato dai monaci, viene decorato, venerato, rendi il tuo tempo uno spazio da curare, da colmare con ciò che ti rende felice.

Per ritornare alla routine normale non occorrono escamotage, vie brevi, prodotti magici che dimezzano i tempi e amplificano gli effetti.

Ciò che serve è COSTANZA, LA CALMA E LA PIANIFICAZIONE.

Solo con una buona routine graduale otterrai effetti duraturi ed efficaci.

Chi di noi abbia mai passeggiato in un bosco, al parco, sulle rive di un fiume, vicino ad un lago, sulla spiaggia ammirando la potenza del mare o in montagna, ammirando la maestosità dei monti o in generale immersi in un qualsiasi cotesto naturale, avrà sicuramente notato quel senso di benessere e quello stato di euforia, calma e serenità che si crea dentro di noi.

Gli uccellini che cantano, il mare con il suo rumore delle onde, la foresta che con il vento respira e parla; tutti questi suoni, uniti ai colori della natura, delle foglie, dell’acqua, delle montagne, del verde in generale e degli animali, conferisce uno stato di benessere e di serena consapevolezza di sé che restituisce un senso di pace interiore e ci fa avvicinare al nostro centro interiore energetico.

Non a caso, gli studi e il mondo scientifico hanno riconosciuto la cosiddetta Terapia Forestale (derivante dal Forest Bathing- Bagno nella Foresta) o Eco Therapy (Eco Terapia) come una vera e propria terapia che si ottiene passeggiando in un bosco, in un parco, striandosi lungo un corso d’acqua, percorrendo sentieri di montagna i cui benefici si riscontrano in uno stato di ritrovata energia e stato d’animo sereno, calmo ed appagato, accompagnato da una serie di sensazioni positive quali allegria e spensieratezza.

Questa terapia naturale incoraggia e motiva le persone ad approcciarsi alle cure naturali in maniera concreta, potendo subito ottenere i numerosi risultati positivi, creando allo stesso tempo delle ottime e solide relazioni positive con l’ambiente naturale.

La Terapia Forestale deriva dalla terapia della Forest Bathing ed ha origini lontane ed antiche, di provenienza giapponese.

La Forest Bathing deriva dalla terapia giapponese chiamata Shinrin-yoku: un’espressione giapponese che ha un significato molto profondo e complesso e che non può essere tradotta con una sola parola in altre lingue. Possiamo definirla infatti come: “trarre giovamento dall’atmosfera della foresta” o “Forest Bathing” appunto.

Con la Eco Therapy o Terapia Forestale si declinano i veri tratti della medicina complementare e se ne riconoscono a tutti gli effetti i benefici e i grandi vantaggi.

I diversi studi effettuati in oltre 30 anni hanno portato alla luce i numerosi benefici ed impatti sul benessere psico-fisico ed energetico in termini di effetti diretti degli ambienti forestali sulla salute mentale e fisiologica dei visitatori.

In un libro di Federica Zabini per la prima volta sono raccolte tutte le evidenze scientifiche sui benefici psicofisici dello stare a contatto con la natura inserendo e coniando la Forestfulness come la nuova Mindifulness ambientata nei boschi.

DEFINIZIONE

Scegliere l’Eco Terapia significa approcciarsi al mondo naturale con l’intento di ritrovare una connessione profonda con esso attraverso cuore, mente e spirito: un mix di sensi, pensieri e sentimenti che si concretizza nel fare diversi tipi di attività in un contesto naturale:

– Trascorrere del tempo in un bosco o in un giardino.
– Sedersi accanto ad un ruscello, un fiume o una fonte d’acqua.
– Ammirare il paesaggio durante un viaggio.
– Dedicarsi al giardinaggio e prendersi cura delle piante.
– Interagire con gli animali domestici, compresi cani, gatti e cavalli, conigli e tutti gli animali in generale.

L’Eco Terapia si fonda sul principio che allontanarsi dai propri ritmi e routine abituali per approcciarsi agi spazi verdi e ai diversi ecosistemi permetta di beneficiare del potere curativo che la natura esercita sull’uomo declinandosi nell’istantaneo senso di benessere che si viene a creare appena entriamo in contatto con gli elementi naturali.

Per sperimentare l’innato benessere derivante dall’ attaccamento e dalla connessione ancestrale che l’uomo ha nei confronti di Madre Natura si può trascorrere tempo all’aria aperta cercando una interazione con gli esseri viventi di fauna e flora.

IL LEGAME CON LA NATURA: senso di Benessere

Il legame forte che si ritrova nel rapporto uomo-natura è stato individuato come conseguenza della “biofilia” ovvero dell’attrazione istintiva che l’uomo prova per la natura e le altre forme di vita. La matrice comune dei benefici del contatto con gli elementi naturali è la sensazione di benessere e di rilassamento che si prova davanti a scenari naturali.

La concezione della Foresta da sempre viene considerata come spazio di iniziazione e crescita nell’universo fiabesco, archetipo presente nell’inconscio collettivo secondo Jung e un luogo dove può iniziare una trasformazione importante in grado di investire anche la dimensione interiore.

Di tutti i benefici sono soprattutto quelli psicologici i più immediati da osservare.

Passare del tempo in foreste e parchi, o semplicemente contemplare gli alberi, aiuta le difese immunitarie, riduce lo stress, diminuisce la pressione sanguigna, migliora lo stato d’animo e induce rilassamento.

E’ di comune opinione nel mondo scientifico che trascorrere almeno 120 minuti alla settimana in natura, anche non consecutivamente, si può associare ad una probabilità significativamente maggiore di buona salute o di benessere.

CARATTETISTICHE & RISULTATI SCIENTIFICI

Per definire i benefici della Terapia Forestale e l’impatto che ha sull’uomo gli studi si sono direzionati “dalle funzioni fondamentali delle grandi foreste rispetto al sostentamento della vita umana sul pianeta – dalle malattie al clima – per passare, attraverso l’analisi del rapporto ancestrale tra uomo e foresta, a esporre in dettaglio i risultati della ricerca scientifica rispetto ai benefici offerti dalla frequentazione dei boschi grazie alla mediazione di tutti i nostri sensi. Si tratta di benefici significativi, ad ampio spettro e spesso duraturi, per esempio rispetto alla salute mentale e alle difese immunitarie”[1]

Grazie al lavoro del Club Alpino Italiano in collaborazione con l’Istituto per la BioEconomia del Consiglio Nazionale delle Ricerche e il Centro Regionale di Riferimento in Fitoterapia presso l’ospedale Careggi a Firenze è stato possibile mettere insieme analisi e ricerche grazie al contributo di tutti i medici, biologi, forestali, fisici e psicologi, che hanno dato conferma della valenza scientifica del ruolo terapeutico che la natura ci offre.

Quello si evince dalla mole di tale ricerca è che la Terapia Forestale conferisce un benessere immediato per i sensi e per l’umore contraddistinto da una vera e propria fuga, evasione e rifugio immersivo terapeutico dallo stress, i pensieri e le ansie di tutti i giorni.

Tale valore terapeutico si accentua ed assume connotati rafforzati se pensiamo al periodo di pandemia appena finito che ha sradicato completamente tenuta e l’integrità delle sicurezze emotive, sfociando in un vero e proprio disagio sociale.

Oltre agli effetti più immediati, si riscontrano anche gli effetti a lungo termine, tra i quali ritroviamo gli effetti positivi sul sistema immunitario e sullo stress ossidativo dell’organismo.

BENEFICI PER I SENSI [2]

La vista. La sola stimolazione visiva con immagini forestali, disponibili su schermo televisivo e per soli 90 secondi, porta a benefici psicologici e, spesso, fisiologici. Una ricerca condotta in Italia, con la partecipazione del CAI e del CNR, e il coinvolgimento di quasi 100 partecipanti, ha dimostrato che la visione e l’ascolto di un video forestale in condizioni di isolamento dalla natura (come per esempio in situazioni di stretto lockdown) sono efficaci per la produzione di un significativo rilassamento psicologico a breve termine (riduzione dei livelli percepiti di ansia), mentre vedere e ascoltare un video urbano produceva gli effetti opposti.

Il tatto. Toccare il legno ha un effetto terapeutico, anche in ambienti indoor. La stimolazione tattile quando si entra in contatto con il materiale legno, inducono un rilassamento fisiologico. Tale rilassamento è dimostrato dalla riduzione dell’attività cerebrale, dal potenziamento dell’attività nervosa parasimpatica e dall’inibizione dell’attività nervosa simpatetica, dalla diminuzione della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e del livello dell’ormone dello stress. Ecco perché la meditazione con l’albero è lo step finale della terapia forestale.

L’olfatto. I composti organici volatili biogenici emessi dalle piante e dal suolo forestale sono dotate di attività antiossidanti, antinfiammatorie e rilassanti. Uno degli spettacoli più belli che prova la loro presenza è l’effetto Tyndall, ovvero la bruma leggermente azzurra che aleggia al di sopra delle foreste, un fenomeno che si realizza quando i raggi luminosi vengono diffusi da particelle sospese nell’aria.

Passeggiare nella foresta in maniera regolare, ad esempio almeno una o due volte al mese, è un’utile pratica per prendersi cura della propria salute grazie anche agli effetti benefici dell’inalazione dei COV forestali rilasciati dagli alberi nell’aria. Per massimizzare gli effetti per prima cosa bisogna escludere tutti i device tecnologici, passeggiare, contemplare e unire pratiche di respirazione e rilassamento.

I BENEFICI DELL’ECO-TERAPIA

BENEFICI MEDICI

E’ stato notato come il nostro corpo riesca a guarire più velocemente attraverso la semplice osservazione della natura. Secondo alcune ricerche, i pazienti in ospedale hanno una ripresa più rapida e avvertono meno dolore se sono raggiunti da immagini, panorami e suoni della natura o se possono osservare dei dipinti di paesaggi naturali o ascoltare dei suoni registrati provenienti dal mondo naturale. Tutte queste azioni hanno effetti positivi sul recupero della salute.

