Fondatore del Buddhismo, Siddartha Gautama, noto con il personaggio storico di Buddha, è un Monaco, filosofo, mistico e asceta, nato nel 566 A.C. e morto nel 486 A.C. (a 80 anni) a Kushinagar, India.

Siddartha Gautama, conosciuto anche come Siddartha, o Gautama Buddha, o Buddha storico, nasce a Lumbini, nel Nepal meridionale, da una famiglia ricca e potente discendente da una stirpe guerriera (il cui capostipite era il re Iksyaku): il padre, Suddhodana, è re di uno degli Stati che compongono l’India del nord.

La sua nascita portò numerosi asceti e brahmani a corte per far ricevere al piccolo, un auspicio di buona fortuna e si narra che nel corso dell’evento il saggio Asita annuncia l’oroscopo del bambino, spiegando che egli è destinato a diventare o un Chackravartin, cioè un monarca universale, o un asceta rinunciante. Dopo la notizia di tale destino, si racconta che il padre turbato dall’eventualità di abbandono del figlio per abbracciare il proprio destino, abbia agito in modo da non far avverare la premonizione.

Allevato da Pajapati, seconda moglie del padre (la madre naturale era morta una settimana dopo il parto), manifesta sin da bambino una forte propensione alla contemplazione. Dato in sposa alla cugina, Bhaddakaccana a soli 16 anni, avranno giovanissimi il loro primo figlio (Rahula) e fin da quel momento Il Buddha manifesta una sofferenza per la crudeltà del mondo e per le differenze sociali che egli notava tra il suo mondo di fasti della reggia e la restante popolazione.

Dopo aver incontrato un morto, un malato e un anziano la storia narra che egli, resosi conto della sofferenza umana realizzò la vana illusione della ricchezza, e della cultura, entrambi destinati all’estinzione. Crescendo in lui la sensazione di una vita vissuta in una gabbia dorata decise di rinunciare alla ricchezza, fama, potere e famiglia scappò dal suo palazzo a cavallo grazie all’aiuto dell’aurigia Chabdaka.

Una volta liberato dall’oppressione di quella vita, decise di dedicarsi alla meditazione seguito dall’asceta Alara Kalama e giunse nella regione di del Kosala, si dedicò all’ascesi e alla meditazione, per arrivare alla sfera di nullità che corrisponde allo scopo finale della liberazione. Rimasto insoddisfatto, però, Gautama Buddha proseguì verso Uddaka Ramaputta (nel regno Magadha), secondo cui la meditazione deve condurre alla sfera né della percezione né della non percezione……to be continued……

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