Nel panorama della Medicina Estetica, vi sono sempre studi all’avanguardia per trovare metodi sempre meno invasivi e più naturali alla cura e al ritocco in termini di bellezza.

Protagonista indiscussa degli ultimi tempi è la BIOSTIMOLAZIONE con l’ACIDO POLILATTICO, come valida alternativa ai comuni filler.

Se l’obiettivo è ridensificare, certamente l’acido polilattico è l’elemento che sta facendo clamore all’interno dell’Universo della Medicina estetica.

Elemento già noto da qualche anno da alcuni esperti del settore, l’acido polilattico è stato impiegato dalla ricerca sotto una nuova veste, diversificandone la concentrazione, al fine di ottenere risultati e performance migliori.

Secondo le parole del Dottor Pierluigi Canta, chirurgo plastico a Roma e Napoli: “Nove centimetri cubi di questa sostanza equivalgono a nove fiale di filler a base di acido ialuronico e collage”.

Per biostimolazione si intende una interazione che si verifica a livello molecolare nelle cellule dei tessuti, modificando e condizionando lo stato intracellulare e le risposte extracellulari che si verificano durante gli stadi infiammatori, al fine di ottenere l’espressione del potenziale fisiologico di guarigione delle ferite più rapida, il tutto finalizzato al ripristino morfo funzionale di un organo.

Effettuare la biostimolazione con l’acido polilattico è davvero efficace, in quanto l’acido polilattico è tra i filler iniettabili più sicuri sul mercato e che garantiscono una pelle fresca e tonica già in sole due sedute.

Vediamo di seguito tutti i dettagli.

DEFINIZIONE & CARATTERISTICHE[1]

L ’acido polilattico Sculptra® Aesthetic (Galderma) è un polimero dell’acido lattico. Viene prodotto per sintesi chimica e ha una totale biodegradabilità e biocompatibilità se iniettato nei tessuti umani, venendo completamente riassorbito nell’arco di 18-20 mesi.

L’acido polilattico – anche conosciuto come polilattato o poli-acido lattico – è un polimero dell’acido lattico di origine sintetica.
L’acido polilattico si produce attraverso la polimerizzazione dell’acido lattico, ottenuto a sua volta dai processi fermentativi operati, generalmente, da batteri del genere Lactobacillus.

Per POLIMERIZZAZIONE sin intende: “processo chimico mediante il quale si ottiene un polimero a partire da sostanze a basso peso molecolare ( monomeri ); avviene in fase liquida solida o gassosa e in presenza o no di catalizzatori per reazione di poliaddizione o di policondensazione; quando avviene a partire da monomeri diversi è detta copolimerizzazione ; è un fenomeno essenziale nel metabolismo vegetale e animale in quanto porta alla produzione delle macromolecole fondamentali (proteine ed acidi nucleici) ed è di grande importanza industriale, perché permette l’ottenimento di tutti i polimeri sintetici”.[2]

Largamente utilizzato in medicina estetica, viene utilizzato come alternativa alla chiururgia quale metodo di filler moderno e rivoluzionario.

L’uso di questo acido è coronato da un fiorente impiego con successo per innumerevoli casi, grazie alle sue notevoli e peculiari proprietà.

Difatti, l’acido polilattico è polimero sintetico ma biodegradabile, assorbibile ed immunologicamente inerte: è immunologicamente inattivo e quindi è praticamente esente dal rischio di reazioni di tipo allergico.

Viene utilizzato a livello industriale ella produzione delle cosiddette plastiche biodegradabili o bioplastiche grazie alla sua caratteristica biodegradabilità, funzione indubbiamente utile, vista l’importanza sempre più elevata acquisita dalla sostenibilità ambientale in questi ultimi anni.

L’acido polilattico non è un vero e proprio filler, piuttosto un “biostimolante” della cute: una volta introdotto nel derma stimola i fibroblasti (cellule caratteristiche del tessuto connetivo) a produrre collagene.