BENEFICI EMOTIVI

La vita di tutti i giorni richiede elevati livelli di concentrazione per compiere le azioni quotidiane in ogni contesto in cui ci relazioniamo, dalla casa, alla famiglia o al lavoro. Queste azioni possono provocare irritabilità, stanchezza e stress. Il contatto con la natura può contribuire a migliorare il benessere generale, garantendo un vero e proprio effetto ristoratore, i cui effetti benefici si scoprono nel trascorrere tempo all’aria aperta e sono evidenti sia sugli adulti che sui più giovani. Una vacanza in campeggio, una bella nuotata o una corsa nel parco possono aiutarci a sentirci più pazienti e sicuri di noi stessi.

BENEFICI TERAPEUTICI

Grazie a recenti ricerche, si è dimostrato come il diretto contatto con la natura possa offrire un supporto da non sottovalutare a coloro che soffrono di disturbi come l’ansia o la depressione. In alcuni istituti scolastici si incoraggiano gli insegnanti a trascorrere del tempo all’aria aperta – anche per una breve camminata – con i bambini iperattivi, così che in classe e nelle altre attività della giornata possano concentrarsi di più. In caso di malattie gravi, l’eco-terapia potrebbe rappresentare un supporto interessanti alle normali cure.

BIOFILIA

Come già riportato la biofilia si tramuta in una vera e propria connessione uomo-natura che si convalida nella certezza che non si possa vivere una vita sana e completa lontano dalla natura. Basandoci su questa affermazione, è stato dimostrato da un gruppo di studiosi olandesi che la natura può aiutarci a vedere il nostro futuro in chiave positiva. Osservare un paesaggio naturale rigoglioso – anche in fotografia – sarebbe d’aiuto per aprire i propri orizzonti verso prospettive esistenziali decisamente più rosee.

SILVOTERAPIA

La Silvoterapia è la Pratica finalizzata a migliorare il benessere della persona attraverso il contatto con gli alberi nel loro ambiente naturale: abbracciare un albero e sentirsi subito meglio. si base sul rapporto dell’uomo con gli elementi naturali in particolare con piante ed alberi: abbracciare un albero per sentirsi meglio. È stato verificato che si ottengono numerosi vantaggia ed effetti terapeutici appoggiandosi con la schiena al tronco degli alberi e posizionando la mano destra nella zona del plesso solare. La mano sinistra è a contatto con il retro della schiena – nella zona dei reni – e l’albero stesso. È necessario respirare a lungo e profondamente per avvertire una nuova sferzata di energia.

ORTOTERAPIA

L’ortoterapia o terapia basata sul piacere di dedicarsi alla coltivazione di un piccolo orto o delle piante che si tengono in casa, è stata introdotta come supporto alle cure convenzionali in diversi ospedali, nel mondo e anche in Italia. In queste realtà dove è nato un orto-giardino curativo dedicato ai malati di Alzheimer si sono visti notevoli risultati in termini di benefici per benessere e salute dei pazienti. Non a caso, prendersi cura del proprio orto è un vero e proprio antistress naturale e per chi avesse la possibilità di coltivare delle piantine aromatiche in ufficio o sul luogo del lavoro potrà godere di benefici nella produttività sul lavoro e nella concentrazione.

GARDEN THERAPY

La garden therapy o horticultural therapy si intende una riabilitazione attraverso la natura, che comprende la piantagione e la cura di fiori, piante e ortaggi, ma anche programmi di educazione ambientale e paesaggistica e progetti di sostegno per persone con vari problemi, come quelli connessi all’invecchiamento. Vera forma di terapia olistica, è utile a promuovere la salute ed il benessere interiore associando la cura del giardino, con particolare riferimento a piante e fiori, e in alcuni casi all’aromaterapia al benessere psico-fisico. Nella garden therapy, infatti, la stimolazione positiva del nostro olfatto da parte dei profumi emanati dalle corolle e dalle erbe aromatiche si tramuta in una sensazione di serenità, infonde speranza e desiderio di impegnarsi.

PET THERAPY

La Pet Therapy è la terapia della cura del contatto con gli animali domestici e non, la quale consente agli ammalati o alle persone in difficoltà di migliorare le proprie condizioni di vita e di salute. In diversi parte del mondo è consentito ad esempio a cani e gatti accedere alle strutture ospedaliere sia pubbliche che private, in modo che i pazienti possano trarre beneficio dalla loro compagnia.

  

APPENDICE

DIFFERENZA TRA BAGNO FORESTALE E TERAPIA FORESTALE[3]

L’ “immersione forestale” è la frequentazione libera, contemplativa e in assenza di esercizio fisico o, al più, brevi passeggiate. Mentre il cosiddetto «bagno di foresta», locuzione tradotta in inglese come forest bathing e derivata dal giapponese «Shinrin-Yoku», ne rappresenta un’evoluzione che prevede l’organizzazione di attività di promozione della salute come brevi camminate e semplici attività rilassanti, spesso con accompagnamento di una guida e limitato a una singola sessione. La «terapia forestale», invece, è molto più strutturata. Prevede itinerari guidati dove mettere in pratica precise attività, tra cui camminata consapevole, meditazione, esercizi del respiro, yoga, esercizi di Qi-Gong (si riferisce a una serie di pratiche e di esercizi collegati alla medicina tradizionale cinese e in parte alle arti marziali che prevedono la meditazione, la concentrazione mentale, il controllo della respirazione e particolari movimenti di esercizio fisico) e semplici attività manuali. La terapia forestale è spesso organizzata in programmi a lungo termine con sessioni ripetute in foresta e talvolta dirette a specifici gruppi di persone, generalmente condotte da professionisti in stretta collaborazione con operatori sanitari, permettendo di ottenere i migliori risultati per la salute.

IL PROTOCOLLO DI TERAPIA FORESTALE

La terapia forestale, chiamata «Forestfulness» si basa su vere e proprie sessioni terapeutiche, svolte con persone qualificate, ispirate al protocollo di Mindfulness, in cui l’elemento naturale diventa protagonista. La camminata consapevole diventa così un modo di essere pienamente consapevoli del momento presente, senza giudizio e con un’attitudine di accettazione e curiosità. Il protocollo messo a punto da Cai e Cnr si compone di sei passaggi:

La giusta attitudine: ovvero l’intenzione e l’empatia con cui si affronta il bagno nella foresta. Dimenticare l’attaccamento: ovvero entrare nel bosco con leggerezza, lasciando andare tutti i pensieri e le emozioni pesanti, il chiacchiericcio mentale e le proiezioni nel futuro. **Camminare consapevolmente: **la camminata consapevole è una delle pratiche principali della Mindfulness e camminare in ambienti naturali può abbassare la pressione sanguigna e i livelli di cortisolo. Respirare il bosco: l’attività immaginativa, di visualizzazione nel “respirare il bosco” assorbendone l’energia, abbinata a una specifica tecnica di respirazione finalizzata allo scarico delle tensioni e alla ricarica energetica, trasporta progressivamente in quel processo di identificazione con l’ambiente dal potere liberatorio. L’uso dei sensi: attraverso l’aromaterapia sia con i profumi direttamente percepibili, sia con l’inalazione di certi composti organici volatili, detti BVOC. Oppure utilizzando la vista, osservando intenzionalmente il paesaggio circostante o un oggetto in particolare. La meditazione con l’albero: è l’incontro finale con se stessi sulla scia di un simbolismo ancestrale e archetipo. L’albero è simbolo di radicamento alla terra e, allo stesso tempo, rappresenta un impulso vitale con la sua determinazione a proiettarsi verso il cielo, in cerca del sole e della luce.

[1] Federica Zabini

[2] La Terapia Forestale-Alice Rosati

[3] La Terapia Forestale-Alice Rosati

Chi vive o è cresciuto con un animale lo sa.

La magia che racchiudono nelle loro stranezze, simpatiche facce e occhi sinceri e profondi rende gli amici a 4 zampe unici e speciali.

La loro purezza, fedeltà ed immensa sensibilità e dolcezza li rendono delle anime pure prive di cattiveria, invidia o malignità.

Sono gli amici più fedeli, leali, onnipresenti, sensibili e dolci potremmo mai trovare e riempiono la vita del fortunato che li ha accanto di gioia, amore incondizionato e felicità.

Sono uno dei regali più belli la vita possa concedere, oltre all’amore per l’anima gemella, per la propria famiglia, per un figlio, un amico e l’amore per se stessi.

Se cercate l’amore vero, sincero e incondizionato, sicuramente lo troverete negli occhi di un amico a 4 zampe, che sia un cane, un micio, un uccellino, un roditore, un rettile o finanche un pesce.

Se nella vita non avete ancora sperimentato la magia dell’amore vero, adottate un amico peloso e sarà lui a salvare voi, non viceversa.

Gli animali sono una salvezza per molti versi: aiutano a non sentirsi mai soli, sono sempre presenti, sanno quando stai male e ti aiutano a superare i momenti più bui. Riescono a capire gli stati d’animo e sono sempre pronti ad aiutarti e consolarti.

Inoltre, sono dei compagni di vita giocherelloni, simpatici, buffi, strani e avventurosi, che potrai portare con te in molte situazioni diverse (gatti e cani soprattutto).

Gli animali sono saggi maestri di vita che insegnano senza esserne coscienti, sono un esempio di virtù, di nobiltà d’animo, di purezza di intenti e di spirito.

Sono privi di elementi negativi, amano tutti senza distinzioni, senza discriminazioni o alcun tipo di cattiveria, malizia o invidia.

Sono incapaci di odiare o giudicare o fare del male e se attaccano lo fanno per difesa o per paura ma mai per ferire l’altro.

I benefici da parte degli amici perlosi non si esauriscono in una vita di amore e felicità, ma come se non bastasse, aiutano e portano vantaggi e benefici sul nostro benessere dal punto di vista della salute e curano patologie e malattie gravi attraverso specifiche funzioni della PET Therapy, (la terapia degli amici a 4 zampe).

Vediamo dunque, tutti i benefici di una vita insieme agli amici pelosi e dei vantaggi  che apportano dal punto di vista del benessere e della salute.

 ANIMALI DA COMPAGNIA: MEBRI DELLA FAMIGLIA

Avere un animale da compagnia porta innumerevoli vantaggi non solo sull’umore, ma anche dal punto di vista della salute fisica, psicologica e relazionale.

Oltre alle gioie immediate che si ottengono nello stringere, prendersi cura e curare un peloso cucciolo o non, la condivisione della vita con gli animali ha comprovati benefici e vantaggi non indifferenti sulla salute e benessere in termini di legame uomo-animale.

Gli studi riportano che chi vive con un animale persegue una vita sana e felice ricca di emozioni e di amore.

Gli animali vengono considerati come parte integrante della famiglia, entrano a tutti gli effetti nel nucleo familiare e a loro si dedicano cure, attenzioni e accorgimenti come agli altri membri della famiglia, al punto che il loro benessere e la loro felicità risultano fondamentali.

Alcuni studi hanno dimostrato che a volte, si preferisca addirittura la loro presenza rispetto a quella degli altri familiari in quanto, essendo sempre buoni e puri danno meno problemi di partner e figli.

Impressionante è il livello di comprensione, sinergia e complicità che la vita con il proprio animale da compagnia riserva nello stretto e viscerale legame uomo-animale sotto molti punti di vista.

E’ sorprendente come nonostante non parliamo la stessa lingua, i nostri animali ci comprendono, ci capiscono in ogni nostro atteggiamento, prevedono addirittura le nostre mosse, i nostri stati d’animo.

Capiscono veramente tutto: quando siamo arrabbiati, offesi, tristi, quando giochiamo, quando andiamo a lavoro, quando li portiamo a spasso, quando stiamo per partire o per tornare, percepiscono i nostri stati d’animo e spesso mettono pace nei litigi tra familiari e per amore loro si interrompono liti o discussioni pur di non stressarli o farli stare male, poiché soffrono veramente quando qualcuno in famiglia litiga o non è in armonia.

Percepiscono ogni cosa, sono capaci di dare amore ed essere sempre presenti e con loro sensibilità aiutano a superare tutti i momenti più bui.

Alcuni studi hanno portato alla luce come nel tempo gli animali da compagnia si siano EVOLUTI per entrare in sintonia con gli esseri umani, il nostro comportamento e le nostre emozioni.

I cani, ad esempio, sono in grado di comprendere molte delle parole che usiamo, ma sono ancora più bravi a interpretare il nostro tono di voce, il linguaggio del corpo e i gesti.

E come ogni buon amico umano, un cane fedele ti guarderà negli occhi per valutare il tuo stato emotivo e cercare di capire cosa stai pensando e provando.

I BENEFICI SULLA SALUTE

Indipendentemente da quale tipo di animale da compagnia si scelga, a parte i più famosi cane e gatto, che sia una tartaruga, un serpente, un pesce o un pappagallino, tutti gli animali è stato osservato abbiano degli effetti benefici sulla salute e sul benessere psicofisico.

Guardare i pesci in un acquario ad esempio, al pari di accarezzare un cane o un micio, può aiutare a ridurre la tensione muscolare e la frequenza cardiaca.

Gli studi hanno dimostrato che i proprietari di animali domestici hanno meno probabilità di soffrire di depressione rispetto a quelli senza animali domestici.

Inoltre, chi possiede animali risulta avere livelli di pressione sanguigna più bassi in situazioni di stress rispetto a quelle senza animali domestici.

Giocare con un cane o un gatto può aumentare i livelli di serotonina e dopamina, che calmano e rilassano.

Uno dei motivi di questi effetti terapeutici è che gli animali domestici soddisfano i bisogni umano di base del tatto, dell’affetto e della considerazione.

Anche i criminali in prigione mostrano cambiamenti a lungo termine nel loro comportamento dopo aver interagito con gli animali domestici, molti dei quali sperimentano affetto reciproco per la prima volta.

Accarezzare, abbracciare o toccare in altro modo un animale amorevole può rapidamente calmare e lenire il dolore o la rabbia se in stato di stress o ansia.

La compagnia di un animale domestico può anche alleviare la solitudine e la maggior parte dei pets sono un ottimo stimolo per un sano esercizio fisico, che può aumentare sostanzialmente il proprio umore e alleviare la depressione.

Gli animali a 4 zampe sono dei veri e propri catalizzatori di salute in quanto:

  • Aiutano in maniera attiva la gestione di stress, ansia, depressione (soprattutto le fusa del gatto)
  • Aiutano la salute del cuore e della apparato circolatorio
  • Aiutano a gestire gli attacchi di panino e mitigare la rabbia
  • Spingono e incoraggiano all’allenamento fisico, motorio e all’uscire di casa e scoprire il mondo
  • Riducono la tensione muscolare e cardiaca

Oltre ai benefici sulla salute fisica sviluppano dei BENEFICI PSICOLOGICI- RELAZIONALI:

  • Allenano la pazienza
  • Evitano il senso di solitudine
  • Alleviano la depressione: il contatto con un pelosetto stimola il contatto fisico, l’affetto e la comunicazione.

Numerosi studi confermano che le persone che condividono la loro vita con un animale avvertono meno il senso di tristezza e sperimentano miglioramenti negli stadi depressivi quando giocano o interagiscono con il loro amico a quattro zampe: si sperimenta infatti l’aumento di ossitocina, la stimolazione della produzione di serotonina e dopamina e la diminuzione del cortisolo; tutti questi ormoni aiutano ad abbassare i livelli di stress e sono un ottimo antidoto contro la depressione.[1]

  • Aumentano il senso di protezione e sicurezza
  • Sviluppano le cure parentali, il senso di responsabilità, l’ attenzione genitoriale e il sacrificio
  • Prendersi cura di un animale aiuta i bambini a sviluppare la sicurezza in se stessi, rafforzano l’autostima.

Gli animali ci rendono responsabili nella loro cura e ci insegnano a porci delle priorità. Oltre ad essere affettuosi compagni di giochi per bambini e ragazzi, insegnano loro ad essere responsabili e rispettare gli animali.

Gli scienziati hanno concluso che i proprietari di animali domestici hanno più probabilità di sviluppare maggiore autostima. È stato anche osservato che bambini e bambine con difficoltà a leggere ad alta voce o con altri disturbi nel linguaggio, davanti al loro animale domestico, rafforzano la loro sicurezza e fiducia in sé stessi.

  • Sviluppano la compassione, l’amore, la fedeltà, la capacità di non giudicare, accettare ed apprezzare il diverso
  • Uniscono la famiglia, generando senso di branco, appartenenza
  • Aiutano le riconciliazioni, fermano gli scontri e sviluppano il senso di condivisione
  • Aumentano la socializzazione, il senso di appartenenza
  • Per i single o le persone rimaste sole sono un ottimo modo di conoscere nuove persone, socializzare o semplicemente uscire di casa e non rimanere soli cadendo in depressione.

STILE DI VITA SANO CON GLI ANIMALI DOMESTICI

L’adozione di un animale da compagnia porta dei cambiamenti sostanziali nell’acquisizione di uno stile di vita sano, giocando un ruolo importante nell’alleviare i sintomi di depressione, ansia, stress e disturbo bipolare.

Prendersi cura di un animale domestico può aiutare a cambiare stile di vita optando per una scelta più sana, genuina ed autentica. 

Portare un cane a fare una passeggiata, un’escursione o una corsa sono modi divertenti e gratificanti per inserire un sano esercizio fisico quotidiano nel proprio programma.

Gli studi hanno dimostrato che i proprietari di cani hanno una maggiore propensione a soddisfare le loro esigenze di esercizio quotidiano, le quali, oltre che fare bene alla persona giovano enormemente anche all’animale dal punto di vista della sua salute.

Legare con un animale approfondirà la connessione tra uomo-aniamle e sradicherà la maggior parte dei problemi comportamentali nei cani, rendendolo un cane socializzato, equilibrato e non aggressivo e manterrà il proprio animale in forma e in salute.

La compagnia può aiutare a prevenire le malattie e persino ad aggiungere anni alla tua vita, mentre l’isolamento e la solitudine possono scatenare sintomi di depressione.

Prendersi cura di un animale vivo e attivo può aiutare a sentirsi necessario e desiderato e distogliere l’attenzione dai propri problemi, soprattutto se si vive da soli.

La maggior parte dei proprietari di cani e gatti parla con i propri animali domestici, alcuni addirittura li usano per risolvere i loro problemi.

E niente batte la solitudine come tornare a casa da una coda scodinzolante o da un gatto che fa le fusa.

Inoltre gli animali domestici possono essere un ottimo aiuto sociale per i loro proprietari, aiutandoli a iniziare o mantenere nuove amicizie.

I proprietari di cani si fermano spesso e parlano tra loro durante passeggiate, escursioni o in un parco per cani.

I proprietari di animali domestici incontrano anche nuove persone nei negozi di animali, nei club e nei corsi di formazione.

La compagnia di un animale può offrire conforto, aiutare ad alleviare l’ansia e aumentare la fiducia in se stessi.

Poiché gli animali tendono a vivere nel momento – non si preoccupano di quello che è successo ieri o di quello che potrebbe accadere domani – possono aiutarti a diventare più consapevole e ad apprezzare la gioia del presente.