Le microparticelle introdotte vengono ricoperte dai fibroblasti che incominciano a produrre collagene nuovo che va ad ispessire il derma e ad aumentare il tessuto sottocutaneo.

Quando l’acido polilattico viene riassorbito (circa 6 mesi) resta il collagene che si è formato, che si mantiene per un tempo piuttosto lungo.

La correzione non è quindi immediata, ma si manifesta nei mesi successivi a seconda della risposta del paziente e del numero di sedute effettuate.

PROPRIETA’[3]

Nel mondo della medicina estetica si conoscono i filler quali metodi efficaci quali soluzioni più conosciute per il ripristino dei volumi del volto che, a causa dell’avanzare dell’età, inevitabilmente invecchia.

Valida alternativa al lifting, l’acido polilattico (commercializzato come Sculptra ®) è utilizzato con successo per correggere imperfezioni ed inestetismi del volto, quali:

  • Rughe superficiali;
  • Piccoli solchi/pieghe naturali della pelle;
  • Piccole lesioni cicatriziali chirurgiche o lasciate dall’acne;
  • Zigomi cadenti, poco accentuati e scarsamente evidenti;
  • Mento “debole” e poco armonioso;
  • Occhiaie marcate causate dalla cosiddetta “lacrima di valle” (inestetismo tipico dell’invecchiamento, caratterizzato dal marcato assottigliamento della pelle nella zona periorbitale e dalla “discesa” della palpebra inferiore).

«L’acido polilattico è l’ideale per la biostimolazione, ovvero ringiovanire il viso, preventivamente, senza appesantirlo ed evitando di intervenire sui volumi. Si possono ottenere risultati eccellenti, grazie alla capacità della sostanza di stimolare i fibroblasti alla produzione di nuovo collagene» spiega il Dottor Canta.

La soddisfazione per questo trattamento coinvolge sia medici sia pazienti. «I risultati sono oggettivamente molto incoraggianti ed invitano sempre più ad accogliere questa nuova filosofia del benessere che apporta miglioramenti significativi della qualità della vita grazie ad un ringiovanimento molto più armonico e meno artificioso».

BENEFICI

Il risultato ottenuto avrà una durata di circa 2-3 anni, molto di più di un normale filler e sarà sempre possibile effettuare dei richiami per incrementarlo.

La sua peculiarità consiste nel ringiovanimento di aree intere del viso: tutta la regione periorale per esempio o le intere guance più che le singole rughe.

TRATTAMENTO & MODO D’USO[4]

Il trattamento consiste nell’iniettare le micro-particelle di acido polilattico, prima opportunamente diluite in acqua sterile, molto lentamente nello strato sub-dermico attraverso siringhe munite di aghi sottilissimi.

La presenza di acido polilattico nel derma stimola gradualmente (ma progressivamente) la sintesi di collagene: così facendo, è possibile apprezzare – anche se solo dopo 4/6 settimane – un considerevole aumento di volume delle aree atrofiche del volto.

Trattandosi di iniezioni, il trattamento all’acido polilattico non è completamente indolore: difatti, la maggior parte dei pazienti che richiede un simile intervento lamenta fastidio, bruciore od una spiacevole sensazione di pizzicore, sia durante che dopo l’inoculazione del prodotto sottopelle.

Per ovviare a questo inconveniente, minimizzando il dolore, la zona da trattare viene generalmente anestetizzata con sostanze ad azione anestetica locale (es. Lidocaina, mepivacaina cloridrato).

Il trattamento viene così suddiviso:

  • immediatamente prima il trattamento con l’ACIDO POLILATTICO viene fatta una pianificazione della zona da iniettare e del quantitativo di prodotto da utilizzare.
  • durante il trattamento con l’ACIDO POLILATTICO il paziente percepirà solo il pizzicore dell’ago e del materiale che viene iniettato.
  • immediatamente dopo il trattamento con l’ACIDO POLILATTICO: subito dopo l’impianto è fondamentale il massaggio fatto direttamente dall’operatore, affinchè le microparticelle di acido polilattico siano distribuite con assoluta uniformità nel distretto trattato: questo darà luogo ad un risultato uniforme ed assai naturale.