PET THERAPY[2]

I benefici degli animali da compagnia sulla salute sono palesi ormai da anni.

In presenza di un disagio o una disabilità psichica o fisica, gli animali si sono dimostrati dei veri rimedi come sostegno incredibilmente potente e dagli effetti evidenti sul benessere del paziente.

Su tale principio si fonda appunto la Pet Therapy, la terapia assistita con gli animali che sta prendendo piede ormai da tanti anni sempre di più nel panorama medico-scientifico.

I migliori amici dell’uomo vengono difatti impiegati in ambito sanitario come sostegno e aiuto terapico per persone affette da disturbi, patologie e malattie di vario genere.

La Pet Therapy consiste nell’impiego di animali da compagnia per la cura di specifiche malattie il cui termine fu ideato dallo psichiatra infantile americano Boris M. Levinson, che lo coniò nel 1964 dopo aver notato gli effetti positivi su un paziente autistico suscitati dal suo cane Jingles.

I benefici ormai comprovati da molti malati e in generali dai possessori di un animale da compagnia hanno portato in Italia la costituzione dei cosiddetti “interventi assistiti con gli animali” (IAA), noti alla maggior parte delle persone con il nome di pet therapy.

Un approccio, questo, che si avvale non solo delle caratteristiche degli amici a quattro zampe, ma attuato anche per promuovere la salute e il benessere dei pazienti.

Da diversi studi scientifici si evince che durante le sedute di pet therapy si riduce l’ansia, si abbassa la pressione sanguigna, la glicemia e il battito cardiaco e, successivamente, aumentano i livelli di cortisolo ed endorfine, ormoni del benessere.

Diversi studi scientifici, come riportato sul portale dell’Istituto superiore della sanità, hanno dimostrato l’efficacia dell’impiego di animali come metodo di cura, in particolare nei contesti in cui le persone si possono sentire isolate, come gli ospedali e le case di cura: per il paziente è più facile interagire se si trova di fronte a un interlocutore animale, perché sa che non lo giudica.

Quest’aspetto è molto importante nel trattamento di soggetti affetti da disturbi dello spettro autistico, con difficoltà più o meno marcate nella comunicazione con gli altri.

La pet therapy è rivolta anche a tutti coloro che, dopo essersi chiusi in se stessi a causa di un trauma psicologico, trovano nella presenza di un amico a quattro zampe uno stimolo relazionale e affettivo, ripristinando piano piano l’abitudine al dialogo.

Le sensazioni positive incoraggiano le relazioni interpersonali e permettono di abbattere i muri che spesso i pazienti che si sentono isolati alzano nei confronti del mondo.

Infine, è un approccio efficace contro lo stress: essere in compagnia di un animale diminuisce i livelli di ansia, calma il battito del cuore e accresce la produzione di ormoni del buon umore, come endorfine e dopamina.

Secondo uno studio pubblicato sull’American Journal of Cardiology, avere e coccolare un gatto che fa le fusa, oltre ad abbassare la frequenza cardiaca e la pressione arteriosa, grazie alle vibrazioni del corpo dell’animale, produce un piacevole senso di distensione psicologica.

I tempi per mettere in piedi la terapia e seguirla per bene sono lunghi e richiedono costanza, formazione e preparazione.

Diversi sono i professionisti che affiancano il malato in questo trattamento tra i quali educatori, veterinari ma anche medici di famiglia o pediatri, specialisti, accompagnatori e assistenti sociali che lavorano e collaborano tra loro affinché grazie agli amici a quattro zampe vi siano sorprendenti effetti positivi sulla salute o anche solo sulla psiche dei pazienti.

L’impegno e il sostegno delle famiglie sono azioni fondamentali in quanto aiuta il paziente e tutto lo staff nell’agire in maniera più bilanciata e coordinata.

Cani e gatti, ma anche cavalli e altri animali da fattoria: la pet therapy lavora per mantenere vivo il contatto con la natura e lo scambio con un altro essere vivente arricchendo la persona in molteplici aspetti: rinforzando la capacità di stare nel presente – come gli animali, che fanno tesoro del passato ma non si pongono domande sul proprio futuro – e di essere aperti verso l’esterno, recuperando o scoprendo la propria istintività, sviluppando la condivisione e il rispetto dei bisogni dell’altro, aiutando a superare traumi e paure, migliorando la conoscenza di sé.[3]

BENEFICI DELLA PET THERAPY[4]

Tutti questi aspetti uniti alla possibilità di conoscersi di più e superare molti blocchi, fisici ed emotivi, rendono la pet therapy un approccio utile davvero a tutti.

Il contatto con gli animali aiuta molto dal punto di vista motorio. Anche per chi soffre di depressione il contatto con un animale è stimolante.

Chi sono le persone che più di tutte possono trarne beneficio? Sicuramente gli anziani e le persone con handicap fisici o psichici.

Negli anziani, soprattutto per coloro che vivono in case di riposo o soffrono molto di solitudine, il contatto con gli animali aiuta a ritrovare serenità e gioia. I pazienti affetti da Alzheimer e da altri tipi di demenza con un’ora e mezza alla settimana in compagnia degli animali sembrano riportare una diminuzione di irrequietezza, dell’insonnia, e perfino delle cadute.

Nelle persone autistiche, la pet therapy si è rivelata importante nel miglioramento della funzionalità sociale e comportamentale.

Grazie al sostegno emotivo, psicologico e di supporto per la riabilitazione motoria, la terapia assistita con gli animali si è rivelata utile anche nei casi di ricovero in ospedale, quando le degenze sono molto lunghe. Con la presenza di un animale, è accertato un miglioramento nelle capacità di recupero e di riabilitazione della persona malata.

Senza contare il dono più prezioso che gli animali riescono a offrire ai pazienti, specie i più piccoli: il sorriso e il gioco.

PET THERAPY IN ITALIA

Tra le specie più utilizzate nella terapia, si ricordano senza dubbio cani e gatti (rispettivamente per la dog e la cat therapy).

Oltre a loro trovano frequente impiego anche cavalli, asini e conigli – nelle fattorie didattiche o nei centri dedicati a questa pratica – particolarmente adatti per l’approccio con i bambini.

Oggi la pet therapy trova applicazione in particolare:

  • nei centri specializzati in questa disciplina, qui sono presenti animali e operatori professionisti, che accolgono gli ospiti e progettano iniziative per favorire l’interazione tra animali e persone. Durante le attività di contatto e di relazione, addestratori e terapeuti identificano le modalità più idonee, a seconda del soggetto con cui si interfacciano.
  • Nelle case di riposo, anziani e malati possono accarezzare un cane, ad esempio, che può essere un buon stimolo per i pazienti che soffrono di deficit neurologici o di depressione senile. In altri casi, gli ospiti delle strutture sono invitati a compiere movimenti interagendo con gli amici a quattro zampe, sotto la guida di un terapista.
  • Negli ospedali, qui la proposta di pet therapy è rivolta soprattutto ai bambini (la presenza degli animali fa diminuire stress, ansia e noia), agli anziani (meno depressione, agitazione e irritabilità) e ai pazienti psichiatrici (l’interazione con un animale li aiuta a rapportarsi con l’esterno). Spesso i benefici derivano anche dalla semplice vicinanza e dal contatto tattile e visivo con cani e gatti.
  • Nelle scuole, gli animali, insieme agli operatori, entrano in classe o nel cortile dell’istituto, dove gli alunni sono invitati a interagire con loro, a dare dei piccoli comandi o ad accudirli, imparando a rispettarli.

Non mancano infine in Italia le iniziative di pet therapy a domicilio: un operatore si reca a casa del paziente con l’animale e lo lascia soggiornare lì per un tempo determinato e con cadenza regolare durante la settimana. Questa soluzione è indicata soprattutto per le persone che non possono muoversi, perché possano beneficiare della compagnia degli amici a quattro zampe.

DOG THERAPY: LA PET THERAPY CON I CANI

La dog therapy, in particolare, viene praticata con l’ausilio di esemplari addestrati, come ad esempio i Labrador, che rappresentano una delle razze più adatte allo scopo, grazie al loro carattere socievole e alla loro docilità. Ma cosa rende particolarmente efficace questa terapia?

I motivi risiedono nella lunghissima storia evolutiva che ha portato alla simbiosi tra esseri umani e cani. Così i cosiddetti “migliori amici dell’uomo” sono in grado, anche attraverso la lettura attenta del linguaggio del corpo, di percepire lo stato emotivo del padrone o del paziente, analizzando le sue secrezioni ormonali grazie a un olfatto molto sviluppato.

I cani riescono così a rilevare emozioni come ansia, preoccupazione, paura tristezza e a reagire di conseguenza cercando un contatto fisico vivace e affettuoso. Il soggetto sentirà così di avere al proprio fianco un compagno fidato e comprensivo con cui aprirsi e, al tempo stesso, sarà incoraggiato a relazionarsi con le altre persone.

 PET THERAPY PER I BAMBINI

La pet therapy trova frequente applicazione in ambito infantile, grazie alla sua funzione di stimolo per lo sviluppo cognitivo ed emotivo.

Un supporto ideale per consentire al bambino di prendere confidenza con la propria capacità di osservazione e la propria abilità empatica.

Il rapporto che si instaura con gli amici a quattro zampe, in particolare, migliora l’empatia e l’autostima, favorendo le relazioni sociali e il corretto inserimento nel contesto scolastico.

Inoltre, con la pet therapy il bambino è invitato a prendersi cura di un altro essere vivente: ciò gli consente di uscire dalla sua “bolla” e di essere maggiormente orientato verso il mondo esterno, con maggiore responsabilità. Crescere in compagnia di un animale può poi fare la differenza soprattutto nei soggetti che mostrano problematiche comportamentali e difficoltà di apprendimento, talvolta legate a episodi di aggressività.