Se invece in qualche punto si forma un accumulo di acido polilattico, questo darà luogo ad un accumulo di collagene, e successivamente ad un nodulo non visibile, ma palpabile.

E’ quindi assolutamente evidente che il massaggio è fondamentale per la distribuzione uniforme del principio attivo.

Nei giorni successivi il trattamento, sarà opportuno evitare l’esposizione a temperature troppo calde o troppo fredde, e continuare per almeno una settimana ad effettuare un massaggio simile a quello fatto dal medico minimo due volte al giorno.

Il trattamento ha la durata di 30 minuti e i primi risultati saranno visibili dopo la quarta settimana dall’impianto, normalmente sono necessarie da 3 a 5 sedute per ottenere l’aumento volumetrico pianificato.

COME FUNZIONA[5]

Quale noto filler dermico che – una volta iniettato nella pelle del viso, l’acido polilattico è in grado di stimolare efficacemente la sintesi di neocollagene.

Nel dettaglio, esso è capace di promuovere l’attività dei fibroblasti, le cellule del derma deputate alla sintesi di fibre elastiche, glicosamminoglicani (come l’acido ialuronico) e, appunto, di collagene.

Nonostante si sviluppi collagene, questa tipologia prodotta non è esattamente la più indicata per l’organismo umano.

La lunga permanenza del prodotto nella pelle, infatti, induce una reazione infiammatoria che porta alla formazione di collagene di primo tipo, fibrotico per l’appunto.

Al contrario di quello di terzo tipo (detto collagene reticolare e maggiormente presente nei giovani), il collagene fibrotico è tipico della pelle anziana.

In sostanza, dopo il trattamento con acido polilattico la pelle appare più giovane, perché questo tipo di collagene indurisce e distende il derma migliorando l’estetica dal viso; tuttavia, la struttura della pelle ne esce invecchiata e più simile a quella di una pelle anziana o di una cicatrice.

Lo stesso effetto collaterale è comune ad altri tipi di filler a lunga permanenza con sostanze ad alto peso molecolare.

Per questo motivo, nei soggetti giovani, si opta sempre più per l’iniezione di sostanze a basso peso molecolare (es. frammenti di acido ialuronico) e di fattori in grado di stimolare l’attività di rigenerazione spontanea della cute.

Lo stesso effetto di stimolazione e rigenerazione si può ottenere tramite l’uso di integratori ricchi di sostanze ad azione antiossidante e antinfiammatoria, di collagene e di acido atti, è più corretto dire che è che l’acido polilattico attiva una risposta di tipo fibrotico.

RISULTATI

A differenza degli altri riempitivi dermici (es. filler all’acido ialuronico), l’acido polilattico non produce i suoi effetti soft-lifting nell’immediato periodo post-iniezione: i risultati appaiono gradualmente proprio perché questa sostanza stimola la produzione di neocollagene nel lungo termine.

I primi risultati, infatti, sono visibili solo dopo 4-6 settimane e, per ottenere l’effetto di ringiovanimento o rimodellamento desiderato, possono essere necessari 2-6 trattamenti complessivi (in base all’inestetismo da correggere).
A titolo indicativo, si stima che per ottenere un risultato apprezzabile e soddisfacente, siano necessarie almeno 3 sedute per la correzione di piccoli difetti del volto e 5-6 trattamenti per ripristinare gravi alterazioni di natura prettamente estetica (es. volumizzare mento e zigomi).
Dopo un periodo di tempo variabile dai 12 ai 30 mesi, l’acido polilattico viene completamente riassorbito dalla pelle: per questa ragione, la molecola viene considerata un filler biologico riassorbibile (nonostante alcune fonti, erroneamente, lo considerino un filler semipermanente).