Una ricerca pubblicata su PMC (PuMed Central), l’archivio digitale delle pubblicazioni scientifiche dell’U.S. National of Health’s Institute ha coinvolto 88 bambini affetti da ADHD (disturbo da deficit di attenzione e iperattività), a cui sono stati assegnati in modo casuale dei gruppi di sostegno, alcuni con un cane addestrato e altri no: ebbene, nel primo caso i piccoli hanno mostrato un miglioramento per quanto riguarda l’attenzione e le abilità sociali.

Gli animali, dunque, sono una presenza davvero importante, soprattutto per le persone più fragili o con difficoltà. Un motivo in più per amarli e rispettarli.

 ANIMALI DOMESTICI: I BENEFICI PER OGNI SPECIE[5]

I benefici per la salute degli animali domestici non si limitano solo a cani e gatti.

Se stai pensando di prendere un animale domestico, ecco alcune opzioni meno comuni:

Conigli: un’alternativa per chi è allergico a cani o gatti è un coniglio. Un coniglio può essere un eccezionale animale domestico di famiglia, non richiede una manutenzione così elevata come cani o gatti, ma con molta energia e personalità. Non richiedono molto spazio: un minimo spazio vitale con la possibilità di vagare ogni giorno. Se vivi in ​​un appartamento, un coniglio potrebbe essere l’opzione perfetta. Possedere un coniglio può aiutare a ridurre i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, e ad aumentare i livelli di serotonina (“ormone della felicità”) nel cervello. Anche accarezzare o coccolare un amico peloso può aiutare a ridurre la pressione sanguigna.

Uccelli. Gli uccelli da compagnia hanno una vita molto lunga. Possedere un uccello significa che puoi goderti tutto l’amore senza dover affrontare il dolore che deriva dalla perdita del tuo animale domestico. Gli uccelli incoraggiano anche l’interazione sociale, che può essere utile se vivi da solo o se sei anziano e vuoi mantenere la mente lucida. Parlare e insegnare trucchi al tuo uccello può promuovere una sana funzione cognitiva.

Pesci. Potresti aver notato acquari in molti studi medici o dentisti, case di cura o altre strutture mediche. C’è una buona ragione per questo. È stato scientificamente provato che tenere e guardare i pesci riduce lo stress e calma la frequenza cardiaca.

Serpenti e lucertole. Potresti pensare che i rettili sembrino freddi, ma gli studi dimostrano che lucertole e serpenti possono attaccarsi ai loro proprietari, riconoscendo coloro che si prendono cura, maneggiano e nutrono. Alcuni potrebbero persino chiedere di essere accarezzati alzando il collo. Un compagno rettiliano potrebbe anche piacere a coloro che hanno un’allergia agli animali pelosi o trovano attraente la loro bellezza esotica e insolita.

SCELTA DELL’ANIMALE DA COMPAGNIA

La scelta di un animale da compagnia è il preludio ad una vita sana, felice e gratificante.

Le persone che scelgono un animale come compagnia tendono ad essere più felici, più indipendenti e si sentono più sicure di quelle senza animali domestici.

In ogni caso, è importante selezionare il tipo di animale che meglio si adatta alle proprie esigenze e al proprio stile di vita per meglio far adattare la vita del nuovo arrivato con la propria ed evitare di lasciare solo e abbandonato il nuovo membro della famiglia in caso non si avesse il tempo necessario e il modo di prendersene cura seriamente.

Scegliere l’animale più adatto dipende dalle disponibilità economiche, di tempo e affettive di ogni membro della famiglia e per questo prima di prendere un animale tutti i familiari devono parlare e stabilire regole e compiti per prendersi cura ognuno con la propria parte del nuovo amico a 4 zampe. Sia cani che gatti offrono tanta scelta di taglie, razze e personalità anche se ADOTTARE RIMANE SEMPRE LA SCELTA MIGLIORE.

Non solo si salvano le vite di pelosi in difficoltà ma si evita randagismo, cattiverie e abbandono di tanti poveri animali che soffrono e necessitano aiutano.

Si farà non solo un gesto d’amore bellissimo ma si salverà una vita che altrimenti o morirebbe o soffrirebbe.

Se un micio o un cane sono troppo impegnativi si può scegliere l’alternativa di conigli, pesci, uccelli o rettili.

FATTORI PER UNA GIUSTA VALUTAZIONE PER INTRODURRE UN AMICO A 4 ZAMPE[6]

Ecco alcune cose da chiedersi quando si cerca l’animale perfetto: Dove vivi? Appartamento o casa?

Ciò determinerà notevolmente la taglia dell’animale più adatto alla tua casa. Ad esempio, un coniglio o un gatto possono essere più adatti in un appartamento di un cane.

Qual è il tuo stile di vita? Orario di lavoro? Se i responsabili della cura dell’animale sono assenti la maggior parte della giornata, a scuola o al lavoro, potresti volere un animale che non abbia bisogno di cure costanti, come un rettile o un pesce.

Con chi vivi? I bambini piccoli o un parente anziano potrebbero essere investiti da un cane di grossa taglia. Ad esempio, rendendo un gatto o un coniglio un’opzione più sicura.

Viaggi molto? Se tendi a essere in viaggio per lavoro o per gioco, allora vorrai un animale domestico che possa essere lasciato solo per lunghi periodi o facilmente accudito da un amico o un vicino. Un pesce o un rettile possono essere più adatti di un cane o di un gatto.

In definitiva, quando scegli un animale domestico, devi essere onesto con te stesso riguardo allo stile di vita che vorresti mantenere e al tipo di animale di cui vorresti prenderti cura. Se hai dei dubbi su come prenderti cura di un animale più grande, inizia in piccolo, prendi un pesce o un mammifero più piccolo.

 

 

[1] https://www.clinicaveterinariadeigiovi.it/

[2] https://www.donne.it/pet-therapy-benefici

[3] https://www.paginemediche.it/

[4] https://www.paginemediche.it/

[5] Francesco Nicolaci

[6] Francesco Nicolaci

“AMATE LE PERSONE E USATE LE COSE, PERCHE’ IL CONTRARIO NON FUNZIONA MAI” (Cit. Minimalism: a documentary about the important Things).

Con questa frase si apre una importante riflessione che abbiamo scoperto per caso leggendo libri e guardando dei documentari sul Minimilismo: vivere meglio senza il superfluo. Prediligere la semplicità, la pienezza, la concretezza all’eccesso, al superfluo, al caos del troppo.

Cosa vuol dire essere minimalista?

“Essere minimalisti non significa non possedere uno smartphone, dormire in un van e vivere senza soldi. Il minimalismo si basa interamente su un concetto: eliminare tutto il superfluo. Vivere di ciò che è necessario ed escludere dalla propria vita tutto il resto”. (Mangiaviviviaggia)

Nella nostra società occidentale, moderna e consumista, piena di input, oggetti e comfort di ogni tipo che dovrebbero donarci appagamento e felicità la vera domanda che viene da porsi è:

SIAMO VERAMENTE FELICI CIRCONDATI DA TUTTI QUESTI OGGETTI?

Con tutti questi comfort e illimitate possibilità dovremmo essere il pianeta più felice del mondo, eppure molte persone si sentono lontane dalla felicità e anzi sono oppresse da ansia, depressione, agitazione, insoddisfazione e si sentono letteralmente ingabbiati in una società nella quale non si sentono liberi, compresi, felici.

Incredibilmente, in una società tanto ricca di tutto, siamo poveri dentro e i livelli di stress e insoddisfazione sono in continua crescita.

QUESTO PARADOSSO DA DOVE DERIVA?

Deriva dall’ECCESSO, DALLA SOVRABBONDANZA DI INPUT, OGGETTI E STIMOLI.

IL CONTROLLO DELLA MENTE CON OGGETTI E INFORMAZIONI

Le nostre vite sono letteralmente controllate dalle INFORMAZIONI E DAGLI STIMOLI: dalle notifiche degli smartphone, alle notizie dei mass-media, alle pubblicità, ai dati e stimoli dei contenuti social e multimediali. Tutte queste informazioni sono sempre in eccesso e spesso completamente inutili.

Siamo costantemente sotto controllo e anestetizzati dalle distrazioni alle quali siamo costretti ad assistere sottoforma di spot pubblicitari, informazioni e contenuti multimediali.

Siamo dipendenti dalla tecnologia e schiavi dell’eccesso di materialismo protagonista indiscusso delle nostre vite.

L’ECONOMIA DEL NOSTRO SECOLO

Se pensiamo alla storia dell’uomo non può non balzare agli occhi come negli ultimi 50 anni del nostro XX secolo l’economia abbia fatto un salto in avanti stratosferico in termini di produttività: produciamo sempre di più e per questo consumiamo sempre di più.

Ma perché consumiamo di più? Consumiamo di più affinché le grandi multinazionali possano arricchirsi sempre di più, crescendo come azienda e moltiplicando i loro profitti o perché’ veramente abbiamo bisogno di consumare di più?

Le domande che dovremmo porci sono:

  • Questa crescita esponenziale del consumismo è davvero sostenibile?
  • E possiamo crescere sempre di più all’infinito?
  • Dove ci porterà questo trend infinito di produzione e consumo sfrenato?

OVVIAMENTE LA RISPOSTA è NO: non è sostenibile produrre sempre di più e all’infinito: il pianeta e’ un sistema chiuso con risorse limitate e prima o poi (più prima che poi) dovremmo fermarci.

Dunque la vera domanda non è se smetterò di consumare in maniera compulsiva e irrefrenabile, ma quando smetterò, se su decisione propria personale o perché’ costretto dal collasso del pianeta.

Tutti prima o poi saremmo costretti a fare i conti con la malattia del nostro secolo: lo shopping e consumismo compulsivo.