VANTAGGI E BENEFICI

Perché preferire le iniezioni di acido polilattico ad un intervento di chirurgia estetica?

Le iniezioni all’acido polilattico rappresentano una importante alternativa, peraltro mini-invasiva e di lunga durata, alla chirurgia estetica per la correzione dei difetti tipici dell’invecchiamento cutaneo.

Se rapportato agli altri tipi di fillers, l’acido polilattico eccelle per più caratteristiche:

  • Lunga durata dell’effetto (12-30 mesi);
  • Scarsi effetti collaterali;
  • Qualità del materiale iniettato;
  • Biodegradabilità del prodotto.

Da non dimenticare, poi, che l’acido polilattico corregge i difetti del volto assicurando un effetto completamente naturale, senza influenzare in alcun modo la mimica facciale.

Da pochi anni a questa parte è stata ideata una nuova metodica d’applicazione dell’acido polilattico: anche glutei, braccia e cosce possono, infatti, beneficiare del trattamento con questa sostanza.

Più precisamente, le iniezioni di acido polilattico in sedi differenti dal viso, trovano indicazione per:

  • Ridurre cellulite e rimodellare la pelle a buccia d’arancia;
  • Correggere il decadimento dell’interno cosce;
  • Rimodellare l’interno cadente delle braccia.

EFEFTTI COLLATERALI

Per minimizzare il rischio di effetti collaterali, è anzitutto necessario affidarsi a chirurgi/medici estetici altamente qualificati e competenti in materia.

Detto questo, l’incidenza di effetti indesiderati – come piccoli ematomi, ecchimosi, edemi, infezioni, rossore o piccoli sanguinamenti – dopo un trattamento con acido polilattico è pressoché paragonabile a quella degli altri fillers.

Alcuni pazienti, inoltre, lamentano la comparsa di sensazioni di tensione e calore in corrispondenza dell’area in cui è stato iniettato l’acido polilattico.
Tali esiti, tuttavia, tendono a risolversi spontaneamente nell’arco di pochi giorni.

Difficilmente possono manifestarsi effetti collaterali più gravi di quelli appena elencati. Tuttavia, nei casi in dovessero manifestarsi, le cause sarebbero da ricercarsi in un’esecuzione errata dell’iniezione, più che nel polimero in sè.

CONTROINDICAZIONI

La presenza di malattie della pelle, patologie autoimmuni, neoplasie od altri disturbi maggiori costituisce un pesante limite all’utilizzo di fillers in genere, compreso quello all’acido polilattico.
In generale, l’impiego dell’acido polilattico per correggere imperfezioni cutanee è riservato ai pazienti che godono di buona salute.
Ricordiamo, inoltre, che l’acido polilattico non può essere iniettato durante gravidanza ed allattamento e nei soggetti sensibili od allergici a questa sostanza.

COSTI

Essendo un trattamento di alta medicina estetica, le iniezioni di acido polilattico non sono molto economiche: indicativamente, il costo di una seduta varia dai 400 ai 900 euro.Indicativamente, una singola seduta che comprende il trattamento completo del volto con filler all’acido polilattico ha un prezzo medio di 700-900 euro.
Nel caso si debbano trattare aree più circoscritte – come, ad esempio, i contorni della bocca o le sole guancie – il prezzo del trattamento si aggira intorno ai 300-500 euro circa.

Naturalmente, poiché solitamente sono necessarie più sedute, il costo complessivo del trattamento sarà nettamente superiore.
Il prezzo delle iniezioni di acido polilattico, inoltre, può subire variazioni anche in funzione del medico che esegue il trattamento e in funzione della struttura a cui ci si rivolge.

[1] Mypersonaltrainer.it

https://www.iclid.it

[2] Oxoford Dictonary

[3] Mypersonaltrainer

https://www.iclid.it

[4] Mypersonaltrainer

https://www.iclid.it

[5] Mypersonaltrainer

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