SHOPPING COMPULSIVO & LA MANIPOLAZIONE PSICOLOGICA DELLA PUBBLICITA’

Siamo letteralmente invasi da oggetti e roba che compriamo: nelle nostre case, armadi, macchine, cantine, garage. Letteralmente i nostri spazi sono invasi dagli oggetti, per di più inutili e accumulati nel tempo solo per soddisfare il bisogno irrefrenabile di comprare tutto e subito in quel momento non perché veramente ne avessimo bisogno, ma perché CI È STATO FATTO CREDERE DI AVERNE BISOGNO.

Questo bisogno indotto nella nostra mente è alimentato costantemente 24 h su 24, 7 su 7 dalle pubblicità alle quali siamo bombardati su tutti i nostri dispositivi, internet, social media, radio, tv, cartelloni pubblicitari.

Ogni giorno siamo sommersi di messaggi pubblicitari che ci invitano a comprare questo o quell’oggetto facendoci credere che ne abbiamo VERAMENTE BISOGNO, per migliorarsi, per essere più alla moda e soprattutto perché senza non potremmo essere FELICI.

Gli esperti di marketing sanno perfettamente manipolare la psicologia umana giocando sull’ancestrale meccanismo del BISOGNO: se una cosa mi manca, ne sento il bisogno e farò di tutto per ottenerla.

Ci fanno credere ogni giorno di non essere adatti, di essere inadeguati, di non aver raggiunto ancora la felicità perché ancora imperfetti rispetto allo standard che ci propinano negli spot pubblicitari dove vediamo persone sempre bellissime, in forma, super felici, impeccabili, molto sensuali, di successo, accerchiate da oggetti di lusso.

La manipolazione avviene costantemente, attraverso le pubblicità nelle quali, mandando messaggi subliminali o facendoci vedere come dovrebbe essere la vita perfetta e felice con canoni e standard perfetti e progettati a tavolino ci rendono INSICURI, VULNERABILI E INSODDISFATTI, NON ADEGUATI, NON IDONEI e subito dopo ci regalano la SOLUZIONE proponendoci l’ultima uscita di un prodotto sul mercato, l’ultimo modello di macchina, casa, accessori, vestiti, viaggi e hobby di lusso, dispositivi elettronici e ci rendono SCHIAVI DEL CONSUMISMO introiettando nella nostra mente la malsana idea che SE COMPREREMO QUEGLI OGGETTI SAREMO FINALMENTE FELICI E APPAGATI.

E noi cosa facciamo? Andremo a comprare l’ultimo modello, riempendo la casa di cose inutili, che neanche ci servono per le quali proveremo appagamento al momento ma che dopo qualche tempo non ci daranno altro che frustrazione, perché ci avranno già stufato e ne vorremmo sempre di più o altro.

Il cervello umano funziona così: se soddisfiamo un bisogno ne veniamo appagati, ma solamente se abbiamo soddisfatto il bisogno con la COSA GIUSTA O NELLA MANIERA GIUSTA.

Se non ci riusciamo, il cervello formula un altro bisogno e ricomincia la ricerca dell’oggetto o del modo per appagare quel bisogno.

La domanda più giusta da porsi dunque sarebbe: QUESTO OGGETTO VERAMENTE È CIO’ DI CUI HO BISOGNO? MI FARA’ FELICE O POSSO FARE ALTRO?

Il problema di molte persone è che non riescono a capirne la risposta perché NON SI CONOSCONO ABBASTANZA: non sanno veramente chi siano, non conoscono i propri gusti e non sanno cosa desiderare per essere felici.

Questo incredibile non conoscenza di se stessi deriva da una mancanza di amore verso se stessi, da una mancato sviluppo di passioni, hobby o interessi che veramente siano NOSTRI, unici per noi, che ci rendano felici indipendentemente da quello che i mass media e i canoni sociali ci impongano.

Siamo schivi di cliché, di stereotipi che seguiamo alla lettera come automi pensando che così facendo raggiungeremo la vera felicità.

In realtà siamo solo prigionieri delle pubblicità, non sviluppiamo una coscienza, non abbiamo una nostra personalità perché è così che il mondo ci vuole: senza personalità interessi, senza un senso di appagamento ed equilibrio interiore siamo MANIPOLABILI, VULNERABILI, SOGGIOGABILI E CONTROLLABILI in modo da poterci inculcare tutti i bisogni possibili sempre nuovi e necessari per indurci a comprare e spendere sempre di più.

IL bisogno di sentirsi felici è uno di quei bisogni fondamentali al quale tutti aspirano, come anche il bisogno di amore e appartenenza: quando siamo bombardati dalle pubblicità siamo vittime a tutti gli effetti di una manipolazione psicologica che ci detta un vero e proprio dictat nel quale ci dicono come dovremmo essere, a cosa apparteniamo e chi siamo. In questo modo facendo leva sul nostro bisogno di amore e appartenenza ad una comunità ci plagiano come vogliono per adattarsi al canone di uomo medio che necessita tutti i prodotti che ci propongono.

Non a caso nel ‘900 la spesa in pubblicità da parte delle multinazionali è passata da 4 miliardi negli anni 20, a più di 244 miliardi nel 2010 e i canali di comunicazione più utilizzati per la pubblicità si sono spostati dai mezzi quali radio e Tv al grande mondo di Internet e Social Media.

 I colossi come Google, Amazon e il Guppo Meta (FB, IG, WA) detengono il monopolio dei canali di comunicazione della pubblicità attraverso tutti i canali a loro disposizione e hanno sviluppato dei veri e propri strumenti per attuare una pubblicità intelligente e PREVENTIVA che ci studia, analizza e osserva da vicino in ogni momento della giornata, su tutti i nostri dispositivi e capisce e intuisce i nostri gusti, preferenze e da questi parte per plasmare la profilazione del nostro modello tipo al quale sottoporre oggetti e bene da comprare per i quali sicuramente cederemo all’acquisto.

In fin dei conti ci plasmano ad hoc, strutturano la nostra personalità senza che noi ce ne rendiamo conto e si insinuano nel nostro cervello e nella nostra vita facendoci credere che siamo noi a scegliere consapevolmente chi siamo, cosa desideriamo e come vogliamo vivere o essere; in realtà suggerendoci di continuo contenuti e instillandoci bisogni non necessari ci costruiscono a pennello in modo da renderci automi senza personalità fagocitati dal sistema che ci risucchia come un buco nero dal quale non possiamo risalire.

Da qui nasce l’insoddisfazione, da qui anche se compriamo migliaia di beni non ci sentiamo felici: perche? PERCHE’ NON LO ABBIAMO SCELTO NOI, non siamo stati protagonisti della nostra vita, non abbiamo strutturato il nostro pensiero, bisogno e non sappiamo neanche noi cosa davvero siamo e vogliamo.

Senza personalità, senza passioni, senza equilibrio interiore non si è LIBERI.

IL SOGNO AMERICANO: la grande illusione

Da sempre, ci insegnano che se vogliamo essere felici dobbiamo ESSERE DI SUCCESSO.

Ma cosa significa essere di successo? Secondo il canone della società occidentale essere di successo ci insegnano significhi avere una istruzione elevata, frequentare i migliori ambienti, avere un lavoro che ci permetta di spendere tanto, comprare case sempre più grandi, macchine di lusso, vestiti alla moda, accessori elettronici, spendere in locali di lusso, vacanze di lusso.

Una vita nella quale VIVIAMO PER LAVORARE E NON LAVORIAMO PER VIVERE: si lavora a ritmi sempre più frenetici, l’americano medio lavoro quasi 50 h settimanali, non riposa mai, ha a malapena 15 gg di ferie l’anno, non stacca mail lo smartphone, è sempre raggiungibile, non gli è permesso riposare, staccare, rallentare, bisogna essere sempre più produttivi, produrre e lavorare sempre di più per SPENDERE E CONSUMARE DI PIU’.

È un circolo vizioso un vero buco nero dal quale non si esce: LAVORIAMO MORE & MORE per poi spendere sempre di più in oggetti che neanche abbiamo il tempo di goderci, per indebitarci con la carta di credito o con finanziamenti per comprare, comprare e non avere soldi da parte per goderci il tempo o decidere di lavorare di meno e iniziare a VIVERE.

Tutto questo: SIGNIFICA VERAMENTE ESSERE FELICI?

Il sogno americano del successo illimitato, della crescita esponenziale senza misura, del volere ambire sempre al di più, all’oltre, non è altro che la BUFALA COLOSSALE più grande del nostro millennio che ci ha portato solo a GUERRE, CRISI FINANZIARIE, ECONOMICHE, SOCIALI, discriminazioni raziali, etniche, religiose, alla distruzione del pianeta e alla distruzione della nostra società come individui, in quanto non siamo più persone, ma mezzi con i quali arricchirsi, siamo a tutti gli effetti dei portafogli ambulanti dai quali succhiare risorse per produrre e poi altre risorse per spendere.

LA RINASCITA SPIRITUALE PER LA VERA FELICITA’

Questo deve avere una fine, dobbiamo aprire gli occhi e iniziare a pensare, a guardarci allo specchio e chiederci: chi sono io? Cosa desidero veramente?

Capire chi siamo, cosa vogliamo, sviluppare una propria personalità, dei propri interessi scegliendo le attività, le passion e gli hobby che ci fanno stare bene e rendere felici è LA CHIAVE PER RICOMINCIARE E SCOPRIRE CHE IL VERO BENESSERE PARTE DA DENTRO E NON DA FUORI.

Lavorare tanto per avere sempre più soldi non porta altro che frustrazione e insoddisfazione, non lascia spazio al TEMPO DI QUALITA’, CI IMPEDISCE DI STARE CON LA FAMIGLIA, con LE PERSONE CHE AMIAMO, con GLI AMICI, CI IMPEDISCE DI DEDICARE TEMPO PER NOI STESSI, ALLE NOSTRE PASSIONI, HOBBY, GRUPPI DI INTERESSE.

NON DOBBIAMO PER FORZA GUADAGNARE TANTO O AVERE TANTE COSE PER ESSERE FELICI: L’ESSENZIALE È LA VERA RICCHEZZA.

Questo ci insegna il minimalismo: avere il giusto, avere ciò che veramente ci fa stare bene ci rende felici; questo non significa vivere da eremita, isolato e senza nulla, ma significa fare pulizia nella propria vita, togliere il superfluo e vivere di ciò che veramente ci appaga.

Possedere tutte le cose che si accumulano nelle nostre vite ci rende schiavi, non liberi e genera solamente confusione, ansia, caos e insoddisfazione.

Se provassimo ad aprire le nostre cantine, armadi, sgabuzzini e la casa in generale, troveremmo una miriade di oggetti inutili che non ci servono realmente e che magari neanche ricordiamo di possedere e ci renderemmo del senso di stress e confusione che tutto quell’accumulo ci suscita e paradossalmente, più accumuliamo più ci sentiamo vuoti, non appagati: svuotiamo i nostri conti, le nostre carte, ci riempiamo di oggetti e poi ci sentiamo vuoti, non ci sembra mai abbastanza e quindi cerchiamo più oggetti, spendiamo più soldi e non siamo mai felici.

LESS IS MORE

Se per la maggior parte delle persone è impossibile riconoscere di essere vittime del consumismo e dell’eccesso, per il quale siamo completamente controllati e dipendenti dagli oggetti, per altri si è aperto un nuovo spiraglio di luce con l’accettazione di uno stile di vita chiamato appunto Minimalismo, uno stile dove less is more, un lifestyle più vero, autentico, basato sulla sostanza e non sull’apparenza, basato sugli affetti, sentimenti, passioni e non sulle cose, sugli oggetti.

Si abbandona il senso di frustrazione confusione e preoccupazione che l’entrata di un nuovo oggetto può suscitare, per una scelta consapevole degli oggetti che realmente ci rendono felici.

Si abbandona il sentiero del consumismo, nel quale siamo vittime dei nostri oggetti, che umanizziamo e rendiamo protagonisti della nostra vita, per i quali proviamo preoccupazione e timore di perderli, romperli o rovinarli e di cui ce ne occupiamo e prendiamo cura quasi fossero persone.

Siamo fagocitati, soffocati e vittime dei nostri oggetti, che si trasformano inevitabilmente da fonte di piacere in fonte di stress.

Pensiamo di possedere gli oggetti ma sono loro che possiedono noi.

Il materialismo diventa dunque un diversivo da quale i minimalisti fuggono.

“Il minimalismo è un vero e proprio movimento che sta prendendo sempre più piede soprattutto in quelle nazioni come gli Stati Uniti d’America, dove il consumismo sfrenato è diventato quasi una religione per gran parte della popolazione.

Adottare una mentalità minimalista significa iniziare una piccola rivoluzione della propria vita.

In realtà non si tratta di niente di straordinario. Non fatevi ingannare dallo stereotipo che vuole i minimalisti come degli eremiti che vivono ai confini della società”.[1]

ESCLUDERE IL SUPERFLUO

Scegliere di eliminare l’eccesso facendo a meno del superfluo permette di svuotare la mente, liberare i pensieri e ci rende LIBERI di scegliere di cosa abbiamo veramente bisogno e cosa ci faccia piacere.

Quando possiedi solo il necessario hai modo di riflettere su chi sei, cosa sei e cosa desideri veramente ed inizi a fare selezione nella tua vita delle cose che davvero contano per te: elimini non solo gli oggetti in eccesso, ma fai una vera e propria pulizia spirituale dentro te stesso e degli ambienti che ti circondano.

Impari a selezione le attività che vuoi svolgere, impari a prioritizzare il tempo, ad organizzare al meglio la giornata come realmente ti soddisfa, impari a selezionare non solo gli oggetti ma anche le persone e i gruppi di cui fai parte, iniziando a prediligere le persone vere, gli amici sinceri, le relazioni sane e vantaggiose, che apportano valore e crescita personale, che ti fanno sentire amato, compreso, accettato e supportato.

Inizi a scartare le persone e gli ambienti negativi che tolgono solo tempo, risorse ed energie alla tua persona, prediligendo persone ed ambienti positivi che tirano fuori il meglio di te e ti fanno migliorare, conoscere più a fondo e ti rendono felice.

Diventi selettivo in ogni ambito della tua vita, prediligi la sostanza alla forma, inizi a capire cosa conta ed è importante per te e cosa non lo è.

Dai valore al tuo tempo, alla tua persona, alle persone che incontri, alle tue relazioni, rendi il tuo tempo un tempo di qualità.

Prediligere il necessario, scegliere il giusto permette di attuare una vera e propria pulizia spirituale e di ritrovare se stessi, la nostra essenza e di raggiungere un equilibrio interiore tale da sentirci felici ed appagati diventando la migliore versione di noi stessi non perché qualcuno ce lo impone dall’esterno ma come scelta personale fatta da noi per noi.

Finalmente hai la possibilità di scartare la distrazione e concentrarti su te stesso, su ciò che ti rende davvero felice prediligendo il presente, il momento, il qui ed ora.

Il minimalismo non è altro che un vero e proprio atto di minduflness: vivi il momento, elimini le cose inutili e vivi di emozioni, pensieri e non più di oggetti.

RIPRENDERE IL CONTROLLO DELLA PROPRIA VITA

Scegliere il minimalismo significa riprendere il controllo della propria vita.

Nei momenti di sconforto quando hai la sensazione di non vivere la tua vita a pieno, se pensi di vivere ogni giornata senza lasciare il segno, se non ti senti appagato o protagonista della tua esisstenza, avere meno ti permette di rendertene conto prima che sia troppo tardi.

“Senza le distrazioni tipiche degli oggetti e l’effimera sensazione di piacere che danno subito dopo averli comprati, ci si ritrova a tu per tu con la propria vita.

E quando sei con le spalle al muro, solo con te stesso, non puoi scappare comprando qualcosa di cui non hai bisogno o attaccandoti a uno smartphone”[2].

3 STEP PER DIVENTARE MINIMALISTI[3]

Diventare minimalisti inizia con  semplici azioni: eliminare tutto il superfluo.

Tutto ciò che non serve a nulla va allontanato dalla tua vita.

 Si può iniziare questo percorso seguendo 3 step:

  • Elimina tutte le app inutili dal tuo smartphone. Successivamente, disattiva le notifiche di tutte quelle app che non hanno alcun valido motivo per distrarti: il widget del meteo, l’email secondaria, i social network etc.
  • Prendi tutti i vestiti e gli accessori che non utilizzi mai e mettili in uno scatolone. Non buttarli, perché al termine del tuo tentativo di diventare minimalista potrai regalarli ed evitare sprechi inutili.
  • Prendi tutti gli oggetti che fanno parte della tua vita quotidiana (dagli occhiali da vista alle penne per scrivere) e determina quali sono davvero necessari. Elimina almeno il 50% di questi oggetti.
  • Dopo aver fatto pulizia, molti provano un senso di grande libertà.

 Hai la sensazione di tornare a respirare, di avere più spazio intorno a te. Sembra di poterti finalmente concentrare su ciò che hai accantonato nel corso degli anni. La tua vita è finalmente sotto controllo.

VIVERE MEGLIO VIVENDO CON MENO[4]

Vivere minimalista è una scelta molto personale.

Non è una formula magica per la felicità, ma è un buon modo di fare ordine e tornare ad avere spazio intorno a sé e nella propria mente.

Serve a farti capire se la tua vita sta andando nella direzione che hai scelto oppure se ti stai facendo trascinare da altri. Che siano persone, oggetti o distrazioni.

In fondo non abbiamo bisogno di molto per stare bene. Si può vivere meglio vivendo con meno.

[1] Gianluca Gotto

[2] Gianluca Gotto

[3] mangiavivviviaggia

[4] mangiaviviviaggia

Come riportato nei precedenti articoli, vi è una STRETTA CORRELAZIONE tra i cannabinoidi e gli effetti benefici sull’organismo umano.

Ovviamente non tutti i cannabinoidi, come abbiamo visto hanno gli stessi effetti.

I cannabinoidi o cannabinoli sono sostanze chimiche di origine naturale e biochimicamente classificati come terpenofenoli.

Sono composti accomunati dalla capacità di interagire con i recettori cannabinoidi.

 I fitocannabinoidi sono terpenoidi bioattivi trovati in alcune piante angiosperme, piante epatiche e funghi.

Inizialmente si pensava che fossero solo presenti nella Cannabis sativa ma successivamente è stata scoperta la presenza nella specie Rhododendron, in alcuni legumi, nel genus Radula delle piante epatiche e in alcuni funghi.

Tra i più famosi da noi analizzati abbiamo riscontrato il THC (è uno dei maggiori e più noti principi attivi della cannabis e può essere considerato il capostipite della famiglia dei fitocannabinoidi) e il CBD ( è un composto chimico scoperto nella Cannabis sativa essiccata e nell’hashish nel 1940. È uno dei 142 fitocannabinoidi identificati nelle piante di Cannabis sativa. Si trova anche nelle foglie della cannabacea filogeneticamente più vicina alla Cannabis sativa, il luppolo, e può essere prodotto anche per sintesi chimica).

I cannabinoidi, come per le piante se vogliamo sono presenti indirettamente anche nel corpo umano sotto forma di recettori per cannabinoidi e tali recettori sono gestiti dal nostro Organismo attraverso il Sistema Endocannabinoide umano.

Il Sistema Endocannabinoide Umano viene definito come: “un sistema biologico di comunicazione tra le cellule. Si tratta di uno dei più complessi e più importanti sistemi del nostro corpo, che contribuisce a regolare gran parte delle funzioni vitali. Inoltre, il suo compito è anche quello di mantenere l’omeostasi dell’organismo, cioè il suo delicato equilibrio interno, che viene messo a repentaglio dalle condizioni esterne dell’ambiente”.[1]

Come nel caso del sistema oppioide che reagisce agli oppioidi (morfina, codeina), l’organismo umano dispone di un sistema recettore distinto per i cannabinoidi.

Il sistema endocannabinoide (ECS) contiene i recettori dei cannabinoidi (CB) e influenza l’attività di molti altri sistemi del nostro organismo.

I fitocannabinoidi della pianta di cannabis funzionano in modo simile agli endocannabinoidi prodotti naturalmente dall’organismo.

Il cervello umano e altri organi contengono i recettori dei cannabinoidi (CB) presenti in natura e le sostanze chimiche che si legano a essi e li gestiscono attraverso il sistema endocannabinoide (ECS).

Il ruolo dell’ECS è quello di mantenere la capacità del nostro corpo di funzionare normalmente influenzando il funzionamento di altri sistemi. Ricopre un ruolo cruciale nel nostro sistema nervoso e regola molteplici processi fisiologici. Tra questi è compresa la regolazione della risposta al dolore, l’appetito, la digestione, il sonno, l’umore, l’infiammazione e la memoria.

L’ECS influenza anche le soglie di crisi (ad esempio nell’epilessia), la coordinazione e altri processi come il sistema immunitario, la funzione cardiaca, l’integrazione sensoriale (tatto, equilibrio, senso dello spazio), la fertilità, la fisiologia ossea, il sistema centrale di risposta allo stress (HPAA), lo sviluppo neurale e la pressione oculare.

Gli endocannabinoidi (che consistono nei cannabinoidi prodotti internamente dal corpo umano),  sono le molecole di segnalazione molto diffuse nell’organismo, i quali agiscono sui recettori dei cannabinoidi o li stimolano e che si legano agli stessi recettori sensibili al THC.

Questi composti agiscono in modo simile ai fitocannabinoidi che a loro volta si legano a quegli stessi recettori.

I cannabinoidi vegetali, come suddetto, sono detti fitocannabinoidi. Sono i costituenti unici della pianta di cannabis. Il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD) sono gli elementi costitutivi principali. Vi sono altri cannabinoidi ma di questi se ne sa molto meno.

La scoperta degli endocannabinoidi deriva dal lavoro di un gruppo di ricercatori del National Institute of Mental Healt (NIMH), tra i quali la ricercatrice, Lisa A. Matsuda, nel 1990 formulò la presenza di una rete di recettori, attivati dai cannabinoidi.

Tale scoperta deriva del lavoro degli scienziati che intenti a capire in che modo il principio attivo delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) interagisse con l’organismo, trovarono i recettori CB1.

La presenza di tali ricettori fu oggetto di molta curiosità da parte della comunità scientifica e dopo due anni di studi, si giunse ad una nuova scoperta: la presenza di cannabinoidi prodotti dall’organismo (chiamati appunto endocannabinoidi), ovvero di molecole di segnalazione molto diffuse nell’organismo, che si legano agli stessi recettori sensibili al THC. Questa prima sostanza identificata venne chiamata Anandamide e poco dopo venne individuato un secondo tipo di endocannabinoide. Questo si legava non solo con i CB1, ma anche con un secondo tipo di recettore: così vennero scoperti anche i CB2.

Nelle specie animali, dai mammiferi, ai rettili agli invertebrati è presente il sistema endocannabinoide e se pensiamo che l’animale più primitivo in cui sia stata trovata questa “segnaletica” è lo schiavo marino, un animale evoluitosi oltre 600 milioni di anni fa è plausibile ritenere che il sistema biologico fosse già presente, prima dell’arrivo della cannabis sulla Terra.

CARATTESTICHE DEL SISTEMA ENDOCANNABINOIDE UMANO [2]

TRE sono gli elementi utili a descrivere il sistema endocannabinoide quale sistema complesso di comunicazione delle cellule: gli endocannabinoidi, i recettori e gli enzimi.

  1. ENDOCANNABINOIDI: sono molecole che registrano le variazioni delle condizioni esterne e attivano i recettori, per trasmettere dei segnali alle cellule, così da permettere loro di innescare una risposta. Le prime due molecole del sistema conosciute sono state l’Anandamide e il 2-Arachidonoilglicerolo (2-Ag), che sono già presenti nel nostro organismo e vengono rilasciate “su richiesta”. Una volta eseguita la propria funzione, gli endocannabinoidi vengono distrutti.
  2. RECETTORI: recettori CB1 e CB2, che si trovano nella membrana di diversi tipi di cellule. Uno studio del 2005 ha mostrato che i CB1 sono presenti soprattutto nelle cellule nervose dell’encefalo (neuroni) del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e sono distribuiti in particolare nella corteccia, nell’ippocampo, nell’amigdala, nei gangli e nel cervelletto, responsabili del movimento, delle funzioni cognitive complesse, dell’apprendimento, della memoria e delle emozioni. Recettori CB1 sono presenti anche nelle cellule di polmoni, muscoli, organi riproduttivi, fegato e nel sistema cardiovascolare. Il CB2, invece, sono espressi principalmente a livello periferico e sono presenti nelle cellule di ossa, milza, colon, pancreas e nel sistema immunitario. ll recettore CB1 si trova in una serie di regioni del cervello che controllano varie funzioni fisiche e comportamentali. I cannabinoidi influenzano quindi, la risposta sensoriale e motoria (movimento), la frequenza cardiaca, le reazioni emotive, l’appetito e la nausea/vomito, la sensibilità al dolore, l’apprendimento e la memoria e il processo decisionale di alto livello. Il compito dei recettori degli endocannabinoidi è regolare il rilascio di altri messaggi: i CB1, infatti, interferiscono con i neurotrasmettitori, per proteggere il SNC (sistema nervoso centrale) dalla sovra stimolazione, mentre i CB2 regolano l’attività del sistema immunitario.
  3. ENZIMI: hanno il compito di degradare le molecole, una volta che hanno svolto la loro funzione. In questo modo, viene evitato un accumulo degli endocannabinoidi all’interno dell’organismo.

FUNZIONI DEL SISTEMA ENDOCANNABINOIDE [3]

La presenza di recettori di endocannabinoidi è stata rilevata in diversi organismi, umano e animale.

In base a questa localizzazione, sono state sottolineate le diverse funzioni che il sistema svolge, contribuendo alla regolazione di un numero elevato di processi fisiologici.

Secondo lo studio del 2008 pubblicato da John M. McPartland, si sono riscontrate evidenze di come il sistema endocannabinoide influenzi le principali strutture dell’organismo.

Lo scienziato ha evidenziato che, data la presenza dei recettori da oltre 600 milioni di anni, la loro funzione deve essere “importante dal punto di vista evolutivo”.

Non a caso, i CB1 sono stati individuati già negli embrioni del topo, suggerendo un ruolo importante nei processi di sviluppo nel cervello embrionale.

Fondamentale è anche la funzione di neuro protezione svolta dai recettori, che regolano il rilascio dei neurotrasmettitori, evitando la sovra stimolazione del Sistema Nervoso: quando un neurone è molto attivo rilascia endocannabinoidi, che reprimono l’impulso di eccitazione e di inibizione sul neurone.

I recettori dei cannabinoidi sono recettori accoppiati alle proteine G (GPCR). I GPCR si trovano sulla superficie delle nostre cellule. Si dice che questi recettori “agiscono come una casella di posta in arrivo per i messaggi, dialogando con le cellule e quindi con il nostro organismo”. I GPCR svolgono svariate funzioni nel corpo umano. Di conseguenza, molti farmaci, tra cui la cannabis medicinale, agiscono sui GPCR. Gli esseri umani producono endocannabinoidi che interagiscono con i GPCR CB1 e CB2. Quelli più noti sono l’anandamide (AEA) e il 2-arachidonoilglicerolo (2-AG).

Un altro ruolo importante del sistema riguarda i processi dello sviluppo neurologico: gli endocannabinoidi, infatti, influenzano la plasticità sinaptica, che consente al Sistema Nervoso di modificare le connessioni tra neuroni e crearne di nuove.

Fondamentale è anche la azione di immuno-modulazione attuata dai cannabinoidi endogeni i quali svolgono una un’azione antinfiammatoria e agiscono sullo stimolo della fame, sull’umore e sulla mancanza di sonno.

E’ stata individuata anche l’importanza della azione del sistema endocannabinoide anche sulle cellule ossee osservando il comportamento dei topi con osteoporosi: la somministrazione di un cannabinoide sintetico, infatti, provocava danni alle ossa nei topi senza recettori.

Si è dedotto pertanto che “i recettori cannabinoidi sono strumentali nella regolazione della densità ossea”.

I recettori CB1 sono presenti anche nelle terminazioni nervose simpatiche: per questo, con la loro attivazione viene alleviato il “dolore mediato dal simpatico”. In base alla posizione dei recettori dei cannabinoidi, i ricercatori hanno individuato i principali ruoli del sistema endocannabinoide, che interagisce con la memoria, la cognizione, il movimento, l’appetito, le emozioni e il dolore.

Nonostante la sua interazione con i cannabinoidi vada ancora approfondita, la presenza del sistema endocannabinoide in organismi di livello inferiore e la localizzazione dei suoi recettori, suggeriscono il suo ruolo fondamentale.

Infatti, grazie alle capacità comeregolatore della maggior parte dei processi fisiologici di un organismo, il sistema endocannabinoide è considerato uno dei più importanti sistemi presenti nel nostro corpo, utile per il mantenimento dell’omeostasi.

 

[1] https://www.clinn.it/

[2] https://bedrocan.com

https://www.clinn.it/

[3] Clinn.it

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